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Rookie

Advanced Member >PLATINUM PLUS<
Ciao Asuniverso, accetta i miei complimenti seppur tardivi. Sono sbadato, mi sembrava di averti fatto gia i complimenti, solo che erano quelli (in altro thread) per il 47 su Cagliari! Bravo due volte, dunque!!!
 

Asuniverso

Advanced Member >PLATINUM PLUS<
Ciao Asuniverso, accetta i miei complimenti seppur tardivi. Sono sbadato, mi sembrava di averti fatto gia i complimenti, solo che erano quelli (in altro thread) per il 47 su Cagliari! Bravo due volte, dunque!!!

Rookie ti ringrazio ancora dei complimenti, ma non ti devi creare nessuna difficoltà. Nuovamente grazie e tantissimi complimenti ancora a te ed Elleuca per i vostri lavori che stanno avendo molto successo.
 

Asuniverso

Advanced Member >PLATINUM PLUS<
Se il progresso scientifico si svolgesse secondo i nostri modelli, sarebbe facile formulare idee in anticipo rispetto ai tempi. Basterebbe confrontare la scienza odierna con quella di cinquant'anni fa; tracciando geometricamente la linea di progresso, dovremmo ricavare la scienza dei prossimi cinquant'anni. Il progresso della scienza ai tempi nostri consiste nell'eliminare i congegni obsoleti con i quali le vecchie generazioni avevavano formulato, e quindi spazzare via tutte quelle ragnatele.

In queste pagine abbiamo introdotto il concetto di separazione misurata lungo la linea degli eventi, la rappresentazione dei punti nello spazio e la separazione massima tra due eventi. In questo nuovo appuntamento discuteremo della composizione della velocità.

Nella dinamica associamo a ogni corpo un numero che misura una proprietà di esso chiamata massa. Questa è considerata invariabile, e indipendente dalla posizione e della velocità del corpo, o da qualsiasi altra influenza esercitata su di esso fino a quando non scompaia nessuna sua parte.

La massa di un corpo numerico è la quantità di entità fisica che lo costituisce: questa frase non è una definizione, ma serve a far intuire la natura del concetto rappresentato dalla parola. La seconda legge della dinamica stabilisce che la variazione nel tempo della quantità di moto di un corpo è proporzionale alla forza applicata su di esso; e si può dire che questa è una definizione o del suo concetto di massa o della sua misura della forza. Da questa legge si vede che, se si definisce la quantità di moto di un corpo come il prodotto della sua massa per la velocità, l’aumento della quantità di moto in un intervallo unitario di tempo misura la forza agente sul corpo stesso.

Questo concetto della quantità di moto ha un posto molto importante nella cinetica. Considerando un numero qualsiasi di corpi in movimento, se sul sistema da essi formato non agisce alcuna forza esterna, la quantità di moto totale del sistema resta costante. I vari corpi possono esercitare forze l’uno con l’altro, per esempio urtandosi, ma queste non sono esterne e non variano la quantità di moto totale del sistema. In seguito a urti, eccetera, può avvenire una trasmissione di quantità di moto da un corpo all’altro del sistema, nel senso che la quantità di moto ceduta da un corpo viene ricevuta da uno o più altri.

Ma la quantità di moto del sistema nel suo complesso non cambia, a meno che su di esso non agiscono forze esterne. Allo stesso modo, quando ci occupiamo di un numero qualsiasi di corpi che costituiscono un sistema isolato e non soggetto a forze esterne, diremo che vi è una conservazione della quantità di moto e una conservazione della massa. La valutazione di queste due grandezze può variare da un osservatore all’altro, ma, qualunque forza esterna agisca nel sistema, capace di provocare una ridistribuzione della quantità di moto e della massa totali, calcolato da un qualsiasi osservatore particolare, rimarrà costante.

Supponiamo che nello spazio di C e D un corpo numerico parta da C e si diriga con velocità costante verso D, percorrendo, secondo C, la distanza CD = 76/90

Possiamo esprimere il risultato nel modo seguente:

Immagine composizione della velocità.jpg


Se un corpo numerico C si muove alla velocità di v76/90 nello spazio di C lungo CD, allora la misura della velocità di C trovata è di 48,20788.

Se sostituiamo, la velocità, chè è eguale al rapporto fra spazio e tempo, con il rapporto fra spazio e separazione, la nostra nuova quantità di intervallo di separazione è 261,69.

In altre parole, il fatto che per un determinato osservatore la massa e la quantità di moto totali di un sistema restino costanti non è sufficiente a far si che un altro osservatore condivida questo punto di vista. Ciò vorebbe dire che noi dovremmo rassegnarci a non considerare più il principio di conservazione della quantità di moto come proprietà del sistema, ma a ritenerlo indipendente dal punto di vista tra il ritardo o la frequenza calcolata con i mezzi tradizionali può essere un disturbo in un mezzo non conduttore.
Immagine costante negativa.jpg
Immagine intervalli CD.jpg
Palermo ambata principale
34
Per recupero secondarie
17-37
Per ambo e terno anche su tutte
34-17-37

Saluti...
 
Ultima modifica:

Daab

Advanced Member >PLATINUM<
Se il progresso scientifico si svolgesse secondo i nostri modelli, sarebbe facile formulare idee in anticipo rispetto ai tempi. Basterebbe confrontare la scienza odierna con quella di cinquant'anni fa; tracciando geometricamente la linea di progresso, dovremmo ricavare la scienza dei prossimi cinquant'anni. Il progresso della scienza ai tempi nostri consiste nell'eliminare i congegni obsoleti con i quali le vecchie generazioni avevavano formulato, e quindi spazzare via tutte quelle ragnatele.

In queste pagine abbiamo introdotto il concetto di separazione misurata lungo la linea degli eventi, la rappresentazione dei punti nello spazio e la separazione massima tra due eventi. In questo nuovo appuntamento discuteremo della composizione della velocità.

Nella dinamica associamo a ogni corpo un numero che misura una proprietà di esso chiamata massa. Questa è considerata invariabile, e indipendente dalla posizione e della velocità del corpo, o da qualsiasi altra influenza esercitata su di esso fino a quando non scompaia nessuna sua parte.

La massa di un corpo numerico è la quantità di entità fisica che lo costituisce: questa frase non è una definizione, ma serve a far intuire la natura del concetto rappresentato dalla parola. La seconda legge della dinamica stabilisce che la variazione nel tempo della quantità di moto di un corpo è proporzionale alla forza applicata su di esso; e si può dire che questa è una definizione o del suo concetto di massa o della sua misura della forza. Da questa legge si vede che, se si definisce la quantità di moto di un corpo come il prodotto della sua massa per la velocità, l’aumento della quantità di moto in un intervallo unitario di tempo misura la forza agente sul corpo stesso.

Questo concetto della quantità di moto ha un posto molto importante nella cinetica. Considerando un numero qualsiasi di corpi in movimento, se sul sistema da essi formato non agisce alcuna forza esterna, la quantità di moto totale del sistema resta costante. I vari corpi possono esercitare forze l’uno con l’altro, per esempio urtandosi, ma queste non sono esterne e non variano la quantità di moto totale del sistema. In seguito a urti, eccetera, può avvenire una trasmissione di quantità di moto da un corpo all’altro del sistema, nel senso che la quantità di moto ceduta da un corpo viene ricevuta da uno o più altri.

Ma la quantità di moto del sistema nel suo complesso non cambia, a meno che su di esso non agiscono forze esterne. Allo stesso modo, quando ci occupiamo di un numero qualsiasi di corpi che costituiscono un sistema isolato e non soggetto a forze esterne, diremo che vi è una conservazione della quantità di moto e una conservazione della massa. La valutazione di queste due grandezze può variare da un osservatore all’altro, ma, qualunque forza esterna agisca nel sistema, capace di provocare una ridistribuzione della quantità di moto e della massa totali, calcolato da un qualsiasi osservatore particolare, rimarrà costante.

Supponiamo che nello spazio di C e D un corpo numerico parta da C e si diriga con velocità costante verso D, percorrendo, secondo C, la distanza CD = 76/90

Possiamo esprimere il risultato nel modo seguente:

Vedi l'allegato 2204455


Se un corpo numerico C si muove alla velocità di v76/90 nello spazio di C lungo CD, allora la misura della velocità di C trovata è di 48,20788.

Se sostituiamo, la velocità, chè è eguale al rapporto fra spazio e tempo, con il rapporto fra spazio e separazione, la nostra nuova quantità di intervallo di separazione è 261,69.

In altre parole, il fatto che per un determinato osservatore la massa e la quantità di moto totali di un sistema restino costanti non è sufficiente a far si che un altro osservatore condivida questo punto di vista. Ciò vorebbe dire che noi dovremmo rassegnarci a non considerare più il principio di conservazione della quantità di moto come proprietà del sistema, ma a ritenerlo indipendente dal punto di vista tra il ritardo o la frequenza calcolata con i mezzi tradizionali può essere un disturbo in un mezzo non conduttore.

Vedi l'allegato 2204462
Linea di separazione negativa
Vedi l'allegato 2204457
Vedi l'allegato 2204459
Separazione Masssima
Vedi l'allegato 2204460

L'accelerazione di un corpo numerico è ciò misurata dall'aumento di velocità in un intervallo unitario di tempo. Se la velocità diminuisce, l'accelerazione è negativa.

Nel nostro caso l'accelerazione 48,788 per il corpo 34 è negativa con una separazione di 261,69. Tutto ciò significa che per 261,69 estrazioni fisiche i corpi numerici 34-17-37 sono assenti da sortite. Questo nuovo concetto deve essere considerato un insieme di eventi, avvenuti in tutti i luoghi e in tutti i tempi, un'entità che i matematici chiamano continuum.

Palermo ambata principale
34
Per recupero secondarie
17-37
Per ambo e terno anche su tutte
34-17-37

Saluti...
Notevole. complimenti
 

Ultima estrazione Lotto

  • Estrazione del lotto
    giovedì 28 marzo 2024
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    Cagliari
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    04
    Firenze
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    27
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    90
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    Genova
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    44
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    19
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    28
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    Palermo
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    59
    78
    47
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    Roma
    17
    22
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    Nazionale
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