"SIAMO ITALIANI"
Erano i primi anni 60, ero un bambino, all'epoca moltissimi italiani dal meridione partivano verso il Nord per cercare lavoro. Mio padre era tra questi e dopo aver lavorato in alcune città di cui non ricordo il nome è sbarcato in quella dove ho vissuto quasi l'intera mia vita.
Gli episodi di cui parlerò riguardano l'impatto che ho avuto con i bambini della mia età in quel periodo
In quegli anni frequentavo l'oratorio e già lì capivo di non essere gradito solo per il fatto che ero meridionale e questo veniva anche dimostrato con i fatti. Un giorno arrivato in oratorio alcuni dei ragazzi che lo frequentavano, tra l'altro anche più grandicelli, hanno preso a schernirmi e mi hanno poi preso il cappello gettandomelo sul tetto di un edificio non molto alto ma sufficientemente alto da non permettermi di recuperarlo e successivamente, non contenti, sempre gli stessi ragazzi, sono venuti presso la mia abitazione e l'hanno letteralmente presa d'assalto con lanci di fango,
Gli episodi in primo impatto potrebbero apparire delle bravate di ragazzini, ma in fondo non sono altro che la dimostrazione di quanto fosse difficile all'epoca vivere da italiano in una città italiana dove gli abitanti non ti consideravano italiano ma "TERRONE" (parola con cui a quei tempi veniva definito colui che veniva dal sud d'Italia).
Erano i primi anni 60, ero un bambino, all'epoca moltissimi italiani dal meridione partivano verso il Nord per cercare lavoro. Mio padre era tra questi e dopo aver lavorato in alcune città di cui non ricordo il nome è sbarcato in quella dove ho vissuto quasi l'intera mia vita.
Gli episodi di cui parlerò riguardano l'impatto che ho avuto con i bambini della mia età in quel periodo
In quegli anni frequentavo l'oratorio e già lì capivo di non essere gradito solo per il fatto che ero meridionale e questo veniva anche dimostrato con i fatti. Un giorno arrivato in oratorio alcuni dei ragazzi che lo frequentavano, tra l'altro anche più grandicelli, hanno preso a schernirmi e mi hanno poi preso il cappello gettandomelo sul tetto di un edificio non molto alto ma sufficientemente alto da non permettermi di recuperarlo e successivamente, non contenti, sempre gli stessi ragazzi, sono venuti presso la mia abitazione e l'hanno letteralmente presa d'assalto con lanci di fango,
Gli episodi in primo impatto potrebbero apparire delle bravate di ragazzini, ma in fondo non sono altro che la dimostrazione di quanto fosse difficile all'epoca vivere da italiano in una città italiana dove gli abitanti non ti consideravano italiano ma "TERRONE" (parola con cui a quei tempi veniva definito colui che veniva dal sud d'Italia).