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Quando Mussolini fu appeso a Piazzale Loreto era dunque morto anche il fascismo, o meglio dire il "mussolinismo". E gli ex fascisti (cambiando subito casacca) applaudirono pure. Dalla sera alla mattina erano diventati tutti "antifascisti"!!. Tali che una frangia dei "rossi" si trasformò in "giustizieri".

Ma prima nel ventennio - fino alla caduta di Mussolini nel '43, tutti erano diventati "mussoliniani" cioè "fascisti". Prova ne sia che molti (anche noti capi) militarono in seguito nella sinistra comunista dichiarandosi "antifascista" e con loro molti coloro che erano stati "fascisti". Perfino nella Repubblica di Salò, dove la sinistra aveva appoggiato la "Socializzazione" che aveva il marchio di "socialista" ma che di certo non era "bolscevica" come alcuni di loro invece volevano. Ed alcuni remarono contro, perché era una "concorrente".
Ma anche perché la stessa "Socializzazione" del '43 non era di certo gradita neppure ai "Padroni". Vi si parlava di coogestione delle fabbriche, accesso agli utili, politica sociale. Uno spauracchio per tutti loro.

Cambiate le acque, il 25 aprile, proprio i "Padroni" che avevano finanziato la "Resistenza" (vedi in altre pagine i denari distribuiti)- non é che erano diventati improvvisamente stalinisti o sensibili al proletariato, più semplicemente si preparavano un alibi per un domani per rimanere "Padroni" - . Prima avevano sovvenzionato il movimento e avevano concertato con loro una vaga linea per difendere il posto di lavoro degli operai; organizzavano perfino dei finti scioperi. E nel farlo utilizzavano anche i "Partigiani" di sinistra; ma il loro unico vero intento era quello di salvare le proprie fabbriche e restare i "padroni".

Ma alla "liberazione" del 25 aprile (non dei "Partigiani" ma "liberazione" degli ex nemici poi chiamati "Alleati" il 29 aprile dopo che avevano finalmente oltrepassato il PO) la prima cosa che chiesero i "Padroni Italiani" (anche loro prima Ex fascisti) al nuovo (vantato) governo provvisorio del CLN, fu la cancellazione del decreto 375. Cosa che il CLN dovette fare subito subito per prima cosa lo stesso giorno di Piazzale Loreto, il 29.
Così i "Padroni" tornarono a fare i Padroni". Fu uno smacco per i comunisti di Togliatti che aspettavano di "Bolscevizzare" l'Italia; infatti attesero invano l'entrata a Trieste dei Titini. Cosa divenuta impossibile con gli anglo-americani in italia.
Che se solo ci avessero provato avrebbero fatto la fine dei comunisti in Grecia: Churchil ci aveva riempito i cimiteri.

Oltre a quanto sopra - e sempre nello stesso giorno - gli angloamericani chiesero l'immediato scioglimento di tutte le bande partigiane oltre alla consegna delle loro armi. "Qui ora comandiamo noi!!". "Se volete mangiare" disse Marshall.

E tutti zitti zitti, si adeguarono. Compresa la sinistra "rossa"; che però con l'attentato a Togliatti del '48, disotterrando le armi del '45, si andò vicini a un'altra "guerra civile". L'Italia per alcuni giorni fu paralizzata. Fu lo stesso Togliatti - parlando dall'ospedale - a smorzare gli animi rivoluzionari . Del resto - oltre a esserci Scelba pronto a scendere in piazza con i suoi "scelbini" e l'esercito, non era da escludere che al loro fianco intevenissero gli angloamericani.
E Togliatti sapeva benissimo come sarebbe andata a finire. Male!! In Grecia la sollevazione l'avevano stroncata sul nascere, riempendoci i cimiteri.
 
RITORNIAMO SUL COSIDDETTO "FASCISMO" E L'ODIERNO (ANNI 2000) "ANTIFASCISMO"

E ANALIZZIAMO L'ANTIFASCISMO DI OGGI

Ieri (anni 1946) come oggi non sono esistiti - nella realtà - partiti contro il fascismo, perché il fascismo era ed è ancora oggi tutto il sistema di cui i partiti fecero poi parte e ne fanno ancora oggi parte. Anche se alcuni sono in opposizione é perché non hanno voti a sufficienza. (ma si dice "è la Democrazia, Bellezza!").

I partiti che sulla carta nel '43-'45 si dicevano rivoluzionari e antifascisti, furono poi infatti anche quelli che sancirono - zitti zitti nel '46 - il ritorno di molti fascisti nei luoghi di potere. Non uno ma centinaia e migliaia, tornarono nelle loro poltrone: nella Costituente (poi Costituzione), nei giornali, nella finanza, nelle amministrazioni pubbliche, nella giustizia, nelle prefetture carabinieri e polizia compresa, così in tutti i posti di comando nelle 3 armi dell'esercito, e perfino come capi di partito, e non solo nel parlamento come deputati e senatori, ma via via anche nelle varie Presidenze della Repubblica. A partire da....

DE NICOLA che aveva presieduto la Camera al primo Governo di Mussolioni nel '22, appoggiato la sua riforma elettorale ("legge Acerbo"del 1923) e mantenuta la presidenza della Camera fino al 25 gennaio 1924.

GIOVANNI GRONCHI del PPI di Sturzo fu Sottosegretario all'Industria nel governo Mussolini. Poi dimissionario fondò poi nel '43 con De Gasperi la DC.

GIOVANNI LEONE nel 1933, consegue la libera docenza in diritto e procedura penale nell'Universita Fascista di Camerino, dove poi insegnerà e succesivamente a Messina.

CARLO AZEGLIO CIAMPI esce dalla Scuola normale superiore di Pisa esaminato dal fascistissimo Giovanni Gentile. Nel '43 già militare, dopo l'8 settembre rifiuta di essere inquadrato nella RSI, diserta e fa il partigiano in Abruzzo
Infine non possiamo dimenticare (visto che oggi é ancora vivente) ...

GIORGIO NAPOLITANO
che ancora nel '43 era nei GUF di Napoli dove militava ufficialmente nel fascismo, ma guardava già all'antifascsimo. Lui stesso ha confermato che «il GUF era in effetti un vero e proprio vivaio di energie intellettuali antifasciste, mascherato e fino a un certo punto tollerato». Così tollerato che frequentava ambienti di sinistra - non farà però la Resistenza - e solo nel 45 si iscriverà al PCI. (“...io non l´ho fatto, perché all´epoca militavo nei GUF" (Giorgio Napolitano, "Dal Pci al socialismo europeo". autobiografia politica, Laterza editore).
Seguirono gli anni in cui diceva: “La figura di Lenin, un luminoso punto di riferimento“ (Giorgio Napolitano, aprile 1970).
E appena appena menzioniamo i tanti uomini politici nel corso di 75 anni, e i Presidenti del Consiglio che furono non solo allevati nei GUF, ma nello stesso si distinsero. Basta ricordarne alcuni...

PIETRO NENNI (molto amico di Mussolini, nelle "settimane Rosse" fece con lui la galera, e aderì al nascente movimento fascista). Poi diventato anti interventista emigrò nel socialista "Avanti" dove però scrisse "La bancarotta dell'interventismo").

PIETRO INGRAO , a fianco di Mussolini, celebrò la fondazione di Littoria e la bonifica delle paludi. Militò prima nel Partito Nazionale Fascista (PNF), poi nel PCI. Dopo la guerra, eroe della resistenza antifascista dirige l’Unità ed entra in parlamento fin dalla prima legislatura.

NORBERTO BOBBIO nel Fascismo fin dalla gioventù. Iscritto al PNF dal 1928 percorse una rapida carriera universitaria in camicia nera. Scrisse al Duce ripetute lettere di appassionata fedeltà. Giurò fedeltà al Duce anche un anno dopo le leggi razziali, 3 marzo 1939.

CARLO BO Docente universitario. Partecipa e si classifica ai Littoriali della Cultura. Collabora alla stampa del Ventennio. Sarà poi riverito cattolico di sinistra…

GIORGIO BOCCA - a 18 anni ottiene la tessera del PNF, sottoscrive il "Manifesto in difesa della razza italiana". Scrive, nel 1942 , sul giornale della Federazione fascista di Cuneo .”


“Prende parte attiva alla vita del CAF. Si iscrive al PNF il 24 maggio 1937, provenendo dalle organizzazioni giovanili. Nell’Aprile del 1941 entra a far parte del Direttorio del GUF di Pisa con la carica di “addetto alla cultura”. Il settore più delicato della organizzazione fascista, nell’ambito universitario. Poi divenne segretario del PCI, il partito di Palmiro Togliatti

ALDO MORO - lui era un fervente fascista al CAF; Moro ai Littoriali del 1937, a Napoli, presentò il tema:“Possibilità di sviluppo della personalità umana nel regime fascista“; e nel '38 "“Principi e valori universali del fascismo". Che piacque molto alla critica dei giornali fascisti.

PAOLO EMILIO TAVIANI . A diciotto anni, iscritto all'università, entra a far parte del Guf di Genova; a 21 partecipa ai Littoriali della cultura. Caduta il regime, fonda (con De Gasperi e Gronchi, il "Partito cristiano-sociale democratico" (poi DC) unendo gli anziani del Partito Popolare.

EUGENIO SCALFARI Nel 1942 a soli 18 anni viene nominato caporedattore di "Roma Fascista". E su questo settimanale, il 24 sett. 1942 scrisse “Gli imperi moderni quali siamo noi li concepiamo sono basati sul cardine “razza”, escludendo la cittadinanza alle altre genti”. Fu perfino premiato da Mussolini. Poi per un irriguardoso articolo fu cacciato da "Roma Fascista" in malo modo. E passò dall'altra parte (dov'è ancora oggi).

E fino a oggi (15 agosto 2019) c'era anche ANTONIO RESTELLI. Il padre Carlo era stato uno dei fondatori del fascismo napoletano, console della Miliza, Commissario Prefettizio della città de L'Aquila, durante la RSI, e nel dopoguerra vicesindaco di Napoli con Lauro. Suo figlio ANTONIO nel 1948 si iscrive nel MSI; viene prima eletto dirigente, poi senatore nel 1979, restandoci fino al 1994 quando viene nominato Sottosegretario al Tesoro del primo governo Berlusconi. E' morto ieri a Napoli, il 15 agosto 2019.
NON ERA DI CERTO UN ANTIFASCISTA. E COME TALE AL SUO FUNERALE E' STATO SALUTATO DAI SUOI AMICI.

MA QUANTA ALTRA BELLA GENTE !!
......MOLTI DI LORO DIVENTARONO O SONO ANCORA OGGI UOMINI DI SUCCESSO,
COME ARTISTI, EDITORI, INDUSTRIALI, LETTERATI, GIORNALISTI, ROMANZIERI E...
POLITICI (di bandiere diverse con tanti uomini anche dentro nel partito di sinistra)
Calamadrei, Biagi, Antonio Amendola, Buzzati, Guido Carli, Calamandrei, Carlo Cassola, Vittorio de Sica, Massimo Giannini Severo, Mario Mafai, Alberto Lattuada, Indro Montanelli, Alberto Moravia, Vittorio Valletta, Elio VittorIini, Cesare Zavattini, Renato Guttuso, Vittorio Zincone, Luigi Gui, Edilio Rusconi, Carlo Bo, Alberto Mondadori, Michelangelo Antonionie tanti altri, alcuni ancora viventI, anni 2000,
in barba allo sfegatato antifascismo della Boldrini che vede fascismo dappertutto.
Va a fargli capire ai giovani di oggi cos'era veramente e cos' è ancora oggi il fascismo, che se non ci fosse stato non avremmo avuto - bene o male - tutta quella bella gente vista sopra al comando, e che se veramente ci fosse oggi quel (etichettato) "becero" fascismo, la Boldrini non andrebbe molto lontano. (Togliatti già nel '36 voleva usare anche lui "il manganello" fascista).

Per chiudere questa breve rassegna c'era fra quelli di sopra anche GIORGIO ALMIRANTE, che appena 23 enne diventò collaboratore de "Il Tevere" occupandosi di critica cinematografica. Nel '37 si laurea. Nel 38 aderì come molti altri al Manifesto degli Scienziati razzisti (noto anche come Manifesto della Razza) e poi divenne anche redattore alla rivista "Difesa della Razza" che si stampava in 150.000 copie finanziata dalla pubblicità di grandi marchi come: Alfa Romeo, Fiat, Banca commerciale italiana, Istituto Nazionale delle Assicurazioni, Montecatini, Banco di Sicilia ecc ecc.
La Civiltà Cattolica, commentando il Manifesto rilevava una notevole differenza rispetto al razzismo nazista. Aggiungendo "Anche noi tutti siamo spiritualmente semiti". Ma non andò tanto oltre (ci furono i famosi i "Silenzi di Pio XII").
A questo manifesto avevano aderito 500 personaggi illustri – o destinati a diventare tali anche in seguito.
L'elenco é QUI >>> http://www.storiologia.it/ugopersi/nomi_firmatari razzisti.htm

CON DENTRO TUTTA QUELLA BELLA GENTE ...

....Roberto Farinacci, su "Il regime fascista" del 10 gennaio, potè quindi proclamare «non siamo soli». Anche perché i soliti "camaleonti" non mancarono. Cambiarono solo la camicia dalla sera alla mattina.
Tuttavia GIORGIO ALMIRANTE (come del resto anche alcuni fascisti per nulla razzisti. (Starace che aveva una collaboratrice domestica ebrea non volle separarsene e davanti alle critiche rispose "quando lo faranno anche tutti gli altri, lo farò anch'io") nascose la famiglia dell'ebreo Emanuele LEVI, che poi a sua volta per sdebitarsi nascose Almirante quando lui dal 1945 al settembre 1946, rimase in clandestinità, per non essere anche lui appeso a un distributore. Come ci finì Starace che nel '45 non era già più nessuno.

Ma uscitone indenne (grazie anche all'amnistia di Togliatti) ALMIRANTE nello stesso '46 costitutì il Movimento Sociale Italiano (MSI). Ma su di lui si scatenò tutto l'antifascismo dei "rossi", na non i nuovi "cattolici" della DC che per vincere nel '48 e poi anche nelle elezioni del '53 ambiva proprio ai voti fascisti varando una "Legge Truffa". Ma in quest'ultima si scatenò Scelba con la sua legge sull'"Apologia del fascismo". Che per la DC - nonostante la "Legge truffa" fu fallimentare; non ebbero la maggioranza per soli ca. 50.00 voti.
Il partito di Almirante ottenne invece un discreto successo al Centro e al Sud, che poi via via nei successivi anni (in barba all'apologia) si ampliò con il nuovo segretario Fini. Che nel '93 alle Comunali assieme alla Mussolini a Roma e Napoli ottennero il 46,9% e il 44,4% !!!
A quel punto un accorto imprenditore milanese, sdoganandolo (dicendo "se ero a Roma avrei votato Fini e il MSI") con l'idea di "scendere in campo" e fondare un suo partito, (fregandosene della Legge Scelba - lui e tanti tanti italiani) puntò sulla Destra di Fini,
sbaragliando la sinistra che era convinta di stravincere dopo il famoso "tangentopoli" che aveva azzerato i ranghi della DC e del PSI.
Una vittoria quella di Berlusconi che nessun giornale ebbe da ridire. Anzi ci fu la corsa dietro il "carro" del vincitore, con i servili panegirici, per i successivi 20 anni. Tutti zitti zitti sulla ignorata "Legge Scelba".
Ad ALMIRANTE i partigiani fin dal '45 gli avevano attribuito la nomina di elemento pericoloso, di criminale, per l'acceso fanatismo fascista dimostrato sotto ventennio fascista (ricordiamo che lui entrò nel fascismo poco più che ventenne nel ''38) per aver lui firmato (!!) alcune fantomatiche condanne a morte.

Ma non dimentichiamo che anche SCALFARO, nello stesso 1945 anche lui giovanissimo, 27enne, divenne consulente e poi anche pubblico ministero nel tribunale speciale di Novara per giudicare i criminali fascisti, dove anche lui richiese l'applicazione di alcune condanne a morte. Per sei famosi imputati (c'era il locale (il suo) prefetto di Novara, Vezzalini) fu chiesta la condanna a morte, poi eseguita il 23 settembre 1945 (quando la guerra era finita da 5 mesi. (A lui nessuno disse niente! Né allora né dopo)
E ne avrebbero condannati altri se non fosse intervenuta l'amnistia di Togliatti, che mise fine allo scempio delle (oscure) vendette e i rancori del passato.
E non solo i prefetti fascisti rimasero poi al loro posto nel '46 ma poi ne nominarono altri 127 tutti formatisi durante il fascismo. E con loro pure gli "uomini della Nazione Operante" tornarono a guidare le loro imprese, i giornalisti a scrivere sui "nuovi"(?) giornali o a fare i capi politici di ogni ideologia nei successivi anni. Alcuni ancora oggi nonostante l'età.

C'era perfino GAETANO AZZARITI - detto "il camaleonte del secolo breve" (By N. Pirozzi). Era stato nel fascismo "Presidente" della Commissione sulla Razza, il cosiddetto "Tribunale della Razza"; in tale veste, giudicò, emise sentenze, comminò pene e condanne. (ho scritto "Presidente" !!!!!).
Eppure il 2 giugno 1953 GAETANO AZZARITI fu fatto Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica. Il 3 dicembre 1955 nominato giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. E il 6 aprile 1957 fu nominato addirittura Presidente della Corte Costituzionale. (altro che "camaleonte"!!) Ci sono in Italia strade col suo nome.
(Ma allora non c'era ancora l'"antifascista" Boldrini, e sul nome delle stradeanche la Segrè fa finta di nulla).

Questo - ma lo abbiamo già detto all'inizio- perché il fascismo era ed è ancora tutto il sistema di cui i partiti fecero parte e.... fanno ancora oggi parte. Anche se alcuni li troviamo nell' opposizione e fanno del fascismo un uso e abuso quando fa comodo.... con l'"antifascismo". Questo perché non hanno voti a sufficienza per essere al Governo (ma è la Democrazia, Bellezza!! dal 46 in poi.... soprattutto nel '94 con lo "sdoganamento" di Fini da parte di uno poi fatto anche "Cavaliere della Repubblica". Ed é anche questa .... "democrazia" in questi anni 2000-2019).
Affermò Churchill:"I Fascisti del futuro si definiranno tutti antifascisti". Fu un profeta !!

L' Anpi VA DICENDO "
Siamo una democrazia parlamentare e la sovranità popolare e il diritto di espressione non deve mai essere negato". Però se nomini un Mussolini o una dei tanti che c'erano nel ventennio, o si celebra una ricorrenza, o alzi il braccio, il "diritto di espressione" viene negato: anche se é pari a quella negazione dei regimi dittatoriali sovietici.
Si è anche vero che nel ventennio il diritto di espressione fu negato, ma era pari a quella dei regimi dittatoriali come quello di sovietica memoria di cui più nessuno parla.

L' "anticomunismo" non esiste! L' "antifascismo" invece si!
Il motivo é che gli Italiani ogni tanto fanno quello che vogliono. Soprattutto se hanno i "NONNI" ancora vivi e attuali, allevati in quel ventennio così tanto mal ricordato o cancellato dalla memoria. Ma che al quel ventennio molti ancora oggi si erano formati, e da quello avevano ricevuto prebende, rendite, benefici di ogni sorta. Che le conservarono e che le conservano tutt'oggi, pur atteggiandosi "antifascisti".

NON è UN 'ELOGIO MA UN PO DI STORIA


 

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