Alien.
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Oltre al danno la beffa.
Gli anziani che sono ricoverati per un lungo periodo negli opizi, dovranno pagare una doppia Imu perché l'ospizio viene considerato come seconda casa. Ossia il doppio: 7,6% per mille contro il 4 dovuto per l'abitazione principale. A rivelare la beffa è stato il sindacato dei pensionati Sei Cgil che ha analizzato bene la norma in cui si stabilisce che anche si sia in possesso di una seconda abitazione ma abbia la residenzaa altrove, deve pagare l'imposta nella versione maxi prevista per la seconda casa. Se il governo non corregge la norma, o non emana una circolare interpretativa - scrive La Stampa - per 300mila anziani arriverà una stangata di parecchie migliaia di euro.
L'articolo 13 - Nel dettaglio la norma non prevede discriminazioni basate sull'età. La chiave sta nell'articolo 13 del decreto salva-Italia, che prevede che in certi casi la tassazione ordinaria possa essere trasformata in quella agevolata per la prima casa. Tra le deroghe c'è il caso degli anziani che per necessità si trovano costretti a lunghi periodi di permanenza negli ospizi: in questi casi gli anziani solitamente prendono la residenza nel luogo in cui dimorano. In caso contrario potrebbero incappare in violazioni della legge, e il decreto, per evitare "spiacevoli sorprese", prevede che al verificarsi di queste condizioni si possa applicare per la prima casa l'aliquota agevolata. Ma ci sono altre due fattori: il primo, l'anziano deve lasciare la casa libera (nel caso in cui l'affittasse l'aliquota schizza allo 0,76%); il secondo, inoltre, prevede che sia il Comune a decidere se concedere o meno le agevolazioni. Ecco perché quel "possa" scritto nel testo del decreto lascia aperte diverse strade che spaventano gli ospiti degli ospizi.
Salasso ingiusto Insomma, gli anziani ricoverati a vita negli ospizi, che un tempo erano esentati dal pagamento dell'Ici, a giugno potrebbero trovarsi a pagare olte all'imposta sugli immobili anche le addizionali comunali: il tutto si traduce per loro in una stangata tra i 1.500 e i 2000 euro in più rispetto a quello che avrebbeo pagato se l'imposta fosse stata calcolata sulla prima casa. Un dato preoccupante se si associa a un'altra rilevazione della Cgil secondo cui le rette per poter alloggiare in un ospizio a carico di un anziano è salita in media a circa duemila euro al mese mentre nelle strutture pubbliche, il ticket viaggia sui 1400 euro. Insomma, la tegola che sta per abbattersi sugli anziani è insostenibile se si considera che la pensione media è di 800 euro
fanno prima a comprarsi il loculo.........acc..ma se poi si paga pure li?
forse si stava meglio ad r auschwitz ? ma ci stiamo già e non ce ne siamo accorti?
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Gli anziani che sono ricoverati per un lungo periodo negli opizi, dovranno pagare una doppia Imu perché l'ospizio viene considerato come seconda casa. Ossia il doppio: 7,6% per mille contro il 4 dovuto per l'abitazione principale. A rivelare la beffa è stato il sindacato dei pensionati Sei Cgil che ha analizzato bene la norma in cui si stabilisce che anche si sia in possesso di una seconda abitazione ma abbia la residenzaa altrove, deve pagare l'imposta nella versione maxi prevista per la seconda casa. Se il governo non corregge la norma, o non emana una circolare interpretativa - scrive La Stampa - per 300mila anziani arriverà una stangata di parecchie migliaia di euro.
L'articolo 13 - Nel dettaglio la norma non prevede discriminazioni basate sull'età. La chiave sta nell'articolo 13 del decreto salva-Italia, che prevede che in certi casi la tassazione ordinaria possa essere trasformata in quella agevolata per la prima casa. Tra le deroghe c'è il caso degli anziani che per necessità si trovano costretti a lunghi periodi di permanenza negli ospizi: in questi casi gli anziani solitamente prendono la residenza nel luogo in cui dimorano. In caso contrario potrebbero incappare in violazioni della legge, e il decreto, per evitare "spiacevoli sorprese", prevede che al verificarsi di queste condizioni si possa applicare per la prima casa l'aliquota agevolata. Ma ci sono altre due fattori: il primo, l'anziano deve lasciare la casa libera (nel caso in cui l'affittasse l'aliquota schizza allo 0,76%); il secondo, inoltre, prevede che sia il Comune a decidere se concedere o meno le agevolazioni. Ecco perché quel "possa" scritto nel testo del decreto lascia aperte diverse strade che spaventano gli ospiti degli ospizi.
Salasso ingiusto Insomma, gli anziani ricoverati a vita negli ospizi, che un tempo erano esentati dal pagamento dell'Ici, a giugno potrebbero trovarsi a pagare olte all'imposta sugli immobili anche le addizionali comunali: il tutto si traduce per loro in una stangata tra i 1.500 e i 2000 euro in più rispetto a quello che avrebbeo pagato se l'imposta fosse stata calcolata sulla prima casa. Un dato preoccupante se si associa a un'altra rilevazione della Cgil secondo cui le rette per poter alloggiare in un ospizio a carico di un anziano è salita in media a circa duemila euro al mese mentre nelle strutture pubbliche, il ticket viaggia sui 1400 euro. Insomma, la tegola che sta per abbattersi sugli anziani è insostenibile se si considera che la pensione media è di 800 euro
fanno prima a comprarsi il loculo.........acc..ma se poi si paga pure li?
forse si stava meglio ad r auschwitz ? ma ci stiamo già e non ce ne siamo accorti?
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