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POVERO DON ABBONDIO LO LICENZIANO

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Papa Francesco presto sostituito? Voci sul clamoroso ribaltone in Vaticano: c'è già il nome del successore
5 Novembre 2019
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Papa Francesco





I malumori generati da Papa Francesco in Vaticano si fanno sempre più insistenti, soprattutto dopo il Sinodo sull'Amazzonia. In occasione del quale Bergoglio ha proposto l'abolizione dell'obbligo del celibato per i diaconi. E così Italia Oggi ipotizza che ci sia una fronda pronta a sostituire Francesco con un'altra nota personalità all'interno del Vaticano: si tratta di Pietro Parolin, segretario di Stato.
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Nel mirino l'operazione trasparenza voluta da Papa Francesco. Un'iniziativa che - per Italia Oggi - è dovuta anche alla fiducia "a pelle" che Bergoglio troppo spesso manifesta verso gli altri e che ha inevitabilmente prodotto le nomine non sempre adeguate di questo Pontificato. Basta pensare agli scandali legati ai fondi dell'Obolo di San Pietro. Soldi provenienti da offerte caritatevoli e destinati a scopi molto meno benevoli. Non solo, perché il cardinale Parolin conosce bene la Cina e i cinesi con cui ha dialogato. Conosce altrettanto bene anche il Sudest asiatico dove ha mediato l'accordo tra Santa Sede e Vietnam. Insomma, per Italia Oggi sarebbe lui l'uomo giusto, in grado di rammendare tanti strappi e tanta confusione del Pontificato di Francesco.


 
BOMBA
Vaticano, fondi segreti in Svizzera per centinaia di milioni di dollari: l'ultimo scandalo
5 Novembre 2019
Vaticano, fondi segreti in Svizzera per centinaia di milioni di dollari: l'ultimo scandalo





L'ex capo revisore dei conti del Vaticano, Libero Milone, sostiene di essere stato cacciato dal suo posto, due anni fa, per aver voluto indagare su centinaia di milioni di dollari, trattenuti dalla Segreteria di Stato «fuori dai libri contabili» in banche svizzere; conti bancari segreti che, ora, vengono legati alle operazioni di compravendita immobiliare a Londra, che hanno fatto scattare un' indagine interna alla Santa Sede per sospette irregolarità finanziarie.
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Intervistato dal Financial Times, Milone ha denunciato che, allora, «alcune persone si sono spaventate» del fatto che stesse per «scoprire» cose che non avrebbe dovuto vedere. «Eravamo andati troppo vicino a informazioni che volevano tenere segrete e hanno inventato una situazione per buttarmi fuori», ha dichiarato l' ex primo revisore dei conti del Vaticano, ufficialmente dimessosi ma che ha poi spiegato di essere stato costretto a farlo. Milone ha spiegato che quando era entrato in carica, nel 2015, non esistevano tracce ufficiali di centinaia di milioni di dollari, tenuti dalla Segreteria di Stato vaticana in conti svizzeri. La loro esistenza sarebbe emersa grazie a informazioni fornite da fonti esterne alla Santa Sede.

Milone ha poi denunciato che, pur avendo ottenuto da papa Francesco il permesso di chiedere informazioni alle banche in Svizzera, la sua richiesta fu bloccata da altri, dentro il Vaticano. Circa due anni fa, la sala stampa della Santa Sede aveva reagito ad accuse dello stesso tenore, rivolte da Milone in un' intervista al Corriere della Sera, a Wall Street Journal, agenzia Reuters e Sky Tg24, ribadendo che «risulta purtroppo che l' Ufficio diretto dal Dott. Milone, esulando dalle sue competenze, ha incaricato illegalmente una Società esterna per svolgere attività investigative sulla vita privata di esponenti della Santa Sede. Questo, oltre a costituire un reato, ha irrimediabilmente incrinato la fiducia riposta nel Dott. Milone, il quale, messo davanti alle sue responsabilità, ha accettato liberamente di rassegnare le dimissioni». «Non mi sono dimesso volontariamente. Sono stato minacciato di arresto. Il capo della Gendarmeria mi ha intimidito per costringermi a firmare una lettera che avevano già pronta», aveva replicato Milone.






CHISSA' QUANTO STERCO DEL DIAVOLO C'è-TANTO.
 
PREDICA BENE MA RAZZOLA MALE


Papa Francesco: “La ricchezza è lo sterco del diavolo, le relazioni valgono più delle cose


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L’esortazione di Papa Francesco all’Angelus domenicale da Piazza San Pietro: “‘Fatevi degli amici con la ricchezza’. È un invito a saper trasformare beni e ricchezze in relazioni, perché le persone valgono più delle cose e contano più delle ricchezze possedute”.
ATTUALITÀ 22 SETTEMBRE 2019 13:35di Annalisa Cangemi

"La ricchezza può spingere a erigere muri, creare divisioni e discriminazioni. Gesù, al contrario, invita i suoi discepoli ad invertire la rotta: ‘Fatevi degli amici con la ricchezza'. È un invito a saper trasformare beni e ricchezze in relazioni, perché le persone valgono più delle cose e contano più delle ricchezze possedute". Lo ha detto Papa Francesco all'Angelus domenicale da Piazza San Pietro commentando la parabola contenuta nel Vangelo di questa domenica, che ha come protagonista un amministratore "furbo e disonesto che, accusato di aver dilapidato i beni del padrone, sta per essere licenziato".

"Gesù presenta questo esempio non certo per esortare alla disonestà, ma alla scaltrezza. Infatti sottolinea: ‘Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza', cioè con quel misto di intelligenza e furbizia, che ti permette di superare situazioni difficili. La chiave di lettura di questo racconto sta nell'invito di Gesù: "Fatevi degli amici con la ricchezza, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne'. La ‘ricchezza disonesta' è il denaro – detto anche ‘sterco del diavolo' – e in generale i beni materiali".

"Nella vita, infatti, – ha aggiunto il Pontefice – porta frutto non chi ha tante ricchezze, ma chi crea e mantiene vivi tanti legami, tante relazioni, tante amicizie attraverso le diverse ‘ricchezze', cioè i diversi doni di cui Dio l'ha dotato. Ma Gesù indica anche la finalità ultima della sua esortazione: ‘Fatevi degli amici con la ricchezza, perché essi vi accolgano nelle dimore eterne'. Ad accoglierci in Paradiso, se saremo capaci di trasformare le ricchezze in strumenti di fraternità e di solidarietà, non ci sarà soltanto Dio, ma anche coloro con i quali abbiamo condiviso, amministrandolo bene, quanto il Signore ha messo nelle nostre mani".

continua su: https://www.fanpage.it/attualita/pa...-diavolo-le-relazioni-valgono-piu-delle-cose/




CHE PENA ! CI SON TANTI TIPI DI STERCO.
 
Tony Iwobi svela la mossa del governo Pd e M5s: "Hanno ceduto dieci motovedette alla Marina libica"
5 Novembre 2019
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Tony Iwobi svela la mossa del governo Pd e M5s: Hanno ceduto dieci motovedette alla Marina libica





Quello dell'immigrazione per il governo giallo-rosso è un vero e proprio autogol. Dopo il retroscena di Marcello Sorgi sullo sbarco della Alan Kurdi (avvenuto dopo 11 giorni in mare per evitare le conseguenze durante il voto in Umbria), è Tony Iwobi a svelare il piano fallimentare di Pd e Cinque Stelle. Il senatore della Lega parla di un fatto molto grave, "una cessione di ulteriori dieci motovedette alla Marina libica da parte del governo". Un passaggio avvenuto nel "silenzio totale" tranne che per qualche resoconto giornalistico.
Leggi anche: Pensioni e immigrati, la verità nascosta nei numeri: gli extracomunitari ci vanno prima degli italiani

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, dopo essersi resa conto che "i porti aperti" non apportano benefici, ha ben pensato di proseguire nella direzione del suo predecessore. O meglio, spiega Iwobi, "il governo ha da prima deciso di criticare e accusare a spron battuto Salvini per ogni azione da lui intrapresa quando era titolare degli Interni", per poi mettere in atto le sue stesse iniziative. "Facessero pace con loro stessi e soprattutto cominciassero a mettere in campo una politica di contrasto dell'immigrazione degna di questo nome, perché fino ad ora questo esecutivo verrà ricordato come quello che ha rinfrancato i traffici dei mercanti di schiavi".

 

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