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HO CHIAMTO L'IDRAULICO COSA MI HA COMBINATO

Alien.

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SORRY MI MANCA UNA "A" CHIAMATO.
 
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In questa tela del pittore parigino Jean-François de Troy - nato il 27 gennaio 1679 - dipinta nel 1733 e conservata nella National Gallery di Londra, il Tempo alato svela la Verità, che è vestita di bianco e appoggia il piede su un globo, a simboleggiare la Terra da cui è spuntata. Con la mano sinistra, la verità smaschera l'inganno, mentre con la destra fa un gesto verso le quattro Virtù cardinali, la Prudenza, che tiene in mano un serpente, la Temperanza che porta una brocca d'acqua, la Giustizia, con la simbolica spada e la Fortezza, che su appoggia su un leone. L'argomento si basa sul motto latino “Veritas filia temporis”, ovvero “La verità è figlia del tempo”, nel senso che la verità diventa evidente con il passare del tempo.
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L'ALLEGORIA DELLA PAZIENZA
E' uno dei più importanti dipinti appartenenti alla collezione dei
Medici; l’Allegoria della Pazienza. L’opera, appartenuta al cardinale Leopoldo de’ Medici, è oggi conservata nella Sala di Prometeo nella Galleria Palatina presso Palazzo Pitti.
L’opera ha una storia complessa essendo stata attribuita a diversi autori, inclusi il Parmigianino, Francesco Salviati e Girolamo Siciolante. Oggi è riconosciuta come un capolavoro di Giorgio Vasari in collaborazione con l’artista spagnolo Gaspar Becerra.
Fu Bernardetto Minerbetti, vescovo di Arezzo e Ambasciatore di Cosimo I, che commissionò nel 1551 l’Allegoria della Pazienza al Vasari. Egli gli chiese di creare un dipinto che rappresentasse in qualche modo la virtù principale del suo carattere, ovvero la pazienza.
L’artista accettò e per l’opera si ispirò alla statuaria antica.
Il quadro ritrae una donna legata con una catena ad una roccia, la quale attende pazientemente che dal vaso ad acqua sgorghino le gocce necessarie a corrodere la pietra restituendole la libertà.
Questa immagine divenne così famosa che il Duca Ercole II d’Este commissionò una nuova versione della “Pazienza” a Camillo Filippi. L’opera era destinata a decorare l’Appartamento della Pazienza presso il Castello Estense a Ferrara.

L’immagine vasariana ebbe immensa fortuna perché la virtù della pazienza era considerata importante sia nell’arte che nella letteratura durante il Rinascimento.

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MICHELANGELO MERISI DETTO CARAVAGGIO – L'AMORINO DORMIENTE
Per apprendere in pieno questo piccolo ma fantastico quadro dell'assoluto grande Michelangelo Merisi detto Caravaggio, bisogna risalire un poco alla storia dell'artista, o se non altro di quel periodo che lo ha portato a dipingerlo.
Siamo nel 1606 e Caravaggio vive a Roma e in questa città nel pieno della Controriforma è diventato un pittore molto conosciuto e apprezzato anche per le grazie del cardinale Francesco Maria del Monte che fa conoscere le sue opere. Ma il Caravaggio non è un uomo da sottostare a convenevoli e facezie, l'animo dell'artista è un animo vivace, combattivo, oserei dire una testa calda, che spesso si trova impelagato in tafferugli e risse e altri crimini vari.
Ed è proprio per questa sua forte intraprendenza che il 28 Maggio di quell'anno si trova immischiato in una zuffa dove però destino volle che tra i contendenti vi fosse il suo più acerrimo nemico, Ranuccio Tomassoni e perciò la scazzottata si trasforma in un vero duello nel quale il pittore uccide il rivale.
Caravaggio stavolta è in pericolo, la pena di morte per il fattaccio non gliela toglie nessuno, deve fuggire e infatti riesce a raggiungere Napoli e aiutato da amici riesce a stare nascosto, quando viene a conoscere che se diventasse un Cavaliere di Malta la sua pena non sarebbe più valida e totalmente cancellata.
Arriva così il 1607 e il Merisi è a Malta dove aiutato dal Gran Maestro dei Cavalieri, Alof de Wignacourt, riesce a far parte del Cavalierato e per ringraziare colui che lo ha aiutato, anzi salvato, Caravaggio realizza un bellissimo ritratto di Alof e un'altra grande tela rappresentante la decollazione del Battista donandole così al suo salvatore.
Ma nel contempo si trova a dover dipingere, sempre per debito nei confronti di Alof, un'opera per un sottoposto del Gran Maestro, a Francesco dell' Antella che vive a Firenze.
Ecco che nasce “L'amorino dormiente” un quadro dalle piccole dimensioni (72x105cm) che l'artista nel retro firma “ M.M.di Caravaggio, Malta,1608”.
E' un'opera in pieno stile Caravaggesco, lo sfondo che raccoglie il tenero fanciullo è nero, appositamente per centrare lo sguardo e l'attenzione a quello che si vuole sia visto, senza disturbo alcuno, e altra caratteristica di Caravaggio sono i dettagli, minuziosi e particolari che solo lui sapeva centrare e inserire.
Il piccolo fanciullo sta dormendo su una delle sue ali, mentre l'altra è tesa verso l'alto, è un Cupido e lo si denota subito dalla faretra che Caravaggio gli pone sotto la testa in modo che la testa dell'amorino possa adagiarvisi come fosse un cuscino e poi con una mano, quella stesa, stringe l'arco e una freccia ancora non scoccata.
Quello che rende ancora più enigmatico questo quadro è il colore, ovvero la contrapposizione del volto con colori più accesi mentre il corpo ha toni molto più pallidi e presenta pure delle macchie sparse, macchie che hanno fatto discutere i più illustri critici e studiosi d'arte. Sono macchie che fanno presupporre un sintomo di malattia, e forse la lettura di questo quadro potrebbe assumere come una vera denuncia sulle condizioni dei bambini del tempo, tanto da supporre che sia un bambino morente quello abbandonato nella sua tela. Ma i più romantici vogliono “sperare” invece in un piccolo Cupido, ovvero l'Amore cieco abbandonato ai sensi o ancora letture più audaci e filosofiche che altro non sia che la rappresentazione dello stato d'animo che l'uomo raggiunge controllando e superando le passioni, che comunque questa non apparterrebbe al Pittore in questione, lui che le passioni non riusciva certo a frenarle.
L'opera venne trasportata a Firenze nel 1609 dal fratello dell'Antella, il senatore Niccolò e appena viene esposta pubblicamente, il quadro desta tanto mai apprezzamento per quella capacità di rendere reale e vivo il soggetto, che alcuni artisti riecono a copiarne il contenuto sulla facciata del palazzo dellAntella, palazzo che si trova in Piazza Santa Croce a Firenze e che tutt'ora è visibile “la copia”, mentre l'originale del Caravaggio è visibile a Palazzo Pitti nella Galleria Palatina.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Michelangelo Merisi detto Caravaggio – L'amorino dormiente (Palazzo Pitti, Galleria Palatina - Firenze)

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La nuove "larve" della Ue? Ecco quali danni possono causare

25 Gennaio 2023 - 19:32
A partire da domani potranno essere commercializzate le larve di verme della farina minore: tutti i dubbi
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Immagine da Wikipedia
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Come già anticipato, a partire dal 26 gennaio le larve di verme della farina minore (Alphitobius diaperinus) potranno essere commercializzate in tutti i Paesi membri dell'Unione europea e saranno vendute surgelate, in pasta oppure essiccate: nemmeno il tempo di arrivare sugli scaffali dei supermercati, tuttavia, che scatta già l'allarme allergie e la raccomandazione per gli under 18 di non consumare cibi da esse derivate.

La novità da domani

L'Alphitobius diaperinus è concretamente il quarto insetto a cui la Commissione europea ha concesso di entrare nelle tavole dei cittadini, dopo le larve gialle, la locusta migratoria e i grilli. Una decisione che ha creato forte dibattito tra chi continua a sostenere la tesi secondo cui mangiare insetti aiuterebbe a combattere l'inquinamento ambientale e a sfamare più persone in modo "sostenibile" e chi ritiene che si tratti di un vero e proprio orrore alimentare in grado di infliggere un duro colpo alla cucina nostrana.

Ok dell'Ue su un altro insetto da mettere a tavola: le larve del verme della farina

Rischio allergie

La questione che inizia a creare sempre più preoccupazioni, tuttavia, è connessa soprattutto alle allergie che potrebbero derivare dal consumo di questi insetti. La stessa Commissione prende le misure all'interno del suo Regolamento di Esecuzione. Al punto 8, ad esempio, viene candidamente ammessa la scarsa conoscenza sul tema in questione, incoraggiando lo svolgimento di nuove indagini mirate."Sulla base delle limitate prove pubblicate sulle allergie alimentari connesse agli insetti, in tale parere scientifico l'Autorità ha inoltre concluso che il consumo del nuovo alimento può provocare una sensibilizzazione primaria e reazioni allergiche alle proteine del verme della farina minore", si legge infatti nell'articolo. "L'Autorità ha raccomandato di svolgere ulteriori ricerche sull’allergenicità delle larve di Alphitobius diaperinus".
Nell'attesa di una valutazione più certa, mancando le prove del collegamento tra il consumo di larve di Alphitobius diaperinus e casi di sensibilizzazione primaria e allergie,"la Commissione ritiene che non sia opportuno includere nell'elenco dell'Unione dei nuovi alimenti autorizzati alcun requisito specifico in materia di etichettatura relativo alla possibilità che le larve di Alphitobius diaperinus provochino una sensibilizzazione primaria" (punto 9).
Un'attenzione particolare va data, tuttavia, a quanti risultino già allergici a crostacei e acari della polvere. In virtù di ciò, valuta l'Autorità, "se il substrato con cui vengono alimentati gli insetti contiene ulteriori allergeni, questi ultimi possono risultare presenti nel nuovo alimento". Ecco perché le larve di Alphitobius diaperinus, che siano congelate, in pasta, essiccate o in polvere, così come tutti gli alimenti che le contengono, devono essere "adeguatamente etichettati in conformità all'articolo 9 del regolamento (UE) 2015/2283".

No agli under 18

Ciò che colpisce maggiormante, tuttavia, è l'invito a evitare il consumo di cibi prodotti con suddetti insetti a tutti gli under 18, previsto al punto 11. "Gli integratori alimentari contenenti larve di Alphitobius diaperinus in polvere non dovrebbero essere assunti da persone di età inferiore a 18 anni", si legge nell'articolo, "ed è pertanto opportuno prevedere un requisito in materia di etichettatura al fine di informare adeguatamente i consumatori al riguardo".
Insomma, nell'attesa del via libera a ulteriori 8 specie di insetti da inserire negli alimenti, ancora in fase di valutazione da parte della Ue, i dubbi su quelle prossime a finire sulle tavole della popolazione non sono comunque pochi.
 

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