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Mose Mistero Veneto

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Galan e il mutuo "spericolato":
tutti i conti che non tornarno

L'ex governatore del Veneto, il forzista Giancarlo Galan, ha dichiarato un reddito 2012 di 41.340 euro lordi, che netti fanno 29.700 euro l'anno. La moglie di Galan, Sandra, guadagnava meglio: 88.553 euro lordi, che netti fanno 58.516 euro. I due coniugi insieme avevano un reddito annuo netto di 88.216 euro. Ora che la procura di Venezia vuole arrestare Galan per corruzione, accusandolo di essersi fatto pagare la ristrutturazione della villa dagli imprenditori del Mose, i coniugi protestano la loro innocenza, dicendo di avere fatto un mutuo casa. Il mutuo casa è vero, è stato stipulato nel 2013 dopo i primi arresti del Mose con Veneto banca. Ma l'importo non è compatibile con i redditi dei Galan: 1,8 milioni di euro da restituire in rate semestrali da 75 mila euro per 7 anni e una rata finale unica da 725 mila euro. Con un reddito da 88.216 euro l'anno bisogna davvero fare acrobazie per pagare 150 mila euro annui di rate di mutuo. Come hanno fatto i Galan? Mistero...

di Franco Bechis
 
una domanda viene spontanea voi direte questa e l italia si questa e l italia cosa vi aspettavate da questo paese di corrotti
provate ad esempio che un cittadino normale vuole stipulare un mutuo di 200000 euro con una banca per comprarsi una casa
se nn hai un lavoro stabile e nessun garante ti prendono a calci in cxlo
 
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Mose, Renzi: il problema non è fare le regole, ma rispettarle. Ora facciamo sul serio

gia adesso vogliono fare sul serio invece prima facevano una mazzetta a te e una mazzetta anche a te
 
Ordigno artigianale esplode nel cortile della sede del Pd di Firenze

Un ordigno artigianale è stato fatto esplodere la scorsa notte all’interno del cortile del palazzo dove si trova la sede del Pd cittadino e regionale, in via Forlanini a Firenze. L’esplosione ha annerito in parte la facciata sul retro dell’immobile e incrinato una finestra. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti della Digos della Questura. Fabio Incatasciato, il segretario fiorentino del Pd, ne ha dato l'annuncio su Facebook
Secondo quanto trapela, si segue la pista dell’intimidazione nei confronti del Pd e di Firenze in particolare, città natale del premier Matteo Renzi. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di un’intimidazione diretta proprio al primo ministro.
 
Mose, «Viaggi e rimborsi elettorali
Ecco le richieste dei politici»

Nelle carte dell’inchiesta spuntano i nomi di Enrico Letta e Monorchio. L’ex premier smentisce: «Cado dalle nuvole. Mai ricevuto un euro»
di Marco Imarisio e Andrea Pasqualetto

VENEZIA - Nella carte dell’inchiesta sul Mose c’è l’imbarazzo della scelta. La premessa doverosa è che nessuno dei nuovi nomi citati è indagato dai magistrati. Ma la rete del Consorzio Venezia Nuova toccava mondi diversi tra loro. E così, tra gli altri, spuntano personalità come l’ex premier Enrico Letta, l’arcivescovo di Milano Angelo Scola, e tra i molti funzionari statali anche l’ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio. A parlare di loro sono i quattro testimoni dell’inchiesta veneziana sul Mose: Giovanni Mazzacurati, ex presidente del Consorzio (qui il memoriale dell’ingegnere), Piergiorgio Baita, ex timoniere del gruppo Mantovani, l’ex segretaria di Galan, Claudia Minutillo. E ora anche Roberto Pravatà, l’ex vicedirettore generale del Consorzio Venezia Nuova.
 
ANCHE ENRICO LETTA, QUI VIENE GIU' TUTTO

L'inchiesta Mose miete altre vittime: 150mila euro ad Enrico Letta per la sua campagna, questo riferiscono i testimoni. Ma c'è anche un altro nome illustre. A parlare è l'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Mazzacurati: "L'ex sindaco Cacciari ci disse di aiutare un'azienda per un cantiere da 10 milioni e di sponsorizzare con 300 mila euro la squadra di calcio". E l'ex braccio destro di Mazzacurati coinvolge pure l'ex premier Enrico Letta: "Per il finanziamento della sua campagna elettorale fu predisposto un incarico fittizio a un intermediario".
 
Di Pietro: "Expo e Mose peggio di Mani Pulite. Greganti? Complici nel Pd"
di Lorenzo Lamperti

"Superiorità morale? Mai esistita. Ci sono ladri sia a destra sia a sinistra". Antonio Di Pietro, ex pm di Tangentopoli, interviene su Expo e Mose in un'intervista ad Affaritaliani.it: "20 anni fa rubavano soldi per i partiti, oggi solo per loro stessi. I finanziamenti leciti come quello alla Curia peggio degli illeciti: servono a comprare il consenso". Su Greganti: "E' ancora in giro perché nel Pd qualcuno era ricattabile o complice. Cantone? Le soluzione non è il D'Artagnan di turno". E amaro confessa: "Se Mani Pulite è passata invano? Peggio, ha selezionato la specie criminale. Oggi c'è un sistema molto più forte, piduista e paramafioso".

Antonio Di Pietro, le inchieste Expo e Mose che cosa ci insegnano? Destra e sinistra rubano entrambe alla stessa maniera?

Sul piano giudiziario è la prova, da Mani Pulite in poi, che non esiste e non è mai esistita una differenza politica ma solo personale. Sia a destra sia al centro sia a sinistra e sia nella Prima che nella Seconda Repubblica ci sono persone corrette e persone scorrette. Così come nella Prima Repubblica c'era da una parte Salvo Lima e dall'altra Pio La Torre, così oggi da una parte ci sono tante persone perbene che fanno politica con tanti sacrifici e dall'altra c'è chi usa la politica per farsi gli affari propri.

Quali differenze ci sono tra i sistemi criminali emersi a Milano e Venezia e quello scoperto da lei e dagli altri magistrati milanesi di Mani Pulite?

Sul piano fattuale quello che avveniva 20 anni fa sta avvenendo anche adesso, cioè un sistema di imprese che entra nel sistema degli appalti pubblici grazie a elargizioni illecite ai politici. Ma oggi questo sistema ha molta più capacità criminale. Ed è un sistema molto più strutturato. Mani Pulite aveva scoperto un sistema di corruzione legato ai partiti. Il denaro veniva poi spartito all'interno del partito. Insomma, era quantomeno un crimine legato a un'attività politica. Oggi invece queste elargizioni avvengono per singoli politici che non operano per nome e per conto del partito ma solo seguendo interessi personali.

Insomma, la situazione è peggiorata?

C'è stata un'ingegnerizzazione del sistema. Il problema di fondo è che si consente e anzi si permette di scaricare dalle tasse i finanziamenti leciti. Basta fare una dichiarazione congiunta al Parlamento per rendere il finanziamento non perseguibile.

Nell'inchiesta sul Mose molti politici sono indagati per finanziamento illecito...

Sì, ma a me fanno più impressione quei politici o quelle strutture, anche ecclesiastiche, che hanno ricevuto fondi formalmente leciti ma sostanzialmente dati per carpirne la raccomandazione o comprarne il consenso.

Ma com'è possibile che a 20 anni di distanza tornino personaggi come Greganti e Frigerio?

Primo Greganti e Frigerio stavano facendo, secondo le accuse, le stesse cose che facevano prima. A me preoccupa di più il fatto che gli veniva riservato il primo posto nelle feste di partito e nelle associazioni culturali di partito. Frigerio è stato anche ricandidato dopo la condanna. All'interno della classe dirigente e politica attuale ci sono persone che, perché ricattati o perché complici, fanno rientrare dalla finestra chi era uscito dalla porta.

Le sembra che il Pd abbia reagito nella maniera corretta su queste inchieste?

E' ipocrita e ridicolo dire, come ha fatto qualche pezzo grosso del Pd, che si è provveduto a sospendere Greganti dopo l'inchiesta Expo. Ma è grave averlo riammesso dopo quello che era successo 20 anni fa. Greganti era già stato condannato. Già lo sapevi, che senso ha sospenderlo adesso?

Insomma, la superiorità morale della sinistra non esiste?

La superiorità morale basata sull'appartenenza a un partito non è mai esistita. Esiste la superiorità morale dei singoli individui che rispettano le leggi.

Soprattutto dall'inchiesta del Mose ogni giorno emergono nuovi nomi anche di primissimo piano. Possibile che ci sia stato un fenomeno corruttivo così ampio?

In queste inchieste si frappongono due metodologie: il finanziamento illecito e il millantato credito. Sarà un'operazione molto delicata in fase istruttoria e dibattimentale chi ha usato come schermo dei portaborse e quali portaborse hanno invece utilizzato nomi importanti per arricchirsi alle loro spalle.

Ora sembra che la nomina di Cantone sia il toccasana per risolvere tutto. Ma sarà davvero così?

Renzi ha detto che le regole ci sono e che bisogna contrastare i ladri è solo una parte della verità. Sia in ambito penale che civile e amministrativo non sempre possediamo le leggi e gli strumenti adatti per contrastare i ladri. Aspettare il magistrato significa aspettare il morto perché quando interviene il magistrato significa che il reato si è già consumato. Bisogna intervenire prima, non basta nominare il D'Artagnan di turno. A mani nude non si va da nessuna parte, nomine come queste rischiano di diventare solo un'ipocrisia.

Quali strumenti servono alla magistratura per essere più efficace?

Io e i colleghi di Mani Pulite dal 1994 diciamo che serve il reato di autoriciclaggio. Oggi sappiamo che forse lo faranno domani. Tra la destra Erode e la sinistra Ponzio Pilato non si è mai fatto quello che si doveva fare. La colpa non è solo di Berlusconi ma anche della sinistra che si è girata dall'altra parte quando si doveva prendere delle responsabilità.

L'insegnamento di Mani Pulite è stato vano?

Peggio, devo amaramente constatare che inchieste come Mani Pulite, Mose o Expo se non portano a forti decisioni politiche con nuove norme e nuovi strumenti per contrastare il reato finiscono per selezionare la specie. Più si va avanti e più i criminali più deboli vengono individuati dalla magistratura e quelli più forti restano al di fuori. Scoprire che ancora oggi Greganti e Frigerio dialogano all'interno delle istituzioni significa che 20 anni fa qualcuno l'ha fatta franca e mantiene il controllo della situazione. 20 anni fa era il politico che coordinava e controllava la situazione, oggi invece è un sistema piduista di potere che decide chi deve fare politica e dove deve farla, chi deve fare il magistrato e dove deve farlo. Il caso del magistrato delle acque è emblematico. Anche i ruoli di primo piano sono assuefatti e subordinati a un nuovo controllo di tipo paramafioso e piduista, un sistema di potere che la magistratura non riesce a intaccare. Solo la riscoperta dell'etica pubblica potrebbe farlo.
 

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