Il sentimento di orgoglio, di colore, di appartenenza, è importante, ma solo se inteso come naturale e infantile sentimento e non come ideologia.
C'è da dire che non abbiamo chiesto noi di nascere, di nascere in una famiglia italiana, di nascere in una città italiana, piuttosto che di un'altra città di un altro paese del mondo. Quindi, non possiamo, anche volendo, fare una scelta obiettiva, e mi domando quale orgoglio possa esserci in questa conoscenza se immersa in un mare di ignoranza rispetto al resto del mondo.
No. L'uomo non ha radici, ha piedi, e i piedi servono per camminare, per oltrepassare i confini di tutto ciò che è famigliare, abituale, che sembra appartenerci... ma forse perché non abitiamo il mondo, perché siamo in una sorta di cattività, in una gabbia che chiamiamo città.
Inverto la domanda: la nostra città è orgogliosa di noi, o, piuttosto, è indifferente a noi, a chi la abita?
"Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili"