Novità

La Rai , paga e taci

Zetrix

Advanced Premium Member
La Rai ordina: paga e taci
L'unica risposta alla rabbia della gente è una minaccia di querela al Giornale. Ma noi andiamo avanti

Alessandro Sallusti - Sab, 28/06/2014 - 20:06
commenta
Non solo la Rai ha messo in atto un tentativo di estorsione nei confronti dei cittadini possessori di computer teoricamente in grado di vedere programmi televisivi (cioè tutti), ma ora minaccia di querelare chi osa denunciare questo abuso, cioè noi.

È questo, in sintesi, il contenuto di una lettera che ci ha inviato tale Fabrizio Casinelli, funzionario Rai, in risposta alla nostra denuncia, pubblicata ieri, sulle migliaia di lettere inviate dalla Rai a privati cittadini, artigiani, commercianti e partite Iva con la richiesta di pagare un canone aggiuntivo di 400 euro per il solo fatto di avere in casa o in ufficio un computer.

Non pensavamo che il direttore generale della Rai, Gubitosi, uomo di valore che viene dal privato, si fosse così velocemente adeguato all'andazzo di uno Stato ormai profondamente arrogante, nemico dei cittadini, e che trovi normale rispondere per via giudiziaria a un giornale che si fa portavoce della rabbia e della disperazione della gente. Per molta della quale, 400 euro sono una cifra importante che non può essere richiesta per lettera con tono minaccioso.
Guardi Gubitosi, lei è ovviamente libero di querelarmi, ma le dico subito che non mi fa paura e si dovrebbe vergognare. Le abbiamo offerto la possibilità di spiegare ciò che appare inspiegabile, ci ha risposto che era occupato. Certo, occupato ad aumentare lo stipendio a Giovanni Floris e i costi di Ballarò.

Ma non può pretendere che a sborsare gli euro necessari siano gli artigiani italiani, solo perché possessori di computer. Lei non è un esattore delle tasse, dovrebbe comportarsi da manager (cioè abbassare i costi e alzare gli introiti pubblicitari) e avere rispetto per i giornali. Ci spieghi come ha compilato gli elenchi dei malcapitati «possessori di computer da canone», visto che tutti gli italiani, me compreso, ne posseggono uno. Ci spieghi chi vi ha autorizzato a mandare il bollettino di pagamento a tizio e non a caio. Ci spieghi perché ora (non è che c'entra la mannaia ai suoi conti decisa da Renzi?). Ci spieghi perché non vuole spiegare e perché se la prende con chi vuole dare voce a milioni di tartassati senza voce. E si ricordi che siamo noi cittadini a pagare con le nostre tasse, oltre che con canoni leciti e illeciti, il suo stipendio e il suo baraccone. A me sembra che in questa storia qualcuno stia facendo il furbo. E quel qualcuno non siamo noi.

vi rendete conto a che punto siamo arrivati, paghi e taci
Quoto Sallusti, da quello che so la Tv e dello Stato ,per cui se la
Rai chiede i soldi e lo Stato che chiede i soldi ai cittadini,
ma nn si capisce una cosa la Rai e una SPA, societa per azioni
quindi e pubbica o privata,diciamo che la Tv e un servizio pubblico gestito dalla Rai spa con delega dello Stato.E i soldi del canone piu gli introiti pubblicitari dove vanno a finire, e perche quelli che lavorano
in Rai prendono stipendi maggiorati rispetto ad altri.
 
Ultima modifica:
"Non siamo il loro bancomat". Cresce l'ira per la tassa occulta
Continua l'ondata di bollettini da 407,35 euro per le imprese e gli artigiani che usano i computer in ufficio: "Ci servono per lavorare, la televisione ce la guardiamo a casa"


Gabriele Villa - Sab, 28/06/2014 - 14:38
commenta
Arrivano. E sono tante. Si potrebbe anche dire troppe se non fosse che non è mai abbastanza. Rieccoci dunque, ancora una volta, fianco a fianco. Uniti. Contro il coro dei soprusi.

Arrivano. Telefonate e mail. Contro la nuova trovata mangiasoldi. «Canone speciale» c'è scritto sui famigerati bollettini di guerra alla libertà ma in realtà si legge: nuova tassa.

Nuova, spudorata tassa, inventata per cercare di ripianare un po' dei debiti di Stato e della Rai. O della Rai e dello Stato, se preferite, visto e considerato che sono la stessa cosa. «Ho ricevuto il bollettino con l'invito a pagare un importo di euro 407,35. Ho una ditta individuale, lavoro in casa utilizzando un computer che non è in grado di ricevere programmi televisivi. Sulla lettera di accompagnamento del bollettino c'è un numero telefonico per poter chiedere informazioni: peccato che sia un 199 a pagamento (199.123.000). Fatto sta che ieri ho tentato comunque di chiedere spiegazioni perché sono anche curiosa di sapere con quale calcolo abbiano stabilito che io debba pagare questo importo. Non sono riuscita a parlare con nessuno pur essendo stata al telefono per almeno 30 minuti. Seguirò il vostro consiglio rispedendo al mittente la missiva».
 
Canone, l'imbarazzo della Rai Spunta anche la doppia imposta
Il consigliere d'amministrazione Verro: "Facciamo soltanto rispettare la legge".
Ma in realtà se uno lavora da casa è costretto a pagare due volte

Paolo Bracalini - Sab, 28/06/2014 - 10:08
commenta
E ora chi ci mette la faccia sul «canone speciale» Rai chiesto anche ai negozianti, agli artigiani, ai titolari di una ditta, all'agente di commercio, al consulente informatico, al macellaio? L'imbarazzo di viale Mazzini è evidente.


Forse ci si aspettava che le lettere (coi bollettini di pagamento allegati) spedite a pioggia sarebbero passate inosservate, senza polemiche per l'obolo da 400 e passa euro per imprenditori e commercianti.

E invece no. Provi a sondare la direzione generale ma non si passa, provi col responsabile della direzione Canone Rai ma non può dare spiegazioni, per questo c'è l'ufficio stampa Rai.

Anche i consiglieri del Cda virano sul silenzio, o varianti. Il consigliere Guglielmo Rositani è alle prese con una «importante riunione», e quindi deve chiudere il telefono: «Non le posso dare retta mi scusi tanto». Il consigliere Gherardo Colombo, ex magistrato, è anche lui alle prese con altri impegni e non riesce ad aiutarci. De Laurentiis, altro consigliere Rai, non vuole esprimersi, «le leggi vanno rispettate» dice, ma poi aggiunge un accenno di considerazione: «Quello del canone è un tema che va affrontato da un punto di vista generale... bisogna rivedere tutto perché oggi l'evasione del canone Rai è del 27%, una cifra considerevole, e nell'evasione ci sono anche i canoni speciali». Ma se sia giusto o no far pagare l'abbonamento Rai anche a negozi, aziende e liberi professionisti bisogna provare a chiederlo ad altri. Ad esempio al consigliere Antonio Verro, il quale riconosce che «è una norma che andava bene qualche anno fa, mentre ormai c'è una diffusione capillare della tecnologia» e potenzialmente chiunque e in ogni momento può vedere la tv (sul cellulare, sul pc, sui tablet...). «È un problema che deve risolvere la politica - continua Verro - ma il canone speciale è una legge e la Rai sta semplicemente facendo rispettare una legge. Il punto è che finora la Rai è stata timida, mentre ora non più».

La legge originaria sul canone Rai risale addirittura al 1938, un regio decreto. Poi alcuni ritocchi, fino all'ultimo, quello del febbraio 2012, quando il ministero dello Sviluppo Economico diffonde una nota per spiegare cosa debba intendersi per «apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni», la cui detenzione fa scaturire l'obbligo del canone speciale fuori dall'ambito domestico. Spiegare per modo di dire, perché la materia resta oscura (cosa vuol dire «adattabili»?). La Rai, comunque, replica al Giornale con una lettera firmata dall'ufficio stampa: «Come si può parlare di estorsione quando si fa riferimento ad una imposta dello Stato? Le lettere che sono state inviate sono soltanto delle rigorose informative per il pagamento del canone speciale e in nessuna loro parte contengono espressioni che possano indurre in errore. È chiaro che nel caso sollevato il personal computer senza il sintonizzatore non è soggetto al pagamento del canone». Ma perché allora alle lettere viene allegato un bollettino precompilato con l'importo? E perché, se sono solo «informative», la Rai scrive: «Nel caso non abbiate ancora provveduto al pagamento del canone Vi invitiamo ad effettuare il relativo versamento così da non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge». Una formulazione ambigua, che ha più il suono di una richiesta di pagamento che non di una nota informativa.
 
Rai, ipotesi referendum per canone e privatizzazione

Un maxi-referendum sulla Rai. L'ipotesi è sul tavolo del governo e a quanto pare sarebbe l'ultima mossa di Matteo Renzi per dare un'accelerata alla spending review in viale Mazzini. Il premier sarebbe pronto per una consultazione popolare per chiedere ai cittadini idee sulla riforma della tv pubblica: numero di reti, privatizzazione, canone, pubblicità.

e quanto si sbriga a fare questo referendum,che qui e stato sospeso da tempo la democrazia diretta,
basta che fanno le leggi e dicono mi spiace ma e prevista dalla legge , paghi e taci,
 
Una nuova tassa occulta: estorsione della Rai
Canone anche sui computer, ondata di minacciosi bollettini. Il governo tace

di Alessandro Sallusti - Ven, 27/06/2014 -

Non bastavano le miriadi di tasse e tassette, bolli e balzelli disseminate dallo Stato a destra e a manca.

Adesso a fare la furba ci prova anche la Rai. Migliaia di italiani stanno ricevendo una lettera che li invita a pagare fantomatici canoni (fino a 400 euro a botta) in quanto possessori di computer in grado di ricevere immagini televisive.
Nel mirino degli strozzini di Stato ci sono soprattutto artigiani e commercianti che tengono in bottega strumenti tecnologici in grado di fare le veci del tradizionale televisore. Il tono dell'avviso di pagamento è perentorio e minaccioso di ulteriori sanzioni. In pratica una estorsione in piena regola. Noi non sappiamo se l'azionista, cioè Parlamento e governo, sia a conoscenza di quanto sta accadendo. Certo sarebbe meglio che qualcuno, da quelle parti, buttasse un occhio su questa pratica.
Il dubbio è che il direttore generale della Rai, Gubitosi, stia cercando di fare pagare a noi il conto che gli ha presentato Renzi: 130 milioni di tagli da fare in fretta e furia. Mi spiego: Renzi chiede soldi alla Rai, la Rai invece che risparmiare li chiede a noi inventandosi la storia del canone sui computer. I conti così tornerebbero per governo e Rai, non per le nostre tasche.
Di tasse occulte ne abbiamo già abbastanza: passaporti, accise sulla benzina e via dicendo. Mi permetto un consiglio non richiesto agli italiani che stanno ricevendo questa vergognosa minaccia che si aggiunge alla discutibile pretesa di farci pagare un canone per il solo fatto di possedere un televisore (non necessariamente sintonizzato sui canali della tv pubblica). Arrivasse a me un simile avviso, lo rispedirei al mittente (o a Renzi) con una bella scritta: «Abbiamo già dato, ladri». E denuncerei Gubitosi (nulla di personale, ma è lui il direttore generale) al tribunale più vicino per tentata estorsione. Subito dopo mi augurerei che in Parlamento, tra una lite sulla riforma del Senato e un'altra su quella elettorale, il mio partito di riferimento trovasse il tempo di tutelare con una certa energia quel che rimane del nostro stipendio che già è spremuto a sufficienza. Anzi, direi oltre ogni limite di decenza e sostenibilità.

loro dicono abbiamo applicato la legge,si per infinocchiare i cittadini, e secondo voi chi la fatto queste leggi.
 
e secondo voi chi la fatto queste leggi. ? RENZI,MERKEL,BILDENBERG?
Dato che siamo un popolo di coglioni,adesso ci vogliono far incas...per andare sulle piazze e metterci contro la polizia ed esercito e farci fuori tutti................




images



images



Chi tiene per sé qualcosa di cui non ha bisogno è un ladro.

-- Mahatma Gandhi (Mohandas Karmchand Gandhi) (scheda)
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/comportamento/frase-103868?f=a:666>




l'unica arma che abbiamo ma dobbiamo essere uniti



La non violenza è la più forte arma mai inventata dall'uomo.

-- Mahatma Gandhi (Mohandas Karmchand Gandhi)
 
Ultima modifica:
Il canone Rai e gli strozzini legalizzati
La sovrattassa della tv pubblica è roba da strozzini
di Vittorio Feltri

Non mi ero mai occupato, se non a livello politico, del canone Rai (un tempo si chiamava abbonamento) che ammonta a 113,50 euro.
Mi sono limitato a pagarlo; un anno, non ricordo quale, addirittura due volte, per errore. È diventato come il bollo dell'automobile, una tassa di possesso. Hai una vettura? Versi un obolo commisurato alla potenza del motore, e zitto. Hai un televisore di qualsiasi tipo? Idem, versi un altro obolo e via andare. Non c'è discussione. Giusto o sbagliato? Non lo so. Ma so che i servizi pubblici costano e da qualche parte i soldi per finanziarli bisogna farli saltare fuori. Ovvio, dalle nostre tasche, e così sia.
Alcuni giorni fa, tuttavia, apprendo un particolare curioso: chi non ha sborsato la somma dovuta all'ente televisivo (che non è azzardato definire statale, anche se formalmente non lo è) entro il limite massimo del 31 gennaio, ha facoltà di rimediare. Come? Semplice, sganciando oltre al canone base (113,50 euro, meglio ribadirlo), una sovrattassa di 4,40 euro. Ma deve affrettarsi a farlo prima che finisca febbraio. In caso di altro ritardo, la sovrattassa si raddoppia.
Raccontata così, la storia non scandalizza. Cosa vuoi che siano 4,40 euro in più per un mesetto? Oppure 8,80 euro per due mesetti? Effettivamente, non sono cifre sbalorditive per chi abbia un reddito decente e una memoria poco efficiente, al punto da non ricordare che le scadenze vanno rispettate rigorosamente se non si vuole incorrere in sanzioni. Fin qui spero mi abbiate seguito. Ora però, analizzando nei dettagli la questione, vediamo che si tratta di strozzinaggio della più bell'acqua.
Ripetiamo ancora. L'importo nudo e crudo richiesto da Viale Mazzini è di 113,50 euro. Se per qualche giorno di ritardo nel saldo della mia pendenza - facciamo pure 30 dì - sono costretto ad aggiungere, per punizione, altri 4,40 euro, significa che la Rai mi impone un interesse annuo sul debito, perché di debito di tratta, grosso modo del 50 per cento. Infatti, se moltiplichiamo 4,40 euro per 12, arriviamo a 52,80 euro. Una somma stratosferica se si tiene conto dell'entità dello scoperto, cioè 113,50 euro.
Se la Rai, invece di essere un'azienda pubblica, fosse una banca o una ditta privata, il titolare o il rappresentante legale filerebbe diritto in galera per usura, reato gravissimo. Conosco già l'obiezione che qualcuno azzarderà leggendo le presenti note: la sovrattassa di 4,40 euro non è l'interesse mensile su un prestito, bensì una sorta di mora, una sanzione pecuniaria. Ma stiamo scherzando? Giochiamo con le definizioni più o meno edulcorate, con gli eufemismi burocratici? Guardiamo alla sostanza. Non ci piace il termine sovrattassa? Non ci piace neppure il sostantivo interesse? Usiamo un'altra parola: va bene Giacomina?
Non cambia nulla ai fini pratici. Perché 4,40 euro a fronte del ritardo di un mese nel versamento di 113,50 euro sono un'enormità che sconfina abbondantemente nello strozzinaggio. Se io, caro lettore, ti presto poco più di 100 euro e dopo 30 giorni pretendo da te 4,40 euro d'interessi (che dopo un anno diventerebbero 52,80) sono un cravattaro, dato che esigo quasi il 50 per cento annuo del totale del credito.
La faccenda sembra più complicata di quanto non sia. Ed è per questo che nessuno ci bada, preferendo pagare e amen. Ma è la dimostrazione che lo Stato pratica sistemi criminali a danno dei cittadini, i quali invece, se devono riscuotere da esso del denaro, campa cavallo. Non solo non incassano per anni e anni. Ma quando finalmente vengono in possesso di quanto spetta loro, si beccano ridicoli interessi legali. Vano protestare. La legge che punisce l'usura è uguale per tutti, tranne che per la pubblica amministrazione.

gli strozzini della rai sono legalizzati dallo Stato,
gli strozzini di Equitalia sono legalizzati dallo Stato,
quindi lo Stato e complice di tutto questo.
e chi puo processare lo Stato per alto tradimento al popolo italiano.
se nn sbaglio dovrebbe essere la corte suprema di cassazione.
 
Ultima modifica:
Ecco gli otto esattori di Stato
che vogliono il canone farsa

«La legge dice che c'è il canone ordinario ma anche il canone speciale, la Rai sta solamente applicando la legge». La risposta dei consiglieri di amministrazione - quelli che rispondono - di fronte alle polemiche sui 407 euro chiesti ad artigiani e imprenditori, è sempre questa.

La tv pubblica, colpita dal taglio di 150 milioni di euro deciso dal governo, è a caccia di nuove fonti di ricavo.


alla fine sono sempre i cittadini a pagare, ma come disse Paolo Barnard , verra il giorno...
 
Se facciamo bene i conti, lo Stato si riprende (dal povero cittadino italiano) quasi tutto del suo già precario salario. L'Italia ha bisogno di uno Stato che deve andare a prendere i soldi lì dove non ne è capace. Questo lo dicono i mass media: " Evasione fiscale per diverse centinaia di miliardi." Come mai non si riesce a recuperare questa valanga di soldi!!?? Chi è responsabile di questa disfatta!!??
 
Ultima modifica:
sai perche ce piu evasione in questo paese, perche ce troppa pressione fiscale,
e matematica piu aumenti la pressione fiscale piu ce evasione fiscale,
abbiamo il 23% di iva ..imposta del valore aggiunto , e troppa elevata,
questo valore aggiunto viene imposta su un prodotto che si definisce ricchezza dal produttore al consumatore,
ma a pagare di piu e sempre il consumatore.

La pressione fiscale sulle imprese italiane e’ la piu’ alta d’Europa
l’aumento delle accise sui carburanti e l’incremento dell’Iva,
l’Italia rischia di ritrovarsi con un carico fiscale da mettere in ginocchio anche
quei pochi imprenditori che non hanno ancora risentito la crisi”.
Se ci troviamo in questa situazione la colpa e solo dello Stato.


Caro texwiller356 sai quante attivita commerciali ho visto chiudere, la risposta e sempre la stessa
quello che guadagnavano poi dovevano fare i conti con le tasse , e allora chi me lo fa fare meglio chiudere ,
e con la crisi dell euro si e ancora peggiorata la situazione le banche hanno chiuso i rubinetti,
nn fanno piu credito, e il piccolo commerciante e costretto a chiudere.
 
Ultima modifica:
Rai, mangiasoldi di Stato
Milioni di italiani si sentono - giustamente - vittime di un'estorsione di Stato, ma non un partito alza un dito,
nessuno ascolta la loro rabbia, non uno che provi a porre rimedio al problema

Alessandro Sallusti - Lun, 30/06/2014 - 18:49

Parliamo di almeno cinque milioni di cittadini che sull'argomento sono rimasti senza rappresentanza politica. Tace quel furbetto di Renzi, che a parole promette basta tasse e basta burocrazia ma che nei fatti si guarda bene dal tutelare i contribuenti dagli esattori abusivi della Rai. Tace, dispiace dirlo, Forza Italia, probabilmente timorosa di essere accusata di volere penalizzare la Rai a vantaggio di Mediaset. In generale tacciono tutti, perché la Rai ancora prima che tv di Stato è tv della politica, quindi cosa loro. Che se poi uno ci mette la faccia rischia pure la ritorsione di non essere più invitato a Ballarò o in una delle tante trasmissioni-passerella.

Mi metto nei panni di uno dei cinque milioni di italiani costretti a pagare una nuova e ingiusta tassa occulta. Che faccio alle prossime elezioni? Semplice: punisco chi mi ha gabbato, o almeno non ha provato a difendermi come avrei meritato. Oppure risolvo il problema a modo mio, andando a ingrossare, per legittima difesa, le file degli evasori fiscali. Perché l'evasione non è solo figlia della furbizia o della disonestà. Il più delle volte è un'inevitabile risposta a una tassa eccessiva o ingiusta, come lo è quella che la Rai vuole imporre a possessori di computer teoricamente in grado di connettersi con un canale tv.
 
Il canone Rai anche per le tv in sala d’attesa

Si va a caccia di risorse dopo i tagli: stangatina da 400 euro
su pubblici esercizi e partite Iva. Esclusi smartphone e tablet.
 
Fuga dal canone tv
E la Rai perseguita i cittadini

Famiglie ma soprattutto imprese che secondo la Rai dovrebbero pagare il canone e invece non lo fanno, causando un buco all'azienda. Su cui poi si abbatte anche il prelievo governativo di 150 milioni di euro, e il calo delle entrate da pubblicità. Il fronte «canone», dunque, rimane quello più scoperto per Viale Mazzini, a caccia di un sistema più valido per recuperare soldi anche da negozi, aziende, studi professionali, uffici, partite Iva. La legge, antiquata e ambigua, permette alla Rai di pretendere il canone anche da chi non guarda la tv, o usa schermi e computer solo per lavoro, perché per far scattare l'imposizione basta il semplice possesso.

avete letto bene la Rai pretende il canone.. con una legge antiquata e ambigua
e i politici che fanno sono complici pure loro
questo paese e ambiguo come pure molte leggi...tutto per il tornaconto di infinocchiare i cittadini.
 
Ultima modifica:
Vergogna canone:
ci provano coi ciechi
Gian Maria De Francesco

La Rai vuole tassare persino l'Associazione ipovedenti di Parma. "Ma se non abbiamo neanche la radio..."

sembra un paradosso ma la situazione e drammatica per tutti
 
Ultima modifica:

Ultima estrazione Lotto

  • Estrazione del lotto
    sabato 16 agosto 2025
    Bari
    22
    86
    27
    44
    02
    Cagliari
    38
    11
    60
    69
    27
    Firenze
    45
    54
    37
    35
    41
    Genova
    53
    46
    12
    18
    13
    Milano
    09
    61
    13
    86
    70
    Napoli
    54
    57
    34
    70
    35
    Palermo
    40
    25
    24
    67
    74
    Roma
    66
    30
    54
    56
    24
    Torino
    17
    75
    55
    13
    19
    Venezia
    78
    17
    12
    85
    90
    Nazionale
    72
    01
    46
    50
    52
    Estrazione Simbolotto
    Nazionale
    28
    26
    27
    21
    37

Ultimi Messaggi

Indietro
Alto