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Mose E le Tangenti

Zetrix

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ADESSO TREMA IL PD
Orsoni dice la verità sulle mazzette:
"Incassavo tangenti per il partito"
Spuntano i nomi di tre big

Mose, Orsoni: "Il Pd mi spinse ad accettare quei soldi"

Dopo l'inchiesta, arriva la resa dei conti nel partito. Il Pd è sotto il fuoco delle toghe e lo scandalo del Mose rischia di travolgere il Nazareno. A far tremare Renzi&Co. ci pensa il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, tra i principali accusati per il giro di mazzette in laguna. Orsoni comincia a dire la sua verità e punta il dito contro il partito. Le accuse sono pesanti. Secondo quanto ha ricostruito nell'interrogatorio il sindaco, durante la campagna elettorale del 2010 per le comunali e per le provinciali la segreteria del Pd veneto non era contenta di come stavano andando le cose. Lo spauracchio era Renato Brunetta. La sua candidatura, come racconta Orsoni mise in agitazione i dem. A questo punto Orsoni alza il tiro: "E' a quel punto che vennero da me in tre, Michele Mognato, segretario provinciale del Pd, Zoggia e Marchese, altri due dem del Pd veneto. Sono loro secondo quanto dice il sindaco ad aver insistito perchè si avvicinasse al consorzio e ottenesse il finanziamento.

"Tutta colpa del Pd" - L'accusa dunque è chiara: il Pd avrebbe fatto pressioni su Orsoni perchè accettasse quei soldi. I pm hanno hanno già ricostruito come avvenne quel passaggio di 110 mila euro. Il denaro sarebbe passato dalle mani di Piegiorgio Baita e Giovanni Mazzacurati a quelle di Ferdinando Sutto per poi approdare nelle casse del commercialista di Orsoni. E così adesso dopo le parole di Orsoni si apre la notte dei lunghi coltelli tra i dem. Le parole di Orsoni arrivano fino a Roma e fanno tremare il governo ma anche tutto il Pd della vecchia guardia che teme altre rivelazioni da parte del sindaco di Venezia. Gli esiti dell'inchiesta Mose restano imprevedibili. Il Pd è avvisato...

LA cosa che meraviglia e che il PD ha vinto con il 41% dei voti
 
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I voti sono confluiti così copiosi, anche per gli 80 euro dati proprio nel mese delle elezioni, aggiustando anche il tiro per un futuro beneficio per gli esclusi.
 
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texwiller nn voglio andare oltre se no il post lo tagliano , a tutti piace fare la bella vita ,
se hai seguito il post il filo conduttore sono sempre i soldi , dalle mie parti si dice ...ma meglio che nn lo scrivo ... se no vengo bannato
 
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WOODCOCK ALL’ATTACCO DELLA GUARDIA DI FINANZA! - NON C’È SOLO L’ARRESTO DEL COLONNELLO DI LIVORNO: LA PROCURA DI NAPOLI INDAGA ANCHE IL GENERALE VITO BARDI, NUMERO DUE DELLA GDF

La perquisizione nei confronti del generale Vito Bardi, che è il comandante in seconda della Guardia di Finanza, ha riguardato i suoi uffici nella sede del Comando generale a viale XXI aprile - L’inchiesta riguarda la corruzione di finanzieri al fine di pilotare le verifiche su imprenditori napoletani…

xtexwiller356,,,,e il sistema che nn va , il problema e capire tutti questi passaggi , perche si arriva alla corruzione
sappiamo che in italia ci sono molte leggi , anzi tantissime leggi che a volte ingolfano il paese
nella fattispecie la burocrazia,
si la burocrazia qui e lentissima ,, e ingolfa il paese
 
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xtexwiller ,,, vedi nn e molto facile combattere la corruzione se nn cambiano le leggi
con le leggi attuali ci sara sempre la corruzione ,, ma molti ancora nn l hanno capito ,,
ma nn e cosi , se nn la vogliono cambiare e perche vogliono il sistema cosi
e quindi nn abbiamo scoperto l acqua calda se ce corruzione dappertutto
 
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PD, L'IPOTESI DEI PM: SOLDI ANCHE PER COMPRARSI...

Come scrive oggi affaritaliani: prende corpo la pista giudiziaria sul sindaco Orsoni. "I 450 mila euro di Mazzacurati sono stati girati alla Curia", sostengono i pm. "Al candidato sindaco serviva il voto cattolico". E così il consorzio cambiò campo prima delle elezioni. Baita: "Visto l'appoggio di Scola a Orsoni abbiamo cambiato linea e scaricammo Brunetta".

Secondo le ipotesi i soldi sarebbero stati girati alla curia per ottenere i voti dei cattolici. Leggiamo:

La teoria degli investigatori pare prendere corpo: i fondi neri che Mazzacurati dice di aver elargito al sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, sarebbero poi stati dirottati alla Curia. Il motivo? Al candidato sindaco del Pd serviva conquistarsi il voto cattolico. I soldi in questione sono i 450 mila euro che l'allora presidente del Consorzio Venezia Nuova, operativo sugli appalti del Mose, dice di aver dato a Orsoni.

Con quei soldi, secondo i pm, Orsoni è riuscito a vincere le elezioni del 2010 battendo il favorito Brunetta:

L'ipotesi dei pm è che il denaro di Mazzacurati destinato a Orsoni sia finito poi a rimpinguare le casse della curia, che a quel punto avrebbe scelto di sostenere la sua candidatura a scapito di quella di Brunetta. Nel 2010, dicono gli inquirenti, Orsoni partiva nettamente sfavorito e per ribaltare la situazione aveva bisogno di una campagna aggressiva, con molto denaro a disposizione.
 
che schifo quelli del PD quelli puri,vergini ed immacolati...........ma non sarà mica tutta colpa di Berlusconi ? :p


 
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Mose, Orsoni vuota il sacco:
"Incassavo tangenti per il Pd"
Poi patteggia e torna libero:
"Non mi dimetto, resto sindaco"

eh già, questa e l italia dei buffoni
 
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Mose, il tesoro di re Galan. Barche, ville e società, ma i conti in banca sono vuoti

mah.. come sia possibile , in italia si puo..

Mose, dagli hotel di lusso alle pizzerie, tutti gli incontri della cricca
 
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ABBIAMO SCHERZATO -
ORSONI CHIEDE DI PATTEGGIARE 4 MESI DI CARCERE E TORNA SINDACO DI VENEZIA:
“HO INCONTRATO PIÙ VOLTE MAZZACURATI, PENSAVO SOSTENESSE LA MIA CAMPAGNA ATTRAVERSO CANALI LECITI”
 
usato e gettato come uno straccio dal PD l'ho hanno fatto con uno di casa figuriamoci con gli ITALIANI ...VENDUTI CON 80 €.......ADESSO NE DEVONO RIVERSARE. 180 MINIMO IN ATTESA DELL'AUMENTO BOLLO DELL'AUTO TABACCHI ECC..... HHAAHAHHAAH
 
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«L’accordo con i politici era: io non metto il naso su come spendi i soldi che ti do, ma tu ne rendi una parte a me. Non è solo una questione di mazzette. Quelle sono di un importo ridicolo rispetto all’esborso per tutto il resto: consulenze, libri, incarichi, sponsorizzazioni... Una pioggia di soldi».
Possibile che per anni, dentro il Consorzio, nessuno si sia accorto che era un «puttanaio»? «Sì. Tanti. Ma poi nessuno ha fatto un passo in più. “Vado in Procura” non l’ha detto nessuno.
Chi lavora per lo Stato sa che se vien giù la grandinata paga lo Stato. Non può andare avanti così.
«Ho sbagliato. Abbiamo sbagliato. Dovevamo ribellarci. Dire di no. Dicevamo a noi stessi: è per la continuità dei cantieri.
Certo che questa ingordigia tutto intorno che emerge dall’inchiesta... «Non è solo l’ingordigia. È l’ingordigia in anni in cui c’è gente che ha fame. C’era, prima, un equilibrio perverso che in qualche modo reggeva. Ma se tu mangi caviale mentre intorno hanno fame... Beh, non c’è merito tecnico che ti giustifichi certi privilegi. È lì che si è rotto tutto...».

Così Piergiorgio Baita, ex numero uno della Mantovani, travolto dall’inchiesta sul Mose, racconta il sistema di appalti e tangenti attorno al Consorzio Venezia Nuova.
 
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Inchiesta Mose, itinerario della corruzione
Dalla pizzeria delle bustarelle ai palazzi della politica sul Canal Grande. Guida semiseria ai luoghi della Tangentopoli.

di Giovanna Faggionato

Lo chiederanno in giapponese o in russo, intenti a comprare maschere di carnevale, mangime per piccioni o a infilare in borse stracolme gondole di plastica.
I milioni di turisti pronti a sbarcare a Venezia per vedere il Ponte dei Sospiri e l'arte contemporanea di Pinault sentiranno le imprecazioni sugli schèi, e si chiederanno come è successo che la nobile Serenissima sia diventata la Repubblica della corruzione.
L'ITINERARIO DELLA MAZZETTA. E allora altro che canali, Tintoretto e Caffè Florian, niente Lidi, santi e Casanova, hai voglia a spiegare la bufera del Mose e il governatore col villone. Bisognerebbe inventarsi un itinerario ad hoc per raccontare la Tangentopoli della Laguna agli stranieri.
E allora perché no? Magari i commercianti veneziani saprebbero approfittarne. Anche perché corrotti e corruttori, lungimiranti, organizzavano i loro incontri nei ristoranti e negli alberghi. E le mazzette si dispiegano da Ca' Farsetti passando per Rialto fino all'Arsenale in un possibile tour della corruzione, fatto di meravigliosi palazzi della politica e inviti a goderse la vita.
 

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