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La sinistra europea

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Islam, la sinistra europea sta vendendo la nostra cultura e i nostri valori
martedì, 9, dicembre, 2014

Continua un tacito flusso migratorio e stanziamento di larghe popolazioni musulmane in Europa, che godono di tutti i diritti politici, culturali, sociali e religiosi del Paese ospite e in piu’ conservano il loro bagaglio di valori e credenze religiose d’origine, di atavica avversione per l’occidente, di antisemitismo e, piu’ recentemente. L’intento dichiarato di questi popoli è di imporre all’Europa la cultura e la religione arabo-musulmana. Questo si predica finanche nelle moschee d’occidente, questo è provato dal ritrovamento di cassette di registrazione e dai discorsi intercettati dei gruppi di avanguardia dei musulmani in Europa.
Caliamoci le braghe ad ogni starnuto degli islamici e soprattutto evitiamo nel nostro Paese,in europa, a casa nostra, di esprimere qualunque giudizio che possa offendere la suscettibilità degli arabo-musulmani, anche in situazione di prevaricazione da parte loro nei nostri riguardi, altrimenti, Dio Santo!, siamo dei razzisti”.
A tanto è, dunque, arrivata la nostra auto-intimidazione a cospetto della lenta e costante colonizzazione dell’Europa da parte dell’Islam.?! E tutto questo perché le sinistre d’Europa possano, a loro volta, sopravvivere grazie ai voti elargiti loro dalle comunità arabo- musulmane, per permettere loro di divenire consiglieri, assessori e ministri?(Vedi il Belgio) Esau’ aveva venduto la primogenitura per un piatto di lenticchie, la sinistra europea vende la nostra cultura, i nostri valori, l’ethos cristiano-europeo per un piatto di voti.
Salvatore Albelice
Vice presidente Media Italia Belgio
 
Bergamo, lite sul presepe vietato in una scuola. Salvini: "Lo porto io"

Il preside di un istituto di Bergamo lo trova "discriminatorio" e per questo non lo fa realizzare. E il crocifisso? "Se lo tolgo se ne fa una questione di Stato"




Lo ha deciso il preside, Luciano Mastrorocco, convinto che realizzarlo sarebbe "discriminatorio" verso quegli alunni che professano un'altra religione e fermamente deciso a non cambiare idea, neppure se lo chiedesse la maggior parte dei genitori.

Una polemica che si ripete ogni anno, se non qui in altre scuole italiane e che genera sempre polemiche. Sufficienti a far muovere, in questo caso, il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che ha annunciato per oggi una visita alla scuola per donare personalmente un presepe.

"Perché togliere ai bambini, di qualunque razza e cultura, il bello del Natale?", si è chiesto il leader del Carroccio, a cui ha dato manforte il senatore Carlo Giovanardi (Nuovo Centrodestra), convinto che se si seguisse la politica del preside su ogni cosa si finirebbe per "abrogare la festività del 25 dicembre".

La critica alla scelta del preside è però bipartisan. Anche Edoardo Patriarca, componente della commissione Affari sociali del Partito Democratico, ha condannato la scelta, sottolineando "una scarsa percezione della realtà" di Mastrorocco. "Essere multiculturali e rispettare tutte le religioni non vuol dire negare le nostre radici".

Tre studenti su dieci dell'istituto De Amicis hanno origini straniere. In alcune classi uno su due non ha genitori italiani. E Mastrorocco, convinto che "a scuola non ci devono essere simboli che dividono" da anni non fa realizzare il presepe. Lascia però il crocifisso appesso nelle aule: "Se lo tolgo se ne fa una questione di Stato".
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La scuola vieta la festa di Natale: "Per rispetto delle altre religioni"

A Caorso per non offendere i bambini stranieri, la direttrice elimina il presepe e altri riferimenti religiosi. In rivolta i genitori di 120 alunni


Togliere il presepe a 120 bim*bi p*er far vincere il multicultura*lismo?
In provincia di Piacenza
si può. Nella citta*dina di Caor*so, finora cele*bre solo per il tira e molla sulla centrale nucleare, il diktat di una preside sta scatenando un polverone che, addirittu*ra, finisce sul*la scrivania del ministro dell’Istruzio*ne Francesco Profumo.
Bimbi fanno il preesepe vivente

La protago*nista di que*sta storia si chiama Ma*nuela Bruschi*ni e dirige l’istituto scola*stico com*prensivo di Monticelli d’Ongina e San Nazzaro (materne e medie). Alcu*ne settimane fa, Bruschini ha deciso di vietare ogni riferimen*to ai temi religiosi tra le iniziati*ve scolastiche per il prossimo Natale. E, così, anche un classi*co come il presepe è finito nel gi*rone dei simboli proibiti.
Ha tentato di metterci una pezza il sindaco (Pdl) di Caor*so, Fabio Callori, promettendo che stamattina porterà alla scuola materna del suo paese quattro presepi alle quattro se*zioni dell’asilo. Ma la frittata è fatta:il ministro Profumo e l’as*se*ssore regionale Patrizio Bian*chi, infatti, sono già stati infor*mati della vicenda.
Bruschini giura di non aver fatto tutto da sola: «Anzi- sostie*ne la preside- è stato proprio il collegio a suggerire iniziative sulla multiculturalità. Ho dato indicazione di evitare riferi*menti religiosi per concentrar*si su temi universali come l’ami*cizia e la fratellanza».
Tutti amici e tutti fratelli, in*somma, ma allora perché aboli*re i re magi, le stelle comete o la stalla di Betlemme? Per ora non lo capiscono nemmeno le fami*glie degli oltre 100 bimbi coin*volti o, tanto per buttarla in poli*tica, il capogruppo bersaniano in Provincia, Marco Bergonzi, ha già chiarito che «toccare il Natale ai più piccoli è una vergo*gna », ma sono soprattutto le mamme dei bambini a mostrar*si allibite. Tra le signore inter*pellate in questi giorni, spicca*no quelle che ammettono che «mi spiace, ma non capisco», oppure chi ricorda che «già i bambini il Natale non lo sento*no più, ora se eliminiamo an*che il presepe… » o ancora colo*ro che si permettono di dire che «le tradizioni non fanno male a nessuno ed è meglio tenerse*le ». Macché.
La preside multiculturale non ha ceduto di un centimetro e, dopo essersi preoccupata di chiarire che il suo niet al prese*pe è «pedagogico e non politi*co », punta a minimizzare: «Al*cuni genitori si sono detti per*plessi ma non tutti, sono sem*pre pronta al dialogo e alla spie*gazione ».
Intanto, la storia del presepe negato agita le acque della poli*tica non solo locale. Il sindaco, oltre a recapitare i presepi al*l’asilo, annuncia che chiederà di trasferire Caorso in un altro distretto scolastico. Il deputato piacentino Tommaso Foti (Pdl) bolla la sortita della presi*de come «una scelta scellerata» degna «degli eredi di Lenin, Sta*lin, Ceausescu» e ha già presen*tato l’interrogazione al mini*stro.
Il collega della Lega Massimo Polledri dice che Bruschini gli «ricorda il Grinch, quello stra*no personaggio di fantascienza che odiava il Natale e il clima di festa e andava in giro a rubare tutti i doni, alberi di Natale com*presi ». Mentre il consigliere re*gionale Stefano Cavalli ( di nuo*vo Lega) ha informato la Regio*ne Emilia- Romagna, pure il pre*sidente della Coldiretti Piacen*za, Luigi Bisi, assicura che «can*cellare il presepe significhereb*be cancellare la nostra identi*tà ». Solo Rifondazione ritiene «allucinante il coro di dichiara*zioni a senso unico da parte di fascisti, leghisti ed esponenti del Pd». La preside prova di resi*stere a oltranza: «Non devo ri*spondere degli sviluppi politici della vicenda». Troppo tardi, a quanto pare.
 
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il pd ti da una mano oops una sega...
(alien nn ho mai visto un paese piu imbecille di questo....)
 
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bhe...... diciamo.......che..i voti del PD sono stati comprati da certi personaggi pagando extracomunitari e Rom..che vadano a votare alle primarie ecc......non per questo sono "mancino".

credevo che una certa organizzazione avesse un "Onore" da difendere ma non ci sono più Uomini di una volta.
 
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Germania: 10mila persone protestano contro l’islamizzazione a Dresda
9 dic – Migliaia di persone hanno preso parte alla manifestazione organizzata a Dresda dal gruppo Pegida (Patrioti europei contro l’islamizzazione dell’Occidente) a cui ha risposto una marcia pacifica per la tolleranza. Secondo la polizia della città tedesca, circa 10mila persone hanno aderito alla protesta anti-islam, appoggiata anche da gruppi di estrema destra e neonazisti, mente circa novemila stanno partecipando alla contro-manifestazione



Quella di ieri non è la prima marcia di questo tipo organizzata a Dresda da Pegida. Alla prima, tenuta due mesi fa, aderirono circa 200 persone. Da allora la partecipazione è andata crescendo. Nonostante il sostegno dell’estrema destra, gli organizzatori sostengono di non essere intolleranti o razzisti, ma di protestare contro l’estremismo islamico e contro il sistema di asilo della Germania.

Sulla pagina Facebook di Pegida, gli organizzatori della marcia chiedono ai sostenitori di “portare con sé amici e vicini” e dimostrare ai contro-manifestanti che non la dimostrazione non è “né anti-immigrati né anti-islam”.In concomitanza con l’evento di Dresda, si sono tenute manifestazioni e contro-manifestazioni anche in altre città. A Berlino e Duesseldorf hanno tenuto marce a sostegno di Pegida rispettivamente 600 e 450 persone, mentre alle contramanifestazioni hanno preso parte 500 e 700 dimostranti. Non si riportano per ora incidenti significativi. tiscali
 
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