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[h=1]Questi sono i 12 paesi in cui le donne sono trattate peggio degli animali:[/h]

Il mondo sembra chiaro e semplice, grazie alle innumerevoli informazioni che troviamo sui diversi luoghi provenienti da tutto l'emisfero. Tuttavia, alcune cose sono sorprendenti ma allo stesso modo spaventose come... le vecchie "tradizioni", ce ne sono di molto crudeli che ancora oggi a distanza di anni vengono ancora praticate.

Oggi affronteremo proprio questo argomento: paesi in cui le donne non possono far valere i propri diritti, "diritti" che un essere vivente dovrebbe avere in qualsiasi parte del mondo sia uomo o donna senza alcuna distinzione. Le donne in questi paesi vengono quotidianamente esposte a violenze e trattate come merci e non come esseri umani.

In questi paesi non tutti gli animali vengono trattati in egual modo, alcune specie vengono venerate ed altre denigrate, come se fossero dei rifiuti, il titolo dell' articolo nasce proprio da questo.

Guardate quindi i 12 paesi che trattano le donne peggio degli animali e, se possibile, evitate di visitare questi luoghi:


[h=2]1 - Afghanistan[/h]
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L'aspettativa di vita media degli afgani è molto bassa, circa 45 anni! Milioni di vedove devono darsi da fare per sopravvivere. Tutto ciò perché la povertà, il conflitto armato, il matrimonio precoce e la violenza da parte dei loro mariti e delle famiglie sono molto comuni nel paese e proprio per questo le donne non hanno il diritto di fare niente.

E incredibile come tutto questo possa accadere! L'Afghanistan è stato un paese "laico" non molto tempo fa, un dato allarmante è il fatto che è uno dei paesi con ili tasso più elevato di mortalità femminile durante il parto.
[h=2]2 - Repubblica Democratica del Congo[/h]
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"Democratica" è una parola molto forte, perché qui le donne non possono nemmeno firmare alcun documento legale senza il permesso del marito. A causa delle guerre costanti, le donne congolesi si trovano facilmente sulla prima linea e facilmente muoiono. Altre sono state trovate abbandonate, senza marito e con i bambini, con il virus dell'AIDS per le violenze costanti a cui sono sottoposte non avendo alcun aiuto dal governo per sopravvivere.
[h=2]3 - Nepal[/h]
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In questo paese ci sono i matrimoni precoci, dato che i genitori sono autorizzati a vendere le loro figlie quando raggiungono l'età adulta. Non hanno scelta, devono accettare per proteggere la loro casa. Nella maggior parte dei casi di matrimoni precoci la donna muore durante il parto.


[h=2]4 - Mali[/h]
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In questo paese la crudeltà avviene liberamente. Mali è famoso per i suoi riti sanguinari nelle quali le ragazze sono sottoposte a mutilazioni genitali attraverso procedure dolorose come la tortura. Si sposano molto presto e, di conseguenza, muoiono durante il parto.
[h=2]5 - Pakistan[/h]
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La vita delle donne è molto difficile in questo paese, poiché quasi tutte le abitudini pakistane sono veramente pericolose per loro. Le ragazze pakistane possono facilmente subire punizioni per qualsiasi accusa, anche dal proprio sposo, il padre o addirittura il fratello. Le donne accusate di adulterio sono lapidate fino alla morte e provare la loro innocenza è fondamentalmente impossibile.
[h=2]6 - India[/h]
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In questo paese i ragazzi sono sopravvalutati mentre le ragazze sono discriminate dalla nascita e molte di loro non sopravvivono fino all'adolescenza.

Migliaia di ragazze indiane sono rapite per la prostituzione, la maggior parte di loro sono bambine e adolescenti.
[h=2]7 - Somalia[/h]
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Nella Somalia, lo stupro è molto comune e le donne soffrono in ospedali con condizioni estremamente miserabili per avere i propri figli. A loro è vietato lavorare! Per poi non parlare dei problemi legati alla fame e alla siccità, le donne sono violentate dai loro mariti e non esistono leggi per proteggerle.
[h=2]8 - Iraq[/h]
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Questo è un'altro paese in cui le ragazze sono rapite e violentate. Il paese è stato immerso in un settarismo infinito e non esiste una legge per proteggere le donne. Nell'anno 2014, 150 donne che hanno rifiutato di fornire servizi sessuali ai soldati sono state uccise brutalmente.


[h=2]9 - Ciad[/h]
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In questo paese le ragazze si sposano a 11-12 anni e sono totalmente dipendenti dai loro mariti. E' molto comune soffrire di violenza e abusi e non possono fare nulla.
[h=2]10 - Yemen[/h]
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Le donne dello Yemen non possono essere istruite perché devono prendersi cura dei loro mariti e venerarli. Anche se il governo cerca di fare qualcosa, la cultura è radicata e difficile da aggirare, infatti i vari progetti educativi sono stati tutti un fallimento.
[h=2]11 - Arabia Saudita[/h]
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Ci sono numerose restrizioni sulle donne in Arabia Saudita, tra cui la mancanza di permesso di guidare o di uscire dalla loro casa. Se una donna esce da sola, anche con il suo corpo pienamente coperto - obbligatorio anche in estate - può essere rapita e violentata.
[h=2]12 - Guatemala[/h]
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In Guatemala le donne sono molto spaventate dal percorso di vita che andranno ad affrontare, in quanto i reati contro di loro sono molti frequenti. Alcune donne vengono picchiate a morte e violentate senza alcuna legge che le protegga.
[h=2]Semplicemente spaventoso![/h]
 
QUESTO è TROPPO:


[video=facebook_2017;LegaSalento/videos/258410445036609/]https://www.facebook.com/LegaSalento/videos/258410445036609/[/video]
 
[h=1]questa sera andiamo all'osteria!




“Io ti battezzo…con l’alcolico che preferisci”.
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Si potrebbe riassumere così l’idea alla base di Gabola Church, la chiesa sudafricana fondata da Tsietsi Makiti, un vescovo di 52 anni, nella quale il rito del battesimo viene svolto, invece che con l’acqua santa, con birra, whisky o altre bevande alcoliche.

La nuova comunità di Everton è già composta da un folto numero di fedeli, circa 500 persone in soli due mesi dalla sua fondazione.
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Di certo questa notizia appare come particolarmente bizzarra. Ma Makiti ha una motivazione che riconduce la sua idea direttamente alle Sacre Scritture. Proprio nel testo sacro, infatti, viene raccontato di come Gesù avesse trasformato l’acqua in vino. Da questo primo miracolo deriverebbe quindi (almeno secondo il vescovo ed i suoi seguaci) la logica conclusione di poter fare battesimi “a base d’alcool”.

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Makiti ha anche aggiunto che vedere le persone battezzate con la birra felici e serene, gli fa credere che sia la cosa giusta e che vivano nella luce di Dio, come riportato da OMGVoice.

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Il nome della nuova chiesa, “Gabola”, è il più indicato: in lingua Tswana, parlata in Sudafrica, significa infatti “bere”.

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Ma al di là della stravaganza del rito, il vescovo ci tiene a sottolineare la grande capacità di accoglienza della sua comunità: chiunque, infatti, è benaccetto. Anche tutte le persone che negli altri luoghi di preghiera non erano benvolute.
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Questo è uno spazio dedicato alle persone che si riuniscono in nome di Dio, senza vergognarsi di essere bevitori”, ha dichiarato Makiti al Daily Sun.

Al momento le restrizioni della congregazione riguardano il genere. Ad oggi la comunità della Gabola Church è unicamente maschile, in quanto Makiti non si sente sicuro nel mescolare i generi a causa del comportamento che gli uomini ubriachi hanno verso le donne. L’obiettivo però è quello di educarli, in modo da poter aprire le porte alle donne, allargare la comunità e migliorare gli uomini che ne fanno parte.

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[video=facebook_2017;MagdiCristianoAllam/videos/268233723800134/]https://www.facebook.com/MagdiCristianoAllam/videos/268233723800134/[/video]
 
[h=1]Leader islamico: il Corano va insegnato nelle scuole e andremo in Parlamento[/h] alexvignotto Islam 22 febbraio 2019 1 Minute






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“Vorrei andare in parlamento”. “Mi piacerebbe Italia a maggioranza musulmana”. “Le donne devono coprirsi di più”. “Sono a favore della poligamia”. E’ il nostro futuro affidato in un’intervista a la Zanzara su Radio 24 da Piccardo, estremista islamico capo delle associazioni musulmane di Milano.

“La donna? E’ meglio che vada coperta – spiega – secondo i canoni del pudore islamico. Non mi piace la mercificazione del corpo femminile”. Quindi dice di essere favorevole alla poligamia: “Certo. Sono a favore della poligamia. Perché no?
Al massimo quattro mogli, come dice il Corano. E’ una limitazione che mette il Corano stesso”. Conclude dicendo che faranno di tutto perchè diventi obbligatorio insegnare il Corano nelle scuole. “Ci rivolgeremo al Parlamento Europeo” – ha aggiunto.

Sono queste le esternazioni del leader degli imam in Italia, con la Sinistra che li difende e li sostiene dicendo che l’Islam è una religione di pace.


https://tg24news.wordpress.com/2019...6tuh8pt-HF6fmTqDwf1QtyKP5RC4EwaTMkyhSZ-uliB50
 
un rom che cerca di rubare ad una anziana la signora interviene ma............


[video=facebook_2017;alberto.damiani.77/videos/1312627968753482/]https://www.facebook.com/alberto.damiani.77/videos/1312627968753482/[/video]
 
[h=1]MAXI RISSA TRA 80 IMMIGRATI IN CENTRO D’ACCOGLIENZA[/h] By
redazione blog
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25 Febbraio 2019
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Gabriele Laganà – Lun, 25/02/2019 – 18:50
PER IL GIORNALE.IT

Pomeriggio di vero terrore quello vissuto ieri all’interno del centro accoglienza per minori non accompagnati Civiform di Cividale, località in provincia di Udine.

A seguito di una lite originate probabilmente per futili motivi, una ottantina di ragazzi si sono affrontati con armi all’interno della struttura che attualmente ospita circa un centinaio di adolescenti iscritti a corsi di formazione professionale.

La maxi rissa, che ha causato numerosi feriti, è stata interrotta solo dal provvidenziale intervento di educatori ed agenti del Commissariato di polizia della cittadina ducale che, con enorme difficoltà, sono riusciti a bloccare i contendenti.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la rissa sarebbe nata nel cortile dell’istituto, nei pressi dei campi di atletica, dopo un acceso scambio di provocazioni tra due gruppi di giovani, uno albanese-kosovaro e l’altro pakistano.

La lite, però, è subito degenerata in un vero e proprio scontro fisico che ha coinvolto decine di persone. Alcuni minorenni hanno prima minacciato e, poi, aggredito gli avversari utilizzando tubi metallici e altri oggetti.

Gli educatori, constatata la grave situazione, hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Cividale e diverse auto della Questura di Udine a supporto.

I poliziotti sono riusciti a sedare la maxi rissa con grande difficoltà. Dopo aver ripristinato la calma, gli agenti hanno denunciato per rissa aggravata 25 minori, 12 di etnia albanese-kosovara e 13 di origini pakistane.

Uno di questi ultimi, un 17enne, è stato anche denunciato per illecita detenzione di stupefacente in quanto trovato in possesso di 3,9 grammi di hashish divisi in sei dosi che aveva nascosto in camera.

Infine, le forze dell’ordine hanno sequestrato 7 tubi metallici di circa mezzo metro di lunghezza, un coltello da cucina ed una mazza da cricket. Sono tutt’ora in corso indagini per chiarire i motivi che hanno scatenato la maxi rissa e per individuare tutti i responsabili che hanno preso parte agli scontri.

Sul luogo teatro della violenza sono giunti accorse anche diverse ambulanze che hanno soccorso i feriti. Almeno 7 minori sono stati condotti al pronto soccorso per le necessarie cure.
 

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