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Prima gli islamici"

Alien.

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Papa Francesco, l'affondo di Antonio Socci: "Il suo slogan in sintesi? Prima gli islamici"
18 Novembre 2019
Papa Francesco





La carne di maiale non è solo gustosa cucina, ma anche civiltà italiana, come il vino e il parmigiano. Non a caso "November porc", che è in corso in Emilia, è la maggiore manifestazione europea dedicata al maiale. Chissà se un giorno sarà "scomunicata" o soppressa per non urtare i musulmani.
Viene da pensarlo dopo che ieri papa Bergoglio, ritenendo di compiacere gli islamici, ha messo al bando il maiale dal pranzo dei poveri in Vaticano. Un' idea analoga ai ridicoli tortellini "demaializzati" inventati due mesi fa dalla Curia di Bologna, sempre per lo stesso motivo.
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Sul Corriere della sera, Marco Cremonesi, ieri ha definito quella dei tortellini una fake news. Ma è una notizia così certa che sullo stesso Corriere, il 3 ottobre scorso, Ernesto Galli della Loggia le dedicò l' editoriale intitolato: "Una sfida epocale alla Chiesa".
Attualissimo oggi di fronte alla trovata di Bergoglio smanioso di piacere al mondo islamico. «Qui non c' è carne di maiale, anche gli altri ospiti possono mangiare tranquillamente tutto», ha spiegato mons. Rino Fisichella, che ha organizzato il pranzo. Così i poveri (cattolici, agnostici o atei) che per una volta avrebbero potuto mangiare carne hanno dovuto rinunciarci. Un' idea punitiva dei poveri non islamici.
La trovata bergogliana si potrebbe sintetizzare con lo slogan: prima i musulmani. E non è solo una questione di cucina. Galli della Loggia in quell' editoriale scriveva: «ci sono ragioni ben più importanti di quelle dei buongustai per continuare a ragionare intorno alla decisione di bandire la carne di maiale dalla preparazione dei tortellini. Perché qui non si tratta tanto delle "nostre tradizioni" o di altre cose simili. Si tratta, a me pare, di alcuni decisivi indirizzi di fondo della Chiesa Cattolica».
Galli parlava della «tendenza ormai avvertibile per mille segni» a sciogliere il cattolicesimo «nell' indistinto». Da anni - scriveva l' editorialista - a livello planetario avanza «un' ideologia etica» basata sui «diritti umani» e «di essa sono venuti progressivamente a far parte, insieme alla crescita continua dei suddetti diritti, il pacifismo, l' ecologismo, l' antisessismo e quant' altro potesse essere compreso in un' indistinta prospettiva mondialistico-buonista sotto l' egida di qualche organizzazione o movimento internazionale».
SFIDA INEDITA
Tutto questo ha posto il cattolicesimo davanti a «una sfida interamente inedita», perché «una morale anch' essa universale, d' ispirazione naturalistica e di tono fortemente laico» gli contende il campo. La Chiesa di Bergoglio risponde a questo fenomeno tendendo - dice Galli - «a deporre ogni tratto della propria identità storica che denunci uno scostamento troppo marcato dai principi dell' indistinto etico-mondialista». Cioè si arrende. Un' adesione suicida all' ideologia multiculturalista che porta a rifiutare ciò che è cristiano o occidentale per sottomettersi alle culture altrui come quella islamica.
Benedetto XVI aveva così descritto questa ideologia: «C' è qui un odio di sé dell' Occidente che è strano e che si può considerare solo come qualcosa di patologico; l' Occidente tenta sì, in maniera lodevole, di aprirsi pieno di comprensione a valori esterni, ma non ama più se stesso; della sua storia vede oramai soltanto ciò che è deprecabile e distruttivo, mentre non è più in grado di percepire ciò che è grande e puro. L' Europa ha bisogno di una nuova - certamente critica e umile - accettazione di se stessa, se vuole davvero sopravvivere. La multiculturalità, che viene continuamente e con passione incoraggiata e favorita, è talvolta soprattutto abbandono e rinnegamento di ciò che è proprio, fuga dalle cose proprie». Il Pd in perfetta sintonia con Bergoglio ieri - per bocca del segretario Zingaretti - ha rilanciato l' idea dello "ius soli" e dello "ius culturae" per migliaia di immigrati.
Perfino i grillini - con buon senso - hanno obiettato: «C'è mezzo paese sott'acqua e uno pensa allo ius soli? Siamo sconcertati». Oltre agli allagamenti è in corso la tragedia dell' Ilva, con ventimila famiglie che rischiano di trovarsi sulla strada e i "progressisti" pensano allo ius soli per gli immigrati.
A loro non importano gli italiani. Del resto gli immigrati con lo ius soli potranno fare ciò che gli italiani non vogliono più fare: per esempio votare Pd.
di Antonio Socci


E I MAIALI CI SONO ,CI SONO ECCOME SOTTO MENTITE SPOGLIE.

COMUNQUE PREGATE PERCHE FATE SCHIFO PURE A LUI.



ITALIANI SVEGLIAAAAAAAAAAA



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Maria Giovanna Maglie contro "l'orrore del comunismo: guardate ad Hong Kong..."
18 Novembre 2019
Maria Giovanna Maglie





Dito puntato contro un "mostro storico". Contro il comunismo. Quel comunismo che, da qualche parte nel mondo, è tutt'altro che tramontato. A puntare il dito ci pensa Maria Giovanna Maglie, lo fa riferendosi a quanto sta avvenendo a Hong Kong in questi giorni, anzi in questi mesi, con le violenze contro i manifestanti e polizia schierata al fianco del governo cinese. Sintetico, ed efficace, il cinguettio della Maglie: "
Se volete vedere, immaginare, ricordare che cos'è il comunismo, guardate le immagini di Hong Kong. Invece tutti zitti i paladini dei diritti umani", conclude Maria Giovanna Maglie. Già, indignati a targhe alterne...
Leggi anche: Maria Giovanna Maglie smonta i porti aperti

Di seguito il tweet di Maria Giovanna Maglie:


Mariagiovanna Maglie@mgmaglie

https://twitter.com/mgmaglie/status/1196505625150345217

Se volete vedere, immaginare, ricordare che cos'è #llcomunismo, guardate le immagini di Hong Kong. Invece tutti zitti i paladini dei diritti umani.

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8:09 PM - Nov 18, 2019
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VI PIACE? ALLORA VOTATE PD !
https://twitter.com/mgmaglie/status/1196505625150345217
 
SCHIETTO
Romano Prodi, una cosa giusta: "La sinistra perde perché pensa agli omosessuali invece degli operai"
18 Novembre 2019
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Romano Prodi indigna i benpensanti: La sinistra perde perché pensa agli omosessuali invece degli operai





Invece di dire le ovvietà propagandistiche che il Partito democratico si aspettava, Romano Prodi ha spiegato il perché dei fiaschi antichi, recenti e futuri della sinistra. «Perde perché invece degli operai si occupa degli omosessuali». Avete in mente Bologna? Vicino a piazza Maggiore c' è el igànt, il Nettuno, dio del mare, la cui statua, alta tre metri e venti centimetri, impressionava con la sua enorme nudità le signore di una volta. Ecco, Prodi è emerso come Nettuno dalle acque dell' oblio, in cui vengono immersi come nella formalina i padri fondatori buoni solo per le processioni da vecchie glorie, e ha osato dire la verità chiara come il sole. Altro che sardine, il popolo delle sardine: questo partito rappresenta il popolo di ostriche e astici, i filmati trasmessi nei loro congressi non conoscono i povericristi italici, ma le povere foreste amazzoniche, le balene che mangiano la plastica, l' eroica lotta contro il diesel.


Immigrati e gay, diritti individuali di tutti, battaglie anche meritorie, per i pinguini in Antartide. Prodi dicendo gay, non ce l' aveva con loro, ovvio, ma contro un totalitarismo politico che adotta come linee fondanti i temi cari alla crème che va da New York ai piani alti di Bologna, Milano, Roma, Parigi. Prodi aveva appena detto queste parole, e immediatamente i sacerdoti rossi del politicamente corretto gli hanno infilato i braghettoni, al Nettuno redivivo. Lo hanno avvolto di teli, accappatoi, e lo hanno portato via come un salame. Figurati se daranno retta al Mortadella, bravo a vincere perché democristiano, e destinato a essere buttato giù dopo un paio d' anni da compagni e magistrati tutte le volte a metà strada per lo stesso motivo.
Prodi aveva espresso questi concetti tre giorni fa, alle rievocazioni per il trentennale della mutazione del nome Pci proprio nella medesima Bologna, per volontà di Achille Occhetto. Il potente apparato mediatico del Pd, come Stalin che cancellava Trotzki dalle fotografie, ha amputato le parole abrasive (omofobia? Intervento Ordine dei giornalisti?) e ha provveduto a diffondere solo frasi innocue. Infatti il titolo del Corriere della Sera, edizione di Bologna, è stato: «Prodi è sicuro: vince il centrosinistra». Urca che ghiottoneria giornalistica.

SCACCO ALLA CENSURA
Però in sala c' erano dei gay, e hanno cominciato a lamentarsi sui loro siti. Tirandogli moccoli infernali.
Dagospia se n' è accorto. E la cosa è giunta così alle orecchie fini della santa Monica Cirinnà, gran visir di tutti i gay, lesbiche, bisex, trans (Lgbt), i quale e le quali meritavano senz' altro di meglio, ma i gusti sono gusti. La senatrice del Partito democratico, già firmataria e relatrice della legge sulle unioni omosessuali, appena ha saputo del colpo basso di Romano Prodi si è inalberata, in rima con i suoi capelli da Gorgone, e in un' assemblea Lgbt a Ferrara ha lanciato i prossimi obiettivi della categoria. Non solo matrimoni, ma parificazione assoluta di ogni specie di famiglia: dunque adozioni, utero in affitto, e soprattutto un altro saltello più in su.

Non solo quote rosa, ma anche quote gay da inserire nelle liste dei partiti, nei consigli di amministrazione, negli incarichi di governo. Insomma: un terzo maschi che amano le donne, un terzo femmine che preferiscono gli uomini, un terzo Lgbt che amano chi gli pare. A occhio e croce direi che, almeno per quanto riguarda ministri e ministre, nonché sottosegretari e sottosegretarie, portavoce e simili, la quota gay è già fin troppo a posto. Ed anzi, se si adottasse una rigida aritmetica, si libererebbero poltrone e seggioloni. Ecco in modo più dotto quanto attribuito a Prodi: «Il fallimento della socialdemocrazia sarebbe da addebitarsi al fatto che molti degli ex elettori percepiscono che essa ha difeso le persone omosessuali e non gli operai». Insomma: la famosa percezione.

I FLUSSI ELETTORALI
Il fatto è che, come insegnano i vecchi manuali sovietici, il fiuto di classe è infallibile. Gli operai, o ex operai, il ceto medio, o ex ceto medio, ha la percezione nettissima che questa gente che è oggi al governo in un impasto giallo-rosso, non rappresenta affatto la loro voce, non dà corpo ai loro interessi e bisogni. Il vecchio Partito comunista aveva un' ideologia infame, sognava il Gulag travestendolo da Paradiso per gli operai. Svelata la bugia, non è che puoi offrire in alternativa alle masse popolari l' Eden dei busoni, parlandone con ovvia simpatia. Non puoi chieder loro di riconvertirsi al gay pride, alla tutela delle radure del Paraguay, all' accoglienza di chi è destinato a bighellonare in attesa di dar man forte a chi spaccia droga ai tuoi figli sotto casa.
Come dimostrano le analisi sociologiche e quelle dei flussi elettorali, operai e pensionati non sanno che farsene di ideali fighetti, di sofisticati diritti per gente che si qualifica con sigle astruse.
Leggi anche: Vespa e il parallelismo: "Renzi come uno scorpione, Conte una rana"

Ormai neppure più basta Lgbt, ma siamo a Lgbtq, Lgbtqia e Lgbtqiapk. Un riferimento politico e culturale del genere, o dei generi, mette in fuga chiunque abbia il problema di difendere i pochi risparmi e il destino dei figli. E dunque i vecchi e i nuovi plebei votano tutt' altro, magari proprio Salvini. Il Pd resta appannaggio del bacino elettorale dei borghesi dei Parioli o del centro di Milano. Salvo, naturalmente, appropriarsi del suo vecchio lessico anni '60 e '70 ogniqualvolta ci sia da gridare a un imprecisato fascismo per pura invidia del crescente successo di movimenti politici davvero popolari, altro che populisti.

Prodi l' ha capito. Bravo. La sinistra, oggi, preferisce dedicarsi a battaglie a favore di cosiddette minoranze oppresse che, in realtà, hanno la simpatia di quasi tutti i mezzi di comunicazione. Il Pd si schiera dalla parte delle élite. Perderà anche in Emilia Romagna.
di Renato Farina
 
Ius Soli, Diego Fusaro sbrana Nicola Zingaretti: "La sinistra tradisce il popolo"
18 Novembre 2019
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Ius Soli, Diego Fusaro sbrana Nicola Zingaretti: La sinistra tradisce il popolo





"Ilva, Mes, massacro dei ceti medi e delle classi lavoratrici, disoccupazione: ma le sinistre fucsia scelgono di puntare tutto sullo ius soli". Diego Fusaro attacca Nicola Zingaretti che ha tirato fuori di nuovo lo ius soli. "Tradendo ancora una volta Gramsci", aggiunge il filosofo sovranista, fondatore del movimento Vox Italiae, "il popolo, i lavoratori e la patria. Utili idioti al servigio della classe dominante".
Nicola Zingaretti, ieri, ha chiesto ai suoi parlamentari di mettere in agenda lo ius soli. L’alleato di governo, M5s, si è detto “sconcertato”: bisogna prima pensare al Paese che è sott’acqua. “Chiederemo con i gruppi parlamentari che si metta in agenda lo ius culturae e lo ius soli come scelta di campo del Pd”, ha detto il segretario Zingaretti.



Diego Fusaro@DiegoFusaro

https://twitter.com/DiegoFusaro/status/1196379446145638401

Ilva, Mes, massacro dei ceti medi e delle classi lavoratrici, disoccupazione: ma le sinistre fucsia scelgono di puntare tutto sullo ius soli. Tradendo ancora una volta Gramsci, il popolo, i lavoratori e la patria. Utili idioti al servigio della classe dominante.

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11:47 AM - Nov 18, 2019
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Forse non si è ancora capito che il PD vuole tornare all'opposizione,perchè governare è faticoso vuoi mettere criticare,non fare nulla ed intascare un lauto stipendio ? vedremo molto presto se ho ragione.
https://twitter.com/DiegoFusaro/status/1196379446145638401
 

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