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Così il marocchino faceva finta di essere investito dalle auto
Inchiodato dalle telecamere di sicurezza. Un episodio simile qualche mese fa, nella stessa zona. Ora rischia una querela per tentata truffa


Francesca Bernasconi - Gio, 26/09/2019 - 17:04

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A smascherarlo sono state le telecamere di videosorveglianza della zona.
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Una truffa in piena regola, quella messa in atto a Verona da un 24enne marocchino, senza fissa dimora.
È successo lo scorso lunedì pomeriggio, quando una Fiat Panda si è dovuta fermare in via Torbido, pensando di aver urtato un pedone. A terra, sulla strada, c'è un ragazzo che sostiene di essere stato investito. Tutto falso.
Le videocamere di sorveglianza, infatti, hanno svelato il sistema messo in atto dal marocchino. Non era la prima volta, infatti, che il ragazzo fingeva un investimento. L'occhio elettronico ha ripreso il 24enne mentre cammina, attraversando la strada. Mentre cammina, al passaggio della Fiat Panda, sbatte violentemente le mani contro il vetro. Poi, rimane in piedi per un attimo e quando vede l'auto frenare, incerta, si butta a terra, tenendosi la caviglia e fingendo l'incidente.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, non sarebbe la prima volta che il ragazzo ricorre a questo sistema. Solo tre mesi fa, infatti, il marocchino sarebbe stato protagonista di un simile episodio, in via Stazione. Quella volta, aveva dichiarato di essere stato investito da una bicicletta, che non si era nemmeno fermata. Ma dagli accertamenti era emersa un'ingente quantità di alcol in circolo nel suo corpo, unita alla droga, tanto che le lesioni riportate dal giovane non erano state ricondotte all'incidente. Ora, il 24enne è stato smascherato e rischia una querela per tentata truffa.


 
Ema, "test su tutti i farmaci venduti in Europa": un enorme allarme sulle impurità cancerogene
26 Settembre 2019
Ema, test su tutti i farmaci venduti in Europa: un enorme allarme sulle impurità cancerogene



I farmaci autorizzati al commercio dall'Unione Europea devono essere controllati e testati per possibile presenza di sostanze cancerogene. Questo è quanto richiede l'Ema (European Medicines Agency) come misura precauzionale per tutti i farmaci che contengono principi attivi prodotti da sintesi chimica, in modo da salvaguardare la salute di tutti i cittadini europei.
Stando a quanto viene riportato da Repubblica, le sostanze in questione sono le nitosammine, le quali causarono il ritiro da parte dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) dei lotti di ranitidina e, nel 2018, di farmaci antipertensivi contenenti valsartan.
Leggi anche: Tumore al seno, l'ultima sorprendente scoperta: consumare soffritto riduce il rischio
L'Ema ha diramato un annuncio in cui invita chi è stato autorizzato a mettere in vendita i farmaci in questione ad informare le autorità competenti in caso di possibile ritrovamento di nitosammine.
Le nitosammine sono catalogate come "probabile cancerogeno", il che comporta un aumento di rischio di tumore a lungo termine in caso di esposizione a tale sostanza. L'Ema ha fatto sapere al riguardo: "Sono presenti in alcuni cibi e nell'acqua potabile e, quando sono stati trovati nei farmaci, il rischio di sviluppare un tumore è stato giudicato basso".


tranquillo ti cura subito da ogni male.Amen
 
NON PIACE NEPPURE AL PD FIGURIAMOCI A NOI.


FU PRESIDENTA
Laura Boldrini, retroscena-Minzolini: Zingaretti non la voleva nel Pd, il silenzio di Andrea Oralndo
26 Settembre 2019
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Nicola Zingaretti, Laura Boldrini



La "piroetta" di Laura Boldrini, che ha mollato LeU per entrare nel Pd de-renzizzato, tiene banco anche nel retroscena firmato da Augusto Minzolini su Il Giornale di giovedì 26 settembre. Come sempre, Minzo, fornisce dettagli, indiscrezioni e ricostruzioni taglienti. E così si scopre che la sera precedente al giorno in cui sarebbe uscita su Repubblica l'intervista con cui comunicava il cambio di casacca, la Boldrini ha cercato di avvertire in anticipo il segretario, Nicola Zingaretti, per avvisarlo della sua scelta. Peccato però che la fu presidenta, stando alla ricostruzione di Minzolini, non sia riuscita a trovarlo. Dunque si è rivolta telefonicamente ad Andrea Orlando: "Non riesco a mettermi in contatto con Nicola, puoi metterlo al corrente prima che l'intervista esca?". Ma niente di fatto neppure in questo caso: Orlando, infatti, si è visto bene dall'avvisare il segretario dem. E perché mai? La ragione la avrebbe spiegata lo stesso Orlando con una battuta ai suoi amici: "Non volevo rovinare la serata a Nicola", il quale ovviamente è Zingaretti.
 

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