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QUESTO VE LO AVEVO GIA' DETTO..........

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[h=1]Francesca Biagioli
MANGIARE[/h]
2 Settembre 2019 [h=1]Basta biossido di titanio nei preparati per dolci. La petizione per chiedere a “Cameo” di non utilizzare più il controverso E171[/h] [IMG2=JSON]{"alt":"cameo-biossido","data-align":"none","data-size":"full","height":"800","width":"1200","src":"https:\/\/www.greenme.it\/wp-content\/uploads\/2019\/09\/cameo-biossido-titano.jpg"}[/IMG2]

Nei preparati per dolci troviamo diversi ingredienti tra questi, purtroppo, è possibile che sia inserito il biossido di titanio, una sostanza potenzialmente cancerogena. FoodwatchGermania ha lanciato una petizione per chiedere a Dr Oetker (Cameo in Italia) di eliminare questa sostanza dai suoi prodotti.

Foodwatch Germania è un Ong che vuole garantire la sicurezza alimentare ai consumatori. Recentemente il suo impegno si è concentrato su un additivo che nelle etichette possiamo trovare nascosto sotto la sigla E171. Si tratta del biossido di titanio, utilizzato dal marchio Dr Oetker (noi lo conosciamo come Cameo) come colorante bianco in preparati per torte, zucchero a velo, guarnizioni, praline e altri prodotti utili a chi prepara dolci.

Tale colorante è presente in forma micro e nanometrica in diversi prodotti alimentari. La dimensione delle particelle di cui è composta questa sostanza è di fondamentale importanza in quanto alcune ricerche, come quelle dell’Istituto nazionale francese per la ricerca agronomica (Inra), hanno evidenziato che ingerire nanoparticelle di biossido di titanio potrebbe aumentare il rischio di cancro.

L’E17 può danneggiare la flora intestinale e addirittura causare il cancro se presente nei prodotti alimentari sotto forma di nanoparticelle che, a causa delle loro dimensioni ridotte, possono penetrare più facilmente le barriere protettive fisiche del nostro organismo tra cui proprio l’intestino.

La Dr.Oetker si era giustificata dichiarando di utilizzare biossido di titanio in particelle superiori alla scala dei nanometri. Quello che hanno scoperto le analisi di Foodwatch,però, era esattamente il contrario:
“in quattro su quattro prodotti testati, sono stati rilevati livelli significativi di nanoparticelle”.
prodotti-test-biossido-titano.jpg


Nello specifico si andava da un 22% di particelle di dimensioni nanometriche in un mix per torte per arrivare addirittura al 100% di nanoparticelle nel prodotto Dekor Creation Rosa Mix.

Proprio in quanto ingrediente potenzialmente cancerogeno, la Francia ha già deciso di vietare l’uso di biossido di titano a partire da gennaio 2020. Secondo l’Autorità francese per la sicurezza alimentare (ANSES), infatti, la sicurezza dell’additivo non può attualmente essere dimostrata.

A questa presa di posizione, ora si aggiunge anche la protesta di Foodwatch che, attaverso una petizione, chiede al Dr Oetker di rinunciare immediatamente al controverso colorante E 171. Si può aderire QUI.

Purtroppo non solo questo marchio utilizza in alcuni dei suoi prodotti biossido di titano, questo ingrediente è presente, come sottolinea Foodwatch, anche nei dolciumi Mars e Dunkin Donuts, si trova nelle gomme da masticare e nei confetti, mentre per quanto riguarda i prodotti non alimentari è possibile trovarlo nei dentifrici e nei cosmetici.

Stiamo sempre attenti a leggere le etichette! Se poi vogliamo essere sicuri di non trovarlo, possiamo orientarci verso i prodotti biologici all’interno dei quali l’utilizzo di questa sostanza è vietato.

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[h=1]Francesca Biagiol


Ma non dicono che esso è presente anche in pasticche di farmaci ed erboristerie inoltre spessissimo c'è il biossido di silicio controllate l'etichetta prima di acquistare il prodotto se vi amate ancora.[/h]
 
[h=1]Nanoparticelle cancerogene negli alimenti: sotto accusa 9 aziende tra cui Mars[/h]
Scritto da Gino Favola il 9 Febbraio 2018. Pubblicato in Nuove Scoperte. [h=2]Nanoparticelle dannose presenti negli alimenti commercializzati da 9 marchi. Associazione dei consumatori denuncia 9 produttori di alimenti e cosmetici per aver nascosto la loro presenza nei propri prodotti. Ecco l’elenco[/h]
Sono nove le aziende sotto accusa da parte dell’associazione dei consumatori francese Que Choisir, per aver nascosto la presenza di nanoparticelle nei prodotti.

Alimenti e cosmetici analizzati dall’associazione, sono infatti risultati positivi ai test. Al loro interno nanoparticelle di biossido di titanio e di silicio, ossido di ferro e di zinco, e di nerofumo.

Tutte sostanze potenzialmente tossiche per l’uomo. Ecco tutti i risultati.
[h=3]Nanoparticelle in alimenti e cosmetici[/h]
La notizia è stata riportata nei giorni scorsi da Il Fatto Alimentare e getta luce su un fenomeno alquanto preoccupante. Secondo la normativa europea, la presenza di nanoparticelle nei prodotti deve essere indicata in etichetta o sulla confezione.

Le aziende sotto accusa, invece, avrebbero preferito lasciare i consumatori ignari, contravvenendo alla normativa. L’indicazione, infatti, è stata segnalata solo in 3 prodotti su 16.
[h=4]Nanoparticelle: pericolose per l’uomo?[/h]
L’interesse francese sui possibili rischi causati dalla presenza di nanoparticelle nei prodotti nasce da uno studio pubblicato su “Scientific Reports” e condotto dall’Istituto nazionale francese per la ricerca agronomica (Inra).

Secondo questo studio, l’esposizione cronica al biossido di titanio tramite ingestione potrebbe provocare stadi precoci di cancerogenesi. All’epoca l’Inra non si era sbilanciata sui possibili effetti sull’uomo. Questo perché i test erano stati effettuati solo in laboratorio.

A cosa serve il biossido di titanio?

Essenzialmente a migliorare l’aspetto degli alimenti, aumentandone la brillantezza e mediando l’effetto di altri coloranti. Già dal 2006, secondo quanto scrive Le Monde, il TiO2 è stato classificato come possibile cancerogeno per l’uomo, se inalato.
[h=4]L’accusa alle nove aziende[/h]
Ritornando alle più recenti analisi effettuate su campioni di alimenti e cosmetici, l’associazione dei consumatori francese ha portato sotto la lente d’ingrandimento l’attività di nove aziende, tra cui grandi nomi diffusi anche in Italia.

I prodotti esaminati sono stati: 7 tipologie di alimenti e 9 cosmetici. I test erano volti alla ricerca di tracce di nanoparticelle di
biossido di titanio e di silicio, ossido di ferro e di zinco, e di nerofumo. Tracce che sono state trovate in tutti i prodotti analizzati, senza che però la loro presenza fosse rivelata in etichetta. Così come la normativa europea impone.

Que Choisir ha così denunciato tra le altre aziende Mars, Casino, McCormick e JDE.

Le analisi hanno rilevato la presenza di nanoparticelle di biossido di silicio (E551) soprattutto nella zuppa liofilizzata di Casino, nel preparato per il cappuccino istantaneo di JDE e nelle erbe aromatiche di McCormick.


Nei confetti colorati alle arachidi M&M’s di Mars, il 35% del biossido di titanio è risultato costituito da nanoparticelle.

Analisi sarebbero state condotte anche dal governo francese che avrebbe evidenziato la presenza di tali sostanze nell’87% dei 40 cosmetici analizzati e nel 39% dei 74 prodotti alimentari analizzati. Solo in un caso l’etichetta indica la presenza di tutti i nanomateriali identificati. [h=4]Cosa succederà adesso[/h]
A seguito di questi test, il governo francese ha sollecitato l’Anses al fine di completare il lavoro di raccolta di tutti i dati disponibili in merito alla presenza di nanoparticelle di biossido di titanio negli alimenti. Lo scopo è quello di redigere un dossier per la valutazione della sostanza da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa).




Ricordiamo che le nano particelle non si trovano soltanto negli alimenti.
Oltre al biossido di titanio potenzialmente ingerito, l’uomo è esposto a queste sostanze anche attraverso l’aria che respira. Tra le altre, ricordiamo la magnetite. Si tratta di un elemento altamente bioreattivo che può provocare forti danni ossidativi alle cellule circostanti. Potete approfondire l’argomento a questo link.

Alimenti e cosmetici, Mars, nanoparticelle di biossido di titanio, Nanoparticelle in alimenti, nanoparticelle nei prodotti


[h=4]Gino Favola[/h] Laureato in Scienze Politiche, da sempre sono stato appassionato dai temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità. Da sempre convinto che l'economia debba essere ricondotta sotto le leggi della società civile, mi sono interessato a letture come quelle di Tiziano Terzani, Simone Perotti, Michael Pollan. Mi occupo nello specifico della sezione " ecoreati" per dare uno strumento in più, una sentinella attiva nel territorio, che da voce a tutte le segnalazioni dei nostri lettori che condividono con noi la sensibilità per la difesa dell'ambiente e della natura.
 

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