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ricercato nordafricano

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[h=1]Milano, abusi e rapina ai danni di una 17enne, ricercato nordafricano[/h] [h=2][/h]
L’episodio è avvenuto all’alba di domenica. Ancora sotto choc la ragazzina, presa a pugni e palpeggiata prima della rapina, che ha trovato comunque la forza ed il coraggio per liberarsi dal suo aggressore prima che la situazione potesse degenerare: ricercato magrebino

Federico Garau - Lun, 01/10/2018 - 19:15
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Tentata violenza sessuale e rapina avvenuta all’alba della scorsa domenica ai danni di una ragazzina di 17 anni a Milano.
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L’adolescente, una giovane peruviana, si era da poco separata da un’amica dopo una serata trascorsa in un locale quando, all’altezza di via Boncompagni, è stata sorpresa alle spalle da uno straniero, un nordafricano secondo quanto emerso dai primi racconti.

L’uomo l’avrebbe afferrata con forza e trascinata fino ai giardinetti che si trovano in via Gaggia, a breve distanza dal luogo del primo approccio. Qui l’africano l’avrebbe costretta a seguirlo in una zona lontana da sguardi indiscreti, in mezzo ai cespugli, ed avrebbe tentato di abusare di lei, assestandole dei pugni in volto per indurla a non ribellarsi. Convinto di avere ormai il pieno controllo della situazione, l’uomo ha iniziato a palpeggiarla nelle parti intime. Tuttavia, nonostante il forte choc per l’aggressione subita, la 17enne avrebbe trovato il coraggio di reagire e la forza per liberarsi dalla presa dello straniero e chiedere aiuto.

Intimorito dall’inettesa resistenza della ragazzina, il magrebino le avrebbe strappato la borsetta di mano prima di darsi alla fuga. Anche la 17enne si è immediatamente allontanata dal parco, trovando rifugio nel mezzanino della fermata metro di Porto di Mare.

I soccorsi sono giunti in breve sul posto, allertati dalla giovane vittima, che ha ricevuto le prime cure, prima di essere trasportata presso la clinica De Marchi (Milano). Dopo esser stata medicata per le ferite riportate al volto in seguito alle percosse ricevute, l’adolescente ha effettuato una deposizione in questura, in seguito alla quale sono scattate subito le ricerche del colpevole. E su quanto accaduto è arrivato il commento del leghista Paolo Grimoldi: "A Milano un altro caso di violenza sessuale, a Porto di Mare, ai danni di una ragazzina di 17 anni. L’undicesimo caso da luglio a oggi. A prescindere dalla nazionalità dei responsabili - spiega Grimoldi - anche se finora sono sempre stati cittadini stranieri, ma in quale altra capitale o metropoli europea ci sono stati 11 aggressioni sessuali in altrettante settimane? Continuare a ostinarsi a fare finta di niente, a spingere la polvere sotto il tappeto, come sta facendo la giunta Sala, non serve a nulla: Milano in questo momento vive un’emergenza sicurezza e soprattutto un’emergenza violenza sulle donne".

 
Stuprò l'operatrice nel centro accoglienza: migrante "salvo" per un cavillo


Lo straniero, un 20enne della Sierra Leone, aveva stuprato in un bagno un’operatrice del centro di accoglienza: l’africano era stato arrestato con le accuse di violenza sessuale e lesioni aggravate. Durante il processo, la difesa trova un cavillo che fa annullare la perizia psichiatrica dove l’esperto sottolineava la completa capacità di intendere e di volere dell’aggressore

Federico Garau - Lun, 01/10/2018 - 17:21
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Si trova alla sbarra l’extracomunitario che il 20 settembre dell’anno scorso ha aggredito e violentato un’operatrice del centro d’accoglienza “Terra Promessa”, nella località di Fontanella (Bergamo).
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Per un vizio di forma, la perizia che attesta la sua completa lucidità mentale è stata resa nulla, come racconta il Giorno.

L’episodio per il quale si trova imputato era avvenuto in piena mattina, intorno alle 10, quando la sua ignara vittima, una giovane di 26 anni, aveva fatto il suo ingresso nella struttura per iniziare il turno di lavoro. Lo straniero, un 20enne proveniente dalla Sierra Leone, l’aveva assalita alle spalle e spinta all’interno di un bagno dove è poi avvenuto lo stupro.

A salvare la mediatrice culturale erano stati altri due richiedenti asilo che, udite le sue urla, avevano sfondato la porta della piccola stanza e tentato di bloccare l’aggressore. Questi, inizialmente riuscito a fuggire nelle campagne circostanti la comunità, era stato in seguito intercettato dai carabinieri allertati dal centro.

Il 20enne era quindi finito in manette con l’accusa di violenza sessuale ma anche di lesioni aggravate, considerati i numerosi lividi riportati dalla giovane operatrice a seguito delle percosse.

In questi giorni, alla presenza del gup di Bergamo Maria Luisa Mazzola, si sta svolgendo il processo per rito abbreviato, e durante il dibattimento è stato riscontrato il problema sopra citato.

A quanto pare la perizia psichiatrica svolta dal dottor Massimo Biza, che ha riconosciuto la totale capacità di intendere e di volere del 20enne nel compiere la terribile violenza, non può essere considerata valida. Tutto perché il professionista non ha notificato lo svolgimento dell’esame al consulente dalla difesa.

A segnalare il banale errore ed a chiedere l’annullamento della perizia è stato l’avvocato difensore del 20enne, Samantha Vignati. Mentre Nicola Poloni, l’esperto di cui si avvale la difesa, ha voluto ribadire l’incapacità di intendere e di volere del ragazzo della Sierra Leone, ma anche la sua conseguente pericolosità sociale.

Il gup ha accolto la richiesta del legale, pertanto l’esame dovrà essere ripetuto da un nuovo perito. A seguito di tale decisione sono arrivate le prime polemiche, i
n quanto il processo verrà ulteriormente allungato ed altri soldi pubblici saranno spesi.

La prossima udienza, prevista per il 16 ottobre, vedrà la partecipazione anche della vittima della violenza rappresentata dal suo avvocato Nadia Leporace. Quest’ultima, fra l’altro, collabora con la fondazione no profit Doppia Difesa della quale il ministro Giulia Buongiorno è stata fondatrice nel 2007.


Ma quarda che caso.!

qui per gli errori non paga nessuno ?




 
Ultima modifica:
NULLA è PER SEMPRE !! CHE NON LO SAPEVI ?




BASTA CON LE CARICHE AL FEMMINILE [h=1]Erika Stefani e le ministre leghiste cancellano Laura Boldrini[/h]
1 Ottobre 2018
1538411651088.jpg--erika_stefani_e_le_ministre_leghiste_cancellano_laura_boldrini.jpg

Alla faccia della Boldrini, non fosse che i soldi spesi dall'ex presidente della Camera per "femminizzare" tutte le carte intestate e i badge della Camera erano i nostri. Alla faccia della Boldrini perchè, spazzata via lei e spazzato via il Pd, in politica si assiste al ritorno alla tradizione. Nelle comunicazioni ufficiali, per esempio, la leghista Erika Stefani fa scrivere testualmente "il signor ministro Erika Stefani", mentre sul sito del governo le parole "ministra" e "sottosegretaria" sono scomparse per tutte le donne componenti dell'esecutivo. Con tanti salitu alla "presidenta".

è FACCIAMOCELI RIDARE I SOLDI SPESI INUTILMENTE DA....................NO COMET
 
[video=facebook_2017;salviniofficial/videos/172032027046958/]https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/172032027046958/[/video]
 

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