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ORRORE AL SUD MAROCCHINATE GIA DETTO MA.......

Alien.

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La verità sulle marocchinate: "Stupravano le donne perché odiavano l'Italia"
Dall'archivio di Stato un documento rivela la ragione delle atrocità commesse dai soldati marocchini inquadrati nel Corpo di spedizione francese in Italia:
"Stuprano e uccidono per risentimento verso la nazione che odiosamente tradì la Francia"

Cristina Verdi - Ven, 01/11/2019 - 14:36


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Il documento trovato nell’Archivio di Stato dal presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, Emiliano Ciotti, getta nuove ombre sull’azione del Corpo di spedizione francese durante la campagna d’Italia.

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Gli abusi consumati dai goumier, i soldati marocchini inquadrati nell’esercito d’Oltralpe, vengono certificati dal generale Alphonse Juin, comandante del Corpo, che il 24 maggio 1944 sottoscrive un memorandum che ha come oggetto il “maltrattamento di popolazione civile". L’informativa diretta al Comando Alleato, che chiedeva spiegazioni su stupri e uccisioni di migliaia di civili, parla di “atti di brigantaggio, di rapina armata e di ratto”. Le vittime sono gli italiani, in particolare le donne, colpiti dai soldati marocchini, a detta del generale, per via dei "sentimenti nei confronti di una Nazione che odiosamente tradì la Francia”.
Rabbia e senso di rivalsa contro un Paese, il nostro, che nelle stesse carte viene definito “conquistato”. L’orrore delle "marocchinate" che si consumarono nei paesi della Ciociaria durante la battaglia della Valle del Liri, spiega Ciotti all’agenzia di stampa Adnkronos, era dunque motivato dal “risentimento nazionale per la dichiarazione di guerra dell'Italia”. “Per la prima volta – fa notare lo studioso - si spiega perché le truppe francesi stupravano e uccidevano le donne italiane”. Il generale Juin, nel documento, cerca di spiegare agli Alleati il comportamento dei suoi soldati, pur biasimandolo. “Comunque forti possano essere i nostri sentimenti nei confronti di una Nazione che odiosamente tradì la Francia - comunicava - noi dobbiamo mantenere un'attitudine dignitosa”. Altrimenti, avverte, la “considerazione” che “l'esercito francese si è guadagnato sul campo di battaglia italiano” verrebbe meno.
“Sarebbe facile cementare questa reputazione adottando una scorretta abitudine in un paese conquistato, verso un popolo che sta attualmente sperimentando tutti gli orrori della guerra e la cui responsabilità della sua amministrazione”, continua il generale, che chiede al comandante della divisione di prendere provvedimenti per “por termine a tutti quegli atti che vanno a detrimento della morale e della dignità del vincitore”. Una verità, quella che emerge dai documenti ufficiali, che sembra sconosciuta al presidente francese Emmanuel Macron, che lo scorso agosto a Saint-Raphael, in occasione del 75esimo anniversario dello sbarco alleato in Provenza, chiese davanti ai presidenti di Guinea e Costa d’Avorio di intitolare strade e piazze ai militari africani. Il capo dell’Eliseo li ha definiti “eroi” che "hanno fatto l'onore e la grandezza della Francia”.
Per Ciotti, invece, nipote di uno dei ragazzi brutalmente uccisi nel ’44, sono solo “stupratori” e “assassini”. “Molti di loro – aggiunge - si macchiarono di crimini inauditi e violenze di ogni genere contro la popolazione civile”. L’appello, quindi, è al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e al premier Giuseppe Conte perché “intervengano nelle sedi istituzionali per riaffermare l'inopportunità dell'intitolazione di vie e piazze francesi a dei soldati che compirono delitti, razzie, stupri e omicidi e che ancora oggi sono ricordati con orrore dalle popolazioni che 75 anni fa subirono tali violenze”. “Invece di esaltare le gesta dei coloniali, il Presidente Macron chieda scusa all'Italia e alle vittime”, conclude Ciotti chiedendo rispetto per quell’Italia sfregiata che ancora aspetta verità e giustizia.


FACILE CHIEDERE SCUSA CHE SCHIFO.PECCATO CHE NESSUNO VIOLENTI SUA NONNA E POI CHIEDA SCUSA.

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DONNE DEL SUD STUPRATE DAI SOLDATI MAROCCHINI FRANCESI NESSUNO MAI- NEPPURE OGGI NESSUNO DIFENDE LE DONNE ITALIANE -LO STATO TI LASCIA SEMPRE SOLO L'IMPORTATI E CHE LAVORI E PAGHI LE TASSE-PRESTO ARRIVERA UN NUOVO GIORNO.
 
MA A TE CHI TI DA L'8X1000 L'ISLAM ? ANCHE A LUI FANNO SCHIFO GLI ITALIANI MA CHE PAESE "DA FAVOLA"



Polemiche a Seravezza, parroco promuove conferenze su islam e Corano

Le lezioni, tenute da un docente di storia di religioni, si terranno l'11 ed il 18 novembre, e sono aperte a tutti. La decisione del parroco don Luca Volpi ha però diviso l'opinione pubblica

Federico Garau - Ven, 01/11/2019 - 14:29

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Polemiche a Seravezza (Lucca) dopo la decisione del parroco di dedicare due giornate allo studio dell'islam.
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Gli incontri formativi, voluti da don Luca Volpi, si terranno l'11 ed il 18 novembre, e l'invito è rivolto a tutti, sopratutto ai musulmani.
Sta facendo non poco discutere il volantino di presentazione affisso sulla bacheca del duomo, dove viene comunicato il programma ed il luogo dove si terranno entrambe le conferenze, tenute dal dottor Massimo Salani. Docente di storia delle religioni e patrologia all'istituto superiore di scienze religiose di Pisa e allo studio teologico interdiocesano di Camaiore, il professore parlerà di Corano (l'11 novembre) e di islam (18 novembre) in una sala messa a disposizione in via Scalette.
I residenti di Seravezza sono ormai abituati alle decisioni – non sempre apprezzate – di don Luca. La scorsa estate, ad esempio, i cittadini si erano visti arrivare a casa dei volantini nei quali il parroco chiedere un contributo di 1000/2000 euro a famiglia per la manutenzione dei luoghi di culto. “La chiesa è un bene per tutti e per questo mi aspetto molta generosità”, aveva detto, come riportato da “La Nazione”. “Chi non può permetterselo sarà compensato da quanti hanno maggiori possibilità e possono pagare per gli altri. Vista l’attuale situazione economica non di miseria, ma neppure sufficiente a mantenere tutte le strutture liturgico-pastorali ereditate dal passato, dovremo scegliere se mantenere i beni immobili o abbandonarli. Forse è meglio venderle, per quanto possibile. E non è vero che noi siamo i più poveri, se ci possiamo permettere o l’auto nuova o la seconda casa, la settimana bianca o la crociera, magari di spendere centinaia di euro per le vacanze”, aveva concluso.
 
ODDIO LA MADONNA ARRIVA IL NUOVO GESU' ?



"Non sapevo di essere incinta..." Scandalo nel convento messinese
È successo in un convento in provincia di Messina. La suora, pare di origini africane, ha scoperto di essere incinta in ospedale, dove era andata per dolori addominali

Giorgio Vaiana - Ven, 01/11/2019 - 11:19

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Aveva fortisimi dolori addominali, tanto che ha deciso di farsi portare al vicino ospedale di Sant'Agata di Militello, in provincia di Messina.
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Poi la sorpresa: era incinta. Niente di grave se, in quel lettino per l'ecografia, non ci fosse stata una suora di un convento dei Nebrodi. È scandalo nel convento di una cittadina messinese per la storia venuta fuori nei giorni scorsi che ha creato stupore nel paesino e imbarazzo in Vaticano.
La suora, pare di origini africane, ha accusato fortissimi dolori addominali. Le sorelle, preoccupate da questo malessere che non andava via e visto che di recente aveva fatto visita al suo paese natale, hanno deciso di portarla al vicino nosocomio per fargli fare degli esami di approfondimento. I medici, dopo i prelievi di sangue e una ecografia, non hanno avuto dubbi: la suora è incinta. E da diverse settimane.
A quel punto è calato il massimo riserbo sulla suora che è stata di nuovo condotta al convento. Ora c'è molto imbarazzo. E bisognerà capire come la chiesa deciderà di intevenire. Probabile che alla sorella sarà chiesto di rinunciare agli abiti sacri e che possa iniziare una nuova vita da donna comune. E anche mamma. Sulla vicenda nessuna conferma o smentita da parte dell’arcivescovado.



 

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