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Agrigento, preside annulla messa di Natale: "Rispetto per minoranze"

Bufera ad Agrigento per la scelta di una preside di annullare la messa natalizia. Salvini: "Vergogna, invierò presepe"

Fabio Franchini - Ven, 20/12/2019 - 15:37





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Niente crocifisso, niente presepe e - questa volta - anche niente messa di Natale. E così un'altra, l'ennesima scuola italiana finisce al centro delle polemiche.
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Spieghiamo. In Sicilia, ad Agrigento, la preside di un istituto ha deciso di annullare la tradizionale messa natalizia a scuola "per rispetto delle minoranze". C'è chi, facendo parte di altri credi religiosi ha apprezzato e chi, invece, essendo cristiani cattolici, non l'ha presa affatto bene, visto il nuovo attacco alla tradizione.
E infatti qualche genitore ha fatto gruppo ed è andata a protestare al Comune dove la capogruppo della Lega Nuccia Palermo parla di "censura" e "sottomissione", come riportato dall'Adnkronos.
Teatro della spinosa vicenda è l'istituto comprensivo di Agrigento-Centro, dove la dirigente scolastica Anna Gangarossa ha deciso di punto in bianco di festeggiare l'arrivo del Natale con alcune manifestazioni ed eventi alternativi rispetto al consueto precetto natalizio, in seguito ad una richiesta che sarebbe arrivata da un gruppo di famiglie appartenenti ad altre religioni.
Quindi la decisione di cancellare la messa e lo scoppio della polemica. Tutto parte da alcuni gruppi WhatsApp, dove diversi genitori hanno esternato il proprio malcontento. L'esponente locale del Carroccio, come registrato dall’agenzia stampa, ha dichiarato: "La preside ha sbagliato perché ha ceduto a una forma di ricatto su un estremismo, questa è una censura bella e buona, siamo alla sottomissione". E ha aggiunto: "Un gruppo di genitori si è vista privare di una tradizione sacrosanta che non nuoce a nessuno, se non a chi viene private dalle nostre radici. Questo non è un atto di insegnamento la preside dovrebbe imparare meglio il testo costituzionale".
Nuccia Palermo, infine, ha così chiosato: "Per me è un precedente molto molto grave, perché limitare la libertà altrui sulle tradizioni è scandaloso. Se cominciamo dalla scuola a cedere a un ricatto morale si arriverà presto a una sottomissione indecorosa, una vera censura. E io sono pronta a difenderla davanti a tutti. La scuola deve insegnare la libertà, il rispetto, mentre annullare un precetto natalizio è una forma di mancanza di rispetto".
La presidente, contattata dall'Agi, ha spiegato il perché della controversa scelta: "I genitori degli alunni e le associazioni mi stringono la mano per la scelta che ho fatto. Sono rispettosa del pluralismo e soprattutto sono una donna di legge, per questo devo attenermi alle norme che mi impongono di non impegnare ore curriculari al culto visto che la scuola deve essere laica e ci sono precise regole imposte dal ministero dell'Istruzione". La dirigente, inoltre, ha così continuato: "La mia è stata una decisione sofferta ma giusta, mi si accusava di impegnare ore del percorso scolastico in attività religiose, come è il precetto, e ciò non era possibile. Ho solo applicato la legge, dispiace essere attaccata da chi vuole strumentalizzare la vicenda per scopi politici".
Il commento di Salvini
Il segretario della Lega Matteo Salvini, venuto a conoscenza del caso, lo ha così duramente commentato: "Vergogna, incredibile vergogna". Dunque, il leader del Carroccio ha espresso solidarietà "a tutti i bimbi, agli insegnanti e ai genitori a cui viene negato il bello del Natale, nel nome di una inaccettabile sottomissione culturale e valoriale. Invierò personalmente un presepe a questa preside, che evidentemente ha fallito nella sua missione educativa".
ED HANNO IL CORAGGIO DI DARE DEL FASCISTA AGLI ALTRI ?
 
Salta la messa di Natale, i genitori protestano: "Cancellano le nostre tradizioni"

Non sono tardati ad arrivare i pareri contrastanti da parte delle famiglie e del mondo della politica, tutti concordi nell'esprimere un disappunto sulla decisione della dirigente, adesso si sta cercando di organizzare una messa al di fuori della scuola per lanciare un messaggio alle minoranze.

Sofia Dinolfo - Ven, 20/12/2019 - 20:40


(INSOMMA ITALIANI FATE SCHIFO PURE NELLE SCUOLE E NON CONTATE NULLA MA VOI SAPETE COME FARVI VALERE IL 26 GENNAIO ,VERO ?)


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Fioccano le polemiche ad Agrigento sulla decisione della dirigente scolastica, Anna Gangarossa, di annullare la partecipazione degli alunni al precetto natalizio per “rispetto delle minoranze”.
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Tra le domande che i genitori dei ragazzini si stanno ponendo in queste ultime ore vi è il perché della presa di posizione.
Quello che i genitori da noi raggiunti raccontano è il non aver sentito mai nessuno esprimere apertamente un disappunto su come venisse gestita la differenza e il conseguente rispetto del credo religioso da parte della scuola. Ad essere coinvolto nella clamorosa vicenda è l’istituto comprensivo Agrigento -Centro che dispone di strutture ubicate nelle zone centrali della città. Le classi accolgono più di mille i ragazzi agrigentini che frequentano l’istituto e una decina gli extracomunitari.
Stando a quanto raccontato da alcuni testimoni, non si capisce da quale famiglia con fede religiosa diversa da quella cattolica sia provenuta la richiesta di annullare la partecipazione al precetto. A quanto pare, nei giorni scorsi, era stata diffusa una circolare a firma della dirigente dove si dava appuntamento a giorno 19 dicembre, alla basilica dell'Immacolata di Agrigento, per "lo scambio degli auguri". Una frase detta in maniera vaga ed imprecisa proprio per evitare problemi (?) ai bambini che professano un altro credo. Sempre nella stessa circolare, contestualmente all'orario della messa, veniva dato un altro appuntamento: la visita guidata ad una mostra fotografica al collegio dei Filippini (una struttura comunale adibita a diverse manifestazioni culturali).
La sera precedente agli eventi, però, di punto in bianco, la preside, tramite messaggi inviati a docenti e rappresentanti di classe, ha annullato tutti gli appuntamenti senza dare una chiara spiegazione. Da qui lo stupore e l’incredulità delle famiglie. Nessuno sa ufficialmente cosa sia accaduto e i pareri che esprimono il disappunto sulla decisione presa dalla dirigente sono unanimi.
I genitori sulle barricate
"Perché dobbiamo rinnegare le nostre tradizioni?". Questo il parere di uno dei genitori che prosegue: "La preside aveva organizzato due eventi differenti proprio per non creare dissapori tra le diverse religioni e poi alla fine a rimetterci siamo noi che dobbiamo rinunciare alle nostre tradizioni. Non è giusto!"
"La dirigente- ci dice un altro genitore- non doveva comportarsi in questo modo. Noi contestiamo il fatto che lei abbia ceduto alle richieste di poche persone che si contano sulle dita di una mano e non sappiamo nemmeno chi sia stato perché nessuno ha mai avanzato delle lamentele in modo diretto e palese. Siamo per il rispetto di tutti e di tutto- prosegue la persona da noi interpellata- e il rispetto delle tradizioni è segno di tolleranza e di amore. Se la preside fosse rimasta ferma sui suoi passi avrebbe rispettato il diritto di tutti. La scuola è laica, non atea".
I commenti piovono anche su Facebook dove il padre di un bambino dice:" L’istituto Comprensivo Agrigento Centro ha annullato il Precetto Natalizio a causa di proteste di qualche famiglia. A quanto pare la Preside ha subito forti pressioni. Chi non vuole partecipare è libero di restare a casa, gli consiglio per coerenza, di andare a scuola anche per le vacanze Natalizie. Italia paese senza futuro"
Sotto il post si sono accodate numerose disapprovazioni all’annullamento del precetto natalizio: "È veramente assurdo- si legge tra i commenti- il nostro è un paese cattolico, non dobbiamo essere noi ad adeguarci". E poi ancora un altro commento:" Chi ha deciso ciò si vergogni! Bisogna rispettare i valori della nuova generazione che dovranno essere i pilastri di questa società. Lasciate a casa questa gente, con tutto il rispetto!."
Anche la politica locale si mobilita
La notizia ha fatto eco anche negli uffici del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci che prende le distanze dall’atteggiamento della Gangarossa: "Celebrare a scuola una messa natalizia è tradizione plurisecolare, che si alimenta della matrice cristiana, giudaica ed ellenica alla quale si ispira la civiltà occidentale. In una scuola ormai multiculturale, la partecipazione degli alunni ad una funzione cattolica non può che essere libera e autonoma: ognuno preghi il proprio Dio. Ma avere rispetto per le religioni degli altri non significa dovere rinunciare alla nostra. Per questo ritengo che la dirigente scolastica abbia agito con un eccesso di prudenza che può costituire, però, un grave precedente".
Da Agrigento nelle ultime ore, con una nota, si è espresso anche il vice coordinatore di Fratelli D’Italia, Giuseppe Milano:"Apprendiamo dagli organi di stampa che la preside della scuola primaria di Agrigento, ha annullato il precetto natalizio per le proteste di alcuni genitori che lo reputavano non rispettoso della laicità ed offensivo nei confronti delle minoranze che professano altre religioni. Qualora la notizia venisse confermata riteniamo si tratti di un episodio di discriminazione al contrario, inaccettabile, di una gravità inaudita ed oltraggioso per le nostre radici cristiane. Invitiamo, pertanto, la Preside a tornare sui propri passi dando la possibilità, a chi volesse, di partecipare alla Messa di Natale".
Ed in effetti un gruppo di genitori sta cercando di organizzare al di fuori della scuola una "messa last minute" per lanciare un forte messaggio agli “ospiti” della Città.


UN DIRIGENTE VALE PIU DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ?

GIA' E LUI COSA DICE E COSA VUOI CHE DICA....................






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QUESTA VOLTA INVECE LI STA STERMINANDO E RESTERANNO SOLO I RICCHI ED I "NERI" IN ITALIA
 
Sondaggio, i giallorossi in affanno e centrodestra al 49%

Secondo quanto registrato da Index Research per Piazzapulita, la Lega al 31,8% stacca il Pd e il M5s entrambi sotto la soglia del 20%

Pina Francone - Ven, 20/12/2019 - 09:51





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I tre maggiori partiti politici italiani – Lega, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle – sono in calo. Una flessione debole, ma presente.

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Infatti, secondo l'ultimo sondaggio realizzato dall’istituto Index Research per Piazzapulita, il talk show di approfondimento politico condotto da Corrado Formigli nella prima serata del giovedì di La7, il Carroccio di Matteo Salvini, pur mantenendosi saldamente la forza maggiormente gradita all’elettorato, cala di quattro decimi di punto, attestandosi comunque a un più che soddisfacente 31,8 delle indicazioni di voto.
Alle spalle della compagine leghista, a distanza siderale, ecco il Partito Democratico: per i dem di Nicola Zingaretti i guai non sono certo finiti, visto che il Pd non riesce proprio a risalire la china e anche questa settimana rimane sotto la "soglia psicologica" del 20%, fermandosi al 18,9%.
Ancora male il Movimento 5 Stelle, che rispetto a sette giorni fa perde lo 0,2% e affonda al 16% tondo tondo. Un volume elettorale che non può certo che aumentare le preoccupazioni di Beppe Grillo e di Luigi Di Maio, la cui leadership interna è sempre più traballante.
Continua invece a crescere e sembra non volersi fermare Fratelli d'Italia. Il partito di Giorgia Meloni, infatti, secondo quanto rilevato dall’istituto demoscopico, guadagna un ulteriore mezzo punto percentuale e sale dal 9,8% al 10,3%. Dietro a FdI troviamo gli azzurri di Silvio Berlusconi: Forza Italia guadagna un decimo di punto e sale al 6,8%.
Sommando dunque i voti della Lega a quelli di Fratelli d’Italia e al partito de Cavaliere, ecco che il centrodestra unito tocca il 48,9%, a un passo da quel 50% tanto agognato.
Grande difficoltà per Italia Viva, sotto il 5% delle intenzioni di voto. Il partito di Matteo Renzi, infatti, perde ancora qualcosina e dal 4,6% dell’ultima rilevazione, si affossa al 4,4%.
Da un neonato partito a uno ancora più piccolo, ovvero Azione di Carlo Calenda, che comunque non sfonda e si attesta al 2,1% dei consensi. Alle sue spalle troviamo Europa Verde (2%), PiùEuropa di Emma Bonino (1,5%) e Cambiamo! di Giovanni Toti, all’1%.
Last but not least, il dato degli indecisi e del "non voto", che Index Research registra al 37,3%. E rappresentano, di fatto, il partito paradossalmente più "votato".

L'ERRORE DI QUEL 37,3% è DI NON ANDARE A VOTARE ,QUELLO NON VUOL DIRE PROTESTA . MA FARE LO STRUZZO CON LA TESTA ED LASCIARE IL "RETRO" ALLA MERCE DI CHIUNQUE-FACENDO COSI FATE DEL MALE A VOI AI VOSTRI FIGLI,NIPOTI ED A TUTTI GLI ALTRI ITALIANI QUINDI PRENDETEVI UN BEL CAFFE ED ANDATE A VOTARE PERCHE SARA L'ULTIMA OCCASIONE.
 
QUANDO LO VEDO HO IL VOMITO

Vauro choc su Babbo Natale: "Un ciccione pedofilo vestito di rosso"

Il vignettista Vauro attacca ancora le nostre tradizioni. E scorda pure che "l'uomo" vestito di rosso deriva da San Nicola...

Andrea Pegoraro - Ven, 20/12/2019 - 12:03





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“Babbo Natale, un ciccione con un’aria anche vagamente pedofila, vestito di rosso”. Ennesimo delirio di Vauro.
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Il vignettista ha fatto un’altra uscita delle sue ed è stato come al solito pungente e offensivo. Ieri sera è stato ospite del programma televisivo Dritto e Rovescio, condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4, in cui si stava discutendo delle tradizioni natalizie e del presepe.
A un certo punto ha preso la parola dicendo che “è vero che a Natale si festeggia la nascita del Bambin Gesù, basta circolare e non ci vuole una ricerca sociologica”. Poi ha aggiunto una frase alquanto sarcastica. “Ma la stragrande maggioranza dei bambini, anche quelli che vanno all’oratorio, sapete chi aspetta? - ha chiesto Vauro - Babbo Natale un ciccione con un’aria anche vagamente pedofila vestito di rosso”. Le dichiarazioni del vignettista toscano hanno lasciato tutti stupiti e indignati, tra urla e disapprovazioni. Anche Del Debbio si è rivolto a Vauro dicendogli che non era il caso di affermare delle sciocchezze. Non contento, il vignettista ha rincarato la dose sottolineando che Babbo Natale "e l’ha quest’aria…". E il conduttore gli ha risposto in modo ironico evidenziando che Vauro è "l’unico in Italia che ci vede un pedofilo. Fatti delle domande".
Si tratta quindi dell’ennesima uscita spiacevole di un personaggio che proprio in questi giorni aveva dissacrato il presepe e la vicenda di Bibbiano con una vignetta diffusa sui social. Nell’immagine sono raffigurati San Giuseppe con le sembianze del capo della Lega Matteo Salvini e una Madonna che ha i tratti somatici di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. In mezzo ai due è disegnato il Bambin Gesù che è sbalordito dall’identità dei suoi genitori ed esprime una frase decisamente inquietante: “Mi sa che quest’anno chiedo asilo politico a Bibbiano”. Il titolo della vignetta è alquanto singolare perché dice di essere “a difesa del presepe”. E invece intende volutamente innescare polemiche tra coloro che difendono questo simbolo di matrice cristiana e chi si oppone ad esso, ricordando l’importanza di una pluralità culturale.
A novembre, invece, Vauro si era scagliato violentemente contro gli esponenti bolognesi di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami e Marco Lisei definendoli "pezzi di m...". I due politici si erano recati nel capoluogo emiliano mostrando in un video i citofoni di qualche casa popolare del quartiere felsineo abitata da inquilini stranieri.

MA NESSUNO LO DENUNCIA HANNO PAURA ?
 
QUI NON CI SONO COMMENTI TANTO IN ITALIA SI ACCETTA TUTTO E DI PIU




Abusa sessualmente di una persona disabile: arrestato sacerdote a Ercolano

Le indagini sono andate avanti per mesi, fino a quando le forze dell’ordine, sulla base delle prove in loro possesso, hanno fatto scattare le manette ai polsi del prete

Ignazio Riccio - Ven, 20/12/2019 - 17:52





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L’accusa nei suoi confronti è molto grave: avrebbe abusato sessualmente di una persona disabile di cui era amministratore di sostegno, che frequentava il centro Don Orione di Ercolano, nel Napoletano, dove il sacerdote Gerolamo Roberto Filippini ricopriva il ruolo di vicedirettore.
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Il centro Don Orione a Ercolano
Il prete è stato arrestato dalla polizia, con l’accusa di violenza sessuale aggravata, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. Don Girolamo avrebbe, secondo gli inquirenti, approfittato del suo ruolo molestando una persona disabile, affetta da disturbi psichici.
Le indagini sono andate avanti per mesi, fino a quando le forze dell’ordine, sulla base delle prove in loro possesso, hanno fatto scattare le manette ai polsi del sacerdote. Il mese scorso, nel Casertano, dopo essere stato arrestato, un prete di Trentola Ducenta, don Michele Mottola, confessò di aver abusato di una bambina di 11 anni. Ad incastrare il sacerdote fu la stessa bambina, che registrò con il suo telefonino gli incontri con il prete avvenuti nella parrocchia, un elemento che ha permesso alla Procura di arrestare don Michele. Frasi choccanti, ascoltate anche dal vescovo di Aversa Spinillo alcuni mesi fa, che subito sospese il parroco.
La vicenda era stata segnalata al vescovo da un gruppo di fedeli della parrocchia, che avevano accompagnato la mamma della ragazza presso gli uffici della Curia vescovile per raccontare i fatti. Il cerchio si chiuse con l'incidente probatorio, l'udienza che si svolge in camera di consiglio senza la presenza del pubblico, che ha mise vittima e carnefice uno di fronte all'altro; la bambina confermò che gli abusi andavano avanti da tempo, mentre don Michele, in un primo momento, si difese asserendo che la minore stava diceva bugie. Poi il crollo nel corso dell’interrogatorio.
Il sacerdote chiese scusa alla bambina e alla famiglia. “Spero riescano a perdonarmi. Ho intrapreso un percorso spirituale. Mi affido alla giustizia divina e terrena. Sono colpevole”. Furono queste le parole di don Michele, finito sotto i riflettori anche perché oggetto di una puntata della trasmissione Mediaset Le Iene. Don Michele, prima dell’arresto, aveva subito un linciaggio sui social network ed era stato aggredito a calci e pugni per strada. A salvarlo furono due motociclisti passati di lì per caso. Il sacerdote dovette ricorrere alle cure mediche in ospedale e denunciò immediatamente l’aggressione subita ai carabinieri.



 
VIRUS COMUNISTA



Nicola Porro sul suo blog demolisce gretini e sardine: "Hanno tutti la stessa malattia"
20 Dicembre 2019
Nicola Porro sul suo blog demolisce gretini, Sardine e grillini: tre sintomi della stessa malattia





Nicola Porro, sul suo sito, ospite l'intervento di Franco Battaglia che analizzando l'attuale situazione trova una similitudine tra i seguaci di Greta Thumberg, il movimento delle sardine e i grillini. "Mi sono chiesto se per caso l’ambientalismo non fosse una forma di patologia psichiatrica che colpisce il comportamento collettivo. Senza sorpresa ho scoperto che siffatta patologia esiste: si chiama groupthink. Esempi di manifestazioni di tale disturbo mentale mi sembrano, a livello planetario, i Gretini e, a livello nostro nazionale, le Sardine. Milioni di persone nel primo caso e migliaia nel secondo sono scesi in piazza per protestare contro cose ignote a essi stessi", scrive Battaglia.
Per approfondire leggi anche: Sardine, Nicola Porro demolisce Mattia Santori

"I Gretini nulla sanno di clima, com’è stato dimostrato, in occasione delle loro manifestazioni quando, chiunque di loro, intervistato sul perché si trovasse lì, non ha saputo rispondere. Lo stesso le Sardine: se gli si chiede, il loro progetto è scendere in piazza. Fine del progetto. E anche questa loro vaga opposizione contro Salvini è quanto mai curiosa: Salvini è solo uno che è stato eletto coi voti di milioni d’Italiani: per essere contro Salvini, basterebbe non votarlo. Dicono che l’uomo parli alla pancia di chi lo vota. Secondo me parla alla loro testa. La patologia psichiatrica di cui parlo non è semplice conformismo – che sarebbe naturale nelle persone più giovani – ma conformismo razionalizzato. Il gruppo affetto da questa forma di demenza si convince, innanzitutto, di essere in una posizione eticamente superiore".



 
CONFERMA ALLA SINISTRA GLI ITALIANI FANNO SCHIFO



LA POLEMICA
Giorgia Meloni sfida la sinistra: "Siete ipocriti, criticate me e non il proclama della sardina musulmana"
20 Dicembre 2019
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Giorgia Meloni  sfida la sinistra: Siete ipocriti, criticate me e non il proclama della sardina musulmana





Giorgia Meloni scende in campo contro le sardine. "Sono una donna, sono musulmana, sono figlia di palestinesi". È stata questa dichiarazione, sabato 14 dicembre a piazza san Giovanni a Roma durante la manifestazione delle sardine, a scatenare la replica di Giorgia Meloni leader di Fratelli d'Italia. L'ex ministro con un tweet ha criticato l'atteggiamento di una certa sinistra, pronta a criticare le sue dichiarazioni di identità di donna, mamma e cristiana, senza però fare nessun accenno polemico verso Nibras, la ragazza milanese di 25 anni che rivendicava con orgoglio il suo essere musulmana.
Per approfondire leggi anche: Giorgia Meloni, il video del ragazzo che oltraggia i carabinieri

"Come la sardina in piazza si dice fiera di essere musulmana, io sono fiera di definirmi cristiana. L'unica differenza sta nell'ipocrisia di certa sinistra che passa il tempo a insultare me
perché si vergogna della nostra cultura e delle nostre tradizioni", il tweet polemico della Meloni.


Giorgia Meloni ?? ن
@GiorgiaMeloni


Come la sardina in piazza si dice fiera di essere musulmana, io sono fiera di definirmi cristiana. L'unica differenza sta nell'ipocrisia di certa sinistra che passa il tempo a insultare me perché si vergogna della nostra cultura e delle nostre tradizioni.
Embedded video
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3:53 PM - Dec 20, 2019
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perché si vergogna della nostra cultura e delle nostre tradizioni",E DEGLI ITALIANI che gli danno lo stipendio?

vomitano sul piatto in cui mangiano ma un giorno leccheranno il piatto.

 
NON CI POSSO CREDERE DI PIETRO DA RAGIONE A SALVINI:



COME STANNO LE COSE
Gregoretti, Antonio Di Pietro sta con Matteo Salvini: "Luigi Di Maio ipocrita, come poteva non sapere?"
20 Dicembre 2019
Gregoretti, Antonio Di Pietro brutalizza Di Maio: È un ipocrita, come poteva non sapere?





Antonio Di Pietro sta con Matteo Salvini. Sul caso Gregoretti l'ex pm - ospite a L'Aria Che Tira - parla di tecnicismi senza però "negare il reato" commesso dal leader leghista. "L'unico problema su cui dovranno pronunciarsi i pm è se il reato è perseguibile o meno". Per Di Pietro, infatti, l'ex ministro dell'Interno potrebbe aver negato lo sbarco dei migranti a bordo della motovedetta della Guardia Costiera "non per interesse personale", ma per "interesse del Paese". In quest'ultimo caso il reato potrebbe non essere perseguibile.
Leggi anche: Gregoretti, Pietro Senaldi svela il piano di Di Maio: così vuole mandare in galera Salvini

Ma non è finita qui, l'ex magistrato se la prende con Luigi Di Maio: "Il reato è stato commesso quanto al governo c'erano loro, come possono non essersi accorti che Salvini negava uno sbarco? Per la nave Diciotti - un caso analogo - il capo politico, Danilo Toninelli e Giuseppe Conte avevano sostenuto il leghista. E perché per la Gregoretti no?". Insomma, in questo "Di Maio è un ipocrita".
E venirsene fuori dopo tre mesi dal misfatto, in concomitanza con il crollo nei sondaggi, qualche dubbio lo fa venire.
 

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