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[h=6]aticano[/h]
[h=1]Migranti, il monito di Francesco: «Respingerli è un atto di guerra»
Le sevizie a seconda delle etnie[/h] [h=2]Il Papa ha incontrato 1.500 ragazzi del Movimento eucaristico giovanile. La risposta sui migranti parlando con un ragazzo indonesiano della situazione del suo paese. Poi la dimensione privata: «Un giovane che ha tutto sicuro nella vita è un giovane vecchio»[/h] [h=3]di Redazione Roma online[/h]
(AP)
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Tensione e conflitto, ma anche migranti e guerra. Sono le «parole chiave» usate da Papa Francesco nell’incontro che ha avuto venerdì mattina, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, con 1500 ragazzi del Movimento eucaristico giovanile in occasione del centenario dalla fondazione.
[h=5]I Rohinja e il Medio Oriente[/h] Per circa 40 minuti Bergoglio ha risposto alle domande di cinque ragazzi: l’italiana di colore Nagat, il taiwanese Pisulù, la francese Louise, l’argentino Augustin e l’indonesiano Gregorio. Rispondendo a quest’ultimo, che si era riferito ai conflitti sociali nel suo Paese, Francesco ha sottolineato: «Il confitto si risolve con il rispetto dell’identità», altrimenti «finisce in guerra: una cultura non tollera l’altra». Un esempio: «Pensiamo a quei fratelli nostri dei Rohinja: sono stati cacciati via da un Paese e da un altro e da un altro, e vanno per mare … Quando arrivano in un porto o su una spiaggia danno loro un po’ d’acqua o un po’ da mangiare e li cacciano via sul mare. Questo è un conflitto non risolto, questa è guerra, questo si chiama violenza, si chiama uccidere». Un altro esempio: «In Medio Oriente stiamo vedendo che tanta gente non è rispettata: le minoranze religiose, i cristiani … non solo non sono rispettati, ma tante volte sono uccisi, perseguitati … Perché? Perché non si rispetta la loro identità».
[h=5]La tensione e il coraggio[/h] Dalla dimensione internazionale a quella privata: «Una società, una famiglia, un gruppo di amici senza tensioni e conflitti sarebbe un cimitero». Le tensioni, ha detto ai ragazzi dell’organizzazione promossa dai Gesuiti, «fanno crescere, sviluppano il coraggio. E un giovane deve avere questa virtù del coraggio! Un giovane senza coraggio … è un giovane annacquato, è un giovane vecchio. Alcune volte mi viene di dire ai giovani: “Per favore, non andare in pensione!”, perché ci sono giovani che se ne vanno in pensione a 20 anni: hanno tutto sicuro, nella vita, tutto tranquillo e non hanno la tensione».
[h=5]L’identità e il dialogo[/h] «Come si risolve una tensione? - ha proseguito il Papa - Con il dialogo, perché il dialogo unisce, sia in famiglia sia nel gruppo di amici e si trova una strada per andare insieme, senza perdere la propria identità». Però bisogna «essere attenti a non attaccarsi troppo a una tensione, perché questo alla fine distrugge. Ho detto che un giovane senza tensione è un giovane in pensione, un giovane “morto”. Ma un giovane che soltanto sa vivere in tensione, è un giovane ammalato».
e allora trovaglielo tu il lavoro...............sii lo so che lo fate solo a quelli che.....................
7 agosto 2015 | 13:25
CARO SANTO PADRE FACILE PARLARE ..CON LA PANCIA PIENA E NESSUNA TASSA DA PAGARE E NESSUN FIGLIO DA MANTENERE E LE LORO PREOCCUPAZIONE PER TROVARGLI UN LAVORO NESSUNO CHE GLI PREPARI IL PRANZO ECC..................VIVIAMO IN MODI DIVERSI.
[h=1]Migranti, il monito di Francesco: «Respingerli è un atto di guerra»
Le sevizie a seconda delle etnie[/h] [h=2]Il Papa ha incontrato 1.500 ragazzi del Movimento eucaristico giovanile. La risposta sui migranti parlando con un ragazzo indonesiano della situazione del suo paese. Poi la dimensione privata: «Un giovane che ha tutto sicuro nella vita è un giovane vecchio»[/h] [h=3]di Redazione Roma online[/h]

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Tensione e conflitto, ma anche migranti e guerra. Sono le «parole chiave» usate da Papa Francesco nell’incontro che ha avuto venerdì mattina, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, con 1500 ragazzi del Movimento eucaristico giovanile in occasione del centenario dalla fondazione.
[h=5]I Rohinja e il Medio Oriente[/h] Per circa 40 minuti Bergoglio ha risposto alle domande di cinque ragazzi: l’italiana di colore Nagat, il taiwanese Pisulù, la francese Louise, l’argentino Augustin e l’indonesiano Gregorio. Rispondendo a quest’ultimo, che si era riferito ai conflitti sociali nel suo Paese, Francesco ha sottolineato: «Il confitto si risolve con il rispetto dell’identità», altrimenti «finisce in guerra: una cultura non tollera l’altra». Un esempio: «Pensiamo a quei fratelli nostri dei Rohinja: sono stati cacciati via da un Paese e da un altro e da un altro, e vanno per mare … Quando arrivano in un porto o su una spiaggia danno loro un po’ d’acqua o un po’ da mangiare e li cacciano via sul mare. Questo è un conflitto non risolto, questa è guerra, questo si chiama violenza, si chiama uccidere». Un altro esempio: «In Medio Oriente stiamo vedendo che tanta gente non è rispettata: le minoranze religiose, i cristiani … non solo non sono rispettati, ma tante volte sono uccisi, perseguitati … Perché? Perché non si rispetta la loro identità».
[h=5]La tensione e il coraggio[/h] Dalla dimensione internazionale a quella privata: «Una società, una famiglia, un gruppo di amici senza tensioni e conflitti sarebbe un cimitero». Le tensioni, ha detto ai ragazzi dell’organizzazione promossa dai Gesuiti, «fanno crescere, sviluppano il coraggio. E un giovane deve avere questa virtù del coraggio! Un giovane senza coraggio … è un giovane annacquato, è un giovane vecchio. Alcune volte mi viene di dire ai giovani: “Per favore, non andare in pensione!”, perché ci sono giovani che se ne vanno in pensione a 20 anni: hanno tutto sicuro, nella vita, tutto tranquillo e non hanno la tensione».
[h=5]L’identità e il dialogo[/h] «Come si risolve una tensione? - ha proseguito il Papa - Con il dialogo, perché il dialogo unisce, sia in famiglia sia nel gruppo di amici e si trova una strada per andare insieme, senza perdere la propria identità». Però bisogna «essere attenti a non attaccarsi troppo a una tensione, perché questo alla fine distrugge. Ho detto che un giovane senza tensione è un giovane in pensione, un giovane “morto”. Ma un giovane che soltanto sa vivere in tensione, è un giovane ammalato».
e allora trovaglielo tu il lavoro...............sii lo so che lo fate solo a quelli che.....................
7 agosto 2015 | 13:25
CARO SANTO PADRE FACILE PARLARE ..CON LA PANCIA PIENA E NESSUNA TASSA DA PAGARE E NESSUN FIGLIO DA MANTENERE E LE LORO PREOCCUPAZIONE PER TROVARGLI UN LAVORO NESSUNO CHE GLI PREPARI IL PRANZO ECC..................VIVIAMO IN MODI DIVERSI.