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ITALIA LIBERATA ?

Alien.

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Di Salvatore Santoru

Sin da bambini ci viene inculcato che l'Italia è stata "liberata" dagli USA nella Seconda Guerra Mondiale.

Ci viene detto che senza questa "liberazione" non avremmo avuto la libertà, ad esempio di mangiare a Mc Donalds, di bere la Coca Cola e di guardare la tv.



Quando si cresce ci si rende conto che però questa vaga "libertà" con cui ci hanno ossessionato, in realtà tanto libertà non è.

Ma riflettiamo un'attimo: ma veramente c'è stata una "liberazione"?

Togliamoci le molte limitanti convinzioni e pregiudizi storici che abbiamo introiettato, e riflettiamo un pò.


Si può chiamare "liberazione" il modello consumista che ci è stato imposto nel dopoguerra dai "liberatori" e che tutt'ora è dominante, dove c'è la "libertà" di comprare e avere tutto, tranne la propria essenza?


Si può chiamare "liberazione" lo strupro e il degrado del nostro territorio a causa dell'inquinamento, la diffusione di massa del cibo spazzatura al posto del cibo sano nostrano, o l'adesione ai (non)"valori" dei "liberatori", quali la costante mercificazione e oggettivazione dell'essere umano, tutti effetti secondari dell'adesione al consumismo "liberatore" ?


Si può chiamare "liberazione" la costruzione sulla Terra a cui apparteniamo, di più di ottanta basi militari e 70 testate nucleari, che ancora permangono a distanza di 69 anni ?


Si può chiamare "liberazione" il fatto che l'Italia, paese che nella Costituzione avrebbe il diritto alla pace, debba fare le guerre per gli interessi dei "liberatori", per "liberare" altri paesi con i soliti bombardamenti, mascherati da intenzioni "umanitarie" ?


Si può chiamare "liberazione" il fatto che i cittadini italiani debbano pagare per mantenere soldati occupanti nella propria terra ?


E poi: si può chiamare "liberazione" la consegna della Sicilia e dell'Italia alla mafia nel 1943, o il terrorismo psicologico e i costanti bombardamenti fatti per impaurire e far arrendere un popolo stremato e ricattato dalla violenza e dall'arroganza dei presunti "liberatori"?


Si può chiamare "liberazione" ad esempio, l'intenzionale bombardamento di una scuola elementare con bambini dentro, fatto per soddisfare i perversi e sadici interessi dei "liberatori" ?


Si può chiamare "liberazione" lo stupro di massa compiuto dalle truppe di mercenari "liberatori" ?


Si può chiamare "liberazione" la politica di bombardamenti indiscriminati portata avanti dai presunti "liberatori" e che è costata la morte di migliaia e migliaia di innocenti che con la guerra non c'entravano nulla ?


E da qui si potrebbe continuare all'infinito, con i tantissimi crimini commessi da chi dobbiamo ancora adorare come "liberatori" e a cui i nostri governanti devono genuflettersi, pena lo screditamento e in alcuni casi la morte ( si veda ad esempio Aldo Moro,Pio La Torre e Enrico Mattei per citare qualcuno).





Diciamo le cose come stanno : nel 45 non ci fu nessuna "liberazione", ma solo un'occupazione e quello che oggi chiameremmo un "regime change", di cui abbiamo innumerevoli casi anche nella storia recente ( pensiamo a Iraq e Libia ).

Difatti si passò dall'oppressione nazifascista a un'oppressione ancora più brutale, in quanto più subdola e apparentemente soft, mentre nella realtà certamente più totalizzante e totalitaria della precedente.

Come disse Pasolini, riferendosi all'ideologia di regime esportata dai "liberatori" :
"Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è tale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la “tolleranza” della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana”.


La situazione non è più sostenibile: urge una reale liberazione dello Stivale, la liberazione dai presunti "liberatori", in realtà oppressori del nostro popolo e della nostra Terra.

Nessuna base militare e arma nucleare dell'occupante deve rimanere, è ora che l'Italia si svegli e faccia valere i suoi diritti, contro i criminali invasori e i loro complici.
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Ultima modifica:
elenco delle basi e installazioni militari degli USA in Italia







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Il meticoloso lavoro di ricerca è di A.B. Mariantoni,
mentre la mappa e alcuni commenti sono tratti dal sito iraqlibero.at
.
Qui troverete invece un elenco delle basi militari USA in tutto il mondo.

Qui troverete un articolo sulle novanta bombe atomiche che si trovano attualmente sul nostro territorio.

Si consiglia la lettura degli articoli su "Armageddon: capire l'impero americano".







mappa delle basi usa in italia



Le sigle

Usaf: aviazione

Navy: marina

Army: esercito

Nsa: National security agency [Agenzia di sicurezza nazionale]

Setaf: Southern european task force [Task force sudeuropea]




Elenco per Regioni


Trentino Alto Adige


1. Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar dell'Usaf.

2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf.


Friuli Venezia Giulia


3. Aviano [Pn]. La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell'Usaf in Italia [almeno tremila militari e civili americani ]. Nella base sono dislocate le forze operative pronte al combattimento dell'Usaf [un gruppo di cacciabombardieri ] utilizzate in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre la Sedicesima Forza Aerea ed il Trentunesimo Gruppo da caccia dell'aviazione Usa, nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base ospiti, in bunker sotterranei la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, bombe nucleari. Nella base aerea di Aviano (Pordenone) sono permanentemente schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16 [nella guerra contro la Jugoslavia nel 1999, effettuo' in 78 giorni 9.000 missioni di combattimento: un vero e proprio record] e la 16th Air Force. Quest'ultima è dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U. S. European Command, di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo non solo nell'Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. Essa opera, con un personale di 11.500 militari e civili, da due basi principali: Aviano, dove si trova il suo quartier generale, e la base turca di Incirlik. Sara' appunto quest'ultima la principale base per l'offensiva aerea contro l'Iraq del nord, ma l'impiego degli aerei della 16th Air Force sara' pianificato e diretto dal quartier generale di Aviano.

4. Roveredo [Pn]. Deposito armi Usa.

5. Rivolto [Ud]. Base USAF.

6. Maniago [Ud]. Poligono di tiro dell'Usaf.

7. San Bernardo [Ud]. Deposito munizioni dell'Us Army.

8. Trieste. Base navale Usa.


Veneto


9. Camp Ederle [Vi]. Quartier generale della Nato e comando della Setaf della Us Army, che controlla le forze americane in Italia, Turchia e Grecia. In questa base vi sono le forze da combattimento terrestri normalmente in Italia: un battaglione aviotrasportato, un battaglione di artiglieri con capacità nucleare, tre compagnie del genio. Importante stazione di telecomunicazioni. I militari e i civili americani che operano a Camp Ederle dovrebbero essere circa duemila.

10. Vicenza: Comando Setaf. Quinta Forza aerea tattica [Usaf]. Probabile deposito di testate nucleari.

11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi]. Depositi di armi e munizioni.

12. Longare [Vi]. Importante deposito d'armamenti.

13. Oderzo [Tv]. Deposito di armi e munizioni

14. Codognè [Tv]. Deposito di armi e munizioni

15. Istrana [Tv]. Base Usaf.

16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa.

17. Verona. Air Operations Center [Usaf ]. e base Nato delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni [Usaf].

18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa.

19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa.

20. Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa.

21. Conselve [Pd ]. Base radar Usa.

22. Monte Venda [Pd]. Antenna telecomunicazioni e radar Usa.

23. Venezia. Base navale Usa.

24. Sant'Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa.

25. Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e radar Usa.

26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro telecomunicazioni Usa.

27. Ceggia [Ve]. Centro radar Usa.


Lombardia


28. Ghedi [Bs]. Base dell'Usaf, stazione di comunicazione e deposito di bombe nucleari.

29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf ].

30. Remondò [Pv]. Base Us Army.

108. Sorico [Co]. Antenna Nsa.


Piemonte


31. Cameri [No]. Base aerea Usa con copertura Nato.

32. Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army, copertura Nato.


Liguria


33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant [vedi 35 ].

34. Finale Ligure [Sv]. Stazione di telecomunicazioni della Us Army.

35. San Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra sottomarina. Composta da tre strutture. Innanzitutto il Saclant, una filiale della Nato che non è indicata in nessuna mappa dell'Alleanza atlantica. Il Saclant svolgerebbe non meglio precisate ricerche marine: in un dossier preparato dalla federazione di Rifondazione Comunista si parla di "occupazione di aree dello specchio d'acqua per esigenze militari dello stato italiano e non [ricovero della VI flotta Usa]". Poi c'è Maricocesco, un ente che fornisce pezzi di ricambio alle navi. E infine Mariperman, la Commissione permanente per gli esperimenti sui materiali da guerra, composta da cinquecento persone e undici istituti [dall'artiglieria, munizioni e missili, alle armi subacquee].


Emilia Romagna


36. Monte San Damiano [Pc]. Base dell'Usaf con copertura Nato.

37. Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

38. Parma. Deposito dell'Usaf con copertura Nato.

39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato.

40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l'attivazione di bombe nucleari.

41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni Usa.


Marche


42. Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura Nato.


Toscana


43. Camp Darby [Pi]. Il Setaf ha il più grande deposito logistico del Mediterraneo [tra Pisa e Livorno], con circa 1.400 uomini, dove si trova il 31st Munitions Squadron. Qui, in 125 bunker sotterranei, e' stoccata una riserva strategica per l'esercito e l'aeronautica statunitensi, stimata in oltre un milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato tramite una rete di canali al vicino porto di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli, è base di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo. Ottavo Gruppo di supporto Usa e Base dell'US Army per l'appoggio alle forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo, nel Golfo, nell'Africa del Nord e la Turchia.

44. Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le telecomunicazioni: da qui sono gestite tutte le informazioni raccolte dai centri di telecomunicazione siti nel Mediterraneo. Deposito munizioni Us Army; Base Nsa.

45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell'Usaf.

46. Talamone [Gr]. Base saltuaria dell'Us Navy.

47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar Usa con copertura Nato.

48. Livorno. Base navale Usa.

49. Monte Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.


Sardegna


50. La Maddalena - Santo Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di sommergibili, squadra navale di supporto alla portaerei americana "Simon Lake".

51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base missilistica Usa.

52. Sinis di Cabras [Or]. Centro elaborazioni dati [Nsa].

53. Isola di Tavolara [Ss]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Us Navy.

54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.

55. Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar Usa.

57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni Usaf con copertura Nato.

58. Perdasdefogu [Nu]. Base missilistica sperimentale.

59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo Teulada a Capo Frasca [Or ], all'incirca 100 chilometri di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70 mila ettari di zone "off limits": poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.

60. Cagliari. Base navale Usa.

61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto Usa con copertura Nato.

62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base aerea Usaf.

63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni missilistici.

64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di addestramento per la Sesta flotta Usa.

65. Monte Urpino [Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato.


Lazio


66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato

67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf.

68. Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di Monte Cavo

69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di tiro dell'Us Army.

70. Gaeta [Lt]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale di scorta alla portaerei "La Salle".

71. Casale delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto controllo Usa.


Campania


72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa. Si calcola che da Napoli e Livorno transitino annualmente circa cinquemila contenitori di materiale militare.

73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf.

74. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

75. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

76. Nisida [Na]. Base Us Army.

77. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell'Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo.

78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell'Us Army.

80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa.

81. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa.

82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom.

83. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf.

84. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra

85. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.


Basilicata


79. Cirigliano [Mt]. Comando delle Forze Navali Usa in Europa.

86. Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato.


Puglia


87. Gioia del Colle [Ba]. Base aerea Usa di supporto tecnico.

88. Brindisi. Base navale Usa.

89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di tiro Usa e Nato.

90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi sarebbero di stanza un migliaio di militari americani del 499° Expeditionary Squadron;.Base dei Servizi Segreti. Electronics Security Group [Nsa ].

91. Monte Iacotenente [Fg]. Base del complesso radar Nadge.

92. Otranto. Stazione radar Usa.

93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.

94. Martinafranca [Ta]. Base radar Usa.


Calabria


95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato.

96. Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

97. Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura Nato.


Sicilia


98. Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell'Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi squadroni tattici dell'Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l'una.

99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

100. Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

101. Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell'aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni USA in questa base militare italiana.

102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell'Usaf.

103. Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.

104. Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.

105. Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

106. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.

107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy ].

111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.

112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base aerea e radar Nato.

113. Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d'ascolto e di comunicazioni Nsa.
 
Fuochi di Caronia, verdetto finale: « tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre»
di Roberto Mattei

A sette anni di distanza dalle misteriose combustioni spontanee che interessarono la cittadina siciliana c’è chi ancora aspetta un risposta credibile: mistero o colossale bufala?
Canneto è una frazione di appena 180 abitanti ubicata lungo la costa tirrenica tra marina di Caronia e Santo Stefano di Camastra, a metà strada tra Messina e Palermo. Una zona dove tutto è sempre calmo e non succede mai nulla di sconcertante, lontano dallo stress dei grandi centri urbani. La tranquillità di questo centro venne interrotta improvvisamente il 15 gennaio 2004 da una serie di fenomeni di combustione, apparentemente spontanea, che portarono il borgo alla ribalta della cronaca internazionale.


Contatori, cavi elettrici, televisioni, aspirapolvere, tubi ed elettrodomestici di ogni genere prendevano fuoco misteriosamente anche in assenza di energia elettrica. Più della metà dei cittadini, impauriti da questi strani eventi, abbandonarono le proprie abitazioni e chiesero ospitalità ad amici e parenti dislocati altrove. Nella difficoltà di trovare una spiegazione scientifica si iniziò a parlare di fenomeni paranormali, fantasmi e spiriti, tanto da valutare l’idea di interpellare un esorcista.



Inizialmente si pensò a casi isolati, come: difetti di fabbricazione, sovraccarichi e surriscaldamenti. Poi, però, gli incendi aumentarono in maniera spropositata interessando apparecchiature ed attrezzature che erano parti integranti delle abitazioni e che non avevano mai dato problemi: citofoni, cavi elettrici, contatori, tubi dell’acqua, fino ad arrivare al rogo di una casa, completamente distrutta dalle fiamme.

Le prime ipotesi tecnico-scientifiche attribuivano le cause del fenomeno a problemi di dispersione elettrica nell’impianto di alimentazione dei convogli ferroviari. Nelle vicinanze, infatti è presente la linea ferroviaria Messina-Palermo. Un team di esperti inviati dall’Enel e dalle Ferrovie dello Stato tentò invano di spiegare scientificamente i misteriosi incendi, ma dovette arrendersi all’evidenza: i cavi elettrici bruciavano anche in stato di black out, quindi in completa assenza di energia elettrica. Per evitare un tragedia, il Sindaco ordinò l’evacuazione del paese, lasciando le forze dell’ordine a vigilare sugli immobili ad evitare possibili azioni di sciacallaggio.

Fallita la prima ricerca un secondo gruppo di esperti si preparava a raggiungere Canneto: ricercatori universitari, geologi, esperti di chimica, fisica, elettrostatica e fenomeni paranormali, professionisti della Protezione Civile e militari. Prese così piede l’ipotesi che gli episodi di autocombustione fossero collegati a un elettromagnetismo dovuto alle caratteristiche geofisiche del sottosuolo ma anche questa supposizione venne ben presto scartata. Il 10 maggio 2005 la Presidenza del Consiglio dei Ministri istituì il “Gruppo Inter-istituzionale per l’Osservazione dei Fenomeni” con ordinanza emergenziale della Protezione Civile n. 3428 che prevedeva una collaborazione tra Stato Italiano e Regione Sicilia, anche nello stanziamento di fondi. Secondo questo gruppo, Canneto di Caronia era stata colpita da fenomeni elettromagnetici di origine artificiale, capaci di generare una grande potenza concentrata. Fasci di microonde UHF (Ultra High Frequency) trasmessi nella banda compresa tra 300 Mhz e 3 Ghz. Per produrre una simile quantità di energia una macchina dovrebbe raggiungere una potenza tra i 12 e i 15 gigawatt!



Decine di sensori vennero installati nell’area per individuare l’origine della radiazione. Restarono attivi per circa due anni nella speranza di captare un impulso più duraturo di quello che solitamente veniva intercettato e che durava qualche nanosecondo. Un’impresa quasi impossibile poiché la breve durata del segnale non permetteva di determinarne la sicura provenienza ma solo una vaga posizione che venne identificata in un’area imprecisata in prossimità delle isole Eolie. I ventiquattro mesi di ricerche furono comunque sufficienti per giungere a conclusioni da film di fantascienza: «Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre – così si legge in un fascicolo riservato consegnato a Palazzo Chigi – potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato»

Alla fine, dopo le innumerevoli ipotesi: ufo, fenomeni elettromagnetici, induzione elettromagnetica generata dalla presenza della linea di alimentazione elettrica della vicina ferrovia, test NATO, armi a microonde, ecc., intervenne anche il CICAP – Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale – che fece esaminare alcuni campioni degli oggetti “incriminati”, giungendo ad una conclusione: nessuno dei materiali elettrici risultava bruciato per effetto della corrente elettrica e mai il calore si era sviluppato dall’interno ma aveva colpito sempre le parti arse dall’esterno, come se vi fosse stata applicata una fiamma di proposito. Nel giugno del 2008 la procura di Mistretta, comune in provincia di Messina, concluse l’inchiesta attribuendo a “mano umana” la causa degli incendi nelle abitazioni. Mistero spiegato? Se così fosse, perché allora un simile dispiegamento di mezzi e uomini, tra cui, lo ricordiamo: docenti universitari, ricercatori, studiosi, specialisti, forze armate, importanti enti nazionali, protezione civile? Per scoprire cosa?

Da un indagine condotta sul web analizzando i vari blog e testate giornalistiche siciliane, pare che il fenomeno non si sia dissolto del tutto. Da una fonte “Tecnics” la rivista on line di Scienza e Tecnologia, si legge testualmente: «la popolazione di Caronia e della sua frazione sul mare, Canneto appunto, non ci sta a lasciar cadere le cose. I sensori continuano a provare l’esistenza di qualcosa di anomalo: entrano in azione spesso e volentieri. Il problema è che manca la quadratura del cerchio, ovvero l’apparecchio che metabolizza i dati. C’è, ma è disattivato in un magazzino. Altri fenomeni strani si sono verificati, oltre ai passaggi in cielo di oggetti non identificati, quasi sempre correlati con gli episodi, quasi fossero una sorta di “valore aggiunto”. Ci sono stati altri incendi inspiegabili di sterpaglie e esplosioni di lampade. A un ragazzo si sono squagliate le scarpe che indossava. Senza dimenticare che a chi provava a fotografare gli oggetti volanti non identificati si ritrovava nel giro di qualche minuto, non si sa perché, con delle bruciature alle mani (esistono documenti del pronto soccorso che certificano le ferite). Bufale? Complotti? Militari? Xfiles? Noi di 2duerighe di certo non lo sappiamo. Vi abbiamo raccontato i fatti così come sono avvenuti e raccontati dai quotidiani dell’epoca e lasciamo a voi la scelta su chi credere. Da parte nostra, continueremo a tenervi informati sull’argomento e a fornirvi tutti gli indirizzi utili ad approfondire la vostra curiosità.




HAHAAHAH SI MADE IN USA
 
Canneto di Caronia, il sindaco:
“La causa? Esperimenti militari”
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Focus
16 settembre 2014 - 08:52di REDAZIONE
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Canneto di Caronia, il sindaco: <br /> “La causa? Esperimenti militari”

Il sindaco di Caronia, Calogero Beringheli, si è deciso a vuotare il sacco. Ha letto con attenzione la relazione scientifica che ha concluso le indagini sui misteriosi incendi della contrada di Canneto e ha rivelato che fra le ipotesi illustrate dagli esperti ci sono anche gli esperimenti militari svolti da alcuni Paesi.

Il sindaco, così, fa tornare in primo piano Canneto, che dopo avere retto la prima pagina per una non breve stagione, era stato messo da parte, nonostante venissero segnalati altri episodi inspiegabili.

Appena una settimana fa, grazie ad un servizio di Rai 2, si sono appresi altri dettagli del “caso” di Caronia: davanti alle telecamere un cittadino, invero con qualche imbarazzo, aveva rivelato che a Canneto non si erano verificati solo incendi, ma altri episodi misteriosi, come la chiusura o l’apertura improvvisa di imposte, l’improvvisa accensione dei motori di autovetture. Richiesto di offrire maggiori dettagli, l’intervistato è apparso, però, assai restio.

Stare sotto i riflettori non piace a qualcuno. Ma il sindaco di Caronia sembra di altro parere, che bisogna mantenere l’attenzione su Canneto perché altrimenti il mistero non sarà mai svelato. Beringheli ha cercato invano di ottenere il distaccamento dei vigili del fuoco a Canneto, ma il suo pressing sulle autorità competenti non ha avuto successo: il distaccamento costa troppo e non ci sono soldi. Se vogliono che arrivi, deve essere il comune a tirare fuori le risorse necessarie. Cosa che, naturalmente, non è possibile, perché Caronia, come ogni altro comune siciliano, non ha le risorse richieste.

L’ipotesi fatta dagli esperti nella loro relazione ufficiale, esperimenti militari, avrebbe richiesto provvedimenti eccezionali. Il tasso di attendibilità appare modesto come quello, affacciato da altra ipotesi, di una presenza aliena a Canneto, perché gli esperimenti militari non possono essere effettuati in territorio italiano senza il consenso del Ministero della Difesa. Siccome gli eventi misteriosi risalgono ad una decina di anni or sono, è assai improbabile che gli esperimenti siano proseguiti con il conseguente allarme per la popolazione.


( MA CI SIAMO DIMENTICATI CHE GLI AMERICANI IN CASA NOSTRA SONO I "PADRONI" E NOI SERVI ?)

Forse sarebbe il caso di battere altre strade, che probabilmente mettono in campo responsabilità concrete, finora protette accuratamente. Le origini degli incendi, infatti, possono essere attribuite ad onde elettromagnetiche, la cui origine può essere “scoperta” con una indagine accurata.


lO STATO ITALIANO...SE ESISTE...E SUCCUBE DEGLI AMERICANI ZITTI E....MOSCA.... HAHAHHHAHAAH
 
Berlino rivela: il Cav silurato perché voleva uscire dall'euro - IlGiornale.it


Berlino rivela: il Cav silurato perché voleva uscire dall'euro
Redazione - Sab, 23/11/2013 - 07:53
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Dalla Germania arriva la conferma: Berlusconi voleva uscire dall'euro. A dirlo è Hans-Werner Sinn, presidente dell'istituto di ricerca congiunturale tedesco, Ifo-Institut, durante un convegno economico.

Secondo Sinn, «Berlusconi, nell'autunno del 2011, avviò le trattative per far uscire l'Italia dall'euro». Poi, la situazione precipitò: spread alle stelle, dimissioni del Cavaliere, nascita del governo Monti. Una ricostruzione che collima con quanto scritto da Bini Smaghi: «La minaccia di uscita dall'euro non sembra una strategia negoziale vantaggiosa - scrisse il banchiere -. Non è un caso che le dimissioni di Berlusconi siano avvenute dopo che l'ipotesi di uscita dall'euro era stata ventilata in colloqui privati con i governi di altri Paesi».
Al di là dell'uscita dalla moneta unica, in queste ore Berlusconi registra i bulloni della nuova Forza Italia che sarà «di lotta» e, probabilmente dalla settimana prossima, non più «di governo». Il Cavaliere è pronto alla battaglia in Aula e in piazza e a guidare l'opposizione. In fondo per Berlusconi questo governo non ha diminuito le tasse né ha mosso un dito sulla questione decadenza. Ecco perché all'orizzonte ci sarebbe il passaggio all'opposizione con l'obiettivo di riguadagnare consensi visto il malessere dei cittadini, sempre più tartassati. E gli ultimi sondaggi commissionati a Datamedia confermano: il centrodestra è cresciuto di un 1,5% in una settimana, toccando il picco del 34,1%.
Per quanto riguarda la legge di Stabilità, in Commissione in Senato, si sta cercando un accordo sulle modifiche da apportare al provvedimento ma i margini di trattativa appaiono scarsi. Il disegno di governo e sinistra è chiaro: procedere a passo spedito sia con l'approvazione del provvedimento sia con la decadenza dell'ex premier. Sul primo fronte, non è esclusa la fiducia su un maxiemendamento che raccolga qualche modifica da incassare già martedì prossimo. E, così com'è, Berlusconi non ha nessuna intenzione di votare questa legge. Così, Letta potrebbe perdere la truppa di forzisti ma andare avanti lo stesso, forte dell'appoggio degli alfaniani. Blindata la legge di Stabilità, il giorno dopo (mercoledì) dovrebbe esserci il voto sulla decadenza del Cavaliere.
Una settimana di fuoco a cui Berlusconi sta lavorando senza risparmiarsi. «Tonico, dinamico, in palla», lo descrive chi lo va a trovare a palazzo Grazioli. L'ex premier si consulta con tanti big del partito e a tutti chiede consigli. La testa è soprattutto rivolta al discorso che ha intenzione di fare in Aula, in Senato, in occasione del voto sulla sua decadenza. Un duro j'accuse per protestare contro quello che - ripete - considera un «omicidio politico inaccettabile». E che siano rulli di tamburi lo confermano molti parlamentari, allertati via sms. Girano messaggini dal tenore guerresco: tenersi pronti per una manifestazione di piazza in concomitanza con il voto sulla decadenza. Si pensa a un girotondo della libertà fuori dal Senato o a un corteo davanti a palazzo Grazioli.
 

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