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[h=1]Nuova 7129: aerazione e ventilazione[/h] Belletti Orlando 18/04/2009
Spesso sugli allegati G che i nostri tecnici rilasciano veniva raccomandata l'installazione di un elettroventilatore o di collegare la cappa di estrazione dei fumi di cottura all'esterno; tutto ciò nella piena ottemperanza della norma UNI 7129 che sanciva tale obbligatorietà.
Al fin, quindi, di garantire una corretta aerazione del locale di installazione di un apparecchio a gas, la vecchia 7129 imponeva di realizzarla in uno dei seguenti metodi: cappa a tiraggio naturale collegata direttamente all'esterno, cappa aspirante elettrica collegata all'esterno, elettroventilatore collegato all'esterno.
Queste tre soluzioni imponevano l'aumento proporzionale delle aperture di ventilazione come conseguenza della sottrazione d'aria che si veniva a creare per l'azione delle medesime. Oltre alla spesa di far installare questi dispositivi si veniva a creare un'inefficienza energetica, dovuta al maggior afflusso d'aria fredda nei locali di installazione. Oltre a ciò, era possibile che si creassero situazioni di pericolo nel caso in cui, azionato l'elettroaspiratore e le aperture di ventilazione fossero state ostruite, i fumi della caldaia a camera aperta avrebbero potuto ritornare in ambiente con tutte le conseguenze del caso.
Ecco quindi che un piccolo aiuto in tal senso viene dalla nuova norma UNI 7129 che sancisce anche questo ulteriore metodo di esecuzione: "aerazione di tipo diretto, apertura permanente realizzata nel locale di installazione dell'apparecchio di cottura, in prossimità del soffitto (ad un altezza non minore di 1,8 m dal livello del pavimento) avente sezione netta almeno pari a 100 cmq. L'aerazione diretta può essere realizzata anche tramite condotti singoli o attraverso sistemi di ricambio d'aria controllato."
Certo, per fare ciò bisogna che siano soddisfatte alcune specifiche:
normativa del 2009 ma molti ancora non lo sanno e non lo fanno ma in cucina è come avere uno scarico di un auto a gas
Spesso sugli allegati G che i nostri tecnici rilasciano veniva raccomandata l'installazione di un elettroventilatore o di collegare la cappa di estrazione dei fumi di cottura all'esterno; tutto ciò nella piena ottemperanza della norma UNI 7129 che sanciva tale obbligatorietà.
La ventilazione e l’aereazione di un locale ove è ubicato un apparecchio di cottura sono essenziali per il corretto funzionamento e la sicurezza dell’impianto. La ventilazione serve a garantire il corretto apporto di aria: per la combustione di 1 mc di gas metano è necessario l’ossigeno contenuto in 12 mc di aria.
Invece l’aereazione è necessaria per eliminare i gas risultanti dalla reazione di combustione, che produce non solo anidride carbonica CO2 , secondo la reazione CH4 + 2O2 -> CO2+2H2O, ma anche ossidi di azoto e anidride nitrosa (i “Nox”). In ogni caso il locale di installazione di un apparecchio di cottura deve essere sempre aerato e ventilato e gli apparecchi di cottura devono essere dotati di termocoppie (punto 4.1 della nuova UNI 7129).
Tratto da Gas.IT, Newsletter 2/2009.Invece l’aereazione è necessaria per eliminare i gas risultanti dalla reazione di combustione, che produce non solo anidride carbonica CO2 , secondo la reazione CH4 + 2O2 -> CO2+2H2O, ma anche ossidi di azoto e anidride nitrosa (i “Nox”). In ogni caso il locale di installazione di un apparecchio di cottura deve essere sempre aerato e ventilato e gli apparecchi di cottura devono essere dotati di termocoppie (punto 4.1 della nuova UNI 7129).
Al fin, quindi, di garantire una corretta aerazione del locale di installazione di un apparecchio a gas, la vecchia 7129 imponeva di realizzarla in uno dei seguenti metodi: cappa a tiraggio naturale collegata direttamente all'esterno, cappa aspirante elettrica collegata all'esterno, elettroventilatore collegato all'esterno.
Queste tre soluzioni imponevano l'aumento proporzionale delle aperture di ventilazione come conseguenza della sottrazione d'aria che si veniva a creare per l'azione delle medesime. Oltre alla spesa di far installare questi dispositivi si veniva a creare un'inefficienza energetica, dovuta al maggior afflusso d'aria fredda nei locali di installazione. Oltre a ciò, era possibile che si creassero situazioni di pericolo nel caso in cui, azionato l'elettroaspiratore e le aperture di ventilazione fossero state ostruite, i fumi della caldaia a camera aperta avrebbero potuto ritornare in ambiente con tutte le conseguenze del caso.
Ecco quindi che un piccolo aiuto in tal senso viene dalla nuova norma UNI 7129 che sancisce anche questo ulteriore metodo di esecuzione: "aerazione di tipo diretto, apertura permanente realizzata nel locale di installazione dell'apparecchio di cottura, in prossimità del soffitto (ad un altezza non minore di 1,8 m dal livello del pavimento) avente sezione netta almeno pari a 100 cmq. L'aerazione diretta può essere realizzata anche tramite condotti singoli o attraverso sistemi di ricambio d'aria controllato."
Certo, per fare ciò bisogna che siano soddisfatte alcune specifiche:
- la portata termica nominale complessiva degli apparecchi di cottura non sia
maggiore di 11,7 kW; - la portata termica nominale massima complessiva riferita agli apparecchi di tipo A e agli apparecchi di cottura installati nel medesimo locale non sia maggiore di 15 kW.
normativa del 2009 ma molti ancora non lo sanno e non lo fanno ma in cucina è come avere uno scarico di un auto a gas