LottoPazzo
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ecco un altro episodio che voglio raccontare dopo un po di tempo
La Gallina
Come forse ve ne siete resi conto, non ero un santo, quando ero piccolo combinavo marachelle in continuazione.
Anche quando andavo alla casa di mio Nonno a Chiaiano non mancava mai di combinarne qualcuna.
Diciamo che quando arrivavamo a casa di mio Nonno, la prima cosa lo andavamo a salutare, per educazione ed anche perchè ci era imposto, altrimenti saremmo subito corsi fuori a giocare.
Non lo so ma le persone anziane di un tempo, non erano molto espansive, avevano sempre quell’aria di superbia, o imponenza che metteva suggestione, e quindi non mostravano mai un affetto evidente come lo si dimostra oggi.
Mio Nonno era una persona del genere con i suoi baffi bianchi, i pollici infilati nel gilet, dal quale usciva una catena di un orologio, che ogni volta che lo prendeva allungavo il collo per guardare il quadrante anche io quelle rare volte che succedeva.
Portava anche il bastone con un manico argentato tutto intarsiato, chissà che fine avrà fatto, perchè era bellissimo, ricordo anche che aveva il puntale bianco, forse era d’avorio, comunque scrivendo mi vengono in mente tanti particolari che allora davo per scontato.
Ma il fatto della gallina è questo, anche se abitavano in campagna, ma l’abitazione faceva parte di un condominio a più persone, cera un giardino davanti casa che non poteva essere più di 10mq, circondato da una inferriata che dava poi sulla strada.
All’interno di questo giardino razzolava 1 gallina, soltanto una, non ce n’erano altre.
Mi accorsi che qualche volta la gallina mancava dal giardino, ed era sempre in mattinata, ed io incuriosito andavo sempre in giro per vedere di trovare questa gallina, ma non riuscivo mai a trovarla, poi di punto in bianco la gallina compariva di nuovo nel giardino.
Un giorno mi misi di buona intenzione a vedere questa gallina cosa facesse per scomparire in questo modo, dopo un paio di volte che facevo la spia mi accorsi che il Nonno entrava nel giardino prendeva la gallina ed entrava in casa, io che guardavo da fuori il giardino mentre facevo il giro per entrare in casa trovavo il Nonno seduto che stava leggendo il giornale, e della gallina nessuna traccia.
Al che gli chiesi, con timore che cosa ne aveva fatto della gallina, lui con modo burbero mi rispose “che quelli non erano fatti miei” e finiva li perchè non si poteva replicare al Nonno, e me ne andavo mogio mogio, a fare altri giochi.
Ma si dice che la “Curiosità” è donna ma quella dei bambini la supera tutte, al che giravo per le stanze cercando al gallina ma niente da fare non c’era.
Cosi passai agli appostamenti, oramai avevo imparato suppergiù l’orario, e quando si avvicinava l’ora entravo in casa facendo finta di giocare con qualcosa ma i miei occhi erano puntati sul Nonno e le sue mosse, ad un certo punto si alzò, “ecco mi dissi” perchè lo vidi uscire nel giardino, e ritornò con la gallina sotto il braccio, i miei occhi non lo perdevano di vista un attimo, andò verso la sua camera da letto ci stette qualche minuto, ed usci senza la gallina sotto il braccio.
Come appena usci andando nelle altre stanze, io non potevo domandargli di nuovo della gallina già mi aveva mandato a quel paese la volta scorsa, entrai nella sua camera da letto cercando la gallina ma della gallina nessuna traccia, eppure lo avevo visto con i miei occhi entrare con la gallina ed uscirne senza.
Cosi facendo una ricerca sistematica sotto i letti o sotto i mobili, non trovato niente, incominciai ad aprire gli armadi fino ad aprire il comodino vicino al letto, a quei tempi il comodino non aveva cassetti ma uno sportello dove si metteva l’orinale per la notte, infatti trovandolo a terra, aprii lo sportello e trovai la gallina, la metteva li perchè doveva fare l’uovo, cosi scoprii l’arcano.
Ma mentre avevo fatto la scoperta sentii la voce del Nonno avvicinarsi di corsa chiusi lo sportello di corsa, ed uscii fuori, al che mi apostrofò “che stavi facendo li dentro” “niente” risposi e scappai fuori a giocare, ormai avevo risolto la mia curiosità.
Ma il bello venne verso mezzogiorno quando rientrai in casa, mentre girovagavo per le stanze, vidi uscire il Nonno dalla sua camera da letto con la gallina in mano che sembrava un treno a vapore con i baffi, e le narici che sputavano fuoco, e senza nessun preavviso me la tirò in faccia colpendomi in pieno, la gallina incominciò a svolacchiare per tutta la stanza ed io che incominciavo a piangere a dirotto.
Un poco per il dolore ma più perchè non capivo il perchè di questo comportamento del Nonno, corsero tutti a calmare il Nonno ed anche a vedere cosa mi ero fatto.
La gallina non aveva fatto l’uovo, perchè io nella fretta di scappare per non essere scoperto avevo chiuso la coda della gallina nello sportello del comodino e quindi non aveva potuto fare l’uovo.
Quando il Nonno era andato a riprendere la gallina e l’uovo, trovando la gallina imprigionata ed anche la mancanza dell’uovo, si era accorto che cosa io stavo facendo nella stanza ed aveva collegato i fatti e trovato il colpevole.
Questa è una delle tante che ho fatto a casa del nonno.
Alla prossima se trovo il tempo (8-D
La Gallina
Come forse ve ne siete resi conto, non ero un santo, quando ero piccolo combinavo marachelle in continuazione.
Anche quando andavo alla casa di mio Nonno a Chiaiano non mancava mai di combinarne qualcuna.
Diciamo che quando arrivavamo a casa di mio Nonno, la prima cosa lo andavamo a salutare, per educazione ed anche perchè ci era imposto, altrimenti saremmo subito corsi fuori a giocare.
Non lo so ma le persone anziane di un tempo, non erano molto espansive, avevano sempre quell’aria di superbia, o imponenza che metteva suggestione, e quindi non mostravano mai un affetto evidente come lo si dimostra oggi.
Mio Nonno era una persona del genere con i suoi baffi bianchi, i pollici infilati nel gilet, dal quale usciva una catena di un orologio, che ogni volta che lo prendeva allungavo il collo per guardare il quadrante anche io quelle rare volte che succedeva.
Portava anche il bastone con un manico argentato tutto intarsiato, chissà che fine avrà fatto, perchè era bellissimo, ricordo anche che aveva il puntale bianco, forse era d’avorio, comunque scrivendo mi vengono in mente tanti particolari che allora davo per scontato.
Ma il fatto della gallina è questo, anche se abitavano in campagna, ma l’abitazione faceva parte di un condominio a più persone, cera un giardino davanti casa che non poteva essere più di 10mq, circondato da una inferriata che dava poi sulla strada.
All’interno di questo giardino razzolava 1 gallina, soltanto una, non ce n’erano altre.
Mi accorsi che qualche volta la gallina mancava dal giardino, ed era sempre in mattinata, ed io incuriosito andavo sempre in giro per vedere di trovare questa gallina, ma non riuscivo mai a trovarla, poi di punto in bianco la gallina compariva di nuovo nel giardino.
Un giorno mi misi di buona intenzione a vedere questa gallina cosa facesse per scomparire in questo modo, dopo un paio di volte che facevo la spia mi accorsi che il Nonno entrava nel giardino prendeva la gallina ed entrava in casa, io che guardavo da fuori il giardino mentre facevo il giro per entrare in casa trovavo il Nonno seduto che stava leggendo il giornale, e della gallina nessuna traccia.
Al che gli chiesi, con timore che cosa ne aveva fatto della gallina, lui con modo burbero mi rispose “che quelli non erano fatti miei” e finiva li perchè non si poteva replicare al Nonno, e me ne andavo mogio mogio, a fare altri giochi.
Ma si dice che la “Curiosità” è donna ma quella dei bambini la supera tutte, al che giravo per le stanze cercando al gallina ma niente da fare non c’era.
Cosi passai agli appostamenti, oramai avevo imparato suppergiù l’orario, e quando si avvicinava l’ora entravo in casa facendo finta di giocare con qualcosa ma i miei occhi erano puntati sul Nonno e le sue mosse, ad un certo punto si alzò, “ecco mi dissi” perchè lo vidi uscire nel giardino, e ritornò con la gallina sotto il braccio, i miei occhi non lo perdevano di vista un attimo, andò verso la sua camera da letto ci stette qualche minuto, ed usci senza la gallina sotto il braccio.
Come appena usci andando nelle altre stanze, io non potevo domandargli di nuovo della gallina già mi aveva mandato a quel paese la volta scorsa, entrai nella sua camera da letto cercando la gallina ma della gallina nessuna traccia, eppure lo avevo visto con i miei occhi entrare con la gallina ed uscirne senza.
Cosi facendo una ricerca sistematica sotto i letti o sotto i mobili, non trovato niente, incominciai ad aprire gli armadi fino ad aprire il comodino vicino al letto, a quei tempi il comodino non aveva cassetti ma uno sportello dove si metteva l’orinale per la notte, infatti trovandolo a terra, aprii lo sportello e trovai la gallina, la metteva li perchè doveva fare l’uovo, cosi scoprii l’arcano.
Ma mentre avevo fatto la scoperta sentii la voce del Nonno avvicinarsi di corsa chiusi lo sportello di corsa, ed uscii fuori, al che mi apostrofò “che stavi facendo li dentro” “niente” risposi e scappai fuori a giocare, ormai avevo risolto la mia curiosità.
Ma il bello venne verso mezzogiorno quando rientrai in casa, mentre girovagavo per le stanze, vidi uscire il Nonno dalla sua camera da letto con la gallina in mano che sembrava un treno a vapore con i baffi, e le narici che sputavano fuoco, e senza nessun preavviso me la tirò in faccia colpendomi in pieno, la gallina incominciò a svolacchiare per tutta la stanza ed io che incominciavo a piangere a dirotto.
Un poco per il dolore ma più perchè non capivo il perchè di questo comportamento del Nonno, corsero tutti a calmare il Nonno ed anche a vedere cosa mi ero fatto.
La gallina non aveva fatto l’uovo, perchè io nella fretta di scappare per non essere scoperto avevo chiuso la coda della gallina nello sportello del comodino e quindi non aveva potuto fare l’uovo.
Quando il Nonno era andato a riprendere la gallina e l’uovo, trovando la gallina imprigionata ed anche la mancanza dell’uovo, si era accorto che cosa io stavo facendo nella stanza ed aveva collegato i fatti e trovato il colpevole.
Questa è una delle tante che ho fatto a casa del nonno.
Alla prossima se trovo il tempo (8-D