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LA CORSA VERSO L'ABISSO......

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La corsa verso l'abisso

di Ida Magli
ItalianiLiberi | 03.08.2013

La società italiana e il suo governo attuale sembrano davvero un camion che perde pezzi mentre corre sempre più in fretta verso un precipizio. Nessuno mette mano al freno, anzi: l’aspetto più terrificante della situazione è l’assoluta tranquillità del pilota e di coloro che lo circondano. Guardano tutti la strada davanti a sé senza vedere neanche il più piccolo ostacolo. La condanna di Berlusconi, a detta di tutti i protagonisti della conduzione politica, non cambierà nulla all’assetto del governo Letta; anzi c’è perfino chi dall’alto di un posto di comando privilegiato, si affanna a “blindarlo”, come usano dire i giornalisti, tanto è ritenuto indispensabile a salvare il paese dall’inevitabile catastrofe che seguirebbe alla sua caduta. Tutto questo è stato affermato di nuovo ieri sera davanti alla condanna di Berlusconi.

Ebbene, le colpe di Berlusconi di cui gli italiani si possono lamentare non sono certo quelle condannate dalla magistratura, ma gravi colpe politiche che non si sa se attribuire a una strategia personale, che in ogni caso è stata fallimentare, oppure a un’assoluta volontà di conservare l’Italia nell’area europea, anche questa strategia fallimentare. La gravissima situazione economica e sociale dell’Italia dipende dal fatto che apparteniamo all’”orrida idea dell’euro” (per dirla col premio Nobel Amarthya Sen), dal debito pubblico che continua a crescere perché siamo costretti a pagare il denaro che adoperiamo ai Rothschild, ai Rockfeller, ai Draghi, ai sovrani d’Inghilterra, di Spagna, del Belgio, d’Olanda, che possiedono le banche centrali e in particolare la Bce. Le tasse non possono diminuire, la disoccupazione neppure, se non ci si riappropria della sovranità monetaria e non si abbandonano le normative europee sulla libertà del mercato.

Ma la maggiore colpa di Berlusconi è quella di essersi inchinato davanti alla chiamata di Mario Monti da parte del Presidente della Repubblica. È stato quello il momento decisivo. Quando ha accettato di venir meno alle regole della democrazia, dimettendosi senza la ratifica del Parlamento, controfirmando la nomina di Monti a senatore a vita (non c’erano le condizioni richieste dalla Costituzione) e obbligando il suo partito a votare i decreti di Monti, ha mancato a tutti i doveri di un politico a capo di un grande partito, in pratica facendo fare a questo partito il contrario di ciò che volevano i suoi elettori. Di questi elettori bisogna dire una verità che è stata volutamente tenuta nascosta un po’ da tutti in quanto è stata attribuita al carisma personale di Berlusconi gran parte del suo successo. La realtà è un’altra: chi non voleva votare la Sinistra, non aveva altre possibilità. E non è questione di tener lontano il “comunismo”, come ha ripetuto in continuazione Berlusconi: anche se è stata quasi sempre al governo prima la Democrazia cristiana, poi Berlusconi, l’Italia è diventata a poco a poco una società pienamente social-comunista, con l’annientamento della borghesia, con l’ugualitarismo e la statalizzazione di tutte le strutture sociali: Scuola, Sanità, Pensioni, cui è bastato qualche referendum (divorzio, aborto) e, come ultima pennellata, qualche decreto montiano sul controllo di tutti i movimenti di denaro e dei conti correnti per trovarsi in pieno comunismo. Se non ci sono le fucilazioni di Stalin è perché non ce n’è bisogno: nessuno si ribella e sono tutti d’accordo, dal Presidente della Repubblica ai partiti di destra e di sinistra. L’unico segno di negazione sono i suicidi, ma quale soluzione migliore per i potenti di quella in cui l’eventuale oppositore si fa fuori da sé? La magistratura ne dà atto non vedendoci nessun indizio di colpe da parte di nessuno. Proprio in questi giorni ha archiviato il suicidio del dirigente del Monte dei Paschi di Siena, David Rossi: è stato un atto volontario. In concreto, dunque, ormai si disputa su inezie: lo spostamento della scadenza di una tassa, l’aumento dell’Iva. I veri problemi non esistono più perché la servitù all’Europa e al suo ugualitarismo mondialista è stata completata con il governo Letta e la democrazia fa finta di sussistere con il nome di “larghe intese”.

Di questo Berlusconi non parla neanche nei suoi progetti per il futuro partito. Tornare allo spirito del ’94? Com’è possibile che non si renda conto che nel ’94 il panorama era del tutto diverso tanto che non c’era nemmeno l’euro? No, così l’Italia è perduta. È lo scopo dell’Ue: eliminare gli Stati nazionali. I parlamentari del Pdl facciano il loro dovere; se non riescono a convincerlo che non si può tradire lo spirito con il quale sono stati eletti, non obbediscano a Berlusconi. Quelli che sono al governo si dimettano e tutti insieme diano un segnale di coraggio, di dignità e di rispetto per gli italiani.

Ida Magli

Roma, 2 agosto 2013
 
Caro Codice , purtroppo la Magli ha pienamente ragione , posto qui sotto un tread fatto dal buon Rubino nel 2009 , l'ho conservato come una reliquia sapendo che sarebbe stato buon profeta , daltronde già a quel tempo , i segnali negativi erano già inequivocabili.

rubino
Senior Member



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Inviato - 29/12/2009 : 12:59:12
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si sta svolgendo una partita a poker tra i grandi , mentre i piccoli sono completamente inconsci!

l'Azzardo è ormai è una pratica a tutti i livelli!
Più sali ai livelli di comando, più trovi questo problema!

thank Matthias Chang e Joackin!

molte cose sono vere e condivisibili, sono già avvenute, altre un po meno perchè riguardano il futuro che nessuno conosce anticipatamente nei piccoli particolari, ma in linea di massima rimanere in alert psicologico può risultare d'aiuto.

Questo lo spirito di base per questo argomento di pura lettura!.

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L’onda sta acquistando forza e potrebbe abbattersi tra il primo e il secondo quarto del 2010

A partire dall’ultimo quadrimestre del 2008, si è scatenata una guerra monetaria senza quartiere, tra le economie chiave a livello globale, e durante questo scontro, anche quelle che prima non lo erano, si sono trasformate in forze antagoniste, perché le differenze tra loro risultano inconciliabili. Le sue conseguenze sull’economia mondiale saranno devastanti e per le persone comuni, una disoccupazione di massa e una forte insicurezza sociale saranno inevitabili.

I politici di questi paesi, che si trovano di fronte al collasso totale dell’architettura finanziaria internazionale, hanno concluso che l’unica soluzione possibile sia una massiccia “iniezione di denaro” per salvare le banche “troppo grandi per fallire” e dare una boccata d’ossigeno alle loro economie in depressione. Questo atteggiamento si riflette perfettamente nell’affermazione di Bernanke, secondo la quale «il governo degli Stati Uniti possiede la tecnologia, chiamata “capacità di emissione” (oppure oggi, la sua equivalente elettronica), che ci permette di mettere in circolazione la quantità di dollari che desideriamo, praticamente a costo zero”.

Questo è il cuore del problema!

Le differenze inconciliabili

Circa due decenni fa, venne deciso, dalle elite finanziarie globali, che le caratteristiche del sistema economico globale, fossero le seguenti:

1) Un sistema finanziario basato sugli strumenti derivati, controllato dalla Federal Reserve, e dalle sue banche associate, situate nei paesi sviluppati;

2) La rilocalizzazione in Oriente, a discapito dell’Occidente, della produzione di beni, in particolar modo in Cina e in India, per “alimentare” le economie di quei paesi.

Venne basato l’intero sistema su un’unica base; cioè, sulla riserva di moneta gestita dalla FED, la quale avrebbe guidato la crescita dell’economia globale. Di fatto, questa è l’idea base dell’imperialismo economico. Una volta appurata questa semplice verità, l’affermazione di Bernanke, «gli Stati Uniti possono mettere in circolazione tutti i dollari che vogliono, praticamente a costo zero», assume un altro aspetto. Ho parlato con moltissimi economisti e quando ho chiesto loro quale fosse il cuore dell’attuale crisi finanziaria, tutti mi hanno risposto all’unisono che «si tratta dello squilibrio globale…l’Occidente consuma troppo; mentre, l’Oriente risparmia troppo, senza consumare a sufficienza». Questo concetto appare chiaro se si guarda all’enorme deficit nella bilancia commerciale degli Stati Uniti, da una parte, e al gigantesco surplus della Cina, dall’altro.

Tutti citano questa massima, ripetendola all’infinito, come un mantra. Le conclusioni del recente vertice APEC non sono state molto differenti. Insieme a questo, un altro mantra viene recitato all’infinito: maggiore liberalizzazione degli scambi commerciali tra le varie nazioni.
Si tratta di un’enorme bufala. Tutti i leaders dei principali paesi del mondo sono corrotti fino al midollo, e per questo non hanno alcuna intenzione di chiamare le cose col loro nome, e di smascherare le contraddizioni insite nell’attuale sistema finanziario globale.

I tentativi di creare un sistema geopolitico multipolare sono inutili, se l’intero sistema finanziario globale rimane basato sulla riserva monetaria unipolare di dollari statunitensi. Questa è la vera contraddizione interna all’attuale sistema, e i problemi che ne derivano non possono essere risolti con i Diritti Speciali di Prelievo del Fondo Monetario Internazionale, come auspicato da diversi Paesi. Tale progetto è nato morto.
I leaders della Cina, del Giappone, e dei Paesi produttori di petrolio del Medio Oriente maledicono continuamente l’attuale situazione; ma, non hanno il coraggio di spiegare ai propri cittadini che sono stati truffati dagli stregoni finanziari della FED, i quali agiscono secondo le direttive della Goldman Sachs.

Ditemi quale leader politico ammetterebbe mai di aver svenduto la ricchezza della propria nazione, in cambio di carta igienica? Così, la pantomima della carta igienica spacciata per denaro continua…

Attualmente, ci troviamo in una situazione di tregua, nella guerra monetaria globale, non molto diversa da quella in cui eravamo durante la Guerra Fredda, tra i paesi della NATO e quelli del Patto di Varsavia. Entrambe le parti in causa erano terrorizzate dalla MAD (Paura della Distruzione Reciproca), figlia della minaccia di una guerra nucleare. I costi per entrambi erano enormi e fu solo dopo che l’Unione Sovietica non fu più in grado di sostenere i costi necessari a rappresentare un deterrente nucleare, e finì in bancarotta, che l’equilibrio si spezzò a favore dei paesi della NATO.
In realtà, si trattò di una vittoria di Pirro, per gli Stati Uniti e i loro alleati. Quello che ha consentito loro di mantenere il predominio militare ed economico sull’Unione Sovietica, è stato il diritto di stampare “moneta- carta igienica”, e l’accettazione da parte degli alleati di Washington del dollaro come valuta di riserva globale.

Ma la domanda è: perché questi paesi hanno accettato lo status quo, durante la Guerra Fredda?

La risposta è semplice! Sono tutti stati ingannati dalla propaganda che diceva loro che senza la protezione del Grande Fratello, e della sua potenza militare, sarebbero stati distrutti dalla minaccia comunista; così, sono stati ammaliati dalla melodia suonata da Washington.

La grande domanda successiva è: come mai i cosiddetti paesi “liberati” dall’ex alleato sovietico, sono saliti sul carro del vincitore?

La risposta è altrettanto semplice! Hanno tutti creduto all’illusione, creata dalle grandi banche internazionali, con la Goldman Sachs in prima linea, secondo la quale, scambiando le proprie merci e i propri servizi, in cambio della “valuta di riserva-carta igienica” statunitense, si sarebbero assicurati una ricchezza e una prosperità senza precedenti.

La mossa strategica più importante si è, però, svolta in Asia. Il Giappone, dopo un decennio di recessione, a seguito dell’esplosione della bolla immobiliare, non era in grado di competere al nuovo gioco, come era stato previsto dagli strateghi finanziari della Goldman Sachs. La maggiore beneficiaria di tale situazione fu la Cina. Il gruppo dirigente della Goldman Sachs negoziò un accordo segreto con i leader cinesi, per il quale, in cambio della maggiore iniezione di dollari e una gigantesca rilocalizzazione di produzione di beni industriali, Pechino avrebbe investito il suo consistente surplus finanziario in “valuta-carta igienica” statunitense, in forma di fondi pensionistici e di altri strumenti del debito americani.

Questa è stata la necessaria condizione per la creazione del casinò finanziario globale, che ha portato il gioco a un livello superiore. Perché?

Il Nuovo Gioco

Gli strateghi finanziari della Goldman Sachs avevano un progetto ambizioso – assumere il controllo del sistema finanziario mondiale. Lo strumento utilizzato per ottenere questo enorme potere finanziario è stato il “Sistema Bancario Ombra”, che ha dato vita al mercato degli strumenti finanziari derivati e la cartolarizzazione degli assetes, reali o virtuali. I guadagni ottenuti in questa maniera furono enormi, stimabili in centinaia di trilioni di dollari, e il modo in cui i mercati vennero trasformati fu possibile solamente alzando il livello del gioco, in tutti i settori finanziari.

Il fatto è che esiste un fattore di debolezza insito in questo progetto - la minaccia di inflazione, più precisamente dell’iperinflazione. Questa enorme quantità di liquidità nel sistema, causa inevitabilmente la svalutazione della riserva monetaria, e di conseguenza, fa crollare la fiducia nell’intero sistema. Di qui, la necessità di ideare un metodo per tenere sotto controllo l’inflazione dei prezzi e creare l’illusione che sia possibile continuare a mantenere saldo il potere d’acquisto della “valuta- carta igienica” di riserva. E’ qui che entra in gioco Cina; una volta che essa è diventata la “fabbrica del mondo”, il problema è risolto. Quando per produrre una giacca prima era necessario spendere 600 dollari, ora bastano meno di 100 dollari, e un paio di scarpe meno di 5 dollari, i registi occulti conclusero che non vi erano più ostacoli alla più grossa speculazione finanziaria della storia.

La Cina acconsentì allo scambio, avendo miliardi di bocche da sfamare e centinaia di milioni di posti di lavoro da trovare, per far sì che il sistema potesse reggere. La differenza è che Pechino è stata abbastanza pragmatica da creare due “sistemi economici” – uno interno basato sullo yuan e uno per le esportazioni basato sul dollaro – con la speranza che i profitti e i benefici ottenuti dall’economia per l’esportazione avrebbe permesso di trasformare il mercato interno, rendendo stabile, in modo che, nel tempo, possa sostituire un’economia ormai totalmente dipendente dalle esportazioni. Si trattò di un patto col diavolo; ma, in quel momento storico non vi erano alternative concrete; soprattutto, dopo il collasso dell’Unione Sovietica.

Il successivo livello del gioco

Il livello successivo del gioco coincise con la trasformazione della “riserva monetaria- carta igienica” in realtà letteralmente virtuale – attraverso un semplice click di un mouse dei computer delle banche internazionali. I grandi capi della Goldman Sachs, e delle altre grandi banche, erano ben contenti di lasciare il sistema precedente, degno di Las Vegas, per sposarne uno degno della mafia, e trasformare i loro miliardi in utili. Si trattò di una manovra finanziaria che andò ogni oltre ogni loro più audace desiderio. Tra di loro si autodefiniscono anche i “Signori dell’Universo”. Creare un’ enorme massa di debito fu il nuovo gioco, che permise a questi signori di aumentare i loro guadagni di oltre 40 volte. Gli assets vennero foraggiati da enormi quantità di liquidità. Il problema è che gli stregoni finanziari hanno fallito nel calcolare, o forse hanno sottostimato, i capitali necessari per partecipare a questo gioco. Hanno resuscitato l’ingegneria finanziaria – la cartolarizzazione dei capitali. E quando i capitali reali erano insufficienti, ne crearono dei virtuali. Molto presto, titoli tossici vennero considerati come strumenti legittimi per partecipare al gioco, tanto che diventò presto possibile utilizzarli, senza riuscire a risalire ai loro originali creatori. Per un certo periodo sembrò che gli stregoni finanziari avessero trovato il modo di finanziare adeguatamente il casinò finanziario globale. Purtroppo, la giostra si è fermata e la bolla è esplosa! E come si suol dire il resto è storia.


Il rimedio della Goldman Sachs

Quando le perdite sono calcolabili in trilioni di dollari, e quando i capitali rimasti ammontano invece a milioni di dollari, si ha un enorme problema – un buco nero finanziario.

Il rimedio preferito dai padroni della Goldman Sachs fu quello di creare un’altra illusione – se le banche internazionali crollassero, causando il collasso dell’attuale sistema finanziario, ci sarà una vera e propria Apocalisse. Queste banche “troppo grandi per poter fallire” hanno avuto bisogno di ingenti iniezioni di denaro virtuale per ricapitolarizzarsi e per far scomparire i titoli tossici dai loro bilanci. Tutte le banche centrali dei principali paesi sviluppati si sono accodati al coro della Goldman Sachs, sostenendo qualunque teoria, pur di legittimare questo piano di salvataggio.

In sostanza, quello che è accaduto è un semplice trasferimento di denaro dalla tasca sinistra a quella destra, con un’evidente torsione della realtà, cioè sostenendo che erano le banche in realtà a salvare i governi dalla crisi. La FED e le altre più importanti banche centrali, decisero di prestare “denaro virtuale” a queste banche “troppo grandi per fallire”, a tasso zero, o quasi zero, ottenendo in cambio che questi istituti lo depositassero presso i loro forzieri, a tassi concordati. Queste transazioni avvengono, ovviamente, puramente sulla carta. Altri “prestiti” da parte della FED e delle maggiori banche centrali (nuovamente a tasso zero, o quasi zero) sono stati elargiti a fronte dei debiti pubblici dei vari stati, i quali li hanno utilizzati da stimolo per rilanciare l’economia reale e creare posti di lavoro, a fronte di una disoccupazione in continua crescita. In sostanza, queste banche hanno prestato denaro, a costo zero, ai governi, a fronte di tassi concordati in precedenza, senza alcun rischio. E’ un inganno! Non si tratta di denaro “reale”; bensì, di movimenti virtuali.

Quindi, quando la FED inietta nel sistema bancario trilioni di dollari, in realtà, non fa altro che addebitare tale cifra sui conti che queste banche “troppo grandi per fallire” hanno presso di essa. Quando questo sistema viene applicato al commercio internazionale, lo stesso avviene per pagare le merci che vengono prodotte in Cina, in Giappone, ecc. Per il resto del mondo, quando si acquistano beni commerciati in dollari, quei paesi devono produrre beni e servizi, venderli in cambio di dollari, allo scopo di poter acquistare materie necessarie alle loro economie; quindi, devono produrre beni concreti, per ottenere ciò di cui necessitano. Di contro, tutto quello che gli Stati Uniti devono fare è creare denaro dal nulla e utilizzarlo per pagare le loro importazioni. Washington può utilizzare tale strategia perché ha una capacità militare tale da poter creare e rafforzare tale inganno. Come affermato in precedenza, tale status quo è stato accettato passivamente, specialmente durante la Guerra Fredda, e con qualche riluttanza dopo il crollo dell’Unione Sovietica; ma con la previsione che gli Stati Uniti sarebbero diventati i “consumatori finali del mondo”. Questa idea era di conforto a molti paesi produttori; infatti, coloro che avevano venduto le loro merci agli Stati Uniti, sarebbero stati in grado di utilizzare i dollari così guadagnati per comprare altri beni dagli altri paesi, soprattutto per il fatto che l’ 80% delle merci mondiali viene commerciato in dollari, compreso il petrolio greggio, la linfa vitale del sistema economico globale. Con gli Stati Uniti in bancarotta, e i loro cittadini (i maggiori consumatori al mondo) incapaci di reperire ulteriore denaro per acquistare beni di consumo dalla Cina, dal Giappone, e dal resto del pianeta, la domanda di dollari è evaporata. Lo status di dollaro come valuta di riserva mondiale, e, di conseguenza, la sua indispensabilità, è stato seriamente messo in discussione.

La mano finale

Gli effetti dell’attuale crisi possono semplicemente essere così riassunti:
Un Paese in bancarotta (gli Stati Uniti) dovrebbe essere in grado di utilizzare denaro creato dal nulla per pagare beni prodotti con sudore e lacrime da parte dei cittadini dei paesi esportatori? Aggiungendo il danno alla beffa, gli stessi dollari sono ora richiesti molto meno di prima; quindi, qual è a questo punto il vantaggio di venire pagati con valuta che si svaluta continuamente e a grande velocità?

D’altra parte, gli Stati Uniti stanno dicendo al mondo, specialmente ai cinesi, che se non piace lo status quo, niente impedisce loro di vendere agli altri paesi, accettando le loro valute; ma, se vogliono vendere i loro beni agli statunitensi, devono per forza accettare la loro “valuta-carta igienica”, e il loro diritto a creare denaro dal nulla!
Si tratta della mano di poker definitiva, al termine della quale i perdenti subiranno gravi perde e terribili conseguenze finanziarie. Ma chi ha in mano le carte vincenti?
Sicuramente non gli Stati Uniti; ma, nemmeno la Cina le ha. Questa situazione commerciale a livello internazionale non potrà durare ancora a lungo; di conseguenza, qualunque carta, Washington o Pechino, mettano sul tavolo, per godere di vantaggi strategici, qualunque risultato otterranno, produrrà benefici solo sul breve periodo e sarà vano, in quanto, sul lungo periodo non saranno in grado di risolvere positivamente le contraddizioni sistemiche di fondo. Quando la sopravvivenza dell’intero sistema dipende dalla disponibilità del credito (cioè, dalla possibilità di accumulare sempre maggiori debiti) è solo una questione di tempo, prima che sia i creditori che i debitori giungano alla conclusione inevitabile che quel debito non potrà mai essere pagato; di conseguenza, se il creditore vuole incassare comunque il suo avere, deve obbligatoriamente ricorrere a strumenti drastici. Sarebbe curioso ritenere che gli Stati Uniti accettino senza fare una piega di essere esclusi dalla partita. Quando arriveremo a quel punto, la guerra mondiale sarà inevitabile, e gli schieramenti saranno: USA- Gran Bretagna- Israele contro il resto del mondo.

Il preludio alla partita finale

L’economia statunitense entrerà in una spirale fuori controllo, nei prossimi mesi, raggiungerà il punto critico alla fine del primo quadrimestre del 2010, per implodere nel secondo quadrimestre.

Le iniezioni da trilioni di dollari hanno mancato l’obiettivo di rilanciare l’economia reale. Pur tenendo il paziente in vita, ci sono diversi segnali che molti organi vitali stanno smettendo di funzionare. Ci sarà un’altra ondata di sfratti e requisizioni di appartamenti e di attività commerciali, tra dicembre di quest’anno e l’inizio del 2010; inoltre, le proprietà espropriate nel 2009 faranno crollare il valore degli immobili, una volta messe all’asta. I bilanci delle banche segneranno pesanti deficit, che i “guadagni record” degli ultimi due quadrimestri del 2009 non riusciranno a coprire.

Data questa situazione, la FED sarà in grato di continuare ad acquistare titoli garantiti da mutui, allo scopo di sostenere i mercati? La FED ha già speso trilioni di dollari per acquisire i mutui di Fannie Mae e di Freddie Mac, senza acquirenti potenziali all’orizzonte. Al momento, il suo bilancio contiene titoli “tossici”, proprio come quelli delle banche “troppo grandi per fallire”, che ha salvato.

In questa situazione, non ha alcun senso affermare che il peggio è passato, e che l’economia globale è sulla strada per uscire dal tunnel.

Il chiaro segnale che non stia andando tutto per il meglio, è rappresentato dal recente discorso del presidente della Federal Reserve di New York, William Dudley, tenuto a Princeton, nel New Jersey, nel corso del quale ha affermato che la FED fronteggerà il rischio futuro di mancanzad i liquidità, fornendo una “moratoria” per quelle aziende insolventi, che siano in grado di esibire sufficienti garanzie.
Questo avvertimento, che è al contempo una rassicurazione, merita qualche riflessione. Primo, è un’evidente contraddizione affermare che aziende insolventi, con sufficienti garanzie, possano imbattersi in una crisi di liquidità tale da aver bisogno del soccorso della FED; infatti, rappresenta un’ammissione del fatto che le banche non sono sufficientemente capitalizzate, e che quando la seconda ondata dello tsunami finanziario le colpirà nuovamente, saranno incapaci di reagire.

Dudley ha anche affermato che «la banca centrale potrebbe trasformarsi nel prestatore finale…(cosa che ridurrebbe) il rischio di diffusione del panico, che colpisce gli istituti di credito, a causa dell’incertezza di ciò in cui credono gli altri creditori».
Per tradurre “alla brutta” queste parole, sta dicendo che la FED si adopererà per evitare nuovi episodi come il crollo della Bear Sterns, della Lehman Bros. e della AIG; inoltre, significa che le altre grandi banche sopravvissute sono in grossa difficoltà. E’ altresì da rilevare che un’indagine di Bloomberg riportava, a inizio novembre, che la Citigroup Inc. e la JP Morgan Chase hanno attivi di cassa. La prima ha quasi raddoppiato la propria liquidità di cassa, fino a 244,20 miliardi di dollari; per la seconda, la cifra è di 453,60 miliardi. Tuttavia, nonostante questo aumento di liquidità, da parte delle principali banche, la Federal Reserve di New York ha dovuto rassicurare la comunità finanziaria, circa il fatto che sarà pronta a iniettare liquidità in modo massiccio, per sostenere il sistema.

A questo punto, non dovrebbe sorprendere il fatto che il dollaro si stia rapidamente svalutando.

Quando una moneta si svaluta, la volatilità dei mercati cresce; ma, i guadagni non valgono i rischi, e coloro che sono ancora sul mercato, verranno spazzati via durante il primo quadrimestre del 2010. Il tasso S&P è effettivamente salito di oltre il 25%; ma, tale incremento è quasi interamente dovuto alla salita del prezzo dell’oro. I guadagni sono rimasti al di sotto dell’aumento del tasso di inflazione negli Stati Uniti; cioè, un rendimento al netto dell’inflazione, al di sotto del 25%. Quando Meredith Whitney osserva che «non capisco cosa stia succedendo sui mercati; tutto ciò non ha senso, secondo me», questo significa che è il momento di uscire rapidamente dai mercati.
In un rapporto, inviato ai propri clienti, la Societè Generale ha avvertito che il debito pubblico sarà enorme, nei prossimi due anni – il 105% in Gran Bretagna, il 125% negli USA e in Europa, e il 270% in Giappone. Il debito globale raggiungerà l’impressionante cifra di 45 trilioni di dollari.

Ad un certo punto, questo debito dovrà essere ripagato. Come sarà possibile?
Se la strategia di Bernanke proseguirà, la soluzione sarà quella di stampare ulteriore “valuta-carta igienica” per ripagarlo. Come risultato, la svalutazione della moneta continuerà ad aumentare, e questo non farà altro che alimentare ulteriormente le tensioni tra le economie antagoniste.



cordialità

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Modificato da - rubino on 03/01/2010 10:09:04

amena
Junior Member



361 Messaggi
Inviato - 29/12/2009 : 14:22:53
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Rubino, l'argomento che hai proposto, per quanto affascinante, esula dalla mia preparazione tecnica e dunque non saprei entrare nel merito. La sostanza o la morale che alla fine viene da alienare dal contesto è che ormai tutte le teorie economiche, per quanto corrette, attraverso l'estrema avidità dell'uomo sono degenerate in altre questioni. Quindi, per governare questi nuovi scenari, si procede casualmente, sperando d'imbattersi in una strategia favorevole. Anche il Caso si nutre di se stesso per progredire nelle evoluzioni, e il mondo e l'universo conosciuto ne sono la prova esistente. Niente di nuovo sotto il sole, dunque. Si azzardano comportamenti e linee politiche sperando di imbattersi in un successo. Bisogna rimboccarsi le maniche e ripartire da zero con umana coscienza piuttosto che attendere la catastrofe che ci farà ripartire da zero senza coscienza...





Persisterò fino al successo


rubino
Senior Member



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Inviato - 29/12/2009 : 15:08:39
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Ciao Amena, non è richiesta partecipazione o condivisione.
E’ solo una riflessione a voce alta esternata da uomini, come noi, sensibili alla situazione
Attuale nel mondo, per quel che si vede, per quel che si sente, per quel che si dice.

Non interessa se la nostra view è contrarian o in linea, ma è solo un segnale, una voce di alert per le
Cose concrete della vita, nostre e delle nostre famiglie.

Non di solo lotto vive l’uomo!
Per me è solo un passatempo, per fortuna, i miei interessi sono sempre diretti altrove.


In sintesi

Questi alcuni problemi veri della vita che si possono presentare o già si stanno presentando ad ognuno di noi.

Certo non sono quelli del lotto per un’ambata o per un ambo secco, perso, ipotizzato.
Neppure un mega 6 al superenalotto potrebbe garantire una soluzione diversa a questi possibili
Scenari.

Disoccupazione per i giovani o a quelli ancora in carico nel mondo del lavoro.

Pensionati che vedranno ridursi i compensi della pensione maturata

Beni e valori acquisiti con fatica in una intera vita possono vedere in breve batter d’occhio
Un esproprio o tasse patrimoniali, per pagare difficoltà che governanti non hanno saputo gestire
Se non a loro vantaggio.

Instabilità politica o internazionale potrebbe avvenire se scappa la situazione di mano.

Difficoltà sanitarie e prestazioni a pagamento.

Fallimento di banche, denari persi in investimenti o congelati per diversi anni, possono rendere la vita molto difficile.

Sperando di non finire in una nuova epoca di oscurantismo, si spera che la ragionevolezza possa
Predominare sugli interessi di questa classe (feccia dell’umanità) presente nella nostra società mondiale, senza grandi scontri sociali.

Prendo atto che il male molte volte ha bisogno dell’intervento della chirurgia per essere esportato e generalmente non è indolore.

Ma in fede per un futuro migliore, per i nostri giovani e per le generazioni future.


cordialità


amena
Junior Member



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Inviato - 29/12/2009 : 15:25:23
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Complimenti Rubino!
Mi compiaccio della tua profondità di pensiero, dell'acutezza della tua introspezione. Sono d'accordo anch'io che il lotto è un fatto marginale e che non è la più importante delle cose da fare ogni giorno. Io la penso come Giuseppe Mazzini rispetto ai doveri dell'uomo, purtroppo non tutti gli uomini fanno completamente il loro dovere...ed eccoci qui a evidenziare i guasti dei sistemi sociali alla deriva, senza regole ne valori.
La chiudo qui, perchè siamo in un forum del gioco del lotto ma l'argomento politico è nelle mie corde e mi auguro che in futuro se ne possa riparlare, forse in altre sedi, ma bisogna riparlarne. Se la cosa ti è gradita, ovviamente.
A presto


Persisterò fino al successo


rubino
Senior Member



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Inviato - 03/01/2010 : 10:05:53
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Thanks, Pierangelo Giovanetti - direttore quotidiano "l'Adige"
thanks, Andrea Mazzalai.


Nella splendida lettera ad un figlio che qui sotto vi riporto, vi è molto di quello che è il senso del navigare oggi controcorrente. Vi sono molte più isole di Speranza nella quotidianità della nostra vita di quelle che questa lettera lascia trasparire, ma allo stesso tempo è un fiume impetuoso di razionalità che racconta una realtà che giorno dopo giorno cerca di sequestrare le nostre esistenze, quelle dei nostri figli, quelle dei nostri nipoti, la dolce melodia del breve termine, del tutto e subito, senza fatica... Sarà come remare controcorrente. Metti in conto anche il venir deriso, scavalcato, sbertucciato perché credi ancora nella serietà dell'impegno e della fatica delle cose, indispensabili per raggiungere il risultato.

Lettera a un figlio: non arrenderti



"Caro figlio mio, il primo decennio degli anni 2000 è finito e stiamo per imboccarne un altro. Le speranze e le attese allo scoccare del millennio, dieci anni fa, sono andate in gran parte deluse. Il Paese in cui ti appresti a diventare grande è un Paese in pieno declino: economico, sociale, politico, morale. Non c'è indicatore statistico o parametro comparativo che non ci spiattelli ogni giorno inesorabilmente l'arretramento in cui ci inabissiamo. Caro figlio mio, sei ancora alla scuola dell'obbligo ma già sei consapevole che il futuro che ti aspetta non sarà quello dei tuoi genitori e della generazione che ti ha preceduto. Mi domandi se, quando sarai grande, avrai un lavoro, e non so darti risposta visto che oggi a 40 anni si è ancora precari, e tutti i posti di lavoro di qualche rilievo sono già occupati. Mi domandi se studiare serve, visto che nel nostro Paese la competenza e la preparazione sono requisiti secondari: ciò che conta sono le conoscenze e le furbizie levantine, che premiano chi chiacchiera di più e vende fumo rispetto a chi ha studiato e si è fatto il mazzo per prepararsi alla vita.
Certo, hai ragione: le ultime due generazioni si sono mangiate tutto, anche la tua parte. Sono andate in pensione a 40 anni, a 50, a 55, quando tu, se andrà bene, se la pensione ci sarà ancora e se sarai riuscito a raggiungerla mettendo insieme i mille spezzoni lavorativi a cui sarai costretto, l'avrai forse a 70 anni, e sarà una miseria. Il posto fisso non esiste più. E nemmeno lo spazio per costruirti la casa c'è più, visto che le due generazioni che ti hanno preceduto hanno consumato più territorio loro di tutta l'umanità messa insieme dai tempi del big bang. Pure il benessere che riuscirai a raggiungere, per te e la tua famiglia, per la prima volta sarà in dubbio. Non è detto che tu potrai godere dello standard di vita con cui sei cresciuto, perché i prossimi anni si presentano ancor più duri, più in salita, più difficoltosi. Per la prima volta da secoli, la generazione successiva avrà di meno della generazione precedente, consumerà di meno, potrà godere di minori vantaggi e prospettive, non potrà realizzare i suoi sogni, perché non c'è più spazio per realizzarli.
Anche se sei piccolo, figlio mio, ti stai rendendo conto di come si sia abbruttita la società in cui vivi, involgarita, arrabbiata, senza speranza. Quando accendi la televisione, ti si riversa addosso una vomitevole colata di urla, di vuoto, di abbruttimento morale e civile. Mi domandi qual'è la differenza tra politica e spettacolo, e non so darti la risposta, perché la politica ha rinunciato da tempo a guidare il Paese per accontentarsi di farlo ridere (o piangere), di assecondarlo nei suoi istinti più bassi e bestiali, anzi di cavalcare le sue paure, le sue insicurezze, alimentando l'odio per trarne qualche vantaggio elettorale.
Ti capisco, quindi, figlio mio, per come sei rimasto impressionato giorni fa, quando ti è caduto l'occhio su quel titolo in prima pagina di "Repubblica" che tuo padre incautamente ha portato a casa. Era la lettera di Pierluigi Celli a suo figlio. E il titolo diceva: "Figlio mio, lascia questo paese". Mi hai chiesto se era vero, se anche tu avresti dovuto lasciare il Trentino e l'Italia, perché questa nostra Patria non dà più futuro ai suoi figli. Allora non ti ho dato risposta, e i tuoi occhi ne sono rimasti impressionati. Domani un nuovo anno si apre, un nuovo decennio prende avvio. Di solito ci si fanno gli auguri. Questa volta io non ti faccio gli auguri, ma ti dico ciò che mi viene dal profondo del cuore. Ci ho pensato molto alla tua domanda. E ti dico: no, figlio mio, non lasciare il nostro Paese. Non arrenderti allo sfascio in cui siamo ogni giorno sempre di più avviluppati. Non ascoltare tanta classe politica, la televisione, i "grandi" maestri del pensiero di oggi, che vogliono dissuaderti dal pensare al futuro. Certo il messaggio che propinano è suadente. Ti dicono: vivi solo il presente, non preoccuparti di quello che avverrà domani, carpe diem, consuma, spendi, batti le mani, non serve impegnarsi, essere responsabili, dire la verità, assillarsi per ciò che verrà dopo. Tu goditi solo l'oggi, e fregatene del resto.
Lo so, è il contrario che io e tua madre, faticosamente, cerchiamo ogni giorno di trasmetterti. E' l'opposto dei valori su cui abbiamo costruito la nostra famiglia, quelli che hanno spinto anche i nonni a lottare per vincere la miseria della guerra e la povertà del Trentino del dopoguerra per costruire loro e per i loro figli un domani. Non avrebbero fatto nulla e raggiunto alcun risultato, se avessero anche loro pensato solo a galleggiare sul presente, senza la memoria di ciò che era stato il passato e una fortissima speranza e attesa per il loro domani.
Sicuramente sarà faticoso, più faticoso di quello che è stato lo sforzo di tuo padre e di tua madre. Ma non arrenderti. Non scappare. Non rinchiuderti nel nirvana di chi non vuol vedere la realtà delle cose, rincorrendo il sogno di fare la velina o il calciatore.
Tu studia, impegnati, sgobba. Se la tua insegnante ti dice di leggere un libro, tu leggine due. Se tuo padre e tua madre non ti impongono delle regole e una disciplina, tu richiedila. Se chi ti sta attorno infrange le regole, rispettale ancor di più, perché solo così si può salvare quel resto di civiltà che fa ancora di noi una comunità e non la giungla. Mettiti nel conto di sudare una lunga gavetta, di fronteggiare una competizione spietata, molto di più di quella che c'è stata fino ad oggi. Assorbi dentro di te il metodo dell'impegno, della fatica, della tenacia, del non lasciar perdere al primo ostacolo. E' l'unico metodo che conosco che ti potrà dare un futuro, in un'epoca e in una società che non vuole pensare al futuro. Sì, dovrai preoccuparti anche di pagare i debiti che noi abbiamo fatto al posto tuo. Dovrai lavorare per risanare i conti che noi allegramente abbiamo sperperato, lasciando sulle tue spalle montagne di debito pubblico. Dovrai anche risanare i disastri ambientali che in una generazione o due, abbiamo arrecato al nostro territorio, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del pianeta.
Dovrai armarti di resistenza, forza morale, solidi valori, capacità di essere comunità, cose che troppo a lungo abbiamo sventuratamente deriso e picconato. E dovrai lanciarti con coraggio, generosità e passione in questa avventura. L'avventura di poter dare ancora un futuro a te e al tuo Paese, senza essere costretto a scappare. Sì, lo so, fa paura pensare di dover combattere ogni giorno con una società fatta di apparenza invece che di sostanza, di spreco invece che di sobrietà, di eccessi invece che di senso del limite. Ma qui si vedrà se vali, perché io e te sappiamo già che sarà dura, che probabilmente andando all'estero otterresti più soddisfazione, più civiltà dei rapporti, più serietà delle istituzioni e di chi le incarna, più senso di patria di chi pensa solo al proprio interesse e tornaconto personale spacciandolo spudoratamente per Bene comune, in realtà completamente ignorato.
Non so se ce la farai. Non so se ce la faremo. Ma a poche ore dalla mezzanotte, quando stapperemo lo spumante, mi sento di dirti che questo è il vero augurio che dobbiamo farci: non arrenderci. Sarà come remare controcorrente. Metti in conto anche il venir deriso, scavalcato, sbertucciato perché credi ancora nella serietà dell'impegno e della fatica delle cose, indispensabili per raggiungere il risultato. Vai avanti lo stesso, come quando l'estate andiamo in montagna e vediamo la cima, ed è fatica e sudore salire per arrivarci. Ma solo così ci si arriva. Figlio mio, non arrenderti. Buon 2010."

di Pierangelo Giovanetti - direttore quotidiano "l'Adige"


cordialità
 
Caro Codice , purtroppo la Magli ha pienamente ragione , posto qui sotto un tread fatto dal buon Rubino nel 2009 , l'ho conservato come una reliquia sapendo che sarebbe stato buon profeta , daltronde già a quel tempo , i segnali negativi erano già inequivocabili.

rubino
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Inviato - 29/12/2009 : 12:59:12
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si sta svolgendo una partita a poker tra i grandi , mentre i piccoli sono completamente inconsci!

l'Azzardo è ormai è una pratica a tutti i livelli!
Più sali ai livelli di comando, più trovi questo problema!

thank Matthias Chang e Joackin!

molte cose sono vere e condivisibili, sono già avvenute, altre un po meno perchè riguardano il futuro che nessuno conosce anticipatamente nei piccoli particolari, ma in linea di massima rimanere in alert psicologico può risultare d'aiuto.

Questo lo spirito di base per questo argomento di pura lettura!.

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L’onda sta acquistando forza e potrebbe abbattersi tra il primo e il secondo quarto del 2010

A partire dall’ultimo quadrimestre del 2008, si è scatenata una guerra monetaria senza quartiere, tra le economie chiave a livello globale, e durante questo scontro, anche quelle che prima non lo erano, si sono trasformate in forze antagoniste, perché le differenze tra loro risultano inconciliabili. Le sue conseguenze sull’economia mondiale saranno devastanti e per le persone comuni, una disoccupazione di massa e una forte insicurezza sociale saranno inevitabili.

I politici di questi paesi, che si trovano di fronte al collasso totale dell’architettura finanziaria internazionale, hanno concluso che l’unica soluzione possibile sia una massiccia “iniezione di denaro” per salvare le banche “troppo grandi per fallire” e dare una boccata d’ossigeno alle loro economie in depressione. Questo atteggiamento si riflette perfettamente nell’affermazione di Bernanke, secondo la quale «il governo degli Stati Uniti possiede la tecnologia, chiamata “capacità di emissione” (oppure oggi, la sua equivalente elettronica), che ci permette di mettere in circolazione la quantità di dollari che desideriamo, praticamente a costo zero”.

Questo è il cuore del problema!

Le differenze inconciliabili

Circa due decenni fa, venne deciso, dalle elite finanziarie globali, che le caratteristiche del sistema economico globale, fossero le seguenti:

1) Un sistema finanziario basato sugli strumenti derivati, controllato dalla Federal Reserve, e dalle sue banche associate, situate nei paesi sviluppati;

2) La rilocalizzazione in Oriente, a discapito dell’Occidente, della produzione di beni, in particolar modo in Cina e in India, per “alimentare” le economie di quei paesi.

Venne basato l’intero sistema su un’unica base; cioè, sulla riserva di moneta gestita dalla FED, la quale avrebbe guidato la crescita dell’economia globale. Di fatto, questa è l’idea base dell’imperialismo economico. Una volta appurata questa semplice verità, l’affermazione di Bernanke, «gli Stati Uniti possono mettere in circolazione tutti i dollari che vogliono, praticamente a costo zero», assume un altro aspetto. Ho parlato con moltissimi economisti e quando ho chiesto loro quale fosse il cuore dell’attuale crisi finanziaria, tutti mi hanno risposto all’unisono che «si tratta dello squilibrio globale…l’Occidente consuma troppo; mentre, l’Oriente risparmia troppo, senza consumare a sufficienza». Questo concetto appare chiaro se si guarda all’enorme deficit nella bilancia commerciale degli Stati Uniti, da una parte, e al gigantesco surplus della Cina, dall’altro.

Tutti citano questa massima, ripetendola all’infinito, come un mantra. Le conclusioni del recente vertice APEC non sono state molto differenti. Insieme a questo, un altro mantra viene recitato all’infinito: maggiore liberalizzazione degli scambi commerciali tra le varie nazioni.
Si tratta di un’enorme bufala. Tutti i leaders dei principali paesi del mondo sono corrotti fino al midollo, e per questo non hanno alcuna intenzione di chiamare le cose col loro nome, e di smascherare le contraddizioni insite nell’attuale sistema finanziario globale.

I tentativi di creare un sistema geopolitico multipolare sono inutili, se l’intero sistema finanziario globale rimane basato sulla riserva monetaria unipolare di dollari statunitensi. Questa è la vera contraddizione interna all’attuale sistema, e i problemi che ne derivano non possono essere risolti con i Diritti Speciali di Prelievo del Fondo Monetario Internazionale, come auspicato da diversi Paesi. Tale progetto è nato morto.
I leaders della Cina, del Giappone, e dei Paesi produttori di petrolio del Medio Oriente maledicono continuamente l’attuale situazione; ma, non hanno il coraggio di spiegare ai propri cittadini che sono stati truffati dagli stregoni finanziari della FED, i quali agiscono secondo le direttive della Goldman Sachs.

Ditemi quale leader politico ammetterebbe mai di aver svenduto la ricchezza della propria nazione, in cambio di carta igienica? Così, la pantomima della carta igienica spacciata per denaro continua…

Attualmente, ci troviamo in una situazione di tregua, nella guerra monetaria globale, non molto diversa da quella in cui eravamo durante la Guerra Fredda, tra i paesi della NATO e quelli del Patto di Varsavia. Entrambe le parti in causa erano terrorizzate dalla MAD (Paura della Distruzione Reciproca), figlia della minaccia di una guerra nucleare. I costi per entrambi erano enormi e fu solo dopo che l’Unione Sovietica non fu più in grado di sostenere i costi necessari a rappresentare un deterrente nucleare, e finì in bancarotta, che l’equilibrio si spezzò a favore dei paesi della NATO.
In realtà, si trattò di una vittoria di Pirro, per gli Stati Uniti e i loro alleati. Quello che ha consentito loro di mantenere il predominio militare ed economico sull’Unione Sovietica, è stato il diritto di stampare “moneta- carta igienica”, e l’accettazione da parte degli alleati di Washington del dollaro come valuta di riserva globale.

Ma la domanda è: perché questi paesi hanno accettato lo status quo, durante la Guerra Fredda?

La risposta è semplice! Sono tutti stati ingannati dalla propaganda che diceva loro che senza la protezione del Grande Fratello, e della sua potenza militare, sarebbero stati distrutti dalla minaccia comunista; così, sono stati ammaliati dalla melodia suonata da Washington.

La grande domanda successiva è: come mai i cosiddetti paesi “liberati” dall’ex alleato sovietico, sono saliti sul carro del vincitore?

La risposta è altrettanto semplice! Hanno tutti creduto all’illusione, creata dalle grandi banche internazionali, con la Goldman Sachs in prima linea, secondo la quale, scambiando le proprie merci e i propri servizi, in cambio della “valuta di riserva-carta igienica” statunitense, si sarebbero assicurati una ricchezza e una prosperità senza precedenti.

La mossa strategica più importante si è, però, svolta in Asia. Il Giappone, dopo un decennio di recessione, a seguito dell’esplosione della bolla immobiliare, non era in grado di competere al nuovo gioco, come era stato previsto dagli strateghi finanziari della Goldman Sachs. La maggiore beneficiaria di tale situazione fu la Cina. Il gruppo dirigente della Goldman Sachs negoziò un accordo segreto con i leader cinesi, per il quale, in cambio della maggiore iniezione di dollari e una gigantesca rilocalizzazione di produzione di beni industriali, Pechino avrebbe investito il suo consistente surplus finanziario in “valuta-carta igienica” statunitense, in forma di fondi pensionistici e di altri strumenti del debito americani.

Questa è stata la necessaria condizione per la creazione del casinò finanziario globale, che ha portato il gioco a un livello superiore. Perché?

Il Nuovo Gioco

Gli strateghi finanziari della Goldman Sachs avevano un progetto ambizioso – assumere il controllo del sistema finanziario mondiale. Lo strumento utilizzato per ottenere questo enorme potere finanziario è stato il “Sistema Bancario Ombra”, che ha dato vita al mercato degli strumenti finanziari derivati e la cartolarizzazione degli assetes, reali o virtuali. I guadagni ottenuti in questa maniera furono enormi, stimabili in centinaia di trilioni di dollari, e il modo in cui i mercati vennero trasformati fu possibile solamente alzando il livello del gioco, in tutti i settori finanziari.

Il fatto è che esiste un fattore di debolezza insito in questo progetto - la minaccia di inflazione, più precisamente dell’iperinflazione. Questa enorme quantità di liquidità nel sistema, causa inevitabilmente la svalutazione della riserva monetaria, e di conseguenza, fa crollare la fiducia nell’intero sistema. Di qui, la necessità di ideare un metodo per tenere sotto controllo l’inflazione dei prezzi e creare l’illusione che sia possibile continuare a mantenere saldo il potere d’acquisto della “valuta- carta igienica” di riserva. E’ qui che entra in gioco Cina; una volta che essa è diventata la “fabbrica del mondo”, il problema è risolto. Quando per produrre una giacca prima era necessario spendere 600 dollari, ora bastano meno di 100 dollari, e un paio di scarpe meno di 5 dollari, i registi occulti conclusero che non vi erano più ostacoli alla più grossa speculazione finanziaria della storia.

La Cina acconsentì allo scambio, avendo miliardi di bocche da sfamare e centinaia di milioni di posti di lavoro da trovare, per far sì che il sistema potesse reggere. La differenza è che Pechino è stata abbastanza pragmatica da creare due “sistemi economici” – uno interno basato sullo yuan e uno per le esportazioni basato sul dollaro – con la speranza che i profitti e i benefici ottenuti dall’economia per l’esportazione avrebbe permesso di trasformare il mercato interno, rendendo stabile, in modo che, nel tempo, possa sostituire un’economia ormai totalmente dipendente dalle esportazioni. Si trattò di un patto col diavolo; ma, in quel momento storico non vi erano alternative concrete; soprattutto, dopo il collasso dell’Unione Sovietica.

Il successivo livello del gioco

Il livello successivo del gioco coincise con la trasformazione della “riserva monetaria- carta igienica” in realtà letteralmente virtuale – attraverso un semplice click di un mouse dei computer delle banche internazionali. I grandi capi della Goldman Sachs, e delle altre grandi banche, erano ben contenti di lasciare il sistema precedente, degno di Las Vegas, per sposarne uno degno della mafia, e trasformare i loro miliardi in utili. Si trattò di una manovra finanziaria che andò ogni oltre ogni loro più audace desiderio. Tra di loro si autodefiniscono anche i “Signori dell’Universo”. Creare un’ enorme massa di debito fu il nuovo gioco, che permise a questi signori di aumentare i loro guadagni di oltre 40 volte. Gli assets vennero foraggiati da enormi quantità di liquidità. Il problema è che gli stregoni finanziari hanno fallito nel calcolare, o forse hanno sottostimato, i capitali necessari per partecipare a questo gioco. Hanno resuscitato l’ingegneria finanziaria – la cartolarizzazione dei capitali. E quando i capitali reali erano insufficienti, ne crearono dei virtuali. Molto presto, titoli tossici vennero considerati come strumenti legittimi per partecipare al gioco, tanto che diventò presto possibile utilizzarli, senza riuscire a risalire ai loro originali creatori. Per un certo periodo sembrò che gli stregoni finanziari avessero trovato il modo di finanziare adeguatamente il casinò finanziario globale. Purtroppo, la giostra si è fermata e la bolla è esplosa! E come si suol dire il resto è storia.


Il rimedio della Goldman Sachs

Quando le perdite sono calcolabili in trilioni di dollari, e quando i capitali rimasti ammontano invece a milioni di dollari, si ha un enorme problema – un buco nero finanziario.

Il rimedio preferito dai padroni della Goldman Sachs fu quello di creare un’altra illusione – se le banche internazionali crollassero, causando il collasso dell’attuale sistema finanziario, ci sarà una vera e propria Apocalisse. Queste banche “troppo grandi per poter fallire” hanno avuto bisogno di ingenti iniezioni di denaro virtuale per ricapitolarizzarsi e per far scomparire i titoli tossici dai loro bilanci. Tutte le banche centrali dei principali paesi sviluppati si sono accodati al coro della Goldman Sachs, sostenendo qualunque teoria, pur di legittimare questo piano di salvataggio.

In sostanza, quello che è accaduto è un semplice trasferimento di denaro dalla tasca sinistra a quella destra, con un’evidente torsione della realtà, cioè sostenendo che erano le banche in realtà a salvare i governi dalla crisi. La FED e le altre più importanti banche centrali, decisero di prestare “denaro virtuale” a queste banche “troppo grandi per fallire”, a tasso zero, o quasi zero, ottenendo in cambio che questi istituti lo depositassero presso i loro forzieri, a tassi concordati. Queste transazioni avvengono, ovviamente, puramente sulla carta. Altri “prestiti” da parte della FED e delle maggiori banche centrali (nuovamente a tasso zero, o quasi zero) sono stati elargiti a fronte dei debiti pubblici dei vari stati, i quali li hanno utilizzati da stimolo per rilanciare l’economia reale e creare posti di lavoro, a fronte di una disoccupazione in continua crescita. In sostanza, queste banche hanno prestato denaro, a costo zero, ai governi, a fronte di tassi concordati in precedenza, senza alcun rischio. E’ un inganno! Non si tratta di denaro “reale”; bensì, di movimenti virtuali.

Quindi, quando la FED inietta nel sistema bancario trilioni di dollari, in realtà, non fa altro che addebitare tale cifra sui conti che queste banche “troppo grandi per fallire” hanno presso di essa. Quando questo sistema viene applicato al commercio internazionale, lo stesso avviene per pagare le merci che vengono prodotte in Cina, in Giappone, ecc. Per il resto del mondo, quando si acquistano beni commerciati in dollari, quei paesi devono produrre beni e servizi, venderli in cambio di dollari, allo scopo di poter acquistare materie necessarie alle loro economie; quindi, devono produrre beni concreti, per ottenere ciò di cui necessitano. Di contro, tutto quello che gli Stati Uniti devono fare è creare denaro dal nulla e utilizzarlo per pagare le loro importazioni. Washington può utilizzare tale strategia perché ha una capacità militare tale da poter creare e rafforzare tale inganno. Come affermato in precedenza, tale status quo è stato accettato passivamente, specialmente durante la Guerra Fredda, e con qualche riluttanza dopo il crollo dell’Unione Sovietica; ma con la previsione che gli Stati Uniti sarebbero diventati i “consumatori finali del mondo”. Questa idea era di conforto a molti paesi produttori; infatti, coloro che avevano venduto le loro merci agli Stati Uniti, sarebbero stati in grado di utilizzare i dollari così guadagnati per comprare altri beni dagli altri paesi, soprattutto per il fatto che l’ 80% delle merci mondiali viene commerciato in dollari, compreso il petrolio greggio, la linfa vitale del sistema economico globale. Con gli Stati Uniti in bancarotta, e i loro cittadini (i maggiori consumatori al mondo) incapaci di reperire ulteriore denaro per acquistare beni di consumo dalla Cina, dal Giappone, e dal resto del pianeta, la domanda di dollari è evaporata. Lo status di dollaro come valuta di riserva mondiale, e, di conseguenza, la sua indispensabilità, è stato seriamente messo in discussione.

La mano finale

Gli effetti dell’attuale crisi possono semplicemente essere così riassunti:
Un Paese in bancarotta (gli Stati Uniti) dovrebbe essere in grado di utilizzare denaro creato dal nulla per pagare beni prodotti con sudore e lacrime da parte dei cittadini dei paesi esportatori? Aggiungendo il danno alla beffa, gli stessi dollari sono ora richiesti molto meno di prima; quindi, qual è a questo punto il vantaggio di venire pagati con valuta che si svaluta continuamente e a grande velocità?

D’altra parte, gli Stati Uniti stanno dicendo al mondo, specialmente ai cinesi, che se non piace lo status quo, niente impedisce loro di vendere agli altri paesi, accettando le loro valute; ma, se vogliono vendere i loro beni agli statunitensi, devono per forza accettare la loro “valuta-carta igienica”, e il loro diritto a creare denaro dal nulla!
Si tratta della mano di poker definitiva, al termine della quale i perdenti subiranno gravi perde e terribili conseguenze finanziarie. Ma chi ha in mano le carte vincenti?
Sicuramente non gli Stati Uniti; ma, nemmeno la Cina le ha. Questa situazione commerciale a livello internazionale non potrà durare ancora a lungo; di conseguenza, qualunque carta, Washington o Pechino, mettano sul tavolo, per godere di vantaggi strategici, qualunque risultato otterranno, produrrà benefici solo sul breve periodo e sarà vano, in quanto, sul lungo periodo non saranno in grado di risolvere positivamente le contraddizioni sistemiche di fondo. Quando la sopravvivenza dell’intero sistema dipende dalla disponibilità del credito (cioè, dalla possibilità di accumulare sempre maggiori debiti) è solo una questione di tempo, prima che sia i creditori che i debitori giungano alla conclusione inevitabile che quel debito non potrà mai essere pagato; di conseguenza, se il creditore vuole incassare comunque il suo avere, deve obbligatoriamente ricorrere a strumenti drastici. Sarebbe curioso ritenere che gli Stati Uniti accettino senza fare una piega di essere esclusi dalla partita. Quando arriveremo a quel punto, la guerra mondiale sarà inevitabile, e gli schieramenti saranno: USA- Gran Bretagna- Israele contro il resto del mondo.

Il preludio alla partita finale

L’economia statunitense entrerà in una spirale fuori controllo, nei prossimi mesi, raggiungerà il punto critico alla fine del primo quadrimestre del 2010, per implodere nel secondo quadrimestre.

Le iniezioni da trilioni di dollari hanno mancato l’obiettivo di rilanciare l’economia reale. Pur tenendo il paziente in vita, ci sono diversi segnali che molti organi vitali stanno smettendo di funzionare. Ci sarà un’altra ondata di sfratti e requisizioni di appartamenti e di attività commerciali, tra dicembre di quest’anno e l’inizio del 2010; inoltre, le proprietà espropriate nel 2009 faranno crollare il valore degli immobili, una volta messe all’asta. I bilanci delle banche segneranno pesanti deficit, che i “guadagni record” degli ultimi due quadrimestri del 2009 non riusciranno a coprire.

Data questa situazione, la FED sarà in grato di continuare ad acquistare titoli garantiti da mutui, allo scopo di sostenere i mercati? La FED ha già speso trilioni di dollari per acquisire i mutui di Fannie Mae e di Freddie Mac, senza acquirenti potenziali all’orizzonte. Al momento, il suo bilancio contiene titoli “tossici”, proprio come quelli delle banche “troppo grandi per fallire”, che ha salvato.

In questa situazione, non ha alcun senso affermare che il peggio è passato, e che l’economia globale è sulla strada per uscire dal tunnel.

Il chiaro segnale che non stia andando tutto per il meglio, è rappresentato dal recente discorso del presidente della Federal Reserve di New York, William Dudley, tenuto a Princeton, nel New Jersey, nel corso del quale ha affermato che la FED fronteggerà il rischio futuro di mancanzad i liquidità, fornendo una “moratoria” per quelle aziende insolventi, che siano in grado di esibire sufficienti garanzie.
Questo avvertimento, che è al contempo una rassicurazione, merita qualche riflessione. Primo, è un’evidente contraddizione affermare che aziende insolventi, con sufficienti garanzie, possano imbattersi in una crisi di liquidità tale da aver bisogno del soccorso della FED; infatti, rappresenta un’ammissione del fatto che le banche non sono sufficientemente capitalizzate, e che quando la seconda ondata dello tsunami finanziario le colpirà nuovamente, saranno incapaci di reagire.

Dudley ha anche affermato che «la banca centrale potrebbe trasformarsi nel prestatore finale…(cosa che ridurrebbe) il rischio di diffusione del panico, che colpisce gli istituti di credito, a causa dell’incertezza di ciò in cui credono gli altri creditori».
Per tradurre “alla brutta” queste parole, sta dicendo che la FED si adopererà per evitare nuovi episodi come il crollo della Bear Sterns, della Lehman Bros. e della AIG; inoltre, significa che le altre grandi banche sopravvissute sono in grossa difficoltà. E’ altresì da rilevare che un’indagine di Bloomberg riportava, a inizio novembre, che la Citigroup Inc. e la JP Morgan Chase hanno attivi di cassa. La prima ha quasi raddoppiato la propria liquidità di cassa, fino a 244,20 miliardi di dollari; per la seconda, la cifra è di 453,60 miliardi. Tuttavia, nonostante questo aumento di liquidità, da parte delle principali banche, la Federal Reserve di New York ha dovuto rassicurare la comunità finanziaria, circa il fatto che sarà pronta a iniettare liquidità in modo massiccio, per sostenere il sistema.

A questo punto, non dovrebbe sorprendere il fatto che il dollaro si stia rapidamente svalutando.

Quando una moneta si svaluta, la volatilità dei mercati cresce; ma, i guadagni non valgono i rischi, e coloro che sono ancora sul mercato, verranno spazzati via durante il primo quadrimestre del 2010. Il tasso S&P è effettivamente salito di oltre il 25%; ma, tale incremento è quasi interamente dovuto alla salita del prezzo dell’oro. I guadagni sono rimasti al di sotto dell’aumento del tasso di inflazione negli Stati Uniti; cioè, un rendimento al netto dell’inflazione, al di sotto del 25%. Quando Meredith Whitney osserva che «non capisco cosa stia succedendo sui mercati; tutto ciò non ha senso, secondo me», questo significa che è il momento di uscire rapidamente dai mercati.
In un rapporto, inviato ai propri clienti, la Societè Generale ha avvertito che il debito pubblico sarà enorme, nei prossimi due anni – il 105% in Gran Bretagna, il 125% negli USA e in Europa, e il 270% in Giappone. Il debito globale raggiungerà l’impressionante cifra di 45 trilioni di dollari.

Ad un certo punto, questo debito dovrà essere ripagato. Come sarà possibile?
Se la strategia di Bernanke proseguirà, la soluzione sarà quella di stampare ulteriore “valuta-carta igienica” per ripagarlo. Come risultato, la svalutazione della moneta continuerà ad aumentare, e questo non farà altro che alimentare ulteriormente le tensioni tra le economie antagoniste.



cordialità

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Modificato da - rubino on 03/01/2010 10:09:04

amena
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Inviato - 29/12/2009 : 14:22:53
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Rubino, l'argomento che hai proposto, per quanto affascinante, esula dalla mia preparazione tecnica e dunque non saprei entrare nel merito. La sostanza o la morale che alla fine viene da alienare dal contesto è che ormai tutte le teorie economiche, per quanto corrette, attraverso l'estrema avidità dell'uomo sono degenerate in altre questioni. Quindi, per governare questi nuovi scenari, si procede casualmente, sperando d'imbattersi in una strategia favorevole. Anche il Caso si nutre di se stesso per progredire nelle evoluzioni, e il mondo e l'universo conosciuto ne sono la prova esistente. Niente di nuovo sotto il sole, dunque. Si azzardano comportamenti e linee politiche sperando di imbattersi in un successo. Bisogna rimboccarsi le maniche e ripartire da zero con umana coscienza piuttosto che attendere la catastrofe che ci farà ripartire da zero senza coscienza...





Persisterò fino al successo


rubino
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Inviato - 29/12/2009 : 15:08:39
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Ciao Amena, non è richiesta partecipazione o condivisione.
E’ solo una riflessione a voce alta esternata da uomini, come noi, sensibili alla situazione
Attuale nel mondo, per quel che si vede, per quel che si sente, per quel che si dice.

Non interessa se la nostra view è contrarian o in linea, ma è solo un segnale, una voce di alert per le
Cose concrete della vita, nostre e delle nostre famiglie.

Non di solo lotto vive l’uomo!
Per me è solo un passatempo, per fortuna, i miei interessi sono sempre diretti altrove.


In sintesi

Questi alcuni problemi veri della vita che si possono presentare o già si stanno presentando ad ognuno di noi.

Certo non sono quelli del lotto per un’ambata o per un ambo secco, perso, ipotizzato.
Neppure un mega 6 al superenalotto potrebbe garantire una soluzione diversa a questi possibili
Scenari.

Disoccupazione per i giovani o a quelli ancora in carico nel mondo del lavoro.

Pensionati che vedranno ridursi i compensi della pensione maturata

Beni e valori acquisiti con fatica in una intera vita possono vedere in breve batter d’occhio
Un esproprio o tasse patrimoniali, per pagare difficoltà che governanti non hanno saputo gestire
Se non a loro vantaggio.

Instabilità politica o internazionale potrebbe avvenire se scappa la situazione di mano.

Difficoltà sanitarie e prestazioni a pagamento.

Fallimento di banche, denari persi in investimenti o congelati per diversi anni, possono rendere la vita molto difficile.

Sperando di non finire in una nuova epoca di oscurantismo, si spera che la ragionevolezza possa
Predominare sugli interessi di questa classe (feccia dell’umanità) presente nella nostra società mondiale, senza grandi scontri sociali.

Prendo atto che il male molte volte ha bisogno dell’intervento della chirurgia per essere esportato e generalmente non è indolore.

Ma in fede per un futuro migliore, per i nostri giovani e per le generazioni future.


cordialità


amena
Junior Member



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Inviato - 29/12/2009 : 15:25:23
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Complimenti Rubino!
Mi compiaccio della tua profondità di pensiero, dell'acutezza della tua introspezione. Sono d'accordo anch'io che il lotto è un fatto marginale e che non è la più importante delle cose da fare ogni giorno. Io la penso come Giuseppe Mazzini rispetto ai doveri dell'uomo, purtroppo non tutti gli uomini fanno completamente il loro dovere...ed eccoci qui a evidenziare i guasti dei sistemi sociali alla deriva, senza regole ne valori.
La chiudo qui, perchè siamo in un forum del gioco del lotto ma l'argomento politico è nelle mie corde e mi auguro che in futuro se ne possa riparlare, forse in altre sedi, ma bisogna riparlarne. Se la cosa ti è gradita, ovviamente.
A presto


Persisterò fino al successo


rubino
Senior Member



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Inviato - 03/01/2010 : 10:05:53
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Thanks, Pierangelo Giovanetti - direttore quotidiano "l'Adige"
thanks, Andrea Mazzalai.


Nella splendida lettera ad un figlio che qui sotto vi riporto, vi è molto di quello che è il senso del navigare oggi controcorrente. Vi sono molte più isole di Speranza nella quotidianità della nostra vita di quelle che questa lettera lascia trasparire, ma allo stesso tempo è un fiume impetuoso di razionalità che racconta una realtà che giorno dopo giorno cerca di sequestrare le nostre esistenze, quelle dei nostri figli, quelle dei nostri nipoti, la dolce melodia del breve termine, del tutto e subito, senza fatica... Sarà come remare controcorrente. Metti in conto anche il venir deriso, scavalcato, sbertucciato perché credi ancora nella serietà dell'impegno e della fatica delle cose, indispensabili per raggiungere il risultato.

Lettera a un figlio: non arrenderti



"Caro figlio mio, il primo decennio degli anni 2000 è finito e stiamo per imboccarne un altro. Le speranze e le attese allo scoccare del millennio, dieci anni fa, sono andate in gran parte deluse. Il Paese in cui ti appresti a diventare grande è un Paese in pieno declino: economico, sociale, politico, morale. Non c'è indicatore statistico o parametro comparativo che non ci spiattelli ogni giorno inesorabilmente l'arretramento in cui ci inabissiamo. Caro figlio mio, sei ancora alla scuola dell'obbligo ma già sei consapevole che il futuro che ti aspetta non sarà quello dei tuoi genitori e della generazione che ti ha preceduto. Mi domandi se, quando sarai grande, avrai un lavoro, e non so darti risposta visto che oggi a 40 anni si è ancora precari, e tutti i posti di lavoro di qualche rilievo sono già occupati. Mi domandi se studiare serve, visto che nel nostro Paese la competenza e la preparazione sono requisiti secondari: ciò che conta sono le conoscenze e le furbizie levantine, che premiano chi chiacchiera di più e vende fumo rispetto a chi ha studiato e si è fatto il mazzo per prepararsi alla vita.
Certo, hai ragione: le ultime due generazioni si sono mangiate tutto, anche la tua parte. Sono andate in pensione a 40 anni, a 50, a 55, quando tu, se andrà bene, se la pensione ci sarà ancora e se sarai riuscito a raggiungerla mettendo insieme i mille spezzoni lavorativi a cui sarai costretto, l'avrai forse a 70 anni, e sarà una miseria. Il posto fisso non esiste più. E nemmeno lo spazio per costruirti la casa c'è più, visto che le due generazioni che ti hanno preceduto hanno consumato più territorio loro di tutta l'umanità messa insieme dai tempi del big bang. Pure il benessere che riuscirai a raggiungere, per te e la tua famiglia, per la prima volta sarà in dubbio. Non è detto che tu potrai godere dello standard di vita con cui sei cresciuto, perché i prossimi anni si presentano ancor più duri, più in salita, più difficoltosi. Per la prima volta da secoli, la generazione successiva avrà di meno della generazione precedente, consumerà di meno, potrà godere di minori vantaggi e prospettive, non potrà realizzare i suoi sogni, perché non c'è più spazio per realizzarli.
Anche se sei piccolo, figlio mio, ti stai rendendo conto di come si sia abbruttita la società in cui vivi, involgarita, arrabbiata, senza speranza. Quando accendi la televisione, ti si riversa addosso una vomitevole colata di urla, di vuoto, di abbruttimento morale e civile. Mi domandi qual'è la differenza tra politica e spettacolo, e non so darti la risposta, perché la politica ha rinunciato da tempo a guidare il Paese per accontentarsi di farlo ridere (o piangere), di assecondarlo nei suoi istinti più bassi e bestiali, anzi di cavalcare le sue paure, le sue insicurezze, alimentando l'odio per trarne qualche vantaggio elettorale.
Ti capisco, quindi, figlio mio, per come sei rimasto impressionato giorni fa, quando ti è caduto l'occhio su quel titolo in prima pagina di "Repubblica" che tuo padre incautamente ha portato a casa. Era la lettera di Pierluigi Celli a suo figlio. E il titolo diceva: "Figlio mio, lascia questo paese". Mi hai chiesto se era vero, se anche tu avresti dovuto lasciare il Trentino e l'Italia, perché questa nostra Patria non dà più futuro ai suoi figli. Allora non ti ho dato risposta, e i tuoi occhi ne sono rimasti impressionati. Domani un nuovo anno si apre, un nuovo decennio prende avvio. Di solito ci si fanno gli auguri. Questa volta io non ti faccio gli auguri, ma ti dico ciò che mi viene dal profondo del cuore. Ci ho pensato molto alla tua domanda. E ti dico: no, figlio mio, non lasciare il nostro Paese. Non arrenderti allo sfascio in cui siamo ogni giorno sempre di più avviluppati. Non ascoltare tanta classe politica, la televisione, i "grandi" maestri del pensiero di oggi, che vogliono dissuaderti dal pensare al futuro. Certo il messaggio che propinano è suadente. Ti dicono: vivi solo il presente, non preoccuparti di quello che avverrà domani, carpe diem, consuma, spendi, batti le mani, non serve impegnarsi, essere responsabili, dire la verità, assillarsi per ciò che verrà dopo. Tu goditi solo l'oggi, e fregatene del resto.
Lo so, è il contrario che io e tua madre, faticosamente, cerchiamo ogni giorno di trasmetterti. E' l'opposto dei valori su cui abbiamo costruito la nostra famiglia, quelli che hanno spinto anche i nonni a lottare per vincere la miseria della guerra e la povertà del Trentino del dopoguerra per costruire loro e per i loro figli un domani. Non avrebbero fatto nulla e raggiunto alcun risultato, se avessero anche loro pensato solo a galleggiare sul presente, senza la memoria di ciò che era stato il passato e una fortissima speranza e attesa per il loro domani.
Sicuramente sarà faticoso, più faticoso di quello che è stato lo sforzo di tuo padre e di tua madre. Ma non arrenderti. Non scappare. Non rinchiuderti nel nirvana di chi non vuol vedere la realtà delle cose, rincorrendo il sogno di fare la velina o il calciatore.
Tu studia, impegnati, sgobba. Se la tua insegnante ti dice di leggere un libro, tu leggine due. Se tuo padre e tua madre non ti impongono delle regole e una disciplina, tu richiedila. Se chi ti sta attorno infrange le regole, rispettale ancor di più, perché solo così si può salvare quel resto di civiltà che fa ancora di noi una comunità e non la giungla. Mettiti nel conto di sudare una lunga gavetta, di fronteggiare una competizione spietata, molto di più di quella che c'è stata fino ad oggi. Assorbi dentro di te il metodo dell'impegno, della fatica, della tenacia, del non lasciar perdere al primo ostacolo. E' l'unico metodo che conosco che ti potrà dare un futuro, in un'epoca e in una società che non vuole pensare al futuro. Sì, dovrai preoccuparti anche di pagare i debiti che noi abbiamo fatto al posto tuo. Dovrai lavorare per risanare i conti che noi allegramente abbiamo sperperato, lasciando sulle tue spalle montagne di debito pubblico. Dovrai anche risanare i disastri ambientali che in una generazione o due, abbiamo arrecato al nostro territorio, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del pianeta.
Dovrai armarti di resistenza, forza morale, solidi valori, capacità di essere comunità, cose che troppo a lungo abbiamo sventuratamente deriso e picconato. E dovrai lanciarti con coraggio, generosità e passione in questa avventura. L'avventura di poter dare ancora un futuro a te e al tuo Paese, senza essere costretto a scappare. Sì, lo so, fa paura pensare di dover combattere ogni giorno con una società fatta di apparenza invece che di sostanza, di spreco invece che di sobrietà, di eccessi invece che di senso del limite. Ma qui si vedrà se vali, perché io e te sappiamo già che sarà dura, che probabilmente andando all'estero otterresti più soddisfazione, più civiltà dei rapporti, più serietà delle istituzioni e di chi le incarna, più senso di patria di chi pensa solo al proprio interesse e tornaconto personale spacciandolo spudoratamente per Bene comune, in realtà completamente ignorato.
Non so se ce la farai. Non so se ce la faremo. Ma a poche ore dalla mezzanotte, quando stapperemo lo spumante, mi sento di dirti che questo è il vero augurio che dobbiamo farci: non arrenderci. Sarà come remare controcorrente. Metti in conto anche il venir deriso, scavalcato, sbertucciato perché credi ancora nella serietà dell'impegno e della fatica delle cose, indispensabili per raggiungere il risultato. Vai avanti lo stesso, come quando l'estate andiamo in montagna e vediamo la cima, ed è fatica e sudore salire per arrivarci. Ma solo così ci si arriva. Figlio mio, non arrenderti. Buon 2010."

di Pierangelo Giovanetti - direttore quotidiano "l'Adige"


cordialità
 

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