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GIUSTO TANTO DOPO LI MANTIENE LUI

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[h=1]Fico ora attacca Salvini: "I rifugiati vanno accolti Su questo non si discute"[/h] [h=2][/h]
Il presidente della Camera, Roberto Fico, torna nuovamente a sfidare il ministro degli Interni, Matteo Salvini, sul fronte migranti. Braccio di ferro sulla Libia

Franco Grilli - Lun, 15/04/2019 - 12:59
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Il presidente della Camera, Roberto Fico, torna nuovamente a sfidare il ministro degli Interni, Matteo Salvini, sul fronte migranti.
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Dopo il vicepremier Di Maio e dopo la Trenta, pure Fico predica la politica della porte aperte contestando i porti chiusi ribaditi da Salvini anche con un aumento dei flussi migratori dovuti alla guerra in Libia. Il presidente della Camera non usa giri di parole e di fatto sposa la linea Trenta che inquadra i migranti in partenza dalla Libia come rifugiati che fuggono dalla battaglia. Secondo Fico i porti dovrebbero tornare aperti: "I rifugiati che scappano da una guerra non possono essere respinti, è quanto prevede il diritto internazionale e non si discute", ha affermato durante una visita a Napoli. Sempre sul fronte Libico, Fico ha aggiunto: "La Libia dev’essere messa in sicurezza e si deve evitare in ogni modo un conflitto che può essere dirompente - aggiunge - bisogna allontanare l’idea di un conflitto e per farlo l’Europa deve lavorare unita alla risoluzione delle tensioni del conflitto libico, questa è la priorità. Se si lavora bene in questa direzione, scongiureremo nuovi arrivi, non dei migranti, ma dei libici che scappano dalla guerra".

Ma le bordate verso il leader del Carroccio non finiscono certo qui. Fico entra anche nella polemica tra Raggi e Salvini sul degrado di Roma. Nei giorni scorsi il ministro ha attaccato la sindaca proprio per la situazione della Capitale che da tempo fa i conti con rifiuti, bus in fiamme e disservizi sui mezzi pubblici. Il presidente della Camera si schiera dalla parte della Raggi e manda un messaggio a Salvini: "I sindaci onesti, che lavorano per la città, vanno supportati e non contrastati, al Sud o al Nord, perchè sono coloro che sono vicini ai cittadini. Le critiche vanno bene a tutti i livelli purchè siano costruttive". Insomma adesso è braccio di ferro aperto tra il titolare del Viminale e il presidente della Camera.
 
SCOPERTO IL NUOVO VOLTO DEL PD
[h=1]Di Maio sfida Salvini sui porti: "Chiusi? Misura occasionale"[/h] [h=2][/h]
Il vicepremier Di Maio va all'attacco e mette in discussione la linea del Viminale: "Sulla Libia e i migranti non facciamo i duri"

Angelo Scarano - Lun, 15/04/2019 - 08:13
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Luigi Di Maio adesso sfida Matteo Salvini. E lo fa proprio sul tema più caro al vicepremier leghista: il blocco dei flussi migratori dal Nord Africa con la chiusura dei porti.
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Il ministro grillino non usa giri di parole e di fatto critica la linea del Vimininale che ha ribadito i porti chiusi anche nel caso in cui dovessero aumentare le partenze dalla Libia con la crisi dovuta agli scontri di Tripoli e l'avanzata di Haftar. "Chiudere i porti - spiega il capo politico M5s - è una misura occasionale, risultata efficace in alcuni casi quando abbiamo dovuto scuotere l’Ue, ma è pur sempre occasionale. Funziona ora, ma di fronte a un intensificarsi della crisi non basterebbe, quindi bisogna prepararsi in modo più strutturato, a livello europeo, nel rispetto del diritto internazionale. Occorre pianificare e prevenire, perchè la sola reazione ha i suoi limiti", ha affermato il vicepremier al Corriere.

Poi il vicepremier va ancora all'attacco e sottoliena la linea del Movimento sul fronte immigrazione: "La Libia non può diventare tema da campagna elettorale e non è dunque il caso di giocare a fare i duri. Di fronte a un inasprimento sul terreno la possibilità che possano riprendere gli sbarchi verso le nostre coste c’è, non è un mistero e i primi a essere colpiti saremmo noi, come Italia. Quindi cui vuole responsabilità. Quello che sta accadendo non è un gioco, non è Risiko in cui uno si diverte a fare il duro con l’altro. Le parole hanno un peso. Dobbiamo fare squadra e giocare da squadra. La Libia non può essere trattata come un tema da campagna elettorale, la Libia è un tema strategico del nostro Paese". Infine il vicepremier manda un messaggio a Salvini: "Sarebbe utile che, indipendentemente dagli sviluppi in Libia, se convincesse Orbán e i suoi alleati in Europa ad accettare le quote di migranti che arrivano in Italia". Insomma adesso nella maggioranza è scontro aperto. Salvini però tira dritto e conferma la sua linea: "
La pace viene prima degli interessi economici e degli egoismi nazionali.Questo lo dico a qualche alleato o presunto alleato. Domani inoltro a tutte le autorità una direttiva che ribadisce che le acque italiane, i cieli italiani si varcano se si ha il diritto di farlo".
 
Libia, l’appello del premier Sarraj: «Fate presto, 800mila tra libici, migranti (e molti terroristi) pronti a invadere l’Italia e l’Europa»

Dal suo ufficio di Tripoli il premier del governo di Salvezza nazionale invita le forze internazionale a non mandare aiuti al generale Haftar: «Sta bombardando anche ambulanze e ospedali. Grazie all’Italia per il suo impegno di pace»



«Ho ripetuto più volte che questa è una vera e propria guerra contro di noi, una guerra che ci è stata imposta. Noi siamo una popolazione pacifica. Le nostre forze armate e la nostra popolazione si sta difendendo. I nostri combattenti stanno operando sul campo. Noi difenderemo le nostre città, la guerra è ancora aperta e i combattimenti continuano. Noi ci auguriamo che la comunità internazionale operi al più presto per la salvezza dei civili. Dall’altra parte stanno attaccando le strutture civili, le strade, le scuole, le case, l’aeroporto e le strutture mediche: ambulanze e ospedali. Il generale Haftar dice che sta attaccando i terroristi ma qui ci sono solo civili. Domenica in realtà avrebbe dovuto iniziare la conferenza nazionale libica e invece l’azione di Haftar ha bloccato l’incontro».

L’intervista


Così stamane, nel suo ufficio di Tripoli, ci ha parlato il premier del governo di Salvezza nazionale, Fayez Sarraj. In una lunga intervista a Corriere della Sera Serraj ha spiegato che quello di Haftar è un atto di aggressione ma tra due forze che hanno un peso politico diverso. Ha, inoltre, chiesto ai Paesi e alle forze che sostengono il generale Haftar di smettere di inviare aiuti finanziari e militari. Il premier ha ringraziato l’Italia per il suo mediazione e per il fatto che ha tenuto aperta e funzionale l’ambasciata di Tripoli. Ma soprattutto per il suo sostegno per la pace in Libia. Fayez Sarraj denuncia che il peggioramento della situazione in Libia potrebbe spingere 800mila migranti e cittadini libici verso le coste europee e l’Italia. Ha inoltre specificato che in questo enorme numero di migranti ci sono anche criminali e soprattutto jihadisti legati a Isis.
Domani sul Corriere della Sera l’intervista integrale.



https://www.corriere.it/video-artic...pa/d37b0acc-5f6c-11e9-b974-356c261cf349.shtml
 
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STOP [h=1]Vittorio Feltri oltre il pugno di ferro: "Arrivano 6mila africani dalla Libia? Ecco la mia soluzione"[/h]
15 Aprile 2019
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La situazione in Libia è fuori controllo e a pagarne le conseguenze, oltre alla popolazione locale, ci potrebbe anche essere l'Italia. Scontato, infatti, un esodo di massa dalle coste del Paese africano, l'obiettivo il Belpaese, primo approdo e a poche miglia dalla Libia. Sul caso, il governo già si sta dividendo: se da un lato Matteo Salvini non vuole concedere nulla alla politica dei porti chiusi, dall'altro c'è chi - come la ministra Elisabetta Trenta o diversi grillini - già predica accoglienza indiscriminata e tifa invasione. Contrarissimo a spalancare le porte il direttore di Libero, Vittorio Feltri, che torna sulla questione su Twitter. Con un paio di cinguettii, sintetici ed efficaci. Il primo: "Dalla Libia sono pronti a partire 6mila africani. Soluzione: non appena arrivano qui aiutiamoli a rientrare senza fare troppo casino". Dunque, un secondo cinguettio: "I migranti si rassegnino a restare nei loro paesi, il nostro è appena sufficiente per noi, tutto esaurito", conclude Feltri.

Leggi anche: "Dei buchi neri me ne frego": incontenibile Vittorio Feltri

Di seguito, i tweet di Vittorio Feltri:
Dalla Libia sono pronti a partire 6000 africani. Soluzione: non appena arrivano qui aiutiamoli a rientrare senza fare troppo casino

— Vittorio Feltri (@vfeltri) 14 aprile 2019
I migranti si rassegnino a restare nei loro paesi, il nostro è appena sufficiente per noi, tutto esaurito

— Vittorio Feltri (@vfeltri) 14 aprile 2019
 
LA GUERRA Libia, il vicepremier Ahmed Maitig svela il gioco sporco di Emmanuel Macron: "Cosa accade a Parigi"


15 Aprile 2019
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Mentre stiamo scrivendo a Tripoli si continua a combattere. Da quando il comandante Khalifa Haftar ha lanciato la sua offensiva per la conquista della Libia sono già morte 121 persone e il bilancio dei feriti supera quota 500. Dall' altra parte della barricata c' è il governo legittimamente eletto, quello del primo ministro Fayez al-Sarraj che resiste all' offensiva di Haftar grazie alle milizie di Misurata, quelle che in buona parte fanno capo al vicepremier Ahmed Maitig.

Maitig oggi sarà in Italia, tappa iniziale di un tour che lo porterà in giro per l' Europa. Lo scopo è incontrare i maggiori leader dell' Unione e capire fino a che punto sono pronti a spendersi nella questione libica. Libero ha avuto l' opportunità di parlargli per capire cosa possiamo apettarci dai vertici di questi giorni.

Vicepremier Maitig come mai ha iniziato il suo tour in Europa dall' Italia?
«L'Italia per noi è un partner strategico, sta seguendo da vicino la situazione e in questi anni ha fatto molto per evitare che accadesse tutto questo. Che ci fosse una guerra che provocasse tutti questi morti. L'Italia ha lavorato da sempre per la pace e la riconciliazione della Libia»

Chi incontrerà dei nostri rappresentanti?
«Incontrerò il ministro degli Esteri Moavero e probabilmente anche il premier Conte e Salvini».

Come giudica la politica sull' immigrazione di Salvini?
«Non sono solito dare giudizi sulle questioni interne di altri Paesi, ma sicuramente le politiche sui flussi migratori di questo governo hanno dato risultati positivi. Grazie alla collaborazione tra i due governi le partenze e quindi gli arrivi si sono praticamente azzerati».

Pensa che l' attacco di Haftar possa portare a nuovi arrivi in massa in Italia?
«Per ora la situazione è sotto controllo e la nostra guardia costiera sta operando come sempre, siamo convinti e sicuri di respingere il brutale attacco delle forze di Haftar. Non ci saranno effetti negativi rispetto ai flussi attuali di partenze dalla Libia verso l' Italia».

Non tutti i Paesi però si muovono nella stessa direzione dell' Italia. Ha anche lei notizia di consiglieri militari francesi che starebbero aiutando Haftar?
«Le rispondo solamente che sicuramente alcuni Paesi lo stanno aiutando...».

A che punto è l' azione di forza di Haftar? Riuscirete a fermarlo?
«Haftar pensava di riuscire a prendere Tripoli in 48 ore mettendo di fronte al fatto compiuto la comunità internazionale. Lui pensava che a Tripoli sarebbe stato accolto da una folla festante e invece il popolo libico è con noi e contro il ritorno della dittatura. Il popolo libico sta combattendo contro questa azione militare: in 10 giorni di guerra Haftar non è riuscito ad avanzare, anzi è stato respinto a più riprese. Ora è iniziata la nostra controffensiva, e non ci fermeremo finché lui non tornerà da dove e venuto».

C'è chi dice che l' attacco di Haftar possa essere un segnale di forza che prevede in una seconda fase l' apertura di una trattativa. È possibile rimettersi in un tavolo negoziale ora con Haftar?
«Come ha detto anche il nostro Presidente Serraj finché lui non ritornerà da dove è venuto non ci sarà spazio per nessuna trattativa».

Le ricostruzioni sulle forze in campo dicono che l' Italia e la Germania stanno con voi mentre la Francia "spinge" Haftar. L'Europa e la Mogherini hanno perso un' altra occasione buona per dimostrare che esistono?
«Noi speriamo che l' Europa sia compatta nel condannare questo tentativo di colpo di stato messo in atto da Haftar contro l' unico governo legittimo e riconosciuto dalla comunità internazionale e dall' Onu».

Come sono a oggi i rapporti economici e finanziari tra Italia e Libia? Passata la buriana ritiene che siano possibili altri investimenti in società italiane?
«I rapporti tra Italia e Libia sono buoni da sempre, la Libia ha ancora tanti interessi economici nel vostro Paese e vogliamo svilupparli sempre di piu. Sicuramente siamo pronti ad investire ulteriormente in un Paese che per noi rappresenta un fondamentale partner strategico».



IL GENTIL SIGNORE CHE SI FA ACCOMPAGNARE DALLA NONNA ADESSO FA IL GIOCO DELLA GUERRA PER RIEMPIRCI DI AFRICANI IN PIU' ABBIAMO I PM CHE GLI DANNO UNA MANO INDAGANDO SALVINI CONTE E I 5S E TUTTI GLI ITALIANI CHE LI HANNO VOTATI.
: CREDO CHE SIAMO MESSI MALE.



 
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un'altra budrina




GIÙ LA MASCHERA se è quella buona figuriamoci quella sotto. [h=1]Elisabetta Trenta si schiera col M5s contro Matteo Salvini: vuole accogliere in Italia i disperati libici[/h]
15 Aprile 2019
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"Bisogna lavorare su una soluzione alternativa alla chiusura dei porti".Elisabetta Trenta, ospite di Circo Massimo su Radio Capital, attacca il ministro Matteo Salvini sulla questione migranti e sulla crisi libica: "Quelli che dicono 'attaccate perché altrimenti arrivano i migranti' non hanno capito che se si dovesse andare a un'altra guerra non avremmo migranti ma rifugiati, e i rifugiati si accolgono".

Leggi anche: "Ma cosa dici? Smettila di fare selfie, impara a leggere". Sceneggiata grillina in tv contro Salvini: qui crolla tutto

E ancora: "Credo che la diplomazia debba essere portata ai massimi livelli. Non è utile utilizzare queste occasioni per fare politica, bisogna lavorare tutti nella stessa direzione.Chi parla di possibili attacchi militari in Libia non si rende conto di quello che sta dicendo". E "se negoziare significa parlare, l'Italia deve continuare a parlare con tutti per fare in modo che si possa arrivare a una soluzione non militare".


a questo punto credo che in ITALIA molti politici si facciano di carrube.
 
un video da non perdere

https://www.VIOLAZIONE: scambio ema...ultimi-federico-rampini-13-04-2019/vi-BBVVtZ5
 
cosa dice le mond "francese" [h=1]Spesa pubblica: dobbiamo "uscire dalla trappola del debito"[/h] [h=2]TRIBUNA[/h] Pierre Gruson

Professore finanziario

Il professore di finanza Pierre Gruson propone, in una tribuna al "Mondo", di modificare la maturità e le caratteristiche tecniche dei titoli emessi dal Tesoro francese. Inoltre, afferma, "un pallone da 100 miliardi di ossigeno sarebbe molto meglio utilizzato per finanziare la transizione energetica piuttosto che ripagare gli interessi ..."

Tribune . Giovedì 16 aprile, lo Stato francese rilascerà una nuova linea di debito OAT "zero coupon". Questa scelta rappresenta uno dei possibili assi per ridurre il costo del finanziamento del debito pubblico. Questa opportunità non dovrebbe essere trascurata alla luce degli eventi attuali. La giustizia fiscale e le riduzioni delle tasse hanno, senza sorprese, accompagnato la restituzione del grande dibattito. I vari governi stanno lottando per trovare nuove fonti di risparmio di bilancio, in un contesto di saturazione del carico fiscale. Tuttavia, il peso degli interessi pagati sul debito rappresenterà 37 miliardi di euro nel 2019, ovvero il 13% del gettito fiscale netto dello stato, ovvero il 40% del deficit di bilancio.
 
[h=1]Insicurezza, traffico, sporcizia ... Come Hidalgo vuole rafforzare la sua politica nei quartieri difficili[/h]
Il sindaco di Parigi vuole vietare la distribuzione di aiuti alimentari senza cornice per evitare "la fissazione di ascessi" e lotte tra migranti.

Di Denis Cosnard Pubblicato oggi alle 06:31, aggiornato alle 18h07

Tempo dilettura 4 min.

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Tende che ospitano migranti, Porte d'Aubervilliers, Parigi, 9 aprile. CHRISTOPHE ARCHAMBAULT / AFP
Stop per le distribuzioni di aiuti alimentari skid, smettere di truffatori commercianti ... Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, deve annunciare, Lunedi, 15 aprile una manciata di "misure mirate" volte a "migliorare rapidamente" certe "situazioni inaccettabili" in quartieri popolari del nord e dell'est di Parigi. Obiettivo: conseguire risultati tangibili entro il 2019, vale a dire prima delle elezioni comunali del 2020, per le quali la pulizia e la sicurezza sono le questioni principali. Così è Barbès che Rachida Dati, candidata alla nomination repubblicana, ha riservato la sua prima visita in campagna a marzo.

Sporcizia, insicurezza, traffico di ogni tipo, tossicodipendenza, prostituzione, lotte ... In alcuni quartieri come Barbès, ma anche Stalingrado o Porte de la Chapelle, i problemi si concentrano e la situazione diventa molto tesa. I residenti locali sono disperati, anche caritatevoli, soprattutto a causa del deterioramento della situazione nei campi dei migranti.

Diverse decine di persone sono state ferite nel weekend del 6-7 aprile in una serie di scontri a coltellate tra migranti, compresi afghani ed eritrei, vicino alla Porte de la Chapelle. La polizia ha arrestato diciassette persone. Quindici associazioni hanno organizzato uno sciopero simbolico due giorni dopo per allertare le autorità.
 
[h=1]oggi ci vanno a 62 anni

"Il posticipo dell'età pensionabile non poteva che approfondire la sfiducia dei francesi nei confronti del sistema"
[/h] [h=2]TRIBUNA[/h] Anne-Marie Guillemard

sociologo

In un forum al "Mondo", la sociologa Anne-Marie Guillemard invoca un "nuovo accordo" che bilancia contributi e ricompense tra generazioni.

Pubblicato ieri alle 11:00 Tempodi riproduzione 5 min.

Articolo degli abbonati
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"L'allungamento della vita e i cambiamenti del lavoro hanno, dalla fine del XX secolo, sconvolto l'equilibrio di questo patto e causato un deficit di equità e fratture generazionali multiple. Nathan Alliard / Photononstop
Tribune . Nelle ultime settimane hanno visto l'emergere, nel governo,
un dibattito sul possibile rinvio al di là di 62 anni dall'età pensionabile, avviato dal ala destra della maggioranza e Bercy. Ha suscitato echi favorevoli nella destra e una legittima esasperazione di Jean-Paul Delevoye, l'alto commissario per la riforma delle pensioni e i sindacati.

In effetti, questi tentativi contravvengono agli stessi impegni del Presidente della Repubblica di non toccare questo parametro nel contesto della riforma. Pertanto, collocano la persona che la sta allontanando e hanno ribadito questo impegno durante la prima valutazione della consultazione con le parti sociali il 10 ottobre 2018.
 
DIRETTA La cattedrale di Notre Dame de Paris soffre un grande incendio

Il fuoco fa crollare la guglia del tempio, dove sono state intraprese opere in cui si suppone che il sinistro abbia avuto origine


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Parigi 15 APR 2019 - 20:30 CEST [IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","height":"360","width":"640","src":"https:\/\/ep02.epimg.net\/internacional\/imagenes\/2019\/04\/15\/actualidad\/1555348380_618268_1555351123_noticia_fotograma.jpg"}[/IMG2]
La cattedrale di Notre Dame de Paris subisce questo lunedì un incendio molto grave , che ha già demolito la sua torre più emblematica e parte del tetto. Una grande quantità di fumo, visibile in questo momento da miglia di distanza, lascia l'edificio. Secondo i vigili del fuoco, l'incendio è "potenzialmente collegato" al rinnovamento dell'edificio, il monumento storico più visitato d'Europa. L'incendio è stato dichiarato verso le sette del pomeriggio ora locale (lo stesso in Spagna continentale), hanno detto i vigili del fuoco. La polizia ha isolato l'area e ha sfrattato i numerosi turisti che si trovavano all'interno del monumento. La Cattedrale di Notre Dame è una delle chiese più conosciute al mondo, uno dei gioielli dello stile gotico. Fu costruita tra il 1163 e il 1345, fu riformata durante il XVII secolo dando accesso agli elementi barocchi, e ancora nel XIX secolo. All'interno Napoleone fu incoronato imperatore nel 1804, c'era anche la beatificazione di Giovanna d'Arco nel 1909, e il Papa Giovanni Paolo II ha celebrato una messa nel 1980. La chiesa ed è stata danneggiata da un incendio nel 1871, durante la Comune di Parigi.



sarà un caso ?

Se fosse terrorismo lo metterebbero a tacere:per non sputtanarsi ancora di più e non far perdere voti al"nipote".
 
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