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[h=1]Milano, 70enne violentata in periferia: fermato 40enne con precedenti per stupro[/h]
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Il presunto aggressore è un cittadino rumeno. Sulla vicenda indaga la Squadra mobile del capoluogo lombardo, coordinata dal pm Gianluca Prisco di F. Q. | 30 settembre 2018
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Più informazioni su: Milano, Violenza Sessuale È un cittadino romeno di circa 40 anni con precedenti per stupro il presunto autore dell’aggressione di una donna di 70 anni a Comasina, periferia nord di Milano, lo scorso 21 settembre. Sulla vicenda indaga la Squadra mobile del capoluogo lombardo, coordinata dal pm Gianluca Prisco e dall’aggiunto Letizia Mannella, a capo del pool che persegue i reati contro le fasce deboli.

Secondo le ricostruzioni la vittima era stata seguita, rapinata e costretta ad un rapporto sessuale. Da quanto si apprende dalla Questura in conferenza stampa, i
l presunto aggressore era già stato condannato per un caso simile a Genovanel 2009. Nel 2012 era stato estradato in Romania per scontare là il resto della pena. Uscito dal carcere da meno di due mesi, si trovava da poco a Milano, dove frequentava dormitori e mense per i poveri.

L’aggressione a Comasina sembrava molto simile ad un altro caso denunciato pochi giorni prima, sempre nella stessa zona di Milano. Poco lontano, al parco di Villa Litta nel quartiere Affori, a novembre scorso la 67enne Marilena Negri venne uccisa dopo essere stata derubata di una collanina d’oro. A Niguarda, invece, poco più di un anno fa era stata violentata una donna di
81 anni, aggredita al mattino presto mentre passeggiava al Parco Nord. Per entrambi i delitti non si è ancora trovato un colpevole.
 
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Livorno, Diocesi virtuale: confessioni prenotate su facebook e preghiere in chat. Il vescovo: “Restiamo tra la gente”
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Monsignor Simone Giusti tenta la strategia social per avvicinare la comunità alla chiesa: "Vogliamo mettere in piedi la prima parrocchia via web d’Italia”. Sul profilo, gestito da due seminaristi, è possibile ancherichiedere sostegno per se stessi o parenti malati e assistere in diretta alle messedi Giacomo Salvini | 29 settembre 2018
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Più informazioni su: Diocesi, Facebook, Livorno Gruppi di preghiera nelle chat, confessioni prenotabili via web e dirette Facebook delle celebrazioni liturgiche. No, non è la strategia social di un partito [IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","height":"298","width":"365","src":"https:\/\/st.ilfattoquotidiano.it\/wp-content\/uploads\/2018\/09\/29\/Simone-Giusti.jpg"}[/IMG2]politico che tramite il web vuole tornare tra la gente: l’idea è venuta alla Diocesi di Livorno che nelle ultime settimane ha inaugurato una pagina Facebook per far riavvicinare i cittadini alle parrocchie della città. “Una volta la piazza era quella del mercato ed era lì che il prete incontrava i fedeli – spiega il vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti – oggi invece c’è un’altra piazza, quella virtuale, e noi dobbiamo sfruttarla per tornare tra la gente. Per questo vogliamo mettere in piedi la prima parrocchia via web d’Italia”.

Un mese fa quindi, alla pagina Facebook del settimanale della Diocesi La Settimana Online, si è affiancata anche quella dedicata al rapporto diretto con i livornesi (fedeli e non) che si chiama semplicemente “Diocesi Livorno”. Il profilo Facebook è gestito da due giovani seminaristi – Gerardo Lavorgna e Vincenzo Cioppa – che conoscono molto bene come funziona la comunicazione via social network: “Siamo tutto il giorno in Curia, la mattina con un computer e il pomeriggio collegati con un tablet – racconta al fattoquotidiano.it Cioppa – le persone ci contattano tramite mail o messaggi privati e noi rispondiamo entro pochi minuti. Giovedì sera una signora di Pisa che aveva bisogno ci ha lasciato il numero di telefono, noi l’abbiamo chiamata e l’abbiamo messa subito in contatto con la Caritas di Pisa oppure in molti ci chiedono di potersi confessare: a quel punto li mandiamo direttamente nelle diverse parrocchie della città”.

Da quando è nata, circa un mese fa, la pagina Facebook pubblica ogni mattina il passo del Vangelo del giorno e poi le funzioni sono tante: oltre alla prenotazione delle confessioni, gli utenti possono entrare in gruppi di preghiera, seguire in diretta le celebrazioni del vescovo, conoscere meglio la Terra Santa e partecipare ad una discussione con i membri delle altre comunità parrocchiali. Giovedì, per esempio, è partita anche la serie del Monastero Invisibile in cui le monache di clausura di Antignano (quartiere a sud di Livorno) si sono dette disponibili ad accogliere le “richieste di preghiera” degli utenti. E così è stato: il post è stato commentato da decine di cittadini che hanno chiesto loro di pregare per parenti e amici o per guarire da una malattia. “La parrocchia virtuale si pone proprio questo obiettivo – continua il vescovo Giusti – avvicinare i cittadini alla chiesa e costruire una comunità”.

E i livornesi sembrano apprezzare la nuova strategia social: la pagina Facebook è passata da 600 a 2500 follower e ogni giorno arrivano centinaia di richieste di aiuto anche da fuori città. Così la Diocesi sta pensando di ampliare ancora i propri servizi con un profilo Skype attivo 24 ore su 24 gestito direttamente dai sacerdoti della città che si daranno il cambio tra turni diurni e notturni per essere sempre a disposizione dei cittadini. “Siamo rimasti sorpresi anche noi di tutto questo successo – conclude Cioppa – Quando ho letto le richieste di preghiera mi sono commosso: stiamo facendo un vero e proprio pronto soccorso spirituale”.
 

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