Alien.
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(del 01/03/2008 @ 15:54:55, in Radioattività, linkato 359 volte)
I Carabinieri del Comando Tutela Ambiente hanno sequestrato nelle province di Brindisi, Campobasso, Treviso, Milano, Lucca, Frosinone, Latina e Mantova trenta tonnellate di acciaio inox contaminato da Cobalto 60, altamente radioattivo, proveniente dalla Cina. Il materiale, destinato alla produzione di manufatti per uso industriale come pulegge, cappe di aspirazione, serbatoi e tramogge, è stato messo in sicurezza dai carabinieri.
Parte del materiale, dopo essere stato lavorato, è stato di nuovo esportato e si troverebbe ora in Croazia, Turchia, Egitto, Polonia e Kazakhistan. L'Interpol è stata allertata.
Considerato lo spessore e le qualità dell'acciaio in questione, esso può essere utilizzato solamente per lo produzione di impianti industriali, o parte di essi. scrivono i carabinieri: "Si esclude quindi in modo assoluto che esso sia stato impiegato nella realizzazione di oggetti destinati all'uso domestico (pentole, posate, reti di letti, lavabi) o di largo impiego come auto o elettrodomestici. Il pronto recupero dell'acciaio radioattivo, sia questo commercializzato che quello ancora in giacenza consentono di escludere ipotesi di danni per la salute dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente".
L'origine dell'acciaio contaminatoLa presenza di sorgenti radioattive 'orfane' (frequenti in Oriente e anche in Est Europa) nei carichi di rottami metallici destinati alle fonderie rappresenta un aspetto particolarmente importante nel quadro della protezione ambientale dato che esse sono destinate a contaminare il prodotto finito e a venire in contatto con gli utilizzatori finali.
Con ogni probabilità l'impianto cinese produttore ha fuso una o più sorgenti radioattive di cobalto 60 le cui caratteristiche chimico-fisiche lo portano a legarsi perfettamente con il metallo fuso rendendolo radioattivo. Sorgenti di cobalto sono usate nelle acciaierie per misurare lo spessore dei refrattari che rivestono gli alti-forni. In caso di sfruttamento eccessivo degli impianti ed in assenza di adeguata e costosa manutenzione puo' accadere che le sorgenti si fondano con l'acciaio.
I Carabinieri del Comando Tutela Ambiente hanno sequestrato nelle province di Brindisi, Campobasso, Treviso, Milano, Lucca, Frosinone, Latina e Mantova trenta tonnellate di acciaio inox contaminato da Cobalto 60, altamente radioattivo, proveniente dalla Cina. Il materiale, destinato alla produzione di manufatti per uso industriale come pulegge, cappe di aspirazione, serbatoi e tramogge, è stato messo in sicurezza dai carabinieri.
Parte del materiale, dopo essere stato lavorato, è stato di nuovo esportato e si troverebbe ora in Croazia, Turchia, Egitto, Polonia e Kazakhistan. L'Interpol è stata allertata.
Considerato lo spessore e le qualità dell'acciaio in questione, esso può essere utilizzato solamente per lo produzione di impianti industriali, o parte di essi. scrivono i carabinieri: "Si esclude quindi in modo assoluto che esso sia stato impiegato nella realizzazione di oggetti destinati all'uso domestico (pentole, posate, reti di letti, lavabi) o di largo impiego come auto o elettrodomestici. Il pronto recupero dell'acciaio radioattivo, sia questo commercializzato che quello ancora in giacenza consentono di escludere ipotesi di danni per la salute dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente".
L'origine dell'acciaio contaminatoLa presenza di sorgenti radioattive 'orfane' (frequenti in Oriente e anche in Est Europa) nei carichi di rottami metallici destinati alle fonderie rappresenta un aspetto particolarmente importante nel quadro della protezione ambientale dato che esse sono destinate a contaminare il prodotto finito e a venire in contatto con gli utilizzatori finali.
Con ogni probabilità l'impianto cinese produttore ha fuso una o più sorgenti radioattive di cobalto 60 le cui caratteristiche chimico-fisiche lo portano a legarsi perfettamente con il metallo fuso rendendolo radioattivo. Sorgenti di cobalto sono usate nelle acciaierie per misurare lo spessore dei refrattari che rivestono gli alti-forni. In caso di sfruttamento eccessivo degli impianti ed in assenza di adeguata e costosa manutenzione puo' accadere che le sorgenti si fondano con l'acciaio. [FONTE TGCOM]
Si esclude quindi in modo assoluto che esso sia stato impiegato nella realizzazione di oggetti destinati all'uso domestico (pentole, posate, reti di letti, lavabi) o di largo impiego come auto o elettrodomestici. ma............siamo sicuri?

Parte del materiale, dopo essere stato lavorato, è stato di nuovo esportato e si troverebbe ora in Croazia, Turchia, Egitto, Polonia e Kazakhistan. L'Interpol è stata allertata.
Considerato lo spessore e le qualità dell'acciaio in questione, esso può essere utilizzato solamente per lo produzione di impianti industriali, o parte di essi. scrivono i carabinieri: "Si esclude quindi in modo assoluto che esso sia stato impiegato nella realizzazione di oggetti destinati all'uso domestico (pentole, posate, reti di letti, lavabi) o di largo impiego come auto o elettrodomestici. Il pronto recupero dell'acciaio radioattivo, sia questo commercializzato che quello ancora in giacenza consentono di escludere ipotesi di danni per la salute dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente".
L'origine dell'acciaio contaminatoLa presenza di sorgenti radioattive 'orfane' (frequenti in Oriente e anche in Est Europa) nei carichi di rottami metallici destinati alle fonderie rappresenta un aspetto particolarmente importante nel quadro della protezione ambientale dato che esse sono destinate a contaminare il prodotto finito e a venire in contatto con gli utilizzatori finali.
Con ogni probabilità l'impianto cinese produttore ha fuso una o più sorgenti radioattive di cobalto 60 le cui caratteristiche chimico-fisiche lo portano a legarsi perfettamente con il metallo fuso rendendolo radioattivo. Sorgenti di cobalto sono usate nelle acciaierie per misurare lo spessore dei refrattari che rivestono gli alti-forni. In caso di sfruttamento eccessivo degli impianti ed in assenza di adeguata e costosa manutenzione puo' accadere che le sorgenti si fondano con l'acciaio.
I Carabinieri del Comando Tutela Ambiente hanno sequestrato nelle province di Brindisi, Campobasso, Treviso, Milano, Lucca, Frosinone, Latina e Mantova trenta tonnellate di acciaio inox contaminato da Cobalto 60, altamente radioattivo, proveniente dalla Cina. Il materiale, destinato alla produzione di manufatti per uso industriale come pulegge, cappe di aspirazione, serbatoi e tramogge, è stato messo in sicurezza dai carabinieri.
Parte del materiale, dopo essere stato lavorato, è stato di nuovo esportato e si troverebbe ora in Croazia, Turchia, Egitto, Polonia e Kazakhistan. L'Interpol è stata allertata.
Considerato lo spessore e le qualità dell'acciaio in questione, esso può essere utilizzato solamente per lo produzione di impianti industriali, o parte di essi. scrivono i carabinieri: "Si esclude quindi in modo assoluto che esso sia stato impiegato nella realizzazione di oggetti destinati all'uso domestico (pentole, posate, reti di letti, lavabi) o di largo impiego come auto o elettrodomestici. Il pronto recupero dell'acciaio radioattivo, sia questo commercializzato che quello ancora in giacenza consentono di escludere ipotesi di danni per la salute dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente".
L'origine dell'acciaio contaminatoLa presenza di sorgenti radioattive 'orfane' (frequenti in Oriente e anche in Est Europa) nei carichi di rottami metallici destinati alle fonderie rappresenta un aspetto particolarmente importante nel quadro della protezione ambientale dato che esse sono destinate a contaminare il prodotto finito e a venire in contatto con gli utilizzatori finali.
Con ogni probabilità l'impianto cinese produttore ha fuso una o più sorgenti radioattive di cobalto 60 le cui caratteristiche chimico-fisiche lo portano a legarsi perfettamente con il metallo fuso rendendolo radioattivo. Sorgenti di cobalto sono usate nelle acciaierie per misurare lo spessore dei refrattari che rivestono gli alti-forni. In caso di sfruttamento eccessivo degli impianti ed in assenza di adeguata e costosa manutenzione puo' accadere che le sorgenti si fondano con l'acciaio. [FONTE TGCOM]
Si esclude quindi in modo assoluto che esso sia stato impiegato nella realizzazione di oggetti destinati all'uso domestico (pentole, posate, reti di letti, lavabi) o di largo impiego come auto o elettrodomestici. ma............siamo sicuri?
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