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MA...LA BOLDRINI CHE DICE ? E RENZI ?

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[h=1]Roma: violentata, drogata e ustionata con acqua bollente[/h] [h=2][/h] L’ha attirata in casa con la scusa di acquistare un tablet ed un cellulare, poi l’ha drogata e violentata più volte



[COLOR=#555555 !important] Mario Valenza - Sab, 25/07/2015 - 16:32








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Un altro episodio di violenza contro le donne. Un marocchino di 33 anni è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Tor Vergat con l'accusa di violenza sessuale aggravata, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.
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La scorsa notte, mentre le forze dell'ordine erano impegnate in un'operazione antidroga, sono stati attirati dalle grida di una donna che giungevano da una palazzina popolare. I militari sono riusciti ad entrare nell'appartamento dove hanno trovato una donna di 40 anni che versava in stato confusionale. Abiti strappati e diversi lividi e bruciatore sul corpo. Dopo una rapida ispezione, i carabinieri hanno fermato il marocchino che era ancora in casa. Subito dopo sono scattate le indagini per ricostruire cosa fosse accaduto. I due si erano incontrati la stessa sera con un gruppo di amici. Dopo qualche chicchiera si erano allontanati per andare a casa del marocchino. La donna voleva vendere il proprio cellulare e un tablet. Il marocchino si è subito mostrato interessato all'acquisto e aveva convinto la donna a controllare sul pc di casa sua le valutazioni degli apparecchi.

Ma arrivati a casa è scoppiato l'inferno per la donna. L'uomo l'ha prima costretta ad assumere stupefacenti come crack e cocaina. La donna è stat subito stordita. A questo punto ne ha abusato ripetutamente. Poi le ha puntato un coltello alla gola e le ha rubato portafoglio e cellulare. Per farla tacere infine le ha versato dell'acqua bollente sul corpo. La donna è stata poi soccorsa al pronto soccorso del policlinico di Tor Vergata e sottoposta alle cure mediche. I medici hanno riscontrato la violenza subita e le ustioni di 1 e 2 grado ad entrambe le gambe, con una prognosi di 20 giorni. Dopo l’arrestato il 33enne èstato condotto presso il carcere di Regina Coeli.




[h=1]Ubriaco, tenta di violentare una donna minacciandola con un'ascia[/h] [h=2][/h] A Treviso un marocchino fa irruzione in casa di un connazionale per vendicarsi di un uomo. Non trovandolo tenta di violentarne la moglie



[COLOR=#555555 !important] Corso Carnevale - Lun, 15/09/2014 - 12:50













A Treviso si è replicata una scena degna di Shining. La scorsa notte, un marocchino ubriaco ha fatto irruzione in casa di un connazionale armato di un'ascia con la volontà di vendicarsi di un torto subito.
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Nell'abitazione però ha trovato solo la moglie incinta dell'uomo. L'aggressore minacciandola con l'arma l'ha costretta a spogliarsi per violentarla.
Troppo concentrato sulla donna, il maleintenzionato non si è accorto della presenza in casa del figlio che senza farsi sentire è riuscito a chiamare i Carabinieri. Proprio l'intervento tempestivo dei militari ha evitato il consumarsi della violenza. Il marocchino è stato disarmato e arrestato ed è ora in stato di fermo nella locale stazione dei Carabinieri.








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[h=1]"Ti taglio la gola, maiale". Marocchino aggredisce un italiano[/h] [h=2][/h] Dopo la lite in strada, i due si sono spostati in casa dove è scattata l'aggressione. Il marocchino prima estrae un coltello e poi aggredisce il vicino con un cd rotto



[COLOR=#555555 !important] Claudio Cartaldo - Gio, 25/06/2015 - 17:11








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Prima una lite in strada. Il cittadino veronese stava facendo alcuni lavori all'esterno della sua abitazione ed è stato ricoperto di insulti da un vicino di casa, un marocchino di 33 anni.

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La discussione si è poi spostata in casa, dove il marocchino ha preso un coltello da cucina minacciando di morte il vicino. Come riporta veronasera.it, dopo averlo riposto il coltello, l'uomo ha preso un cd, lo ha spezzato e lo ha usato contro il malcapitato. Gridando "ti taglio la gola, maiale", il marocchino ha cercato di colpire il vicino alla gola, ma lui si è difeso riportando due ferite alla mano.
La polizia, allertata dai passanti allarmati dalle grida, è intervenuta. Ora sul marocchino pende una denuncia a piede libero per il reato di minacce aggravate











[h=1]Roma, clochard punta coltello alla gola di una ragazza: "Allah è grande"[/h] [h=2][/h] Un clochard brasiliano ha seminato panico tra i numerosi turisti presenti girando armato di coltello tra i Fori Imperiali



[COLOR=#555555 !important] Mario Valenza - Lun, 13/07/2015 - 16:51








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Paura in strada nei pressi del Colosseo in via dei Fori Imperiali. Un uomo ha seminato panico tra i numerosi turisti presentigirando armato di coltello.
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Ad un certo punto l’uomo, un clochard brasiliano, avrebbe puntato il coltello alla gola di una ragazza italiana e,
secondoalcuni testimoni, avrebbe gridato "Allah è grande". Subito sono intervenutigli agenti del Gssu della polizia locale di Roma Capitale che sono riusciti aliberare la ragazza mentre i turisti che assistevano alla scena correvanospaventati. Ne è quindi nato un inseguimento a piedi di corsa, con lo straniero bloccato nell’ultimo tratto di via dei Fori Imperiali dagli stessi vigili.

La posizione dello straniero è ora al vaglio per le accuse di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale.












[h=1]Omicidio di Montelupone, fermati due stranieri in regola: forse i killer[/h] [h=2][/h] I carabinieri hanno fermato due stranieri in regola. Potrebbero essere gli assassini della coppia uccisa nel Maceratese



[COLOR=#555555 !important] Luca Romano - Lun, 01/10/2012 - 19:34








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Le indagini sull'omicidio di una coppia di anziani a Montelupone, nel Maceratese, proseguono. Gli inquirenti hanno fermato un macedone di 24 anni e un marocchino di 40, in regola con i permessi di soggiorno. Portati in caserma dai carabinieri, potrebbero essere gli autori dell'assassinio di Ada Cerquetti (73 anni) e del marito Paolo Marconi (83 anni).
I due anziani sono stati trovati cadaveri ieri mattina da una delle figlie nel loro casolare di campagna. La donna riversa in una pozza di sangue, l'uomo senza vita vicino alla porta di casa.
Già poco dopo il ritrovamento dei due cadaveri le testimonianze dei vicini di casa avevano parlato di un uomo giovane, "scuro". I vicini erano stati svegliati alla quattro del mattino di domenica da qualcuno che bussava alla loro porta, chiedendo di entrare, con la scusa di avvertirli della presenza di alcuni ladri nella zona. Non è peraltro chiaro se tra gli assassini e chi aveva bussato alla loro porta, ci sia un collegamento di qualsiasi tipo.
Dopo avere setacciato a lungo la zona attorna al casolare di campagna, i carabinieri hanno trovato anche il coltello utilizzato come arma del delitto.


















[h=1]A SARZANOTentò di accoltellare ventenne alla gola: arrestato marocchino[/h] [h=2][/h] [COLOR=#555555 !important] Redazione - Mer, 17/04/2013 - 07:02













La Squadra Mobile di Genova ha arrestato un pregiudicato marocchino di 20 anni, Salmane Abdelhamid, per tentato omicidio, lesioni aggravate e rapina aggravata nei confronti di tre giovani italiani. Il 20enne, accompagnato da un altro giovane nordafricano, che non è stato ancora identificato, il 16 marzo nella zona di Sarzano aveva fermato tre coetanei italiani con la scusa di una sigaretta per derubarli. Alla reazione dei ragazzi, il nordafricano aveva estratto un coltello da cucina e aveva tentato di accoltellare alla gola uno di loro, ferendolo e accoltellandone un altro a un braccio poi era riuscito ad impossessassi di un portafogli e fuggire. Le vittime, medicate al San Martino, avevano riconosciuto l'aggressore dal video di una telecamera. Indagini sono in corso per identificare il complice dell'arrestato.





[h=1]Centrale choc: rissa a colpi di mannaia VIOLENZA Il tunisino curato con 50 punti di sutura, in cella un algerino irregolare[/h] [h=2][/h] [COLOR=#555555 !important] PaFu - Ven, 07/02/2014 - 07:05













La sequenza delle immagini è agghiacciante, da film horror. E davvero non si capisce come, per quale fortunoso inconveniente, l'epilogo di una scena tanto violenta non sia stato un omicidio in piena regola.
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Eppure non sono preoccupanti le condizioni di salute del tunisino 39enne colpito al volto e al braccio con una mannaia da macellaio (la lama è lunga 30 centimetri) martedì sera lungo uno dei sottopassaggi della stazione Centrale. Certo, l'aggressione non è stata indolore e l'uomo, trasportato d'urgenza all'ospedale Niguarda, ora ha la bellezza di 50 punti di sutura sulla faccia. In compenso il suo aggressore, proprio grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, è stato identificato, catturato e arrestato pochi minuti dopo l'assalto, dalla polizia ferroviaria che ora lo accusa di tentato omicidio.
L'emulo, per così dire, di Mada «Adam» Kabobo - il ghanese che a maggio dell'anno scorso uccise tre passanti a colpi di piccone in zona Niguarda - si chiama Abdel Kader Farth, è un algerino clandestino di 31 anni con precedenti e senza fissa dimora, noto frequentatore della Centrale dove pare abbia già dato in escandescenze in un passato non tanto remoto. Martedì intorno alle 23, in una galleria tra l'ingresso e il piano binari della stazione, ha incontrato il tunisino e i due hanno cominciato a litigare. Le ragioni, come sempre, sono sconosciute ma di scarsa importanza, di certo ampliate dalla notevole quantità di alcol che entrambi sembra si fossero scolati poco prima. Il diverbio a parole - come mostrano i fotogrammi di una delle 240 telecamere dello scalo milanese - dura davvero poco, giusto il tempo di far montare la rabbia in un uomo già alterato per altre, evidenti ragioni. Quindi, all'improvviso, l'algerino estrae da sotto la giacca la mannaia e si avventa sul tunisino più volte, fino all'arrivo degli agenti della Polfer che mettono in fuga il nordafricano. Gli agenti, infatti, avevano assistito all'aggressione sullo schermo e quindi sono arrivati sul posto in tempo reale. L'algerino, così, ha tentato la fuga, ma è stato inseguito fino in via Sammartini dove, dopo un parapiglia, i poliziotti lo hanno disarmato e gli hanno messo le manette. Il ferito, intanto, è stato soccorso dal 118 e, una volta medicato, denunciato perché clandestino.
«È andata veramente bene - confida un investigatore - perché a quell'ora e in quel sottopassaggio non c'era il viavai di gente che c'è invece nelle ore di punta. Altrimenti il terrore si sarebbe impadronito della folla e la situazione sarebbe diventata ingestibile, la cattura dell'algerino quanto meno complessa».
Il machete, l'ascia, la mannaia, il piccone. Sono armi utilizzate dagli stranieri, cinesi e africani in testa, ma non solo. Qualche mese fa, in un parco di via Livigno, un uomo dell'Est Europa aveva tentato di aggredire la compagna con un piccone. E a dicembre, sempre uno slavo, stavolta armato di machete, aveva rapinato una farmacia davanti a un gruppo di clienti terrorizzati. Era accaduto in via Forze Armate poco dopo le 19 del 28 dicembre. Quando un uomo in tuta grigia con passamontagna entrò nel negozio poco dopo le 19 armato di machete. L'aggressore, descritto come alto circa un metro e 70 minacciò con il machete una farmacista di 47 anni per farsi consegnare l'incasso, poche centinaia di euro. Quindi il balordo fuggì a bordo di uno scooter. Nessuno rimase ferito, ma lo spavento fu enorme per tutti.



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