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Roby
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Il latte fa realmente bene alle ossa? Chi lo sostiene farebbe bene ad informarsi meglio…
Il latte contiene calcio, utile alle ossa e per questo viene ampiamente consigliato, per l’osteoporosi. Ma contiene anche proteine animali che, acide, per essere smaltite necessitano di calcio.
Come un usuraio, il latte presta un pò di calcio, chiedendone per essere smaltito, più di quello offerto. Le proteine del latte, sommate a quelle provenienti da carne e pesce, costringono l’organismo a sottrarre calcio all’osso così da poter provvedere al loro smaltimento.
Infatti, la salute dell’osso dipende molto più da quei fattori che impediscono le perdite di calcio dall’organismo che dalla semplice quantità di calcio assunta. Quasi tutto il calcio dell’organismo è contenuto nello scheletro, una vera e propria banca del calcio. Il calcio viene perso continuamente attraverso le urine, le feci e il sudore: queste perdite vengono reintegrate attingendo ai depositi di calcio nell’osso, costretto a cedere calcio in continuazione. Il calcio immagazzinato nell’osso viene poi reintegrato con quello alimentare.
Esiste dunque quello che viene chiamato "bilancio del calcio": bisogna che il calcio assunto con la dieta sia maggiore di quello perso, altrimenti il bilancio è negativo e si va incontro all’osteoporosi.
In generale, nelle popolazioni che consumano molto latte, l’incidenza di osteoporosi è maggiore; è invece rara nei paesi dove non si beve latte. É noto che tra gli esquimesi, che assumono oltre 2.000 mg di calcio al giorno, l’osteoporosi dilaga.
Vari studi, tra i quali l’Harvard Nurses Health Study (oltre 75.000 donne seguite clinicamente per dodici anni), mostrano che l’aumentato consumo di latticini è associato ad uun piùelevato rischio fratture).
Di seguito sono elencati alcuni problemi correlati al consumo di latte in adulti e bambini.
* Carenza di ferro: il latte ha un bassissimo contenuto di ferro (0.2 mg/100 mg di latte), e per riuscire a raggiungere la dose di ferro raccomandata di 15 mg al giorno, un bambino dovrebbe bere 7.5 litri di latte. In aggiunta, il latte è responsabile di perdite di sangue dal tratto intestinale, che contribuiscono a ridurre i depositi di ferro dell’organismo.
* Diabete Mellito: su 142 bambini diabetici presi in esame in uno studio, il 100% presentava nel sangue livelli elevati di un anticorpo contro una proteina del latte vaccino. Si ritiene che questi anticorpi siano gli stessi che distruggono anche le cellule pancreatiche produttrici di insulina.
* Calcio: la verdura a foglia verde (cicoria, rucola, radicchio, bieta, ecc.) è una fonte di calcio altrettanto valida, se non addirittura migliore, del latte.
* Contenuto di grassi: ad eccezione del latte scremato, il latte e i prodotti di sua derivazione sono ricchi di grassi saturi e colesterolo, che favoriscono l’insorgenza di arteriosclerosi.
* Lattosio: molti soggetti di asiatici o africani sono incapaci di digerire lo zucchero del latte, il lattosio, con conseguenti coliche addominali, gas e diarrea. Il lattosio, poi, se viene digerito, libera il galattosio, un monosaccaride che è stato messo in relazione con il tumore dell’ovaio.
* Allergie: il latte è uno dei maggiori responsabili di allergie alimentari. Durante la sua digestione, vengono rilasciati oltre 100 antigeni (sostanze che innescano le allergie). Spesso i sintomi sono subdoli e non vengono attribuiti direttamente al consumo di latte, ma molte persone affette da asma, rinite allergica, artrite reumatoide, migliorano smettendo di assumere latticini.
* Coliche del lattante: le proteine del latte causano coliche addominali, un problema che affligge un lattante su cinque, perché se la madre assume latticini, le proteine del latte vaccino passano nel latte materno. In 1/3 dei lattanti al seno affetti da coliche, i sintomi sono scomparsi dopo che la madre ha smesso di assumere questi cibi.
* Contaminanti: il latte viene frequentemente contaminato con antibiotici, ormoni della crescita, oltre che con gli erbicidi e i pesticidi veic
Il latte contiene calcio, utile alle ossa e per questo viene ampiamente consigliato, per l’osteoporosi. Ma contiene anche proteine animali che, acide, per essere smaltite necessitano di calcio.
Come un usuraio, il latte presta un pò di calcio, chiedendone per essere smaltito, più di quello offerto. Le proteine del latte, sommate a quelle provenienti da carne e pesce, costringono l’organismo a sottrarre calcio all’osso così da poter provvedere al loro smaltimento.
Infatti, la salute dell’osso dipende molto più da quei fattori che impediscono le perdite di calcio dall’organismo che dalla semplice quantità di calcio assunta. Quasi tutto il calcio dell’organismo è contenuto nello scheletro, una vera e propria banca del calcio. Il calcio viene perso continuamente attraverso le urine, le feci e il sudore: queste perdite vengono reintegrate attingendo ai depositi di calcio nell’osso, costretto a cedere calcio in continuazione. Il calcio immagazzinato nell’osso viene poi reintegrato con quello alimentare.
Esiste dunque quello che viene chiamato "bilancio del calcio": bisogna che il calcio assunto con la dieta sia maggiore di quello perso, altrimenti il bilancio è negativo e si va incontro all’osteoporosi.
In generale, nelle popolazioni che consumano molto latte, l’incidenza di osteoporosi è maggiore; è invece rara nei paesi dove non si beve latte. É noto che tra gli esquimesi, che assumono oltre 2.000 mg di calcio al giorno, l’osteoporosi dilaga.
Vari studi, tra i quali l’Harvard Nurses Health Study (oltre 75.000 donne seguite clinicamente per dodici anni), mostrano che l’aumentato consumo di latticini è associato ad uun piùelevato rischio fratture).
Di seguito sono elencati alcuni problemi correlati al consumo di latte in adulti e bambini.
* Carenza di ferro: il latte ha un bassissimo contenuto di ferro (0.2 mg/100 mg di latte), e per riuscire a raggiungere la dose di ferro raccomandata di 15 mg al giorno, un bambino dovrebbe bere 7.5 litri di latte. In aggiunta, il latte è responsabile di perdite di sangue dal tratto intestinale, che contribuiscono a ridurre i depositi di ferro dell’organismo.
* Diabete Mellito: su 142 bambini diabetici presi in esame in uno studio, il 100% presentava nel sangue livelli elevati di un anticorpo contro una proteina del latte vaccino. Si ritiene che questi anticorpi siano gli stessi che distruggono anche le cellule pancreatiche produttrici di insulina.
* Calcio: la verdura a foglia verde (cicoria, rucola, radicchio, bieta, ecc.) è una fonte di calcio altrettanto valida, se non addirittura migliore, del latte.
* Contenuto di grassi: ad eccezione del latte scremato, il latte e i prodotti di sua derivazione sono ricchi di grassi saturi e colesterolo, che favoriscono l’insorgenza di arteriosclerosi.
* Lattosio: molti soggetti di asiatici o africani sono incapaci di digerire lo zucchero del latte, il lattosio, con conseguenti coliche addominali, gas e diarrea. Il lattosio, poi, se viene digerito, libera il galattosio, un monosaccaride che è stato messo in relazione con il tumore dell’ovaio.
* Allergie: il latte è uno dei maggiori responsabili di allergie alimentari. Durante la sua digestione, vengono rilasciati oltre 100 antigeni (sostanze che innescano le allergie). Spesso i sintomi sono subdoli e non vengono attribuiti direttamente al consumo di latte, ma molte persone affette da asma, rinite allergica, artrite reumatoide, migliorano smettendo di assumere latticini.
* Coliche del lattante: le proteine del latte causano coliche addominali, un problema che affligge un lattante su cinque, perché se la madre assume latticini, le proteine del latte vaccino passano nel latte materno. In 1/3 dei lattanti al seno affetti da coliche, i sintomi sono scomparsi dopo che la madre ha smesso di assumere questi cibi.
* Contaminanti: il latte viene frequentemente contaminato con antibiotici, ormoni della crescita, oltre che con gli erbicidi e i pesticidi veic