Novità

I ROSSI IN ROSSO -FALLIMENTO CIAO BELLA CIAO

Alien.

Advanced Premium Member
[h=6]IL RETROSCENA[/h] [h=1]«Mancano 460 mila euro»: il Pd in rosso dà l’ultimatum ai parlamentari morosi[/h] [h=2]Sono alcune decine i deputati e i senatori che negli ultimi dieci mesi si sono sottratti ai loro impegni con il partito. Tra chi non versa i contributi anche Delrio, Orlando e Richetti[/h] di Claudio Bozza
pd-kPWB-U3100143798982c0-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443.jpg

shadow
0
24
Con le casse in profondo rosso, le spese coperte a fatica per organizzare le primarie e un grosso interrogativo su come finanziare la campagna per le imminenti elezioni europee. La vita del Pd, in attesa di una scossa dal nuovo segretario, sembra appesa a un filo. Perché, ormai, sono saltate anche le regole interne più elementari. Un esempio? Dall’inizio della legislatura, decine tra deputati e senatori hanno versato solo qualche spicciolo o addirittura niente nelle casse del partito. E al Nazareno, in meno di dieci mesi, hanno contato un ammanco di circa 460 mila euro. Ogni eletto, secondo il regolamento dei democratici, è tenuto a versare ogni mese al partito 1.500 euro, oltre ai 10 mila euro una tantum al momento dell’elezione. Cifre sostenibili, se si pensa che gli stipendi oscillano tra i 12 e i 15 mila euro al mese, a seconda dei casi. Nella lista dei morosi (8-10 mila euro a testa) ci sono nomi importanti: il capogruppo alla Camera Graziano Delrio, con colleghi come l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, Antonello Giacomelli, Enza Bruno Bossio, Maria Chiara Gadda, Chiara Gribaudo. Mentre tra i senatori risultano: Matteo Richetti, braccio destro dell’aspirante segretario Maurizio Martina; poi Ernesto Magorno, Daniele Manca, Franco Mirabelli.

L’elenco sarebbe assai più lungo, ma per ora sono questi i nomi che filtrano dal Nazareno, spinti anche dall’esasperazione di alcuni dei dipendenti del partito costretti alla cassa integrazione. Parte dei contributi che i parlamentari dovrebbero versare sarebbero infatti destinati ad un fondo di 300 mila euro, a sostegno dei lavoratori dem, rimasto però vuoto per metà. «Il partito è come imploso, il mancato versamento dei contributi è il segno che ormai è venuta a mancare anche la solidarietà verso questa casa, che era di tutti», si sfoga nei corridoi uno dei 171 dipendenti rimasti. Una situazione tale, che il tesoriere Francesco Bonifazi ha inviato una lunga lettera a Delrio, al capogruppo al Senato Andrea Marcucci e al presidente del partito Matteo Orfini: «Vi scrivo, perché si è venuta a creare una situazione incresciosa, ingiustificabile, per cui devo trovare una soluzione e dunque vi chiedo aiuto — si legge —. Se sul fronte del 2 per mille siamo di gran lunga il miglior partito, con una quota del 52% delle opzioni effettuate, sul fronte delle contribuzioni dei nostri colleghi raggiungiamo risultati che con un eufemismo definirei grotteschi».






In meno di un anno, le morosità hanno sfiorato il mezzo milione. Il quadro economico sembra così delicato, che anche spendere i circa 600 mila euro per organizzare i gazebo per le primarie crea difficoltà. Non è la prima volta, negli ultimi tre anni, che i dem si trovano a fronteggiare ammanchi del genere. Nel giugno scorso, dopo aver chiuso il bilancio, dal Nazareno partirono 60 decreti ingiuntivi verso altrettanti parlamentari. C’era da recuperare oltre un milione e mezzo: in cima alla lista, poi condannato dal giudice a rifondere oltre 83 mila euro, c’era l’ex presidente del Senato Pietro Grasso.


7 febbraio 2019 (modifica il 7 febbraio 2019 | 21:45)
 
LA COOP SEI TU CHI PUò DARTI DI PIù?



[h=1]Ecco l'accoglienza delle coop: non paga l'affitto, migranti sfrattati[/h] [h=2][/h]
La cooperativa Olinda, nel Bresciano, non avrebbe pagato l'affitto di tre appartamenti: migranti senza energia e riscaldamento. Poi vengono sfrattati

Luca Romano - Gio, 07/02/2019 - 13:00
commenta


Tempi duri per le coop dell'accoglienza. Da quando i porti sono chiusi e gli sbarchi crollati quasi a zero, sono sempre di meno i migranti che entrano nel circuito dell'accoglienza, business fin cui lo Stato - fino ad oggi - versava ogni anno miliardi di euro.


1549388640-immigrati.jpg



Dopo le proteste delle onlus varie per i sacrifici in termini di personale che dovranno affrontare, ora una notizia alquanto particolare arriva dalla coop Olinda di Medole. A Mazzano, nel Bresciano, un centro di accoglienza dove vivevano 15 migranti sono rimasti al freddo senza energia elettrica né riscaldamento. Il motivo? Secondo quanto riporta l'Agi, la coop non avrebbe pagato diverse mensilità di affitto.

Sono tre gli appartamenti rimasti senza energia. Erano stati affittati dalla Olindo per assegnarli a richiedenti asilo tra i 19 e i 23 anni. I migranti arrivavano da Gambia, Nigeria e Costa d'Avorio ed erano dei ricorrenti in Cassazione, ovvero immigrati cui è stata negato il diritto all'asilo dalla commissione territoriale.

Secondo quanto riporta l'Agi, i dipendenti della coop non verrebbero neppure pagati da ottobre e da settembre i migranti ospiti sono costretti a procacciarsi il cibo da soli, visto che dalla cooperativa - secondo quanto emerge - non sarebbe arrivato più nulla.

Della cooperativa Olinda si era occupato anche ilGiornale.it nel 2017 quando documentò i "servizi fantasma" della "cooperativa pigliatutto".



LA PACCHIA è FINITA !
 
IL POTERE FA BRUTTI SCHERZI OPPURE RAZZISMO CONTRO IL "BIANCO"


[h=1]Kyenge, parla il marito: ​"Divorzio? Non la vedevo mai. Ora prenderò un altro cane"[/h] [h=2][/h]
Dopo la candidatura nella Lega e l'annuncio del divorzio, il marito della Kyenge torna a parlare del loro matrimonio: "Lei ha lasciato me"

Claudio Cartaldo - Gio, 07/02/2019 - 08:23
commenta


Tiene banco il prossimo divorzio tra Cecile Kyenge e il marito. Nei giorni scorsi, dopo l'annuncio della candidatura di Domenico Grispino nelle fila della Lega, l'ex ministro del Pd ha rivelato di essere vicina alla conclusione del suo matrimonio.


1543493749-kyenge2-getty.jpg



Oggi, a La Zanzara su Radio 24, il marito dell'eurodeputata è tornato a parlare dell'addio alla Kyenge. "Lei ha lasciato me - spiega Grispino - Io la facevo andare avanti, tanto prendevo un altro cane e avevo la compagnia".

Il marito, insomma, lamenta la poca presenza a casa della (più famosa) moglie. "Io cinque anni qui non la vedevo mai - spiega - Stavo col cane, e adesso pure senza. Ora prenderò un altro cane". La distanza tra i due era emersa nei mesi scorsi, quando Grispino aveva annunciato il suo voto a favore della Lega. E questo nonostante gli attacchi politici rivolti dal Carroccio alla moglie.
E le accuse di razzismo ai leghisti? "Ma queste sono cagate - dice lui - I razzisti ci sono ovunque, anche a sinistra. E anche i neri sono razzisti con i bianchi, in Africa. Vai giù in Congo e ti chiamano Muzungu".

Grispino non si pente di avere scelto di candidarsi con la Lega. Nè che questo abbia portato alla luce il divorzio imminente con Kyenge. "Questa storia ha fatto pubblicità a mia moglie, è andata su tanti giornali che non li ha mai visti - spiega - In faccia non ha avuto il coraggio di dirmi nulla. Mi ha chiamato da Bruxelles, ma non mi sono offeso. Era già finita la storia, non si devono trascinare le cose finite. È stata lei a parlare pubblicamente di divorzio, io non l'ho mai fatto".

Eppure è stata la stessa Kyenge a dirsi imbarazzata. "Ma sono io a esserlo. Anzi - ribatte lui - io ci ho rimesso, che da cinque anni non lavoro. Nell'ultimo rinnovo dei consorzi in Emilia mi hanno trombato. Perché avevano votato per uno della Lega. È stata una separazione senza sangue, non ho voluto nulla. Potevo chiedere gli alimenti perché non lavoro, lei invece lavora e invece non ho voluto niente. Fine delle trasmissioni".

IO PER CURIOSITà AVREI CHIESTO GLI ALIMENTI SOLO PER VEDERE LA SUA REAZIONE

.
 

Ultima estrazione Lotto

  • Estrazione del lotto
    sabato 23 agosto 2025
    Bari
    67
    05
    41
    45
    12
    Cagliari
    29
    78
    54
    88
    28
    Firenze
    57
    58
    15
    45
    44
    Genova
    53
    33
    89
    34
    77
    Milano
    09
    31
    36
    03
    21
    Napoli
    82
    35
    45
    06
    65
    Palermo
    25
    40
    82
    48
    62
    Roma
    21
    24
    74
    52
    09
    Torino
    28
    78
    50
    90
    84
    Venezia
    38
    87
    03
    25
    41
    Nazionale
    56
    09
    42
    57
    33
    Estrazione Simbolotto
    Nazionale
    41
    44
    04
    07
    21
Indietro
Alto