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E171, il nemico invisibile. Dove si nascondono le nanoparticelle​

Di
Valentina Corvino
-
23 Maggio 2019
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Non ci facciamo caso, perché sono parte della nostra quotidianità, ma salse fluide e cremose, formaggi candidi come la neve, dolci soffici per settimane sono tutti cibi più che elaborati. Iper-tecnologici. Oggi l’industria alimentare aggiunge alla maggior parte dei prodotti una serie di coloranti, addensanti e additivi. In alcuni casi si tratta di particelle ingegnerizzate, di dimensioni minime.
Acquista qui il nuovo numero. Caramelle, gomme da masticare, confetti tipo M&M’s, farmaci, farmaci come l’efferalgam e il Buscopan…. Il Salvagente nel numero di giugno in edicola ha portato in laboratorio 12 prodotti alla ricerca del biossido di titanio. Trovandolo spesso in nanoparticelle
Un caso-simbolo è il biossido di titanio: noto e contestato additivo utilizzato nelle creme solari ma anche nelle protesi dentarie e perfino in molti cibi, è prodotto spesso in forma nanometrica. Un rischio nel rischio. Partendo da questa consapevolezza, nel numero di Salvagente in edicola dal 23 maggio (acquista qui la versione digitale)abbiamo pubblicato l’inchiesta di copertina dedicata proprio al biossido di titanio. Abbiamo acquistato 12 prodotti – tra snack, confetti al cioccolato, alle mandorle, gomme da masticare e farmaci – e li abbiamo portati in laboratorio per verificare se la presenza di questo additivo si limitava alla forma standard, così come dichiarata in etichetta, oppure se erano presenti cristalli di E171 in forma nano e micro.

Il pericolo nascosto

Ebbene, in tutti i prodotti in cui le analisi hanno confermato la presenza dell’additivo, questo era presente anche in dimensione nano e micro in forma di anatasio, la più pericolosa tra le morfologie che può assumere il cristallo di biossido di titanio. Cosa significa tutto questo? Il risultato delle analisi solleva – a nostro giudizio – almeno quattro quesiti a cui è necessario trovare una risposta per il bene di chi consuma questi prodotti, nella maggior parte bambini. Partendo da un presupposto: la sicurezza del biossido di titanio è ancora controversa. O meglio, se non ci sono dubbi sulla sua pericolosità quando è respirato – nel 2006 la Iarc ha definito il biossido di titanio “possibile cancerogeno per l’uomo” quando inalato – la questione è ancora del tutto aperta sui rischi per l’uomo quando questo additivo viene ingerito. Nel 2017 una ricerca firmata dall’Istituto nazionale francese per la ricerca agronomica (Inra), ha mostrato – per la prima volta – che l’esposizione cronica al biossido di titanio, tramite la sua ingestione, “provoca stadi precoci di cancerogenesi”. Una conclusione che ha portato il governo francese, dopo una serie di ripensamenti, a sospendere l’immissione nel mercato di prodotti che contengono tra gli additivi il biossido di titanio a partire da gennaio 2020. L’Europa, invece, è rimasta a guardare ignorando i pericoli ventilati dall’Inra. Rischi amplificati quando parliamo di particelle di dimensioni nanometriche: che proprio per le dimensioni ridotte possono penetrare nel nostro organismo danneggiandolo e arrivando a raggiungere perfino il Dna. Evitarlo è impossibile, visto che il consumatore non è in grado di riconoscerle. Se l’articolo 18 del Regolamento Ue 1169/2011 è chiaro nel prevedere che tutti gli ingredienti presenti sottoforma di nanomateriali devono essere indicati in etichetta, è anche vero che il 1363/2013 esclude l’obbligo per i nanoingredienti di additivi autorizzati. E ancora oggi l’E171 è autorizzato.

Perché nessuno dichiara le nanoparticelle?

In tanta ambiguità, le nostre analisi hanno dimostrato che il biossido di titanio è presente anche in dimensioni al sotto dei 50 nanometri (50 miliardesimi di metri) senza che in etichetta se ne faccia menzione. Possibile che il produttore ometta queste informazioni così importanti perché ignora la presenza di particelle di E171?
Andrea Cavallo, responsabile del laboratorio di Microscopia elettronica e microanalisi ad ultra risoluzione – Certema, ha più di un dubbio: “Non credo si tratti di una contaminazione accidentale dal momento che in alcuni prodotti la quantità di queste piccolissime particelle è molto elevata. Credo, piuttosto, che il produttore abbia inserito nel ciclo il biossido di titanio non preoccupandosi di verificare le dimensioni dei cristalli ma fidandosi delle dichiarazioni di chi gli ha venduto l’additivo”.
Le uniche certezze sono che il biossido di titanio in nanoparticelle c’è e che è impossibile quantificare il rischio perché il biossido di titanio non si distribuisce in maniera uniforme in tutti i prodotti con la conseguenza che in uno stesso lotto, o addirittura in una stessa confezione, ci possono essere prodotti dove è più concentrato, altri meno e altri dove non è nemmeno presente.
Una vera e propria “roulette russa” che andrebbe risolta a livello legislativo con la messa la bando della sostanza, tanto più che è utilizzata solo a fini estetici non ha alcun valore nutrizionale, né svolge alcuna funzione tecnologica benefica.
 

Dentifrici potenzialmente cancerogeni, si salvano solo 3 marche su 14. Il test​

Francesca Biagioli
Pubblicato il 24 Settembre 2020
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Quasi tutti i dentifrici del test (11 su 14) contengono nanoparticelle di biossido di titanio, potenzialmente cancerogene
dentifrici

©defotoberg/Shutterstock
Diossido (o biossido) di titanio nei dentifrici. Una nuova analisi condotta in Svizzera conferma che ancora troppi prodotti per la pulizia dei denti contengono nanoparticelle.
A condurre il test su 14 dentifrici è stata la rivista K-Tipp. L’obiettivo dei laboratori che hanno analizzato il contenuto dei tubetti era verificare la presenza o meno di nanoparticelle di biossido di titanio, molecole piccolissime ma considerate potenzialmente pericolose in quanto potrebbero penetrare nelle mucose orali, raggiungendo l’intestino e altre zone del corpo causando infiammazioni o addirittura tumori.
I produttori si mostrano certi della sicurezza del biossido di titanio nei dentifrici che, a loro dire, non sarebbe pericoloso per la salute in quanto le piccole quantità contenute in questi prodotti vengono facilmente lavate via durante lo spazzolamento e il risciacquo dei denti. Su questo concorda anche l’Autorità europea per la sicurezza alimentare secondo cui le persone sane non hanno nulla da temere anche in caso di ingestione di queste molecole pericolose invece per inalazione (l’Ue ha classificato il biossido di titanio come “probabilmente cancerogeno” se inalato).

Di contro però, la stessa Autorità europea, suggerisce che sono necessari ulteriori studi per confermare il tutto. Da approfondire è in particolare l’impatto su fertilità e sviluppo dei neonati.
Tornando ai dentifrici, le nanoparticelle (meno di 100 nanometri di dimensione) si trovano nella gran parte di questi prodotti in quanto il biossido di titanio rende la pasta più bianca. Non ha quindi una finalità utile al lavaggio dei denti, il che rende assolutamente evitabile, in via cautelativa, il suo utilizzo.

Purtroppo, i risultati del test hanno mostrato che quasi tutti i dentifrici (11 su 14) contengono le nanoparticelle. Già una precedente analisi, condotta in Francia, aveva evidenziato più o meno la stessa situazione.

I risultati

Come già anticipato, 11 dentifrici su 14 sono stati bocciati in quanto contengono nanoparticelle di biossido di titano. Gli unici dentifrici che ne sono risultati completamente privi sono:
  • Colgate Fresh Gel
  • Candida Fresh Gel
  • Meridol Balsam
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© K-Tipp

Tutti gli altri invece, compreso quello a marchio Elmex e il Nevadent venduto da Lidl, contengono biossido di titanio in nanoparticelle.
test-dentifrici-biossido2

© K-Tipp
Dato che ancora troppo poco si sa sulle conseguenze di un utilizzo costante di prodotti che contengono queste molecole, possiamo tutelarci scegliendo dentifrici “puliti”. Come? Semplicemente leggendo le etichette e verificando che, nella composizione del prodotto, non sia presente “biossido di titanio” (titanium dioxide).
La rivista ricorda che sono sopratutto i bambini ad essere in pericolo e i loro dentifrici non dovrebbero in nessun caso contenere biossido di titanio.
 

Se accumulato in eccesso, il biossido di titanio (presente in prodotti da forno, zuppe, brodi, salse e creme salate da spalmare) potrebbe danneggiare il Dna

E171: cosa sapere sul biossido di titanio «bocciato» dall'Efsa

La notizia è di pochi giorni fa. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) ha dato parere negativo all’uso del biossido di titanio (E171) negli alimenti. Il parere, fornito a seguito di una richiesta della Commissione Europea, è stato fornito dopo aver passato in rassegna tutti gli studi tossicologici condotti a riguardo. A determinare la bocciatura dell’E171 - che per il momento potrà essere ancora impiegato dall’industria alimentare - l’impossibilità di escludere il rischio di genotossicità a seguito dell’ingestione. Un’eventualità - quella che porterebbe a danneggiare la sequenza di nucleotidi che compongono il Dna di una cellula, con una possibile evoluzione anche in senso neoplastico - determinata non dal consumo occasionale. Ma dall’accumulo conseguente a un introito regolare. Cos’è, perché si usa, in quali alimenti si ritrova, come riconoscerne la presenza: ecco tutto quel che c’è da sapere sul biossido di titanio e sui rischi (potenziali) connessi per la salute dell’uomo.

IMBALLAGGI E ALIMENTI: A COSA
PRESTARE ATTENZIONE?




BIOSSIDO DI TITANIO (E171): COS'È E DOVE SI TROVA

Il biossido di titanio (riconoscibile dalla sigla E171 in etichetta) è una sostanza di origine minerale, usata come colorante alimentare. Come tutte queste molecole, ha la funzione tecnologica di rendere gli alimenti più attraenti: aggiungendo colore (se non ne hanno) o ravvivandone quello originale. Essendo inizialmente stato classificato come materiale inerte, il biossido di titanio (autorizzato come additivo alimentare nell'Unione Europea in base all'allegato II del regolamento 1333 del 2008) ha cominciato a essere molto utilizzato nei prodotti alimentari. Come additivo è impiegato per produrre caramelle, salse, prodotti a base di pesce e formaggio, zuppe, brodi, salse e creme salate da spalmare. Ma il biossido di titanio ha trovato nel tempo spazio anche in un'ampia gamma di prodotti farmaceutici e cosmetici: dai solari ai dentifrici, dalla cipria ai trucchi. Fino alle creme che si usano nel momento in cui si cambia il pannolino ai neonati. Nel tempo, però, alcune nuove evidenze hanno indotto le autorità regolatorie a porre l’attenzione su questo composto. Nel 2016 l’Efsa aveva fornito rassicurazioni circa il profilo di «genotossicità e cancerogenicità dopo l’assunzione per via orale». Tuttavia erano state individuate «lacune e incertezze nei dati» che, nel tempo, avrebbero richiesto una revisione dei dati. Punti di domanda erano stati confermati anche nel 2019 dall’Agenzia per la sicurezza alimentare, l'ambiente e la salute sul lavoro francese (Anses) e dall’omologa olandese (Nvwa). La prima aveva sottolineato il potenziale effetto cancerogeno nei confronti del colon-retto (emerso da uno studio su modello animale). Da Amsterdam, invece, era stato posto l’accento sulla «necessità di studiare gli effetti sul sistema immunitario nonché i potenziali effetti di tossicità riproduttiva».

Covid-19 e i rischi per la sicurezza alimentare nel mondo


COSA DICE L’ULTIMO PARERE DELL’EFSA?

Nel frattempo, la Francia aveva già vietato l’uso del biossido di titanio nei prodotti alimentari a partire da gennaio 2020. E da tempo, comunque, l’industria si sta adoperando per individuare alternative all’impiego del colorante E171. Una tendenza che ha portato a considerare quasi scontato l’invito alla cautela diffuso attraverso l’ultimo documento. «Tenuto conto di tutti gli studi e i dati scientifici disponibili, il biossido di titanio non può più essere considerato un additivo alimentare sicuro - afferma il tossicologo Maged Younes, a capo del gruppo di esperti sugli additivi e gli aromatizzanti alimentari dell’Efsa -. Un elemento fondamentale per giungere a tale conclusione è che non abbiamo potuto escludere rischi in termini di genotossicità connessi all’ingestione di particelle di biossido di titanio. Dopo l'ingestione, l'assorbimento di particelle è solitamente basso. Nel tempo, però, queste possono accumularsi nell'organismo umano». Da qui il richiamo alla prudenza, considerando peraltro che (rispetto alla valutazione compiuta nel 2016) l’ultima analisi ha valutato anche i rischi connessi al consumo di nanoparticelle (di dimensioni comprese tra 1 e 100 nanometri, più semplici da usare in ambito alimentare) di biossido di titanio.

Sicurezza alimentare: quei rischi sconosciuti legati alla tavola





RISCHIO GENOTOSSICO: DI COSA SI TRATTA?

L’attenzione è puntata sul rischio genotossico (potenzialmente) indotto dall’accumulo di biossido di titanio nell’organismo. Di cosa si tratta? La genotossicità è la capacità di una sostanza chimica di danneggiare il Dna, il materiale genetico delle cellule. Un’azione che può avere effetti cancerogeni (se esplicata sulle cellule somatiche) o determinare conseguenze a livello riproduttivo (quando la genotossicità si manifesta a livello delle cellule germinali). Spiega Matthew Wright, tra gli autori del documento: «Le evidenze non sono ancora conclusive. Ma sulla scorta dei dati più recenti e dei metodi più solidi con cui sono stati condotti gli ultimi studi non abbiamo potuto escludere timori di genotossicità». Inevitabile la conseguenza: non è possibile indicare dosi di consumo assolutamente sicure per la salute umana. Detto ciò, occorre comunque precisare che «la valutazione riguarda soltanto i rischi legati all’uso del biossido di titanio come additivo alimentare». E non invece in settori diversi: quali il tessile, l'edilizia, la manifattura, la produzione di mezzi di trasporto.

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COSA FARE, ADESSO?

I pareri dell’Efsa rappresentano una base di partenza che le autorità deputate a gestire il rischio sanitario - dalla Commissione Europea fino agli Stati membri - possono utilizzare per assumere eventualmente decisioni in materia di regolamentazione. Nessun divieto è dunque entrato in vigore con la pubblicazione del documento. Motivo per cui l’E171 potrà essere trovato ancora nei prodotti che troveranno posto sugli scaffali nei prossimi mesi. Con un elemento di conoscenza in più, però, che invita a controllarne l'uso. E, di conseguenza, l'assunzione. Un principio di precauzione doveroso, che potrà essere rafforzato o rimosso soltanto a fronte di nuove evidenze scientifiche.



FONTI

Safety assessment of titanium dioxide (E171) as a food additive, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa)
Regolamento 1333/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio, Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea
Titanium dioxide, Agenzia Nazionale della Sicurezza Sanitaria e Alimentare
Effects of Titanium Dioxide Nanoparticles Exposure on Human Health—a Review, Biological Trace Element Research

Titanium Dioxide Nanoparticles: a Risk for Human Health?, Mini-reviews in Medicinal Chemistry
 

Biossido di titanio bandito dai cibi ma non ancora dai farmaci e dai cosmetici





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Allarme biossido di titanio (E171): cosa c'è da sapere sull'additivo che fa discutere

25 gennaio 2022
L'Europa sancisce la messa al bando del biossido di titanio (E171), additivo alimentare contenuto in diversi prodotti come dolci e gomme da masticare ma considerato non sicuro. Dalla prossima estate l'additivo sarà vietato negli alimenti, ma la sostanza potrà continuare ad essere utilizzata in farmaci e cosmetici.
È ufficiale, a partire da luglio il biossido di titanio (E171) non potrà più essere utilizzato come additivo alimentare.
La decisione della Commissione ha preso forma dopo che l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), nel maggio dello scorso anno aveva aggiornato la sua valutazione su questo additivo tanto discusso, concludendo che il biossido di titanio non poteva più essere considerato sicuro come additivo alimentare. Sulla base degli studi disponibili, infatti, l’Autorità non aveva potuto escludere problemi di genotossicità - ovvero capacità di danneggiare il DNA - dopo il consumo di particelle di biossido di titanio contenute negli alimenti.

Nessun bando per i farmaci

La valutazione dell’EFSA è stata condotta seguendo una metodologia rigorosa e prendendo in considerazione molte migliaia di studi che si sono resi disponibili dalla precedente valutazione dell'Autorità nel 2016, comprese nuove prove scientifiche e dati sulle nanoparticelle.
La genotossicità si riferisce alla capacità di una sostanza chimica di danneggiare il DNA , il materiale genetico delle cellule. Poiché la genotossicità può portare a effetti cancerogeni, è essenziale valutare il potenziale effetto genotossico di una sostanza per trarre conclusioni sulla sua sicurezza.
Per questo stupisce la posizione dell’EMA (Agenzia Europea del Farmaco), pubblicata lo scorso autunno, che dichiara sostanzialmente impossibile in questo momento una messa al bando del biossido di titanio dai farmaci e difficile la previsione di un lasso temporale per la sostituzione di questo eccipiente nella loro formulazione.

Un divieto che chiediamo da tempo

Altroconsumo, insieme alle altre associazioni di consumatori europee riunite nel Beuc, chiedeva da tempo alla Commissione europea di proporre il divieto immediato del biossido di titanio - E171 come additivo alimentare in tutti gli Stati membri.
Altroconsumo ha lanciato l'allarme sulla sicurezza del biossido di titanio già nel 2019. Sarebbe stato meglio che i responsabili politici dell'UE si fossero mossi per tempo, seguendo l'esempio della Francia, dove l’E171 è stato vietato per l'uso alimentare già dal gennaio 2020, in base al principio di precauzione. Oltretutto il biossido di titanio - E171 non è necessario dal punto di vista tecnologico. È usato solo per scopi estetici, non ha alcun valore nutritivo, né ha funzione, per esempio, di conservante. In breve, non porta alcun vantaggio per i consumatori. L'esperienza dalla Francia ha dimostrato che i produttori possono farne tranquillamente a meno, visto che questo additivo è già scomparso dalla lista degli ingredienti di diversi prodotti alimentari. Ben venga, quindi, il divieto di utilizzo di questo additivo in tutta l'UE.
Ci auguriamo che presto si arrivi ad un'approfondita valutazione del rischio anche nel caso dei farmaci e dei prodotti per la cura della persona che contengono questa sostanza e che vengono ingeriti (burro cacao e simili).

Cos'è il biossido di titanio e a cosa serve

Il biossido di titanio è una sostanza di origine minerale che si presenta di colore chiaro e opaco. Viene indicato con la sigla E171 quando usato negli alimenti, ma è presente anche come ingrediente in diversi farmaci e cosmetici. Come additivo alimentare viene utilizzato nella produzione di caramelle, salse, prodotti a base di pesce e formaggio e molte altre tipologie di alimenti come colorante. Nei farmaci viene usato, oltre che per scopi estetici, anche per la sua inerzia e capacità di proteggere dalla luce UV. Nei prodotti cosmetici, invece, viene utilizzato sia perché è in grado di conferire al prodotto una colorazione bianca sia per le sue proprietà assorbenti (è il caso delle creme per il cambio del pannolino, ciprie e trucchi, deodoranti, dentifrici...). Il biossido di titanio è inoltre utilizzato nelle creme solari, come filtro solare per le sue capacità di riflettere le radiazioni UV: in questi casi riconoscerlo è semplice, in etichetta viene indicato come C.I. 77891 (quando usato come colorante) oppure con il nome di titanium dioxide.

Rischi legati anche all’uso sotto forma di nanomateriale

Come altri ingredienti utilizzati nell'industria cosmetica (ma non solo), anche il biossido di titanio può essere utilizzato sotto forma di nanomateriale (ovvero con particelle di dimensioni comprese tra 1 e 100 nm) con effetto migliorativo dell'efficienza e dell'usabilità dei prodotti. Nei prodotti alimentari, invece, l'impiego del biossido di titanio sotto forma di nanomateriale non è previsto. Ma c'è una precisazione da fare: la materia prima e il suo processo produttivo, infatti, fanno sì che all'interno dell'ingrediente finito ci possa essere una parte della sostanza in forma nano.
Lo ha dimostrato anche un'inchiesta di Altroconsumo (2019): le nostre analisi hanno evidenziato che in quasi tutti i casi gli additivi segnalati in etichetta senza alcun riferimento alla loro forma nano, contenevano in realtà nanoparticelle. Nel caso del biossido di titanio l’inchiesta ha riscontrato che ciò avviene in percentuali variabili dal 27 al 76%. Il tutto nel silenzio colpevole dell’etichetta. Un motivo in più che ci ha spinto a chiedere il divieto di uso di questo additivo negli alimenti.
Infine, il biossido di titanio non è certo l'unico additivo che sconsigliamo o che necessiti di indagini più approfondite: puoi consultare la nostra banca dati per scoprire quali sono quelli più a rischio e dove sono contenuti.

E dagli anni 40 che usano questo ed altri additivi "perchè ci amano da "MORIRE"



 

BIOSSIDO DI TITANIO: ANCORA 6 MESI POI SARÀ VIETATO IN TUTTI GLI ALIMENTI E NEI MANGIMI PER ANIMALI


cupcake glassaLa Commissione europea ha adottato ufficialmente il 14 gennaio 2022 il divieto di usare il biossido di titanio come additivo alimentare (E171), anche se il provvedimento si applicherà dopo un periodo transitorio di sei mesi. Ciò significa che, da questa estate, l’additivo non dovrà più essere aggiunto ai prodotti alimentari. La notizia era già stata diffusa l’anno scorso nel mese di ottobre. “Con questo divieto – ha precisato commissario Stella Kyriakides, responsabile per la salute e la sicurezza alimentare – stiamo rimuovendo un additivo alimentare che non è più considerato sicuro. Conto sulle autorità degli Stati membri per la loro cooperazione nell’assicurare che gli operatori alimentari mettano fine all’uso dell’E171 negli alimenti”.
La questione è importante perché gli esperti dell’Efsa nell’ultimo aggiornamento sulla valutazione relativa alla sicurezza del biossido di titanio, pubblicato il 6 maggio 2021, non hanno escluso problemi di genotossicità. L’additivo viene utilizzato in alcuni prodotti da forno, nelle caramelle e si trova anche in minestre, brodi, salse e creme da spalmare. Di solito viene utilizzato per accentuare la colorazione bianca e migliorare l’aspetto. Trattandosi di prodotti consumati frequentemente da bambini, la classificazione di genotossicità è ancora più inquietante. Tra le altre cose, secondo quanto deciso dal gruppo di esperti dell’Efsa sugli additivi e le sostanze usate nei mangimi (Feedap), il biossido di titanio non può più essere ritenuto sicuro come additivo anche per i mangimi degli animali.
additivi alimentariLa Commissione europea ha ufficialmente adottato il divieto di utilizzo del biossido di titanio come additivo alimentare
Sabine Juelicher, direttrice per la Sicurezza degli alimenti e dei mangimi, innovazione alla UE, ha rilasciato una dichiarazione in cui spiega perché il biossido di titanio è stato utilizzato per anni nei prodotti alimentari e ora è stato vietato. “Il biossido di titanio è l’ossido di titanio presente in natura ed è utilizzato principalmente come colorante in un’ampia gamma di applicazioni diverse. È usato da decenni per conferire colore bianco a molti alimenti, dai prodotti cotti a zuppe, brodi, salse, condimenti per insalate e integratori alimentari. L’UE esamina la sicurezza di tutti i prodotti alimentari e di consumo e ripete periodicamente l’esame quando emergono nuovi elementi di prova, per questo motivo la sicurezza del biossido di titanio come additivo alimentare è stata sottoposta a riesame”.
Nel marzo 2020 la Commissione ha chiesto all’Autorità europea per la sicurezza alimentare di aggiornare il suo parere del 2016. Sebbene allora non abbia segnalato problemi di sicurezza, l’Efsa ha tuttavia individuato alcune lacune e incertezze nei dati, in particolare per quanto riguarda la dimensione delle particelle. Questo parametro può influire sulle proprietà tossicologiche. Sebbene non concluda che l’additivo costituisce un rischio certo per la salute, il nuovo parere dell’Efsa non esclude neppure tale possibilità. In particolare, non si escludono rischi di genotossicità, ciò significa che l’uso del biossido di titanio come additivo alimentare potrebbe causare danni al Dna o ai cromosomi. Nell’UE, l’impossibilità di confermare la sicurezza di un additivo alimentare è sufficiente a giustificare un divieto.
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CE LO METTERANNO(si anche li) MA NON SARA' INDICATO.FA PARTE DEL RESET.
 
Che danni provoca il fluoro? Nei dentrifici ed acque potabili.


Un eccesso di fluoro può interferire con l'attività di diversi enzimi, alterare il metabolismo delle vitamine e compromettere il buon funzionamento del sistema nervoso centrale, di reni e surreni, del fegato, del cuore e degli organi riproduttivi.
Inoltre rende "stupidi" come un gregge di pecore.


Dove si trova il fluoro negli alimenti?


Gli alimenti ricchi di fluoro sono importantissimi per avere denti sani. L'acqua ed il thè verde (da bere non zuccherato) ne contengono molto. Seguono vino, crostacei, pesce, cereali, tofu, patate, spinaci, semi di girasole, mele, uva.
 

GLI EFFETTI DEL FLUORO


Di Stefano Montanari 7 Luglio 2008Non ci sono commenti

EFFETTI DEL FLUORO


Quello che vi dirò sicuramente non lo sapete! Vi consiglio vivamente di leggere l’articolo anche se sono sicuro che nonostante il forte impatto iniziale alla lunga non sortirà alcun effetto. Mi dispiace per voi; vi dico che comunque è da più di un mese che non utilizzo più dentifrici al fluoro.
Vi faccio una domanda adesso ma voi dovete rispondere solo dopo aver letto l’articolo! Come mai al dettaglio vengono forniti esclusivamente dentifrici al fluoro?
Solo dentifrici al fluoro! Come mai!!!???
Il fluoruro è stato l'elemento chimico chiave per la costruzione della bomba atomica. Si, stiamo parlando di un derivato del fluoro contenuto nel dentifricio che usiamo tutte le mattine o nelle gomme da masticare per chi non ha neanche il tempo di lavarsi i denti.
Dopo circa 50 anni (dal periodo in cui è stata sviluppata la bomba atomica) che gli americani hanno cominciato ad aggiungere fluoruro alle loro sorgenti idriche per ridurre le carie dentali, sono stati resi pubblici dei documenti che mettono seriamente in discussione la sicurezza del fluoro e la buona fede del governo americano.
Diversi scienziati legati al progetto della bomba Atomica condussero degli studi sui fluoruri concludendo che il fluoro provoca seri danni al sistema nervoso centrale e al nostro organismo in generale.
Molti di questi rapporti furono classificati segreti per "ragioni di sicurezza nazionale" e molti altri sparirono dagli archivi statali. Il conflitto di interessi è chiaro: se si fosse reso pubblico che l'esposizione al fluoro è dannosa, il progetto della bomba Atomica, i suoi fornitori e tutte quelle istituzioni ad esso legate, sarebbero state annientate da uno scandalo dalle immense proporzioni e dalle relative cause intentate per danni alla salute pubblica. Tutto fu messo a tacere, ma nonostante ciò gli studi sugli effetti del fluoro dovevano continuare, anzi servivano cavie umane. Esiste forse un modo migliore che metterlo nelle tubature dell'acqua con la scusa della salute dentale dei nostri figli? Ed ecco subito organizzati convegni, pubblicità e associazioni di medici e dentisti preposte a pubblicizzare e a rassicurare la gente sull'utilizzo del fluoro e dei suoi "effetti benefici".
Il risultato fu dei migliori: la gente accettò l'utilizzo del fluoro come salvaguardia della propria salute dentale, furono smentite tutte le implicanze del fluoro con diverse malattie che colpirono operai e persone che abitavano nei pressi delle fabbriche che producevano questo materiale di scarto altamente tossico e inoltre, a loro insaputa, diventarono tutti potenziali cavie da laboratorio su cui studiare gli effetti dell'ormai beneamato fluoro.
Diversi studi mostrano come ripetute dosi di quantità infinitesimali di fluoro possono ridurre nel tempo ogni forza individuale di resistere alla dominazione, con l'avvelenamento e la narcosi di una certa area del cervello, rendendo così l'individuo sottomesso alla volontà di quelli che desiderano governarlo.
Esistono pochissimi studi scientifici correttamente condotti sugli integratori di fluoro e tutti dimostrano che l’effetto di questi supplementi sulla prevenzione delle carie è molto blando se non nullo.
Decisamente più numerosi sono invece gli studi sugli effetti negativi del fluoro sulla salute dell’uomo. Nonostante tutto, molti pediatri e dentisti consigliano ancora in modo automatico e sistematico la fluoroprofilassi (compressine o gocce) per i bambini di pochi mesi.
Studi sugli animali mostrano che il fluoro è
cancerogeno, specialmente per i tessuti ossei e per il fegato. Non sono stati condotti, per il momento, studi decisivi sull’uomo.
Fluoro che ha un effetto bloccante sull'attività enzimatica e sul sistema nervoso centrale, generando danni a livello cerebrale (riduzioni del quoziente d'intelligenza e ritardi mentali), depressione polmonare e cardiaca (Studi sugli animali mostrano che il fluoro è cancerogeno, specialmente per i tessuti ossei e per il fegato fino alla morte, se assunto in dosi eccessive, come risulta in letteratura da assunzioni di pastiglie anticarie).
Attualmente il fluoro è impiegato nei gas lacrimogeni.
Il fluoruro di sodio è usato come base per la produzione di esafluoruro di uranio (UF6), che, allo stato gassoso, viene centrifugato e fatto passare attraverso pareti semipermeabili, arricchendo in tal modo l'U naturale in 235U, che è l'isotopo fissile dell'uranio, l'uranio arricchito può essere utilizzato sia come combustibile per i reattori nucleari (arricchimento dell'8-10% per reattori moderati ad acqua) sia come massa critica per gli ordigni nucleari (arricchimento superiore al 50%). Questo processo tecnologico genera un rifiuto "speciale", il fluoro radioattivo, che è impossibile smaltire o trattare, e comporta una costosa gestione.
Il fluoro è un elemento costituente di una vasta serie di medicinali, per la sua azione che moltiplica l'efficacia terapeutica e la metabolizzazione delle sostanze medicinali, amplificandone al contempo gli effetti collaterali.
Da vari studi emerge che in dosi eccessive tende a sostituire lo iodio come componente dell'ormone tiroxina, impedendo alla ghiandola tiroide la sintesi corretta di tale sostanza.
In tali casi le malattie della tiroide, dovute a un deficit di iodio, non sono curabili con un semplice ripristino dei normali livelli di tale alogeno.
Occorre diminuire i livelli di fluoro presenti nel corpo, prima di normalizzare lo iodio.
Insorge anche un accumulo di fluoro nelle ossa e nei denti che divengono più densi e compatti, ma nel contempo più fragili e meno elastici nella riparazione di fratture.
La recente diffusione di integratori anti-carie al fluoro consigliati da pediatri e dentisti in età infantile ha fatto sì che crescesse il numero degli studi sull'effettiva efficacia della sostanza e sui suoi effetti collaterali. Alcuni studiosi, tra cui il chimico Giorgio Petrucci, docente a contratto all'Università degli Studi di Firenze e autore del libro I pericoli del fluoro, sostengono che il fluoro non sia efficace contro la carie e
che la convinzione che lo fosse sia stata diffusa a partire dagli anni '40 senza prove scientifiche, sulla base di interessi economici (il fluoro è un rifiuto nucleare il cui smaltimento sarebbe troppo costoso[1]). Per via della capacità del fluoro di ridurre il quoziente intellettivo, alcuni sostengono che venga somministrato allo scopo di aiutare il controllo delle masse.
Un' accorta analisi di uno degli studi più recenti in favore della fluoridazione dell'acqua potabile, rivela una grave omissione di alcuni dati originali che si riferiscono alla fluorosi ed alla necessita' di condurre ulteriori studi, prima di pensare di introdurre il fluoro nell'acqua destinata a consumo umano ed animale.
Cosa vi consiglio? Andate in farmacia a comprare i vostri dentifrici senza fluoro!
Adesso potete rispondere alla mia domanda.
Fonti:
Wikipedia
www.dottorperuginibilli.it/
www.disinformazione.it/fluoro.htm
www.notermovalorizzatorepalermo.blogspot.com

 
QUESTO è UN PO LUNGO CE LA FAI FINO IN FONDO?
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IL NAZI-ALIMENTARIUS E IL FLUORO DELL’OBBEDIENZA

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redazione
-
14 Ottobre 2009
2042


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Valdo Vaccaro
La preziosa fluorizzazione delle acque potabili

Ci viene detto dai fanatici ideologhi che stanno patrocinando la fluorizzazione delle acque potabili americane che lo scopo dell’operazione è ridurre l’incidenza della carie nei bambini.
Quando i nazisti sotto Hitler decisero di invadere la Polonia, nel 1939, lo stato maggiore tedesco e quello russo si scambiarono idee scientifiche, progetti, personale, ed anche gli schemi per il controllo delle masse attraverso l’alterazione delle acque.
Tali schemi furono presto acquisiti dai comunisti russi perché si abbinavano perfettamente al loro piano di comunistizzare il mondo.

Le confessione imbarazzanti e clamorose di uno scienziato trasparente
Dico questo con la serietà e la sincerità di uno scienziato che ha passato 20 anni di ricerche sulla chimica, sulla fisiologia e sulla patologia della fluorina.
Ogni persona, che beve acqua addizionata artificialmente di fluoro per un anno, non è più la stessa.
Si trasforma sia mentalmente che fisicamente.

Così scriveva Charles Elliot Perkins in una lettera del 1954 alla Lee Foundation di Milwaukee-Wisconsin (vedi brillante articolo Fluorizzazione: Controllo mentale delle masse, a cura di Giuseppe Cosco, su www.the1phoenix.net/x-files/medicin2.htm).
Tanti sono i modi di sbarazzarsi della dissidenza, dei popoli e degli individui che la attuano
Tanti sono i modi di soggiogare i popoli, di tarpare le ali allo spirito indomito e ribelle di chi non accetta i diktat del paese dominatore o dei gruppi di potere.
Si può usare il bombardamento ideologico-mediatico, l’addomesticamento e la strumentalizzazione di un credo religioso, la sottomissione militare, il controllo medico-sanitario-vaccinatorio, l’utilizzazione di microchips da nascondere abilmente negli stessi vaccini, lo sterminio da attuarsi disseminando materiale radioattivo o microrganismi bio-ingegnerizzati, o anche l’assai più semplice avvelenamento dell’aria e delle acque potabili.
I Romani e la sacralità dell’acqua e della natura
I Romani non conoscevano ancora i trucchi della chimica e della farmacologia ma, anche se li avessero posseduti, non avrebbero di certo potuto concepire un’aberrazione come quella di drogare la popolazione tramite le acque.
L’acqua era qualcosa di troppo sacro per gli imperatori della Città Eterna, che amavano circondarsi non solo di vespasiani e latrine lussuose, ma soprattutto di fontane e di magnifiche terme, tutte cose di cui andavano giustamente fieri.
Oltre che alle magnifiche grandi vie di comunicazione, lastricate di sassi a regola d’arte, i Romani avevano inventato, progettato e costruito una rete di acquedotti che portavano l’acqua fresca delle sorgenti montane non solo a Roma, ma a tutti i nuovi centri che conquistavano.
I Romani erano portatori non solo di dominio ma anche di civiltà e di progresso.

L’America è nata dalla violenza e dal dispregio della natura, dell’uomo, dell’animale
Ma l’America invece, nata e sviluppata dalla spogliazione e dalla sopraffazione degli Indiani d’America, l’America che già aveva trasformato l’Arizona in deserto inabitabile, modificando il corso dei fiumi, distruggendo le risorse idriche e le canalizzazioni delle popolazioni Pimas ivi insediate, l’America che dava più importanza alle perforazioni petrolifere e alla debisontizzazione del territorio, non aveva certamente questo tipo di rapporto religioso con la natura e con le acque.
La Germania di Hitler e l’Unione Sovietica di Stalin, per motivi diversi, non erano da meno degli Stati Uniti, in questo atteggiamento sprezzante, sopraffattore, antidemocratico ed antiecologista.
Quattro metalloidi estremamente pericolosi, con in testa il fluoro
Fluoro, cloro, bromo e iodio sono quattro metalloidi che, combinandosi facilmente con altri metalli danno luogo a diversi sali e, combinandosi con l’idrogeno, producono acidi forti, come l’acido fluoridrico, l’acido cloridrico e l’acido muriatico.
Questi metalloidi vengono chiamati alogeni (dal greco halos = mare, sale), per questa loro caratteristica di generare sali.
Ripetute dosi infinitesimali di fluoro possono ridurre nel tempo ogni forza individuale, ogni velleità personale, ogni voglia di resistere alla dominazione.
Sopravviene infatti una specie di avvelenamento e di narcosi di una specifica area del cervello, rendendo così l’individuo obbediente e remissivo, rilassato e quasi-ipnotizzato, docile e sottomesso alla volontà di quelli che desiderano manovrarlo e governarlo.
La fluorizzazione dell’acqua a tutti i prigionieri di guerra, e i piani della I.G. Farben per addomesticare i paesi occupati dalle truppe hitleriane

Il modo migliore, dunque, per creare una maggioranza silenziosa filo-governativa.
Non a caso, sia i tedeschi che i russi aggiungevano regolarmente 1 ppm (una parte per milione) di
fluoruro di sodio all’acqua da bere dei prigionieri di guerra, per tenerli tranquilli e per istupidirli.
Anche in questo caso, salta fuori la solita I.G. Farben, che aveva sviluppato durante l’Ultima Grande Guerra autentici piani globali per fluorizzare le acque dei paesi occupati.
Niente di nuovo sotto il Sole. Vedi i piani della CIA per il controllo della mente umana.
In effetti non si scopre nulla di nuovo, dicendo questo.
L’esercito americano e la CIA si stavano dando da fare da anni allo sviluppo di sostanze stupefacenti ed incapacitanti, in grado di produrre un’apatia indotta sulla popolazione nemica e sottomessa, ma al limite anche in quella interna, spesso troppo vivace, troppo disobbediente e troppo contestatrice.
Nei composti testati per tali scopi, erano inclusi il noto allucinogeno LSD e l’amnesiaco BZ, dieci volte più potente dell’LSD, nonché un agente schizofrenico chiamato bulbocapina.
C’è addirittura un Rapporto Rockefeller, indirizzato alla presidenza USA, che parla di un programma sulle droghe facente parte di un più vasto piano CIA per studiare i possibili mezzi di controllo della mente umana.
La droga MK-ULTRA e il ruolo della Colgate Corporation nell’uso del fluoro

Una droga che ricevette parecchia attenzione negli anni 50-60, sotto il criptonimo di MK-ULTRA, fu il suxamethionium chloride o Anectine, un agente alogenato anti-colinergico, ossia anti-enzimatico.
Il dr George Estabrooks, consulente del governo americano sui problemi dell’ipnotismo e del controllo psicologico del comportamento, divenne direttore del dipartimento di psicologia della Colgate University. A livello internazionale, la Colgate era ed è tuttora il più assiduo produttore e sostenitore dell’uso del fluoro nei dentifrici.
La I.G. Farben, Hitler e la Seconda Guerra Mondiale creati al 100% dalla Casa Bianca

Nel suo libro Wall Street e l’ascesa di Hitler, Anthony Sutton sostiene con argomenti precisi e documentati che, senza l’aiuto dei banchieri americani e del gruppo Rockefeller, non ci sarebbero stati una I.G. Farben, un dittatore di nome Adolf, e una guerra chiamata Seconda Guerra Mondiale.
D’accordo che la Intressen Gemeinschaft Farben già esisteva, essendo stata fornitrice del cloro usato dall’esercito germanico nella Prima Guerra Mondiale.
Ma l’effettiva creazione del gigantesco cartello I.G. Farben inizia nel 1924, quando i banchieri americani cominciarono a pompare all’estero il surplus finanziario derivante dal boom petrolifero.
Nel 1928 emergono le attività in terra di Germania di Henry Ford con la I.G. Farben, seguite da quelle ancora più massicce della Standard Oil Company dei Rockefeller, che assieme alla Farben sviluppò il processo di idrogenazione per trasformare il carbone in petrolio.
L’inestricabile alleanza tedesco-americana nelle parole storiche dell’Ambasciatore Dodd
Nei primi anni 30, in una lettera da Berlino al presidente Franklin Delano Roosevelt, l’ambasciatore William Dodd parla di oltre un centinaio di grosse società americane coinvolte in accordi di collaborazione e joint-venture con la Germania.
I Dupont hanno una filiale in Germania che provvede al riarmo accelerato delle truppe tedesche.
Il principale alleato strategico rimane sempre la I.G. Farben. Lo prova anche uno stanziamento di 200 mila DM l’anno per un’organizzazione di propaganda che lavora sull’opinione puibblica americana.
La Standard Oil ha trasferito qui nel dicembre 1933 una cifra di 2 milioni di US$, ed ha speso 500 mila dollari/anno per aiutare i tedeschi a fabbricare il gas ersatz (derivato dalla idrogenazione del carbone) da usarsi per scopi bellici.
Perfino i nostri costruttori di aerei, come la Lockheed, hanno i loro patti segreti con i Krupp, mentre la General Motors e la Ford fanno enormi affari tramite le loro rappresentanze locali
, conclude l’ambasciatore.
La composizione del consiglio direttivo della I.G. Farben America Corp la dice lunga
La I.G. Farben America comprendeva nel suo consiglio direttivo Edsel Ford, presidente della Ford Motor Co, E. Mitchell, presidente della National City Bank of New York (proprietà dei Rockefeller), Walter Teagle, presidente della Standard Oil di New York, Paul Warburg, direttore della Federal Reserve e fratello di Max Warburg, finanziere dello sforzo bellico tedesco, e Herman Metz, direttore della Manhattan Bank (controllata dai fratelli Warburg).

I carri armati tedeschi erano costruiti dagli americani della Ford, e movimentati dalle benzine speciali della Standard Oil
Nel 1938, la I.G. Farben acquistò 500 tonnellate di piombo tetra-etile, un additivo per benzine speciali prodotto dalla Standard Oil.
Nel 1939, anno in cui Hitler invase con la Guerra Lampo l’Austria e la Polonia, la Standard Oil del New Jersey fornì alla I.G. Farben benzina ad alto numero di ottani per 20 milioni di US$.
In quello stesso anno, l’American Aluminium Co (Alcoa), maggiore produttore mondiale di fluoruro di sodio, trasferì la sua tecnologia in Germania, con l’accordo chiamato Alted, mentre la Dow Chemical faceva altrettanto con le proprie formule.
I due più grossi costruttori di carri armati erano la Opel, sussidiaria della General Motors, e la filiale tedesca della Ford Motor Co.
L’Armata Rossa fu la prima ad arrivare su Auschswitz
Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa liberò il campo di sterminio di Auschwitz.
Prima della Guerra in Europa v’erano quasi 10 milioni di Ebrei, incluso donne e bambini.
Dopo la Shoah erano rimasti solo 3 milioni e mezzo, con tanti giocattoli tristi ed abbandonati, e qualche agendina come quella dell’indimenticabile Anna Frank.
Le stime parlano anche di 3,5-4 milioni di civili slavi, di 2,5-4 milioni di prigionieri di guerra, di 1-1,5 milioni di dissidenti politici, di 200-800 mila tra Rom e Sinti, di 200-300 mila handicappati, di 10-250 mila omosessuali e di 2000 testimoni di Geova.
Tutta gente finita nei forni crematori e uscita in forma di fumo dagli orrendi camini-ciminiera delle lande germaniche.
Gli esperimenti del Dottor Morte o dell’Angelo della Morte, ovvero del dr Joseph Mengele
Nel laboratorio annesso al numero 10 del campo di Auschwitz, il dottor Joseph Mengele (1911-1979), aveva appena terminato di fare i suoi agghiaccianti esperimenti, effettuando operazioni senza anestesia, mutilando, iniettando virus, procedendo a castrazioni, trapianti, congelamenti ed altri incredibili orrori.
L’Angelo della Morte, come veniva chiamato, ispezionava le fila dei nuovi arrivati, scegliendo le sue vittime (soprattutto persone strane e non comuni, tipo nani e gemelli), e li metteva sul lato destro, per portarli subito dopo nelle sue sale di anatomia massacratoria, dove amava fare raffronti tra parti sezionate di persone normali e di persone atipiche.
Una carriera brillante di dilaniatore, di sezionatore e trapiantatore
Alla fine della sua carriera tra gli sventurati di Auchswitz e di Birkenau, aveva orrendamente dilaniato 3000 persone, tra cui 850 gemelli, categoria che, per qualche strana ed aggiuntiva deviazione mentale, scatenava i suoi sinistri interessi di macellaio.
Il più pericoloso dei criminali nazisti non venne mai processato e morì banalmente annegato in una spiaggia del Brasile nel 1979. Pare che abbia vissuti gli ultimi suoi 40 anni rubati alla giustizia terrena, senza troppi traumi e senza particolari rimorsi.
Dopotutto, aveva firmato la condanna a morte di milioni di persone in armonia con la teoria razziale tedesca di cui era imbevuto fino all’osso. Quella gente non apparteneva al genere umano ma a razze inferiori che portavano influssi deteriori sull’umanità.
Dalla Farben del deodorante ascellare Zyklon-B alla Farben dei micidiali Sarin e Soman
Tornando ai gas e al fluoro
, nel 1941, quando il mortale Zyclon-B della Farben, a base di cianuro, venne letalmente utilizzato per lo sterminio degli innocenti di Auschswitz e Buchenwald, vi erano legami più che sostanziali tra l’America e la Germania.
Chi altri se non la I.G. Farben poteva formulare il Sarin e il Soman, i terribili gas nervini tedeschi

derivati dal fluoro, a confronto dei quali il Zyclon-B è poco più di un deodorante ascellare?
L’uso del Sarin in Laos e in Vietnam
Il Sarin è in grado di uccidere entro pochi minuti dalla sua inalazione.
Una minima quantità sulla pelle o sugli indumenti causa lo stesso micidiale effetto.

Il Sarin agisce inibendo un enzima indispensabile per il controllo di quel movimento muscolare senza il quale il nostro corpo non ha la possibilità di funzionare.
I marines americani, nel settembre 1970, sul punto di lanciare un assalto in Laos, si ritrovarono contro un numero soverchiante di vietnamiti e di soldati della forza comunista Pathet Lao.
Chiesero rinforzi e l’aviazione americana riversò sul nemico enormi quantità di Sarin (identificato anche come CBU-15 o CBU).
Le imbarazzanti ammissioni di Cyrus Vance, sottosegretario alla difesa
In Vietnam, l’esercito americano impiegò anche i gas CS, DM e CN.
Il CS è ad esempio un agente incapacitante che provoca soffocamento e vomito incontrollato
.
La sezione nordvietnamita della Croce Rossa Internazionale, ed altre fonti aggiuntive, riferirono di numerose morti di donne e bambini causate da quei gas, nonché di ulcere, ustioni ed eruzioni cutanee sul volto e su tutto il corpo delle vittime.
Il vicesegretario della difesa Cyrus Vance ammise che erano stati utilizzati anche composti a base di cianuro e di arsenico.
Altre terribili armi chimiche impiegate dagli Stati Uniti in Indocina furono il noto Napalm e i lanciafiamme caricati con naftalene, a conferma che Hiroshima e Nagasaki, più che errori di percorso, più che necessità strategiche, erano stati momenti espressivi della solita tendenza egemone e sterminatrice della civile, umana e democratica potenza americana.
Che fine ha fatto la I.G. Farben? Nessuna fine, è più che mai viva e vegeta.
L’hitleriana I.G. Farben
che colpisce ancora nel 1970 e lascia il segno di morte coi suoi prodotti ideati nel 1930, con gli stessi alleati di allora.
Ma cosa è rimasto oggi della I.G. Farben a livello concreto? Essa esiste ed è più che mai attiva.
Essa è presente in accordi di collaborazione, con legami di vario tipo, oppure con suoi ex-dirigenti nella stanza dei bottoni, i
n diverse aziende leader tipo la Kellogg, la Nestlé, la Bayer, la Squibb, la Procter and Gamble, la Colgate, la Hoechst, la Sanofi Aventis, la Roche, e diverse altre.
Vuoi fare molti soldini e non pagare le tasse? E’ un gioco da bambini. Crea una fondazione.
L’America intanto sta letteralmente scoppiando di fondazioni, vale a dire enti registrati a scopo benefico, e come tali non colpibili dal fisco.
Vuoi guadagnare tanto e non pagare le tasse? Semplice. Crei una fondazione a scopo culturale o umanitario, con la modica spesa di 100 dollari, e poi vai ad elemosinare denaro in giro per il mondo come ha fatto Bill Clinton.
Il modo di tirar fuori poi i soldi dal gruzzolo accumulato lo si trova sempre.
Le prime fondazioni furono la Rockefeller Foundation e la Carnegie Foundation, tutte legate alle omonime Università.
La scoperta che trasformò la vile spazzatura fluoruro di sodio in autentico oro

La potente famiglia Carnegie si alleò con la famiglia Mellon e la relativa Foundation, creando l’Università Carnegie-Mellon a Pittsburgh in Pennsylvania nel 1967.
Dalla famiglia Mellon vegono i fondatori dell’Istituto Mellon, autori dell’idea truffaldina e infame di collegare la carie dentaria al fluoruro di sodio, ossia quella scoperta che trasformò la spazzatura inquinante chiamata fluoruro in autentico oro.
La famiglia Mellon, infatti, era proprietaria dell’American Aluminium Company (Alcoa), e non sapeva come liberarsi delle montagne di fluoruro di sodio, una tossina pericolosa derivante dagli scarti di produzione di duralluminio.
Divenne così automaticamente il maggior fornitore mondiale del fluoruro di sodio.
Tipica qualità americana il saper trasformare gli immondezzai in dollari lucenti
E’ tipico dell’America questa capacità di trasformare l’immondezza in pietre preziose, il sangue di bovino e di maiale in eparina (Pfizer leader mondiale del business eparina), la carne in vitamina B12 (FDA, chiesa mondiale degli imbrogli piramidali), le frattaglie e gli intestini di pesce in Omega-3 (dieta a zona di Barry Sears, leader mondiale delle diete scassa-uomo), lo scarto dei macelli in ferro-eme per gli anemici (McDonalds, BurgerKing e KentuckyFriedChicken, leader mondiali del fast-food), la scemenza dei balordi e dei drogati-nottambuli nella pestilenza AIDS, ovvero nel più grosso e vergognoso affare mediatico-farmaceutico del ventesimo secolo (CDC-Atlanta, chiesa mondiale delle pandemie inventate).
E’ una fortuna che la tecnica della scissione dell’atomo abbia avuto paternità italiana in Enrico Fermi.
Ci fosse stato di mezzo il vecchio Rockefeller, avrebbe di sicuro trovato il modo di vendere le scorie radioattive ai paesi del Terzo Mondo, per guarire le loro deficienze di ordine economico.
La scuola del furbastro ambulante di cianfrusaglie e pozioni John Davison Rockefeller
Il maestro di queste operazioni fu proprio il fondatore del gruppo Rockefeller, John Davison Rockefeller (1839-1937). Prima di fondare la Standard Oil, gigante mondiale del petrolio e socio maggioritario della I.G. Farben, è ormai nota la sua attività di venditore ambulante di cianfrusaglie e di clamorosi brogli farmaceutici ai danni degli ignari contadini-coloni americani, ai quali propinava a prezzi esorbitanti pastiglie contenenti niente altro che petrolio grezzo, come cura preventiva di tutte le malattie, incluso il cancro che già affiorava a quei tempi, come vendetta di Toro Seduto e di Chiefe Seattle, che avevano a più riprese ammonito i coloni invasori e vittoriosi di rispettare, e non di annientare i sacri e intelligentissimi bisonti che popolavano le loro terre in perfetta armonia con le tribù indiane.
Alogenare un farmaco col fluoro significa renderlo decine di volte più potente
Tornando al fluoro, nello sforzo di aumentare la biodisponibilità degli ingredienti e l’effetto sensibile dei rimedi, molti prodotti farmaceutici vengono oggi alogenati.
Negli ultimi anni, il catalogo dei farmaci al fluoro si è raddoppiato più volte.
Traspare la chiara volontà di Big Pharma di potenziare ulteriormente la stimolazione metabolica dei farmaci e le loro conclamate virtù terapeutiche.
Il passaggio dai farmaci ai miracolosi superfarmaci non può prescindere dai sali e dal fluoro.
Ad esempio, l’acetato fludrocortisone ha un’azione gluocorticoide 15 volte più potente dell’idrocortisone (che è senza fluoruro), ed effetti mineralcorticoidi addirittura 100 volte maggiori.
Il fatto è che, potenziando il rimedio, vengono aggravati gli effetti collaterali.
Il disgraziato paziente diventa così cliente almeno due volte

Un paziente trattato con prodotti alogenati diventa in breve cliente delle stesse industrie una seconda volta.
Ed è così che Big Pharma guadagna quattrini da due parti.

Prima col trattamento della malattia originale, e poi col trattamento degli effetti iatrogenici provocati dal suo stesso farmaco iniziale.
Purtroppo, la terza volta e la quarta volta il business gli scappa di mano.
Dalla culla al vaccino, dall’AIDS al Viagra, dalla tomba alla predicazione evangelica
Ma, anche qui, non tutte le speranze sono perdute, dal momento che i potenti undertakers americani (le pompe funebri) vengono quotati in borsa a Wall Street, e col giochino degli scambi azionari è facile estendere un controllo razionale e integrale del mercato, seguendo l’essere umano come dei segugi.
Dalla culla (B12 e Omega3), alla crescita da proteggere (industria del vaccino, del Tamiflu di Donald Rumsfeld, ex ministro della difesa USA), all’apice da tarpare (industria del profilattico e dell’AIDS, fondazioni Clinton), al declino da limitare (Viagra della Pfizer), alla tomba da onorare (pompe funebri), allo spirito da eternizzare e collocare in Paradiso (industria della predicazione evangelica).

La mafia del fluoro e la conquista di un intero paese come l’Australia
La letteratura medica non ha ritrosie a citare come la debolezza muscolare sia un effetto evidente di molti ormoni corticosteroidi, ed in particolare del fludrocortisone e del triamcinilone (entrambi ormoni fluorati).
Un utile esempio è pure il dentifricio al fluoro che, nel lungo periodo, non solo non fa migliorare la salute dei denti, ma per la sua azione anti-metabolica, ne compromette gravemente la salute.
Basti citare l’esempio del piccolo Jason Burton che ingerì una dose di pastiglie anticarie (fluoruro di sodio) e morì.
Alcuni scienziati curiosi, europei ed americani, hanno invano cercato risposte ai propri interrogativi, dal momento che le autorità australiane, da sempre favorevoli al fluoro, hanno negato persino l’esistenza di un certificato di morte.
Non a caso, l’alleanza Farben-Colgate-Kellogg, chiamata in modo irriverente la mafia del fluoro, ha grossi amici in Australia, dove la Sydney University Foundation reclamizza addirittura il fluoro e la fluorizzazione.
I nomi precisi dell’apatia e dell’istupidimento da fluoro

Consenso, letargia, apatia e stupidità da fluoro, sono gli effetti ormai noti dei tranquillanti alogenati, tra i quali:
1) BENPERIDOL: Anquil, frenactil, Glianimon
2) DROPERIDOL: Droleptan, Dridol, Inapsin, Inapsine
3) FLUANISONE: Sedalande
4) FLUBUPERONE HYDROCHLORIDE: Buronil
5) FLUNITRAZEPAM: Rohypnol
6) FLUOPROMAZINEH: Psyquil, Siquil, Vesprin
7) FLUOESONE: Bripidan
8) FLUORIPROFEN: Froben
9) FLOPENTHIXOL DECANOATE
10) FLOPENTHIXOL HYDROCHLORIDE: Depixol, Fluanxol, Emergil
11) FLUPHENAZINE DECANOATE
12) FLUPHENAZINE ENANTHATE
13) FLUPNENAZINE HYDROCHLORIDE: Modecate, Moditen, Anatensol, Dapotum, Lyogen, Omca,
Pancinol, Siqualone, Permitil, Prolixin, Sevinol
Il Valium Diazepam e le vittime di incidenti stradali.
La Roche e i suoi legami con la I.G. Farben.

Il FLUNITRAZEPAM (Rohypnol), che altro non è se non Valium fluorato, venne recentemente prescritto a un giovane del Western Australia, causandone il decesso.
Il Valium Diazepam è ritenuto tra i tranquillanti più coinvolti in vittime di incidenti stradali, secondo gli studi condotti dall’Università di Sydney (prof Graham Starmer, Quantum, 26 aprile 1988).
Quale effetto aggravante possono avere le varietà fluorate a potenza moltiplicata (Rohypnol) sugli incidenti stradali?
Rohypnol e Valium sono marchi di proprietà della Roche, socio svizzero del cartello I.G. Farben.
E’ giusto che automobilisti sani, ciclisti e pedoni ultrasani, debbano correre dei rischi aggiuntivi per i porci profitti delle industrie farmaceutiche?
Un salto di qualità dal terribile cloro al più ancora micidiale fluoro
Come gli anestetici e i tranquillanti, i gas chimici per uso bellico sono pure alogenati.
I gas per l’ordine pubblico, i gas lacrimogeni, contengono sia cloro che bromo (clorurati e brominati, ad esempio il Mace).
Ma i mortali gas nervini Soman e Sarin, sviluppati in Germania dalla I.G. Farben, espertissima in gas mortali grazie ai campi di sterminio, sono entrambi fluorurati, e rimpiazzarono il precedente gas Tabun a base di cloro per la loro ottima velocità ed efficacia nella eliminazione istantanea del nemico, tramite il loro agente anti-colinergico ad effetto immediato.
La morte sopravviene per il blocco della catalisi e dell’azione dei nervi da parte dei gas al fluoro che provoca un blocco enzimatico, e la conseguente cessazione delle funzioni del cuore e dei polmoni.
La I.G. Farben che danneggiva orribilmente le truppe nemiche col cloro nella Prima Guerra Mondiale, ha fatto un salto di qualità-terrore adottando in pianta stabile il più ancora micidiale fluoro.
La I.G. Farben ha fatto e sta facendo scuola di degrado, di monetizzazione della natura, dell’uomo, dell’animale, dell’ambiente
L’intrecciarsi, il sovrapporsi, l’accavallarsi e l’incastrarsi di coincidenze tra quelle che furono aziende del gruppo I.G. Farben e il continuo degradamento della salute umana, della nostra ecologia, del nostro ambiente, in cambio di un flusso enorme di dollari per le multinazionali, è virtualmente un processo senza fine.
Le influenze dirette e indirette della I.G. Farben si fanno sentire.
L’idea che andare contro la natura, contro l’uomo, contro l’animale, conviene e paga in contanti, è stata acquisita non solo dalle imprese farmaceutiche, ma anche da quelle alimentari.
L’esempio della Nestlé e degli altri gruppi simili
La tanto declamata Nestlé, che controlla poi un numero incredibile di prodotti e di marchi (Nescafé, Nesquick, San Pellegrino, Perrier, Milo, ecc) non è esente da colpe, ed è soltanto un esempio.
E’ stata accusata di vendere latte dalle formule nutritive insane ai bambini del Terzo Mondo.
E’ rimasta coinvolta nello scandalo del latte alla melammina in Cina.
Ha messo in commercio del puro succo di mela che tutto era fuorché puro e fuorché di mela.
E’ additata come tra le eccellenti distruttrici della foresta pluviale amazzonica, uno dei maggiori polmoni verdi del pianeta.
Gli altri gruppi tipo Philip Morris e Unilever non rivelano certamente caratteristiche migliori della Nestlé.
Il gioco calcio come tampone assorbente dei malesseri sociali
Il calcio, lo sappiamo tutti, è sempre stato una grande valvola di sfogo per le masse.
Tiri via il calcio alla domenica e metti in crisi intere città ed intere nazioni, ingrossando le fila dei cortei di protesta contro i soprusi e le ingiustizie, contro le magagne sociali ed economiche che acidificano inevitabilmente l’umore dei popoli.
Calcio come diversivo e come droga, come tampone assorbente di molti gravi malesseri sociali.
Pochi atleti superallenati e super pagati che giocano e fanno circo, e tanti, troppi tifosi poco atletici e tendenzialmente semi-paralitici che li seguono con sentimenti di amore misto ad odio, di ammirazione intrisa di invidia.
Sport coinvolgente ed appassionante ma anche strumento di supporto macellatorio-medico-farmaceutico
Calcio dunque come camomilla ed allucinogeno popolare, come droga di massa, soprattutto a livello degli stadi affollati delle serie maggiori
.
Il famoso panem et circenses.
Il calcio, gioco coinvolgente ed appassionante di efficienza fisica, di movimento, intelligenza, coralità e salute, viene usato non solo in funzione dopante di atleti e tifosi, di sportivi e di masse rese
malleabili ed impecorite, ma diventa spesso strumento e veicolo di supporto macellatorio-medico-farmaceutico.
Da simpatico e divertente giocattolo sociale si trasforma così in colossale presa in giro della gente, in insulto alla salute umana ed animale, alla natura, all’etica, all’aria e all’acqua.
E’ giusto che i tifosi aprano bene gli occhi
Se il Bayer Leverkusen si chiamasse Sarin Leverkusen, se il Bayern di Monaco di Baviera, dove gioca Luca Toni, portasse il marchio Zyklon-B, se la Nazionale Irlandese allenata dai nostri bravi e simpatici Marco Tardelli e Giovanni Trapattoni, si chiamasse Eparina-Irlanda, se la Nazionale Americana si chiamasse Monsanto-USA, se la Nazionale Italiana diventasse veicolo pubblicitario delle vaccinazioni grazie alle improvvide dichiarazioni del suo trainer Marcello Lippi, spaventato a morte dal contagiosissimo virus della pandemia suina, il tifo calcistico comincerebbe ad aprire di più gli occhi.
Forse è più interessante guardare le ragazze del Tavagnacco e della serie A femminile
Se squadre italiane di nobili tradizioni evidenziassero in modo trasparente legami e sponsorizzazioni, e persino presidenze, in settori critici (vedi il Bologna di Francesca Menarini, la quale ha in mano il più potente gruppo farmaceutico italiano, vedi l’Udinese di Giampaolo Pozzo, sponsorizzata dalla multinazionale Belen nel settore pellicce), i tifosi diventerebbero ancora più scettici e disincantati.
E andrebbero magari a vedersi il calcio femminile, dove almeno c’è qualche seno ballonzolante e qualche bel paio di gambe da apprezzare, oltre che alle amate-odiate sviste arbitrali e al gioco del pallone in sé.
I soldi non hanno colore
Ma si sa come va il mondo.

Quando si va verso le grandi cifre, tutti diventano di bocca buona e i soldi non hanno più alcun colore.
La stessa cosa succede nella Formula Uno e nel Motomondiale, dove gli sponsor più attivi sono le sigarette Marlboro, la Coca-Cola e la micidiale bevanda scassa-gioventù di nome Red Bull.
Come ha scritto Luigi Boschi in un suo articolo Boicottiamo la pubblicità, del 9/8/09, la pubblicità è diventata il vero cancro di questa società.
Più uno imbroglia più guadagna. Più guadagna e più pubblicità fa ai suoi prodotti. Un circolo vizioso senza senso e senza fine.
La società degli spot produce dementi e fa sparire l’informazione
Se all’inizio dello sviluppo industriale poteva essere un volano di coinvolgimento, la sua massificazione e la sua concentrazione è divenuta devastante. Abbinata alla tv di massa è una necrosi cerebrale. E’ la stupidità globalizzata.
E’ un processo di deresponsabilizzazione che impedisce di intendere e volere.
La pubblicità produce dementi e Zombie.
Nella società degli spot sparisce l’informazione. Tutto è celato e falsato. Tutto basato sulla stupidità sociale e sull’acquisto di prodotti il più delle volte inutili e dannosi.
Il consumatore abbindolato e costretto a sovvenzionare la propria dabbenaggine
Un sano di mente non può essere disposto a farsi raggirare e a sottomettere le proprie scelte a un messaggio idiota e sviante, facendosi anche scippare le proprie risorse.
Il consumatore non solo viene abbindolato, ma deve anche alimentare le tasche altrui a sostegno della propria dabbenaggine.
Nel mondo prossimo venturo, i nostri figli rideranno per la tragicomica idea su cui si basava la nostra presente società dei consumi.
L’America ci ha dato cose importanti, ma non si è scrollata da dosso la violenza delle sue origini
Nessuno abbia la faccia tosta di accusarci di sentimenti antiamericani o antitedeschi.
Sappiamo troppo bene che l’America ci ha dato cose eccellenti, fungendo da contro-barriera antisovietica ed antimaoista, regalandoci ottima musica, producendo la scuola igienistico-naturale più avanzata del globo, con migliaia di medici di alto livello oltre ai troppo noti Isaac Jennings, Sylvester Graham, Russell Thacher Trall, John Tilden ed Herbert Shelton, per non citare l’incommensurabile Peter Duesberg, scienziato tedesco, insegnante tuttora biologia cellulare e molecolare alla californiana Berkeley University.
Niente contro la Germania, purché la Bayer continui a fare le sue aspirine e non voglia di nuovo prendersi il mondo con una Nuova Guerra Lampo dietro nuove sigle
Sappiamo troppo bene come la Germania ci abbia dato personaggi irripetibili del calibro di Arnold Ehret e di Albert Schweitzer.
Ma la parte marcia, dovunque essa sia, va individuata e bersagliata, se vogliamo gustare la porzione sana della torta.
E’ un po’ la stessa discriminante che viene regolarmente posta allo stivale italico, che ogni giornale straniero dipinge di mafia, prima ancora di vederci dentro i Dante e i Leonardo da Vinci, i Giotto e i Raffaello.
Gira e volta i nomi sono sempre quelli, sintetizzati nell’ormai famigerato Codex Alimentarius
Gira e volta, i nomi sono sempre quelli, America e Germania, Casa Bianca e Hitler, Rockefeller e Farben, Bayer ed Hoechst, Pfizer e Monsanto, Clinton e Soros, Obama e Romsfeld, Roche e Novartis, Baxter e Sanofi Aventis, GlaxoSmithKline e Nestlé, Philip Morris e Kraft. CDC ed FDA, NDC e CIA, Diete Atkins e diete a Zona, OMS e Ministeri della Salute (o meglio della Malattia).
Tradotti in un nome soltanto diventano una parola sola, una sola sintesi, ed è quel famoso Codex Alimentarius, dietro il quale si nascondono i vaccinatori di tutte le specie, gli avvelenatori delle terre e delle acque, gli appestatori degli OGM, gli sgozzatori impenitenti di creature magnifiche come e più di noi uomini, gli inventori di tutti gli AIDS e di tutti i Papilloma Virus, i veri terroristi e i più disinvolti delinquenti seriali e legali del Terzo Millennio.
Valdo Vaccaro
– Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)

 
Ultima modifica:
Grazie Alien ho visto solo ora questo post. Molto interessante, mi sono fatto un copia incolla per stamparmelo così da rinfrescarmi le nozioni in caso di perdita di memoria.
Ciao
 
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