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Parte 1°
Se tutti consideriamo la misura cronologica del ritardo, della frequenza, dello scompenso, con lo stesso orologio la storia di ogni corpo numerico diventa uguale per tutti; ma se teniamo conto dell'individuo come una persona che porta con sé il proprio orologio, la sua misura sarà diversa da quella ottenuta da qualsiasi altra persona.Tutti i rapporti spaziale a noi noti sono misurabili, cioè possono essere ricondotti alla determinazione di grandezze. Perciò con questo sistema di misurazione si possono calcolare le grandezze incognite da quelle note.
Ciò che si misura è dunque il passato temporale, con il rapporto fra forza di intervallo spaziale e separazione questo è il suo potere d'attrazione. L'enunciato stesso del principio rapporto fra forza di intervallo e separazione ha in sé qualcosa che sconcerta l'intelletto. E'chiaro che sarebbe meglio rimpiazzarlo con un enunciato meno sconcertante, nel quale, come direbbero i filosofi, le cause finali non sembrerebbero sostituirsi alle cause efficienti.
Chi sarà alla fine il corpo numerico più anziano?
Di conseguenza , se l'intervallo spaziale a moltiplicato la separazione per un numero molto più grande, la deviazione è diventata grandissima per il corpo 71 di Roma che sarà il futuro temporale con una misura di 167,864 .
Può sembrare tutto ciò illogico, ma abbiamo visto che il valore di questi intervalli varia a seconda del modo in cui vengono misurati. Dire, per esempio, che il corpo 71 di Roma è il più anziano rispetto agli altri corpi numerici equivale a enunciare una proposizione incomprensibile per la statistica dei padri fondatori, che non avrebbe nessun significato,o se mai ne avrebbe uno diverso per noi che misuriamo con il nostro orologio.
E' quindi logico che nasca da parte nostra il desiderio di scoprire se esiste qualche proprietà collegante gli eventi la cui misura differisce dal valore reale. Se tale proprietà esiste, possiamo considerarla come qualcosa di esclusivo.
Saluti…
Se tutti consideriamo la misura cronologica del ritardo, della frequenza, dello scompenso, con lo stesso orologio la storia di ogni corpo numerico diventa uguale per tutti; ma se teniamo conto dell'individuo come una persona che porta con sé il proprio orologio, la sua misura sarà diversa da quella ottenuta da qualsiasi altra persona.Tutti i rapporti spaziale a noi noti sono misurabili, cioè possono essere ricondotti alla determinazione di grandezze. Perciò con questo sistema di misurazione si possono calcolare le grandezze incognite da quelle note.
Ciò che si misura è dunque il passato temporale, con il rapporto fra forza di intervallo spaziale e separazione questo è il suo potere d'attrazione. L'enunciato stesso del principio rapporto fra forza di intervallo e separazione ha in sé qualcosa che sconcerta l'intelletto. E'chiaro che sarebbe meglio rimpiazzarlo con un enunciato meno sconcertante, nel quale, come direbbero i filosofi, le cause finali non sembrerebbero sostituirsi alle cause efficienti.
Chi sarà alla fine il corpo numerico più anziano?
Di conseguenza , se l'intervallo spaziale a moltiplicato la separazione per un numero molto più grande, la deviazione è diventata grandissima per il corpo 71 di Roma che sarà il futuro temporale con una misura di 167,864 .
Può sembrare tutto ciò illogico, ma abbiamo visto che il valore di questi intervalli varia a seconda del modo in cui vengono misurati. Dire, per esempio, che il corpo 71 di Roma è il più anziano rispetto agli altri corpi numerici equivale a enunciare una proposizione incomprensibile per la statistica dei padri fondatori, che non avrebbe nessun significato,o se mai ne avrebbe uno diverso per noi che misuriamo con il nostro orologio.
E' quindi logico che nasca da parte nostra il desiderio di scoprire se esiste qualche proprietà collegante gli eventi la cui misura differisce dal valore reale. Se tale proprietà esiste, possiamo considerarla come qualcosa di esclusivo.
Saluti…