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Roby

Guest
:)Amo tanto il castagnaccio ,mi ricorda tanto quando andavo a scuola e lo compravo per far colazione .Qualcuno può darmi la ricetta grazie e ciao a tutto il forum

DI VIETRI MARIA
 
Il castagnaccio


Semplicità diventa sinonimo di bontà nel, caso del castagnaccio. Con pochi ingredienti genuini e addirittura senza zucchero, questa ricetta riesce a riportarci ad un sapore antico.


Difficoltà:
Tempo di cottura: 1 ore e 15 minuti


Ingredienti per 4 persone (1 castagnaccio medio):
300 gr. di farina di castagne
Mezzo litro d’acqua
1 manciata di uva passa
1 manciata abbondante di pinoli
1 manciata di noci sgusciate
1 rametto di ramerino
Olio extravergine d’oliva
1 presa di sale marino

Ricordiamo innanzitutto che la farina di castagne è auspicabile comprarla in stagione poiché altrimenti viene venduta quella dell’anno precedente che, comunque ha un sapore diverso. Per riconoscere una buona farina di castagne è sufficiente assaggiarne mezzo cucchiaino e sentirne il sapore dolce e quasi “fragrante”.
In una tazza abbondante di acqua calda, ponete l’uva passita in ammollo. In una zuppiera mettete i 300 gr di farina setacciandoli preventivamente. Aggiungete la presa di sale e piano piano, mescolando con una frusta, l’acqua fredda in modo che si crei un composto abbastanza liquido e senza grumi e lasciate riposare per mezz’ora.
Fate soffriggere per 1 minuto 3 cucchiai d’olio d’oliva insieme al rametto di ramerino in modo da ottenere un olio leggermente aromatizzato che verserete sul fondo di una teglia piuttosto bassa con il ramerino stesso.
Aggiungete a questo punto tutti gli ingredienti avendo cura di “sparpagliarli” sul fondo della teglia. Versate dopo il tempo di riposo il composto di farina di castagne nella teglia, aggiungete altri 3 cucchiai d’olio cercando di cospargerne il dolce ed infornate per 30 o 40 minuti in forno a 220°.


Ricordate che la “vera” farina di castagne si trova in commercio dalla metà di Novembre. Come ogni buon dolce della tradizione che si rispetti, anche il castagnaccio può subire ed ha subito diverse variazioni in modo da adattarsi ai gusti più esigenti. C’è chi vi ha aggiunto la scorza d’arancia, chi ha escluso le noci o l’uvetta, chi lo prepara spesso un dito e chi lo fa alto almeno tre. La ricetta che vi abbiamo proposto è una di queste versioni casalinghe. Va detto ad onor del vero che nella versione originale (che è di Lucca) il ramerino non compare ma speriamo che voi gradiate il tocco “fiorentino”!



ciao Maria,
ho trovato questa ricetta
io lo faccio in modo semplicissimo
non metto nè pinoli,nè uvetta,nè altro
lo faccio semplicemente con latte,farina di castagne,zucchero e un cucchiaino d'olio
se trovo altre ricette le posterò
ciao[:o)]
 
ciao Maria
ho trovato un'alternativa all'altra ricetta,la persona che l'ha postata si raccomandava di usare una farina di castagne molto buona o addirittura di farla in casa sbucciando le castagne[:0]
a me sembra un lavoraccio:(
vediamo se qualcuno dei nostri amici ha qualche consiglio:);)


Castagnaccio n° 2



250 gr di farina di castagne
1/2 l di latte (almeno 1/2 l di latte se volete anche 0.6 dl di latte diventa un pochino piu' liquida quando cotta piu' morbida) se volete al posto del latte usate l'acqua, col latte diventa piu' dolce
3 cucchiai di zucchero (io uso quello di canna e se la volete piu' dolce usatene di piu' di quello bianco, se volete aggiungete anche un cucchiaio di miele ne togliete uno di zucchero)
1 cucchiaio di olio di oliva extra (nell'impasto, altro servira ad ungere la teglia)
1 puntina di lievito(in alternativa bicabornato o ammonio o cremor tartaro)
1 pizzico di sale
mescolare il latte con la farina di castagne lo zucchero
(io metto prima la farina e lo zucchero poi il latte), mescolare facendo attenzione non formare grumi che si possono togliere facendo passare il liquido attraverso un colino, io uso il colapasta, prima di versarlo nella teglia aggiungere , il sale, il lievito e l'olio , mescolare bene il tutto e lasciare riposare (il mio fornaio dice una notte)
ungere bene una teglia di alluminio di diam 24/26 cm con olio di oliva extra e fate cuocere in forno a 200/220 ° per 50 min o fino a che la superificie non si screpola

il dolce riesce bene se la farina e' buona io uso quella di rita toma' di groppo di tresana(ms) e' fatta con le castagne pelate senza buccia e senza scorza oppure quella di delucchi di borgovalditaro
 
Castagnaccio n°3

300 g di farina di castagne
400-420 g di acqua
1 buon pizzico di sale
olio extravergine
Inoltre (ma originariamente optional):
50-70 g di uvetta ammollata
2-3 cucchiaiate di pinoli
mezzo cucchiaio di aghi di rosmarino (facoltativo)

Riunite nel mixer i primi tre ingredienti e aggiungete 3 cucchiaiate di olio: otterrete una pastella molto fluida. Versate in una teglia inaderente, 26 cm di diametro, 3 cucchiai di olio, versatevi anche la pastella, cospargerla con uvetta e pinoli (che affonderanno) e, volendo, il rosmarino (che galleggerà). Spruzzatela un altro paio di cucchiaio d’olio e passate la teglia in forno già caldo, 200-220°C, per 40 minuti. A fine cottura la superficie apparirà percorsa dalle classiche screpolature. Il castagnaccio, con questa misura di teglia, risulterà alto poco meno di un dito: spessore ideale.


I castagnacci spessi anche due (o, orrore, 3) dita sono veri mattoni dalla cottura inadeguata. A Milano (e immagino anche altrove) li hanno fatti conoscere i ‘Gigi della gnaccia’, toscani emigrati al nord che avevano aperto delle friggitorie molto simpatiche e di buon successo, ormai scomparse. Era una scelta che si ispirava a un maggiore vantaggio economico, comprensibilmente desiderabile, ma gastronomicamente deleteria.
Il castagnaccio è un dolce vivace, snello, con i bordi croccanti. Cotto a dovere, non si piazza per ore sullo stomaco.

Varianti:
- in alcune zone della Toscana settentrionale si impiega latte invece dell’acqua
- in lucchesia, dove pare sia nato questo dolce, si unisce della scorza d’arancio grattugiata o tritata
- nella zona di Carrara è frequente la presenza di semi di finocchio in sostituzione del rosmarino
- spesso i pinoli vengono affiancati da gherigli di noci spezzettati: un uso non legato a particolari località e molto indovinato
- alcuni aggiungono da uno a tre cucchiai di zucchero, scelta giustamente riprovata dagli amanti dell’autenticità
- lo stesso vale per la presenza, del tutto spuria, di cacao. Non sarà castagnaccio.
 
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