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Cronaca
Santa Rita, il primario: "Sono l'Arsenio Lupin della kirurgia"
Un medico intercettato: "Pipitone prendera' i piu' delinquenti del mondo che gli faranno guadagnare miliardi"
Milano, 10 giu. — Hanno messo sotto i ferri 91 persone senza che fosse necessario, solo per far fare soldi alla clinica privata Santa Rita di Milano. A seguitro della morte di 5 pazienti, tre chirurghi sono stati arrestati ieri con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudelta', contestata per la prima volta nell'inchiesta sulle truffe al servizio sanitario che sta mettendo a soqquadro la sanita' privata milanese. In tutto 14 gli arresti, di cui 12 domiciliari, tra cui figura anche Paolo Francesco Pipitone, socio unico e rappresentante legale della clinica.
Intercettazioni — I pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano hanno fatto sapere che, grazie alle intercettazioni si e' potutto ascoltare gli indagati parlare in modo esplicito della necessita' di operare per guadagnare.
Tutti gli indagati rispondono delle truffe ai danni del servizio sanitario negli anni 2005 e 2006 per 2,5 milioni di euro, a cominciare dal proprietario della clinica, il notaio 75enne Pipitone, per seguire con dirigenti sanitari e di neurochirurgia, anestesia, ortopedia, urologia e otorino.
Le indagini — L'inchiesta parte a gennaio 2007 quando arriva una segnalazione alle fiamme gialle del capoluogo lombardo. Sequestri, consulenze, testimoni e intercettazioni confermano tutto e vanno anche oltre. Il colonnello Cesare Maragoni, comandante del gruppo per la tutela della spesa pubblica della Guardia di finanza, nei 10 mesi di indagine ha sequestrato 4mila cartelle cliniche di pazienti curati tra gennaio 2005 a luglio 2007, di cui 3800 erano falsificate con interventi "inutili, dannosi, avventati, inspiegabili". "Per l'asportazione di parte della mammella si poteva ottenere un rimborso di 13-14 mila euro contro i 1.200 incassati con cure meno invasive. Lo stipendio di 1.700 euro di alcuni medici coinvolti saliva a 27-28mila euro al mese", dice Maragoni. "I vertici della clinica – sottolinea il pm Siciliano – selezionavano i medici più disponibili a falsificare le cartelle".
Operare chiunque — Le 4.000 cartelle cliniche sequestrate vengono affidate a eminenti specialisti. Francesco Sartori, docente universitario e presidente della Societa' italiana di chirurgia toracica, scrive che Brega Massone e i suoi assistenti sembrano "avere una sola condotta: operare qualsiasi paziente gli capiti a tiro".
Arsenio Lupin — Il chirurgo si sente inchiodato e in un sms scrive: "Ormai non dormo piu'. Sono disperato. Tra le cartelle kissa qnte saranno pompate e mi arresteranno come truffatore. L'Arsenio Lupin della kirurgia"
Una macelleria —Nelle 209 pagine dell’ordinanza cautelare che ha portato agli arresti si leggono una seriei nfinita di orrori perpetrati ai danni dei pazienti al solo scopo di lucro. Spietati i commenti del gip Micaela Serena Curami sui tre medici di chirurgia toracica, sotto accusa ora per 86 lesioni gravi e 5 omicidi per aver operato pazienti senza alcuna "considerazione per la loro sofferenza, non solo non alleviata, ma aumentata". "Una macelleria", commenta uno degli investigatori. "In tutti i casi la sofferenza cagionata da inutili se non dannosi interventi chirurgici diventa il mezzo per procurarsi guadagni", commenta il gip Curami, a scapito di "pazienti inermi e debilitati, molto spesso anziani e grandi anziani".
Chiodo ricilato — Il dottor Renato Scarponi, ora ai domiciliari viene ascoltato al telefono una tale Stefania di un chiodo non utilizzabile perché è stata aperta la confezione e non è quindi più sterile.
Scarponi: "Lo reimpiantiamo!".
Stefania: "Battista non ve lo risterilizza, che reimpiantate?".
Scarponi: "Mica lo butterà".
Stefania: "Ascolti una cosa… ho detto a Filippi 'State attenti quando aprite una cosa perché costa 455 euro più Iva'".
Scarponi: "Senti… io se vuoi sotto mia responsabilità lo reimpianto subito in qualsiasi malato".
Stefania: "Magari subito... quando capita la misura giusta".
Scarponi: "Ecco, però te lo reimpianto subito alla prima frattura pertrocanterica… per il futuro...".
Stefania: "Ho capito. Ma se Battista non lo sterilizza?".
Scarponi: "No, per il futuro… perché si deve opporre, scusi eh. È come una pinza chirurgica. (...) Se il malato ha 90, 95 anni ha una brevissima aspettativa di vita eh".
Addio seno — Ad una donna di 42 anni con un nodulo di 5 millimetri e un noduletto di grasso per cui sarebbe stato sufficiente un prelievo con un ago, hanno tolto l’intera mammella con svuotamento ascellare. «Inspiegabile», e' il commento del perito.
A una donna di 75 anni, per cui bastava un mini intervento in day hospital, viene fatta una quadrantectomia a una mammella.
A una ragazza di 18 anni con un semplice fibroadenoma asportabile in anestesia locale, e' stato devastato il seno con un "intervento ampio, indicato nei tumori maligni", ad "impatto estetico rilevante".
Una paziente di 51 anni viene operata alla mammella sinistra che le viene devastata, senza pero' riuscire a trovare un tumore maligno visibile in ecografia che poi sarà tolto "con grave ritardo" in un secondo intervento "inadeguato e molto demolitivo".
Bye bye polmoni — Nel rapporto dei periti compaiono una lista lunghissima di "Assolutamente da non operare!" e "Incredibile!". E' il caso di un uomo di 38 anni affetto da polmonite ed epatite C, avrebbero dovuto curarlo con antibiotici e drenaggio, ma hanno deciso di torgliegli un pezzo di polmone. La stessa sorte per altri dieci pazienti affetti da polmoniti.
Una 71enne affetta da polmonite con versamento pleurico, doveva essere curata con un drenaggio, ma viene operata. La malcapitata quando testimonia dalla Gdf, non aveva la minima idea che le avevano tolto parte di un polmone.
Una anziana 88enne viene operata tre volte con un costo di 12 mila euro a intervento, quando era sufficiente una.
Un "caso di gravità estrema" è quello che vedo coinvolto un 85enne con difficoltà respiratorie deceduto. La donna ha problemi di cuore e si sospetta un tumore al polmone. Si sarebbe dovuto pratica un prelievo con un ago da biopsia, ma viene portata in sala chirurgica. Lo operano Brega Massone e Presicci, e mentre l'uomo e' a torace aperto muore.
Tbc — Ad una giovane straniera con febbre a 40 resistente alle cure, non vengono fatti gli esami adeguati e nessuno sospetta che ha la tubercolosi. "Nnonostante la febbre elevata, viene sottoposta a vats (un intervento mininvasivo) e resezioni polmonari".
Uno dei medici durante un'intercettazione racconta all’amica dei metodi di Brega Massone: "Ha operato un ragazzo (…) poi lo ha dimesso, questo è stato male, (…) alla Marelli gli hanno trovato la tbc, questo era già andato alla scuola e ha infestato la classe. (…) Lui non eseguiva i protocolli per la tbc, cioè uno va da lui, lui non fa un minimo di indagine, hanno scoperto che operava, cioè tutto quello che operava, lo passava per tumore da comportamento incerto, quindi uno che aveva una tubercolosi veniva pagato 20 mila euro come tumore, insomma, hanno fatto un bordello".
Guadagnare, guadagnare, guadagnare — Parla un medico del Santa Rita intercettato: "Pipitone prenderà i più delinquenti del mondo che gli faranno guadagnare miliardi. (...) Se prende una macchina da guerra come Scarponi… che opera anche quelli che non hanno bisogno, che si mette a contraffare le cartelle… lui ci guadagna, poi i Noc fanno le ispezioni a campione, non è detto che acchiappino Scarponi, intanto lui ha guadagnato (…) questo è l’ennesimo mezzo che danno ai proprietari di merda di speculare, perché, parliamoci chiaro, quando un intervento viene pagato 8.000 euro e noi ne prendiamo 700, gli altri 7.300 se li intasca il Pipitone. (...) Se anche li cascano la colpa è dei medici e lui viene fuori pulito. Un chirurgo pagato a prestazione, se vuole guadagnare deve fare più prestazioni".
•Pronto per espianto di organi, paziente si risveglia •Il primario del Santa Rita 'Ho sempre pensato al bene dei pazienti' •Clinica degli orrori, Formigoni la Regione sara' parte civile nel processo •Milano sanita', arresti in corso
Santa Rita, il primario: "Sono l'Arsenio Lupin della kirurgia"
Un medico intercettato: "Pipitone prendera' i piu' delinquenti del mondo che gli faranno guadagnare miliardi"
Milano, 10 giu. — Hanno messo sotto i ferri 91 persone senza che fosse necessario, solo per far fare soldi alla clinica privata Santa Rita di Milano. A seguitro della morte di 5 pazienti, tre chirurghi sono stati arrestati ieri con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudelta', contestata per la prima volta nell'inchiesta sulle truffe al servizio sanitario che sta mettendo a soqquadro la sanita' privata milanese. In tutto 14 gli arresti, di cui 12 domiciliari, tra cui figura anche Paolo Francesco Pipitone, socio unico e rappresentante legale della clinica.
Intercettazioni — I pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano hanno fatto sapere che, grazie alle intercettazioni si e' potutto ascoltare gli indagati parlare in modo esplicito della necessita' di operare per guadagnare.
Tutti gli indagati rispondono delle truffe ai danni del servizio sanitario negli anni 2005 e 2006 per 2,5 milioni di euro, a cominciare dal proprietario della clinica, il notaio 75enne Pipitone, per seguire con dirigenti sanitari e di neurochirurgia, anestesia, ortopedia, urologia e otorino.
Le indagini — L'inchiesta parte a gennaio 2007 quando arriva una segnalazione alle fiamme gialle del capoluogo lombardo. Sequestri, consulenze, testimoni e intercettazioni confermano tutto e vanno anche oltre. Il colonnello Cesare Maragoni, comandante del gruppo per la tutela della spesa pubblica della Guardia di finanza, nei 10 mesi di indagine ha sequestrato 4mila cartelle cliniche di pazienti curati tra gennaio 2005 a luglio 2007, di cui 3800 erano falsificate con interventi "inutili, dannosi, avventati, inspiegabili". "Per l'asportazione di parte della mammella si poteva ottenere un rimborso di 13-14 mila euro contro i 1.200 incassati con cure meno invasive. Lo stipendio di 1.700 euro di alcuni medici coinvolti saliva a 27-28mila euro al mese", dice Maragoni. "I vertici della clinica – sottolinea il pm Siciliano – selezionavano i medici più disponibili a falsificare le cartelle".
Operare chiunque — Le 4.000 cartelle cliniche sequestrate vengono affidate a eminenti specialisti. Francesco Sartori, docente universitario e presidente della Societa' italiana di chirurgia toracica, scrive che Brega Massone e i suoi assistenti sembrano "avere una sola condotta: operare qualsiasi paziente gli capiti a tiro".
Arsenio Lupin — Il chirurgo si sente inchiodato e in un sms scrive: "Ormai non dormo piu'. Sono disperato. Tra le cartelle kissa qnte saranno pompate e mi arresteranno come truffatore. L'Arsenio Lupin della kirurgia"
Una macelleria —Nelle 209 pagine dell’ordinanza cautelare che ha portato agli arresti si leggono una seriei nfinita di orrori perpetrati ai danni dei pazienti al solo scopo di lucro. Spietati i commenti del gip Micaela Serena Curami sui tre medici di chirurgia toracica, sotto accusa ora per 86 lesioni gravi e 5 omicidi per aver operato pazienti senza alcuna "considerazione per la loro sofferenza, non solo non alleviata, ma aumentata". "Una macelleria", commenta uno degli investigatori. "In tutti i casi la sofferenza cagionata da inutili se non dannosi interventi chirurgici diventa il mezzo per procurarsi guadagni", commenta il gip Curami, a scapito di "pazienti inermi e debilitati, molto spesso anziani e grandi anziani".
Chiodo ricilato — Il dottor Renato Scarponi, ora ai domiciliari viene ascoltato al telefono una tale Stefania di un chiodo non utilizzabile perché è stata aperta la confezione e non è quindi più sterile.
Scarponi: "Lo reimpiantiamo!".
Stefania: "Battista non ve lo risterilizza, che reimpiantate?".
Scarponi: "Mica lo butterà".
Stefania: "Ascolti una cosa… ho detto a Filippi 'State attenti quando aprite una cosa perché costa 455 euro più Iva'".
Scarponi: "Senti… io se vuoi sotto mia responsabilità lo reimpianto subito in qualsiasi malato".
Stefania: "Magari subito... quando capita la misura giusta".
Scarponi: "Ecco, però te lo reimpianto subito alla prima frattura pertrocanterica… per il futuro...".
Stefania: "Ho capito. Ma se Battista non lo sterilizza?".
Scarponi: "No, per il futuro… perché si deve opporre, scusi eh. È come una pinza chirurgica. (...) Se il malato ha 90, 95 anni ha una brevissima aspettativa di vita eh".
Addio seno — Ad una donna di 42 anni con un nodulo di 5 millimetri e un noduletto di grasso per cui sarebbe stato sufficiente un prelievo con un ago, hanno tolto l’intera mammella con svuotamento ascellare. «Inspiegabile», e' il commento del perito.
A una donna di 75 anni, per cui bastava un mini intervento in day hospital, viene fatta una quadrantectomia a una mammella.
A una ragazza di 18 anni con un semplice fibroadenoma asportabile in anestesia locale, e' stato devastato il seno con un "intervento ampio, indicato nei tumori maligni", ad "impatto estetico rilevante".
Una paziente di 51 anni viene operata alla mammella sinistra che le viene devastata, senza pero' riuscire a trovare un tumore maligno visibile in ecografia che poi sarà tolto "con grave ritardo" in un secondo intervento "inadeguato e molto demolitivo".
Bye bye polmoni — Nel rapporto dei periti compaiono una lista lunghissima di "Assolutamente da non operare!" e "Incredibile!". E' il caso di un uomo di 38 anni affetto da polmonite ed epatite C, avrebbero dovuto curarlo con antibiotici e drenaggio, ma hanno deciso di torgliegli un pezzo di polmone. La stessa sorte per altri dieci pazienti affetti da polmoniti.
Una 71enne affetta da polmonite con versamento pleurico, doveva essere curata con un drenaggio, ma viene operata. La malcapitata quando testimonia dalla Gdf, non aveva la minima idea che le avevano tolto parte di un polmone.
Una anziana 88enne viene operata tre volte con un costo di 12 mila euro a intervento, quando era sufficiente una.
Un "caso di gravità estrema" è quello che vedo coinvolto un 85enne con difficoltà respiratorie deceduto. La donna ha problemi di cuore e si sospetta un tumore al polmone. Si sarebbe dovuto pratica un prelievo con un ago da biopsia, ma viene portata in sala chirurgica. Lo operano Brega Massone e Presicci, e mentre l'uomo e' a torace aperto muore.
Tbc — Ad una giovane straniera con febbre a 40 resistente alle cure, non vengono fatti gli esami adeguati e nessuno sospetta che ha la tubercolosi. "Nnonostante la febbre elevata, viene sottoposta a vats (un intervento mininvasivo) e resezioni polmonari".
Uno dei medici durante un'intercettazione racconta all’amica dei metodi di Brega Massone: "Ha operato un ragazzo (…) poi lo ha dimesso, questo è stato male, (…) alla Marelli gli hanno trovato la tbc, questo era già andato alla scuola e ha infestato la classe. (…) Lui non eseguiva i protocolli per la tbc, cioè uno va da lui, lui non fa un minimo di indagine, hanno scoperto che operava, cioè tutto quello che operava, lo passava per tumore da comportamento incerto, quindi uno che aveva una tubercolosi veniva pagato 20 mila euro come tumore, insomma, hanno fatto un bordello".
Guadagnare, guadagnare, guadagnare — Parla un medico del Santa Rita intercettato: "Pipitone prenderà i più delinquenti del mondo che gli faranno guadagnare miliardi. (...) Se prende una macchina da guerra come Scarponi… che opera anche quelli che non hanno bisogno, che si mette a contraffare le cartelle… lui ci guadagna, poi i Noc fanno le ispezioni a campione, non è detto che acchiappino Scarponi, intanto lui ha guadagnato (…) questo è l’ennesimo mezzo che danno ai proprietari di merda di speculare, perché, parliamoci chiaro, quando un intervento viene pagato 8.000 euro e noi ne prendiamo 700, gli altri 7.300 se li intasca il Pipitone. (...) Se anche li cascano la colpa è dei medici e lui viene fuori pulito. Un chirurgo pagato a prestazione, se vuole guadagnare deve fare più prestazioni".
•Pronto per espianto di organi, paziente si risveglia •Il primario del Santa Rita 'Ho sempre pensato al bene dei pazienti' •Clinica degli orrori, Formigoni la Regione sara' parte civile nel processo •Milano sanita', arresti in corso