Novità

I MANTENUTI MENTRE NOI SCHIANTIAMO

Alien.

Advanced Premium Member

carino con il giubbotto in pelle.
gli danno 2,50 al giorno..senza far niente che li manteniamo a vita?....ai nostri figli senza lavoro........gli danno il Ritalin....



POCKET MONEY, PROFUGHI INSODDISFATTI: “IN ITALIA CI PAGATE POCO” (VIDEO)
25 Feb 2020 Redazione Immigrazione 3 commenti
Dicono che fuggono dal continente nero perché c’è fame, guerra e disperazione. Inoltre sono soliti affermare che scappano dai propri Paesi perché oggetti di persecuzione. E poi si lamentano pure della paghetta, il cosiddetto pocket money, che percepiscono qui in Italia: “Ci pagate poco”.
Paghetta, tra l’altro, finanziata dai contribuenti italiani. Ragion per cui siamo convinti che molti di loro approdino in Italia per farsi mantenere, vivendo a spese di chi lavora e paga fior di tasse.
Lo prova il video di un sedicente richiedente asilo ivoriano, lamentevole delle condizioni di vita qui in Italia e della paghetta per i vizi che, secondo lui, non è adeguata al suo status sociale.
 
Occupazione a picco: Italia in coda all'Europa Nove milioni in povertà

Lavora appena il 60%: solo la Grecia fa peggio In un anno ci sono 105mila indigenti in più

Gian Maria De Francesco -





commenta

Più disoccupazione e più povertà. L'Italia della «ripresina» è un Paese che ha ancora addosso tutte le cicatrici della grande crisi e che un peggioramento del quadro macroeconomico potrebbe mettere definitivamente in ginocchio.

1485854434-lapresse-20170126195545-21983202.jpg




Il dato di partenza non può essere che il tasso di occupazione: nel 2015 in Italia solo il 60,5% delle persone tra i 20 e 64 anni lavora con una differenza di 20 punti percentuali rispetto al primo classificato dell'Ue, la Svezia con l'80,5 per cento, e circa 10 punti al di sotto della media comunitaria (70%). La tragedia è rappresentata dal fatto che in Europa solo la Grecia ha un mercato del lavoro ancor più bloccato di quello italiano con il 54,9% di occupati tra i 20 e i 64 anni, rivelano i dati Istat rielaborati dall'Adnkronos.
Un'ulteriore aggravante è il basso coinvolgimento delle donne: in Italia lavora una su due (50,6%) nella fascia d'età considerata, oltre 27 i punti di distacco dalla leadership svedese (78,3%). Anche in questo caso peggio fa solo la Grecia con il 46% delle donne tra 20 e 64 anni occupate, mentre rispetto al tasso medio dell'Ue (64,2%) la differenza è considerevole (13,6 punti percentuali). Il tasso di occupazione maschile (70,6%) pone invece l'Italia al quintultimo posto in Ue, ben dietro Repubblica Ceca (83%), Svezia e Gran Bretagna (entrambe con l'82,5%) e al di sotto della media Ue (75,8%).
Non sorprende, pertanto, la segnalazione del Centro studi Unimpresa secondo cui sono oltre 9,3 milioni gli italiani a rischio povertà, un dato che tra 2015 e 2016 è aumentato di 105mila unità. Agli oltre tre milioni di disoccupati, spiega Unimpresa, vanno infatti sommate ampie fasce di lavoratori in condizioni economicamente di disagio: i contratti di lavoro a tempo determinato, sia quelli part time (803mila persone) sia quelli a orario pieno (1,71 milioni). Vanno poi considerati i lavoratori autonomi part time (803mila), i collaboratori (284mila) e i contratti a tempo indeterminato part time (2,67 milioni).
In salita il dato degli occupati in difficoltà: erano 6,24 milioni a dicembre 2015 e sono risultati 6,27 milioni a giugno scorso. In totale, calcola il Centro studi di Unimpresa, 28mila soggetti in più (+0,45%). Una crescita dell'area di difficoltà che «rappresenta un'ulteriore spia della grave situazione in cui versa l'economia italiana. Non a caso ieri il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha annunciato che in base alle previsioni della legge di Bilancio 2017 raddoppieranno a 400mila le famiglie che potranno godere del Sia, il sostegno al reddito da 400 euro mensili per i nuclei famigliari in difficoltà.
Come ha evidenziato il centro studi americano Pew Research Center, la classe media italiana e la fascia a basso reddito, nel periodo 1991-2010, sono state le più colpite in Occidente dalla crisi con un taglio rispettivamente del 20 e del 23% del proprio reddito. Un dato di gran lunga superiore a quello della Spagna (-5%). Il reddito medio della classe media è infatti crollato dai circa 41mila euro del 1991 a meno di 33mila nel 2010.


ANCHE QUESTI 9 MILIONI DI ITALIANI FANNO SCHIFO ALLO STATO.

MA NON SEI STUFO MA FORSE SEI UNA STUFA MEGLIO CARICARTI CON UN BEL TIZZONE.


A QUESTI 2,50 € AL GIORNO NON GLIELI DANNO ?
 

Ultima estrazione Lotto

  • Estrazione del lotto
    venerdì 01 agosto 2025
    Bari
    38
    02
    68
    33
    79
    Cagliari
    21
    78
    83
    22
    55
    Firenze
    63
    14
    72
    28
    16
    Genova
    21
    46
    17
    40
    39
    Milano
    49
    60
    17
    77
    63
    Napoli
    90
    05
    77
    74
    53
    Palermo
    16
    61
    43
    37
    90
    Roma
    40
    45
    27
    57
    32
    Torino
    62
    57
    26
    82
    61
    Venezia
    06
    46
    68
    32
    29
    Nazionale
    71
    36
    06
    32
    15
    Estrazione Simbolotto
    Nazionale
    30
    37
    17
    41
    08
Indietro
Alto