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[h=1]L'inchiesta choc sulla radicalizzazione in Francia: scuole, aeroporti e polizia in mano agli islamisti[/h] [h=2][/h]
Secondo un rapporto parlamentare che verrà reso pubblico il prossimo 26 giugno sono sempre di più gli integralisti islamici nelle file della pubblica amministrazione francese, dalle scuole alle forze di sicurezza

Cristina Verdi - Ven, 21/06/2019 - 13:36
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Aeroporti, scuole e trasporti pubblici nelle mani dei fondamentalisti islamici. A dirlo è un rapporto parlamentare redatto dal deputato dei Républicains, Éric Diard, e da Éric Poulliat, parlamentare di La République en marche, il partito del presidente Emmanuel Macron, i cui contenuti sono stati anticipati dal quotidiano Le Point.


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Quello che è emerso dal documento, basato su oltre cinquanta audizioni con funzionari della pubblica amministrazione francese appartenenti a diversi settori, è un quadro inquietante. Nel Paese della laicità per antonomasia si prega rivolti verso la Mecca durante l’orario di lavoro e, secondo alcuni sindacalisti del trasporto pubblico parigino, la Ratp, nei capolinea dei bus sarebbero nati addirittura uffici per soli uomini. Tra i dipendenti musulmani della società c’è anche chi si rifiuta di mettersi alla guida dei bus dopo che al volante c’è stata una donna. Le segnalazioni di episodi del genere sarebbero oltre cinquemila.

Ma oltre al rispetto dei diritti, secondo la relazione che sarà resa pubblica il prossimo 26 giugno, c’è in ballo anche la sicurezza. Decine di sospetti radicalizzati lavorano per le società che si occupano di garantire la sicurezza negli scali parigini di Charles-de-Gaulle e Orly. Novantacinque dipendenti con simpatie islamiste che pregano negli spogliatoi e che attraverso uno speciale tesserino rilasciato dallo Stato hanno accesso alle aree riservate e alle sale dove vengono stipati i bagagli da imbarcare negli aerei. Dopo gli attentati al Bataclan, nella capitale francese, settanta badge rouge, come ricorda Libero, erano stati ritirati ad altrettanti sospetti islamisti. Ma i potenziali attentatori anziché essere licenziati furono trasferiti, in osservanza alla legislazione vigente in Francia, in un luogo prossimo all’aeroporto.

Anche nelle scuole sono in crescita le aggressioni a bimbi e adolescenti cattolici da parte dei loro coetanei musulmani per motivazioni religiose. Non solo, a Parigi per rispettare il Corano un insegnante avrebbe persino separato i piccoli studenti a seconda del genere. I rappresentanti sindacali dei pompieri, invece, raccontano di come in un caso sia stato necessario l’intervento di un Imam per convincere un agente ad alimentarsi durante il periodo del Ramadan. Nelle banlieu a maggioranza musulmana ormai è diventato difficoltoso anche prestare soccorso alle donne se i soccorritori sono di sesso maschile.

A preoccupare è anche la presenza di musulmani radicali tra le forze di polizia. Di per sé la radicalizzazione, spiega il quotidiano francese, non può essere causa di esclusione dal corpo di polizia e così si cerca di espellere i sospetti islamisti con altre motivazioni. È un rappresentante della categoria a raccontare la vicenda di un agente di fede musulmana, con un fratello in Siria. L’uomo, secondo la testimonianza, aveva chiesto di accedere a diversi documenti, ed è potuto essere allontanato dal corpo di polizia soltanto dopo aver avuto una discussione in auto con un’altra persona.

Una fotografia allarmante, che preoccupa le autorità francesi, soprattutto in vista dei grandi eventi che verranno ospitati nel Paese, come i Giochi Olimpici del 2024.
 
[h=1]Germania, trenta casi di cristianofobia in due mesi[/h] [h=2][/h]
Dall'inizio di aprile all'inizio di giugno 2019, in tutta la Germania sono stati segnalati 30 attacchi che spaziano dai furti agli incendi dolosi

Matteo Orlando - Ven, 21/06/2019 - 14:06
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In Germania, in soli due mesi sono stati registrati ben trenta attacchi contro chiese cristiane di diverse confessioni.

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I dati sono stati diffusi dall'Osservatorio sull'intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa che ha sede a Vienna. E sono dati preoccupanti.

Dall'inizio di aprile all'inizio di giugno 2019, in tutta la Germania sono stati segnalati 30 attacchi contro chiese, atti che spaziano dai furti agli incendi dolosi. "A volte, hanno violato un recinto o messo in atto delle rapine semplicemente per motivi legati al denaro. Tuttavia (...) scegliendo di attaccare le chiese, vandali e ladri mostrano una profonda mancanza di rispetto, se non vero e proprio odio, per i luoghi di culto", hanno detto dall'Osservatorio.

Uno degli ultimi attacchi riguarda una chiesa protestante di Dieforf, peraltro già vandalizzata nel luglio 2017. Nei ripetuti attacchi i vandali hanno fracassato delle finestre, bruciato alcuni prodotti, rovinato muri e porte dipinte, e buttato giù panchine. "Il danno alla proprietà ha raggiunto decine di migliaia di euro", hanno quantificato dall'Osservatorio.

Un altro atto di vandalismo si è verificato all'inizio di giugno quando, intorno a mezzogiorno, i vigili del fuoco del comune di Ankum sono stati allertati di un incendio nella chiesa cattolica di San Nicolás. Grazie alle telecamere di sicurezza, la Polizia ha scoperto che l'incendio era stato causato da alcune ragazze.

Un altro caso ha riguardato la comunità di Großholbach dove ignoti hanno prima lanciato pietre contro la Chiesa Cattolica della Santissima Trinità poi, entrati nel tempio, hanno saccheggiato oggetti sacri e statue di santi e bruciato un simulacro di Gesù dopo averlo staccato dalla croce. Infine hanno urinato nei corridoi e scaraventato per terra diverse panchine.

A Nordhausen uno dei corridoi della chiesa protestante di San Biagio è stato intenzionalmente dato alle fiamme e su un balcone della chiesa sono state trovate tracce di una corda bruciata. A Dillenburg sconosciuti hanno vandalizzato la chiesa cattolica del Sacro Cuore di Gesù danneggiando prima l'acquasantiera e le candele e poi disperdendo dei volantini sul pavimento.

La Germania non è l'unico grande paese europeo cristiano dove si registrano episodi di cristianofobia. Se in Italia, almeno per il momento, ci si è limitati ad attacchi "intellettuali" ai cristiani come, da ultimo, quello del giornalista di Repubblica Michele Serra nei confronti di Marina Nalesso, conduttrice del Tg2, "rea", secondo Serra (che è stato sommerso di critiche sui social), di indossare il crocifisso durante il telegiornale, in Francia la situazione è veramente allarmante. Come ha scritto recentemente Fausto Biloslavo, nel paese transalpino si registra una media di oltre due chiese sotto attacco al giorno.



E IN FRANCIA NOTRE DAME UN INCIDENTE ?



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QUESTO è L'ULTIMO PAPA IL PAPA NERO POI CI SARA' L'AVVENTO DEGLI ISLAMICI CHE CI PORTERANNO INDIETRO DI 200 ANNI E LE DONNE SARANNO SOTTOMESSE CON IL VELO. .....CONTENTI ?




[h=2]PAPA FRANCESCO - IL PAPA NERO[/h]


Non pochi si aspettavano un “papa nero“, soprattutto tra chi segue le profezie di Malachia e di Nostradamus. Eppure nemmeno l’elezione di Francesco, l’argentino Jorge Mario Bergoglio, ha allontanato le ombre di chi crede che possa essere “l’ultimo pontefice della Chiesa Cattolica“. Questo perché non pochi hanno fatto notare come Papa Francesco sia il primo papa gesuita, un cambiamento senza precedenti. E allora quali sono i legami con la profezia, che parla di “un papa nero come l’ultimo pontefice”? Ad essere chiamato “papa nero” è proprio il superiore generale della Compagnia di Gesù, per il colore della tonaca che indossa e in quanto eletto a vita (proprio come il pontefice). Così, un po’ per speculazione, per scherzo o semplice curiosità, sui social network la profezia dell’ultimo papa è già rimbalzata nuovamente tra i post degli utenti, tra i risultati di tendenza su Twitter.

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LE PROFEZIE DI MALACHIA, NOSTRADAMUS E IL NUOVO PAPA – Papa Francesco ha già scherzato con i fedeli, quando, al momento della sua elezione ha spiegato di “essere stato scelto dalla fine del mondo”. “Non per la fine del mondo”, si legge in rete tra i diversi commenti, ironici. Così diversi lettori – complottisti e creduloni in primis – hanno subito richiamato alla memoria le profezie di Malachia, che già spopolavano in Rete al momento delle dimissioni shock di Benedetto XVI, il primo a lasciare il pontificato ancora in vita nell’era moderna. Tra leggende e dicerie, sul web si ricorda la profezia di Nostradamus sull’ultimo papa nero, prima della fine del mondo. Una “previsione apocalittica” che si è andate mescolando con le profezie di Malachia. Intorno al 1140 fu il vescovo irlandese (poi San Malachia di Armagh) a profetizzare le successioni papali. Ovvero, una lista di 112 brevi frasi in latino, ritenute come una sorta di premonizione. Una lista con la quale si vorrebbe descrivere tutti i pontefici (compresi alcuni antipapi), a partire da Papa Celestino II (eletto nel 1143) fino a quello definito come “l’ultimo pontefice della Chiesa Cattolica”. Definito appunto “Petrus Romanus”: alla sua morte non sono pochi credenti e creduloni che ritengono possa avvenire l’avvento del “giudizio universale”. C’è chi si richiama al testo del pronostico, in cui si spiega come “la Santa Romana Chiesa verrà perseguitata, come Pietro II – nessuno ha utilizzato questo nome dopo il primo papa, ndr - ‘pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni’ e come sarà il terribile giudice a giudicare il suo popolo”. Una serie di previsioni – molte delle quali, secondo l’interpretazione dei complottisti, davvero avvenute – che arrivano fino al tempo in cui Pietro sarebbe ritornato sulla terra, per riprendere le chiavi della Chiesa.

PAPA FRANCESCO: E’ LUI IL PAPA NERO ? - Così, le profezie e premonizioni sono andate mescolandosi, tanto che Bergoglio, il “papa dell’altro mondo” – come si è autodefinito ieri il pontefice Francesco – viene interpretato, essendo gesuita, come il papa nero. Per chi crede nelle profezie, “l’ennesima coincidenza”: altro che colore della pelle, come tutti ritenevano. Il papa nero, quello della fine del mondo, sarebbe il gesuita Francesco, dato che il capo dei gesuiti è chiamato proprio così. Il motivo? Indossa una tonaca di colore nero. Un semplice caso, per chi allontana le ombre e non ritiene credibili le ricostruzioni premonitorie. Ma non per tutti, come dimostra il successo in rete. Eppure, per un certo periodo, c’era chi credeva come potesse essere lo stesso Benedetto XVI l’ultimo papa della teoria di Malachia. Ma per alcuni sarebbe andata persa una delle trascrizioni delle profezie dello stesso Malachia, (il “Caput nigrum“), tanto che Benedetto XVI è stato retrocesso a penultimo Papa, quello descritto da San Malachia come il Gloria olivae, mentre Papa Francesco I è diventato di conseguenza l’ultimo Papa. Quello che per alcuni coincide con la fine del mondo, o con quella di Roma.

PAPA FRANCESCO: I COMMENTI SUI SOCIAL – Sui social network, in particolare su Twitter, i commenti si sprecano, tra chi fa semplice ironia o chi sembra crederci davvero. “Bergoglio è gesuita. Se qualcuno attendeva il ” papa nero” della profezia, eccolo per davvero”, condividono molti utenti. E poi c’è chi, con un gioco di parole, spiega: “Secondo la profezia, l’ultimo papa lo faranno nero”. Senza contare chi, invece, fa sarcasmo sui sondaggisti: “Tra elezioni politiche e quella del papa, un periodo “nero”. Altro che Malachia e pontefice della fine del mondo”. A parlare di dicerie e “solite stupidaggini” tanti altri fedeli, che invece sottolineano come “si tratti di un papa umile”. Sul colore “nero” c’è chi attribuisce anche connotati politici, richiamando le ombre sul suo passato, con le accuse di complicità e silenzio durante gli anni della dittatura argentina.

Fonti:
www.giornalettismo.com




 
FERMATI GLI SCAFISTI Immigrazione, il video che svela il trucco degli scafisti: come fanno arrivare le persone a Lampedusa


21 Giugno 2019

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Un video girato da un aereo del progetto Mas dell'Agenzia Frontex documenta il trasbordo di un gruppo di migranti da un motopesca su una imbarcazione più piccola. Il tutto avviene a circa 60 miglia a sud dell'isola di Lampedusa. La nave madre - subito dopo il trasbordo - si è allontanata puntando verso la Libia. Immediate le procedure per bloccarla. A bordo sono state trovate sette persone, sei egiziani e un tunisino, ora in stato di fermo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il peschereccio, che trasportava 81 clandestini, è stato sequestrato in acque internazionali. Arriverà in Italia, a Licata, sabato 22 giugno.

GUARDA IL VIDEO

https://www.liberoquotidiano.it/new...a-nave-scafisti-trasbordo-81-clandestini.html


QUESTI PER GLI € CI VENDONO L 'ITALIA E GLI ITALIANI-ALTRO CHE AMORE PER IL PROSSIMO ,MA DEGLI €.


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