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[h=3]Genesi 1,26-28[/h]
26 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
27 Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
28 Dio li benedisse e disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra».


QUINDI NOI SIAMO UGUALI A DIO?








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Francesca Mancuso MANGIARE ALLERTE ALIMENTARI 21-09-2018 [h=1]Acqua in bottiglia Fonte Itala contaminata da tricloroetilene: tutti i lotti ritirati[/h]
fonte-italia-richiam.jpg

Acqua contaminata da tricloroetilene. Il Ministero della salute richiama quella commercializzata dal marchio Fonte Itala. All'interno infatti è stata trovata una sostanza, il tricloroetilene, in quantità superiori a quelle consentite dalla legge.

Ancora un'allerta che riguarda l'acqua in bottiglia. Questa volta il richiamo coinvolge l'acqua minerale naturale effervescente, chiarissima e frizzante,prodotta da Fonte Itala srl presso lo stabilimento di C.da La Francesca – Atella (PZ). Attualmente l'unico formato ritirato è quello nelle bottiglie in PET da 1,5 l.

I lotti oggetto di richiamo hanno data di scadenza settembre 2019 e sono i seguenti:

  • L110918
  • L120918
  • L130918
  • L150918
Secondo quanto riportato nel documento del Ministero della salute il provvedimento è stato reso necessario per via della
"presenza di tricloroetilene in concentrazione superiore ai livelli previsti dall'Allegato II del decreto del Ministero della salute del 10/02/2015 (valore rilevato nell'acqua minerale: microgrammi 0,2/l)".
allerta-acqua-fonte-italia-screen.jpg

Normalmente, il tricloroetilene viene rapidamente assorbito attraverso il tratto gastrointestinale. Attraverso la circolazione sanguigna, passa anche nei tessuti e si concentra soprattutto nel fegato, nel rene, nel sistema nervoso centrale e nei tessuti adiposi. Il composto viene eliminato dal corpo principalmente attraverso l’aria espirata o come metaboliti attraverso le urine ma ad alte concentrazioni esso può causare depressione del sistema nervoso centrale, mentre concentrazioni più basse danneggiano il fegato ed i reni.

Per questo, la OMS ha stabilito un valore guida provvisorio di 20 µg/L:
"La provvisorietà del valore guida del tricloroetilene è attribuibile alla mancanza di sufficienti dati tossicologici" spiega il Ministero della salute.
Se di recente avete acquistato quest'acqua, controllate il lotto e se coincide con uno di quelli richiamati, evitate di consumarla e riportatela presso il punto vendita per ottenere un cambio o un rimborso.

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Francesca Mancuso MANGIARE ALTRI ALIMENTI 24-09-2018 [h=1]Bibite gassate e soft drink, sono tutti pieni zeppi di microplastiche. Ecco chi ne contiene di più[/h]
microplastica-salv.jpg

Microplastiche anche nelle bibite che finiscono sulle nostre tavole. Una nuova inchiesta condotta dal Salvagente su 18 bevande ha messo in luce che nessuno dei tè, delle cole, delle gassose, delle aranciate o delle acque toniche esaminate sia al riparo da questi minuscoli frammenti.

Si tratta del primo test in assoluto sull’impatto delle microplastiche sui soft drink. Il Salvagente ha commissionato le analisi ai laboratori del Gruppo Maurizi. Seven Up, Pepsi, San Benedetto, Schweppes, Beltè, Coca-Cola, Fanta, Sprite sono solo alcuni dei marchi finiti sotto esame e, come tutti quelli oggetto di ricerca, hanno un esito davvero inquietante: la presenza di microplastiche.

Tutte e 18 le bottiglie appartenenti a vari marchi presentavano microplastiche con valori che andavano da un minimo di 0,89 mpp/l (microparticelle per litro) ad un massimo di 18,89 mpp/l.

In testa alla classifica negativa, con la maggiore presenza di microplastiche, troviamo Seven Up con 18,89 mpp/l, seguita dalla Gazzosa San Benedetto (15,75 mpp/l), dalla Gazzosa Esselunga (15,33 mpp/l), dalla Schweppes tonica (14,60 mpp/l) alla Pepsi (13 mpp/l). Fanta e Coca Cola ne vantano rispettivamente 4,57 mpp/l e 3,50 mpp/l.
infografica-microplastica.jpg
Fonte: Il Salvagente
“Nel corso delle analisi che abbiamo effettuato per valutare la possibile presenza di microplastiche nei liquidi, abbiamo realizzato accurate prove di fondo e di bianco per verificare eventuali contaminazioni anche da parte dell’aria circostante. Tali prove garantiscono risultati affidabili secondo i protocolli vigenti per le attività di analisi di questo tipo. I dati rilevati nel nostro laboratorio confermano il legame tra inquinamento ambientale e catena alimentare” ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione dei risultati Daniela Maurizi, AD del Gruppo.
[h=2]Microplastiche ovunque[/h]
D'altronde è già stato confermato che siano presenti anche nell'acqua che beviamo.
"Da qualche anno chi la cerca, a prescindere da cosa analizza, la trova. Se ne trova nella carne dei pesci che consumiamo e che ne accumulano anche quantità che fanno impressione, nei frutti di mare, nel sale marino, nelle acque (di fiumi, di rubinetto, perfino nelle minerali). Non risparmia neppure prodotti come il miele" spiega il Salvagente.
Purtroppo, in questo caso il detto "chi cerca trova" calza fin troppo a pennello. [h=2]Microplastiche, che fare?[/h]
Le microplastiche purtroppo sono un grosso problema a livello mondiale. Esse hanno dimensioni inferiori ai 5 millimetri e sono così piccole da non essere distinguibili neanche dagli animali, che finiscono per ingerirle. A quel punto, si inseriscono nella nostra catena alimentare. Di recente è stato scoperto che sono veicolate anche dagli insetti. Oltre ai prodotti cosmetici che contengono i cosiddetti microgranuli, le microplastiche derivano dalla scomposizione di pezzi più grandi.

Al momento le autorità di vari paesi stanno cercando di correre ai ripari. Dal 1° gennaio 2018 sono state messe al bando in Canada e nel Regno Unito. In Italia lo saranno dal 2020.
[h=2]La petizione[/h]
Il WWF ha sottolineato che ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di plastica invadono il Mediterraneo. Per Gaetano Benedetto, Direttore Generale WWF Italia "serve un’azione decisa e immediata per evitare che il Mediterraneo soffochi nella plastica".

Per questo, ha rilanciato la petizione tramite la quale possiamo chiedere che gli Stati europei vietino da subito 10 prodotti di plastica usa e getta, che venga introdotta una cauzione su tali prodotti e che siano messe fuori produzione in Italia tutte le microplastiche da tutti i prodotti (a cominciare dai detergenti) entro il 2025, confermando il divieto delle microplastiche nei cosmetici dal primo gennaio 2020, stabilito dalla Legge di Bilancio 2018.

Per firmare la petizione clicca qui

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