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Roby
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Il debutto di Marine Le Pen: basta con la globalizzazione torniamo allo stato-nazione
Stato, stato, stato. E' questa la parola più presente – ripetuta, ribadita, insistita – nel primo discorso da presidente del Front National, e da candidata alla presidenza della Repubblica l'anno prossimo, di Marine Le Pen davanti ai partecipanti al quattordicesimo congresso del partito, a Tours. Duemila delegati uniti nel coro "la Francia ai francesi"</u>.
«E' venuto il momento di costruire – ha detto la figlia del fondatore e leader da sempre del Fronte, Jean-Marie – e il primo passo sarà quello di un profondo rinnovamento del partito, per trasformarlo in una macchina efficiente finalizzata alla conquista del potere».
«Per gli elettori – ha detto Marine - la scelta del 2012 sarà semplice: dovranno decidere tra la mondializzazione e la nazione. La nostra proposta è chiara. Ripristinare lo stato-nazione, ridandogli tutta la sovranità perduta a vantaggio del mostro europeo che si sta formando a Bruxelles».
«Uno stato protettore – ha aggiunto – che possa decidere liberamente cosa è meglio per i francesi. Uno stato che sappia difendere quello che è strategico per il nostro popolo e quindi da controllare: l'energia, i trasporti e se necessario le banche».
«L'utopia della mondializzazione positiva – ha concluso – è finita. Ora è venuto il momento di tornare a una società dove essere è più importante di avere, senza il mito del denaro e dei marchi globali omologanti».
Il primo test lungo la strada che porterà alle elezioni presidenziali è tra poco più di due mesi, con il voto del 26 e 27 marzo per le cantonali. Marine Le Pen potrà allora verificare se i sondaggi che le assegnano una forte crescita di consensi sono attendibili.
FINALMENTE QUALCUNO CHE HA CAPITO COME VANNO LE COSE.
Stato, stato, stato. E' questa la parola più presente – ripetuta, ribadita, insistita – nel primo discorso da presidente del Front National, e da candidata alla presidenza della Repubblica l'anno prossimo, di Marine Le Pen davanti ai partecipanti al quattordicesimo congresso del partito, a Tours. Duemila delegati uniti nel coro "la Francia ai francesi"</u>.
«E' venuto il momento di costruire – ha detto la figlia del fondatore e leader da sempre del Fronte, Jean-Marie – e il primo passo sarà quello di un profondo rinnovamento del partito, per trasformarlo in una macchina efficiente finalizzata alla conquista del potere».
«Per gli elettori – ha detto Marine - la scelta del 2012 sarà semplice: dovranno decidere tra la mondializzazione e la nazione. La nostra proposta è chiara. Ripristinare lo stato-nazione, ridandogli tutta la sovranità perduta a vantaggio del mostro europeo che si sta formando a Bruxelles».
«Uno stato protettore – ha aggiunto – che possa decidere liberamente cosa è meglio per i francesi. Uno stato che sappia difendere quello che è strategico per il nostro popolo e quindi da controllare: l'energia, i trasporti e se necessario le banche».
«L'utopia della mondializzazione positiva – ha concluso – è finita. Ora è venuto il momento di tornare a una società dove essere è più importante di avere, senza il mito del denaro e dei marchi globali omologanti».
Il primo test lungo la strada che porterà alle elezioni presidenziali è tra poco più di due mesi, con il voto del 26 e 27 marzo per le cantonali. Marine Le Pen potrà allora verificare se i sondaggi che le assegnano una forte crescita di consensi sono attendibili.
FINALMENTE QUALCUNO CHE HA CAPITO COME VANNO LE COSE.
