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TIMELINE SEQUENZA TEMPORALE

Asuniverso

Advanced Member >PLATINUM PLUS<
La lettura divulgativa è considerata con sospetto dagli intransigenti che studiano il lotto per via della sua si dice ingiustificata ed evitabile sostanza filosofica o epistemologica. Si concede tutt’al più che al profano si diano le briciole, i sottoprodotti della lavorazione, o magari il folclore della scienza: i risultati concreti, i fatti curiosi e stimolanti, l’applicazione tecnica riuscita, la genialità del ricercatore di genio, la tenacia del suo collega di routine.

I veri intransigenti escludono o vorrebbero escluso ogni concetto, a meno che non sia garantito matematico: coerentemente, in quanto credono che in fondo alla strada dei concetti matematici ( e solo in fondo a essa ) non sia appostata la filosofia. Naturalmente non è tanto facile cavarsela con un tale atteggiamento quando viene chiesto come andranno le cose al riguardo di una cosiddetta rivoluzione concettuale, un tipo di evento poco propenso a lasciarsi ridurre a fatti curiosi e stimolanti.

La sola giustificazione dei nostri concetti e dei nostri sistemi di concetti è il fatto che essi servono a rappresentare l’insieme delle nostre esperienze; a parte questo, essi non hanno nessuna legittimità. Sono convinto che i filosofi hanno sempre avuto un effetto d’annoso sul progresso del pensiero moderno poiché hanno sottratto molti concetti fondamentali al dominio dell’empirismo, nel quale si trovano, e li hanno portati alle intangibili altezze dell’a priori.

Infatti, anche se dovesse risultare che il mondo delle idee non può essere dedotto dall’esperienza attraverso mezzi logici ma, è in un certo senso, una creazione della mente umana, senza la quale non è possibile nessuna scienza, il mondo delle idee risulterebbe altrettanto indipendente dalla natura delle nostre esperienze quanto lo sono i vestiti dalla forma del nostro corpo umano.

La separazione misurata lungo una linea degli eventi

Veniamo adesso alle nostre concezioni di misura. A questo proposito è essenziale fare molta attenzione alle relazioni tra i nostri concetti e l’esperienza. Per mezzo di semplici cambiamenti di posizione, possiamo portare le distanze a contatto. Per definire il concetto di interstizio sembrano essenziali le considerazioni seguenti.

Si possono formare distanze portando i corpi B, C,…..a contatto con A; in tal caso si dice che si continua il corpo A. Possiamo continuare il corpo A in modo tale che venga a contatto con il corpo X.

Data 17/12/2019
Rappresentazione linea del corpo 22-24

Chi cerchi una dimostrazione deve assumersi la fatica di studiare i lavori originali; quindi non entrerò nei dettagli che riguardano quelle proprietà della rappresentazione della linea del corpo ( 22-24 ) ( 24-68 ), ne cercherò di giustificare la concezione delle linee di serie continue dei punti A6; B10; C18; D19……X34

File 1.png
La separazione tra A e B = 4
La separazione tra B e C = 8
La separazione tra C e D = 1
La separazione tra D e X = 15

Si trova quella che chiamiamo separazione lungo la linea tra A e X

Poiché i lavori originali, principalmente destinati a fornire delle dimostrazioni ad uso dei matematici, si muovono in un campo che richiede un potere di astrazione più alto di qualsiasi altro, e sono pertanto inaccessibili ai non addetti, tenterò di rendere intuitiva anche per costui la materia. Non occorre dire che la mia esposizione non darà alcuna dimostrazione della giustezza delle nuove concezioni.

File 2.png

File 3.png

Quindi secondo la linea del corpo 22-24 tra A e X l’intervallo tra i due eventi è di (4,54 ; 8,28)

Data 17/12/2019
Rappresentazione linea del corpo 24-68

File 4.png
La separazione tra A e B = 2
La separazione tra B e C = 4
La separazione tra C e D = 1
La separazione tra D e X = 4

Si trova quella che chiamiamo separazione lungo la linea tra A e X

File 5.png

File 6.png

Quindi secondo la linea del corpo 24-68 tra A e X l’intervallo tra i due eventi è di ( 3,1 ; 4,65 )

Con le nostre notazioni precedenti, A-X 22-24 trova per l’intervallo i due eventi ( 4,54 ; 8,28 ), mentre A-X 24-68 trova per l’intervallo i due eventi ( 3,1 ; 4,65 )

La separazione dei due eventi è un concetto del tutto nuovo; non rappresenta né un tempo né una distanza, ma una fusione dei due. La sua importanza deriva dal fatto che essa è indipendente. Essa rappresenta perciò qualcosa di assoluto, una proprietà intrinseca collegante i due eventi. L'intervallo mostra che, nel passare da uno stato a un altro, la separazione tra l'ultimo evento e il primo è minore lungo la linea di separazione; per illazione , la nostra sceltà, cade su quest'ultimo.

Risultato al 1° colpo 68 su Genova

File 7.png

Abbiamo cercato di descrivere in che modo i nostri concetti possano essere messi in relazione psicologica con le esperienze. Considerati da un punto di viste logico, essi sono libere creazioni dell’intelletto umano, strumenti del pensiero, che debbono servire allo scopo di porre le esperienze in relazione l’una con l’altra, e di poterle quindi abbracciare meglio con lo sguardo.

Il tentativo di rendersi conto delle fonti empiriche di questi concetti fondamentali deve mostrare in quale misura noi siamo effettivamente legati a questi concetti. In tal modo diventiamo coscienti della nostra libertà, libertà di cui in caso di necessità, riesce sempre difficile fare un uso ragionevole. Può darsi che alcune, e forse tutte queste domande non riceveranno mai una risposta decisiva e completa.

Per quanto riguarda la questione, sembra perciò che gli esperimenti facciano pendere leggermente la bilancia in favore di un ordine finito ma non privo di confini. Dalla natura più interna delle cose, non dice nulla: in questo campo lascia piena libertà ai filosofi, i quali dicono molto, sebbene non sembri che noi alla fine abbiamo appreso da loro qualcosa in più.

Saluti...
 
Ultima modifica:

vincenzo4221

Advanced Member >PLATINUM<
...per entrare nel merito bisogna prima studiare " i lavori originali", ai più tutto risulta astratto , va da se che comunque sia è incontrovertibile, Giacomo sei avanti anni luce!
 

Asuniverso

Advanced Member >PLATINUM PLUS<
Non ho capito molto comunque chiedo ma la coppia 24 68 di GE come li hai selezionati ?

ciao Eugenio
L'intervallo mostra che, nel passare da uno stato a un altro, la separazione tra l'ultimo evento e il primo è minore lungo la linea di separazione; per illazione , la nostra sceltà, cade su quest'ultimo 24-68.

Ciao
 

Armaus

Advanced Member >PLATINUM<
L'intervallo mostra che, nel passare da uno stato a un altro, la separazione tra l'ultimo evento e il primo è minore lungo la linea di separazione; per illazione , la nostra sceltà, cade su quest'ultimo 24-68.

Ciao
Ciao Asuniverso, le rubriche acceleratori e entanglement riprenderanno a breve? Saluti e spero tu stia bene, Armaus
 

Asuniverso

Advanced Member >PLATINUM PLUS<
Proseguiamo il nostro cammino alle verifiche sperimentali

Le esperienze individuali ci appaiono organizzate in modo tale che i singoli eventi che si è in grado di ricordare sembrano ordinati secondo il criterio del prima e del dopo, criterio che non può essere analizzato ulteriormente. Per ogni individuo esiste quindi un tempo personale o soggettivo, che non è di per sé misurabile. Naturalmente, è possibile associare agli eventi dei numeri, per esempio associare a un evento remoto tre numeri x₁, x₂ e x₃ (le coordinate) in modo tale che questa associazione sia biunivoca e che x₁, x₂ e x₃ variano in modo continuo quando il punto descrive una linea, cioè una serie continua di punti.

Veniamo adesso alle nostre concezioni sullo spazio. Si possono formare nuovi corpi numeri portando i corpi numerici B, C, a contatto con il corpo numerico A; in tal caso si dice che si continua il corpo numerico A. Possiamo continuare il corpo numerico A in modo tale che venga a contatto con qualsiasi altro corpo numerico X. Possiamo definire spazio del corpo numerico A l’insieme di tutte le continuazioni del corpo numerico A.

Due punti segnati su un corpo numerico formano un intervallo che può essere orientato in molti modi rispetto al nostro spazio di riferimento. Se i punti di questo spazio si possono riferire a delle coordinate; un evento resta perciò individuato una volta che siano stati determinati gli intervalli temporali e spaziali che lo separano da un altro evento determinato, preso come punto di riferimento.

Per spiegare la natura di tale combinazione, faremo anzitutto un esempio numerico.

Intervallo.png

Raccogliamo ora questi risultati in una tabella

Intervallo 1.png

La tabella mostra che la separazione diretta degli intervalli temporali fra A e K dei corpi numerici 22-73 e 24-73 è minore della somma delle altre separazione di A e E. Di conseguenza, i due corpi numerici si differenziano da tutti gli altri, in virtù del fatto che tutti gli osservatori saranno concordi nel dire che la separazione lungo esso è minore di quella misurata lungo un altro qualsiasi.

Intervallo 2.png

La separazione dei due eventi è un concetto del tutto nuovo; non rappresenta né un tempo né una distanza, ma una fusione dei due. La sua importanza deriva dal fatto che essa è indipendente. Essa rappresenta perciò qualcosa di assoluto, una proprietà intrinseca collegante i due eventi. L'intervallo mostra che, nel passare da uno stato a un altro, la separazione misurata è minore; per illazione , la nostra scelta, cade su quest'ultimo.

Saluti...
 

Asuniverso

Advanced Member >PLATINUM PLUS<
In questa sezione non faremo alcun tentativo di raggiungere una completezza sistematica, mentre svilupperemo via via i singoli risultati e le singole possibilità in base a quello che sappiamo e ai risultati che via via seguiranno. Una presentazione di questo tipo è infatti la via più adatta all’attuale stato provvisorio delle nostre conoscenze.

Intervallo.png

Saluti...
 

Asuniverso

Advanced Member >PLATINUM PLUS<
In questa sezione non faremo alcun tentativo di raggiungere una completezza sistematica, mentre svilupperemo via via i singoli risultati e le singole possibilità in base a quello che sappiamo e ai risultati che via via seguiranno. Una presentazione di questo tipo è infatti la via più adatta all’attuale stato provvisorio delle nostre conoscenze.

Vedi l'allegato 2198188

Saluti...

Sappiamo pochissimo, eppure è sbalorditivo quanto sappiamo, e ancor più sbalorditivo quanta potenza ci dia quel poco. L’esperienza quotidiana delle cose che vengono gettate conferma del tutto la nostra regola su alcune delle proprietà finora scoperte, di ciò che spesso è stato chiamato vuoto o addirittura nulla da alcuni pseudo professorini che hanno anche da ridire su l’uso nostro di scrittura. Ma, questo modo di un esplicare o viceversa di un complicare, è un problema cha lascerò ai filosofi di turno.

Genova 22.jpg

Saluti..
 

Asuniverso

Advanced Member >PLATINUM PLUS<
Di solito si studia la statistica senza tener conto delle relazioni che legano i suoi concetti con l’esperienza. Naturalmente ci sono dei vantaggi nell’isolare ciò che è puramente logico e indipendente da ciò che, in linea di principio, è empirismo imperfetto. Per lo statista, che si definisce mero, questo punto di vista va bene; infatti egli è soddisfatto se, dagli assiomi, può dedurre correttamente, cioè, senza errori logici, i suoi teoremi. La questione se la statistica sia vera oppure no non gli interessa.

Per il nostro scopo, invece, occorre collegare i concetti fondamentali della statistica con la geometria: se non c’è questo collegamento, la statistica non ha valore. Oltra alla statistica ci preme sapere se i teoremi della geometria sono veri oppure no. Da questo punto di vista, il fatto che la geometria porti a qualcosa di più delle semplici deduzioni che si possono derivare logicamente dalle definizioni, si può vedere con la seguente semplice considerazione.

Il nostro progetto di geometrizzare la statistica pone molta attenzione a persuadere un pubblico della necessità di una visione più amplia, necessità che non deriva da pure speculazioni formali, ma germoglia dal terreno della geometria- statistica. Il nostro progetto di geometrizzare la statistica acquista così naturale legittimità, in quanto fonda le sue radici nel modo dei fenomeni numerici ed è di questo che si vuole dare spiegazione.

Da queste equazioni si possono determinate i punti dello spazio (distanze numeriche); tra queste le 3 coordinate dei punti dove esistono le relazioni; poiché sono grandezze misurabili e, per definizione, indipendenti l’una dall’altra.

Formula.png

La nostra analisi è rivolta sulle coppie delle 10 ruote (40.050). Al fine indagine, solamente, due coppie rientrano nella costante dei nostri parametri. A questo scopo basterà far vedere che se AX e AK sono due diverse linee.

Infatti una volta dimostrato ciò, potremo ragionare così:

Intervallo.png

Anche in questo caso la separazione di AX è maggiore della somma della separazione di AK. Di conseguenza, se una linea di distanza non è retta, la separazione fra questi due punti misurata lungo la linea stessa è minore della separazione diretta fra essi; vale a dire che la distanza minore si muove più velocemente.

L’unica proprietà oggettiva che finora abbiamo scoperto è dunque quella chiamata separazione. Il tempo e lo spazio di per sé stessi esprimono puramente la relazione tra l’osservazione del numero, mentre la separazione è la realtà di congiunzione.

Saluti…
 

Armaus

Advanced Member >PLATINUM<
Sappiamo pochissimo, eppure è sbalorditivo quanto sappiamo, e ancor più sbalorditivo quanta potenza ci dia quel poco. L’esperienza quotidiana delle cose che vengono gettate conferma del tutto la nostra regola su alcune delle proprietà finora scoperte, di ciò che spesso è stato chiamato vuoto o addirittura nulla da alcuni pseudo professorini che hanno anche da ridire su l’uso nostro di scrittura. Ma, questo modo di un esplicare o viceversa di un complicare, è un problema cha lascerò ai filosofi di turno.

Vedi l'allegato 2198195

Saluti..
ciao Asuniverso e complimenti per il 22 a Ge. Per domani hai qualche suggerimento?
Saluti Armaus
 

Ufrenk

Super member
Ciao Asuniverso,come sempre i complimenti sono d'obbligo.
Vorrei chiederti per domani sono da tenere d'occhio la coppia 22-24 a genova e 9-36 a venezia?
grazie
 

Asuniverso

Advanced Member >PLATINUM PLUS<
Di solito si studia la statistica senza tener conto delle relazioni che legano i suoi concetti con l’esperienza. Naturalmente ci sono dei vantaggi nell’isolare ciò che è puramente logico e indipendente da ciò che, in linea di principio, è empirismo imperfetto. Per lo statista, che si definisce mero, questo punto di vista va bene; infatti egli è soddisfatto se, dagli assiomi, può dedurre correttamente, cioè, senza errori logici, i suoi teoremi. La questione se la statistica sia vera oppure no non gli interessa.

Per il nostro scopo, invece, occorre collegare i concetti fondamentali della statistica con la geometria: se non c’è questo collegamento, la statistica non ha valore. Oltra alla statistica ci preme sapere se i teoremi della geometria sono veri oppure no. Da questo punto di vista, il fatto che la geometria porti a qualcosa di più delle semplici deduzioni che si possono derivare logicamente dalle definizioni, si può vedere con la seguente semplice considerazione.

Il nostro progetto di geometrizzare la statistica pone molta attenzione a persuadere un pubblico della necessità di una visione più amplia, necessità che non deriva da pure speculazioni formali, ma germoglia dal terreno della geometria- statistica. Il nostro progetto di geometrizzare la statistica acquista così naturale legittimità, in quanto fonda le sue radici nel modo dei fenomeni numerici ed è di questo che si vuole dare spiegazione.

Da queste equazioni si possono determinate i punti dello spazio (distanze numeriche); tra queste le 3 coordinate dei punti dove esistono le relazioni; poiché sono grandezze misurabili e, per definizione, indipendenti l’una dall’altra.

Vedi l'allegato 2198238

La nostra analisi è rivolta sulle coppie delle 10 ruote (40.050). Al fine indagine, solamente, due coppie rientrano nella costante dei nostri parametri. A questo scopo basterà far vedere che se AX e AK sono due diverse linee.

Infatti una volta dimostrato ciò, potremo ragionare così:

Vedi l'allegato 2198235

Anche in questo caso la separazione di AX è maggiore della somma della separazione di AK. Di conseguenza, se una linea di distanza non è retta, la separazione fra questi due punti misurata lungo la linea stessa è minore della separazione diretta fra essi; vale a dire che la distanza minore si muove più velocemente.

L’unica proprietà oggettiva che finora abbiamo scoperto è dunque quella chiamata separazione. Il tempo e lo spazio di per sé stessi esprimono puramente la relazione tra l’osservazione del numero, mentre la separazione è la realtà di congiunzione.

Saluti…

Con l'estrazione del 16-05-2020 su Venezia ambata 9
 

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