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[h=1]PELLE ARTIFICIALE IN GRADO DI AUTORIPARARSI: ECCO LA E-SKIN[/h] scritto da Huro aprile 26, 2018
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Una pelle artificiale che sente il calore, la pressione, si rigenera ed è riciclabile. Proprio come la nostra pelle! La E-skin è la nuova pelle artificiale che si autoripara e che potrebbe far fare un salto avanti alle protesi e ai robot di nuova generazione.

Jianliang Xiao e Wei Zhang, ricercatori dell’Università del Colorado Boulder, sostengono che questa e-skin sia anche completamente riciclabile. Anche se non si tratta della prima pelle artificiale al mondo, gli upgrade al prototipo lasciano intravvedere interessanti sviluppi e applicazioni, dalla biomedicina alla robotica.
[h=3]Come funziona la nuova pelle artificiale?[/h]
Questa e-skin è prodotta con un polimero chiamato poliimmina e da nanoparticelle d’argento in grado di conferire elasticità, stabilità chimica e conducibilità elettrica. Inoltre, grazie all’aggiunta di un mix di tre composti chimici a base di etanolo, questa è in grado di autoripararsi, senza l’aiuto di nessuno.

“Le sue proprietà – commentano gli autori della ricerca – consentiranno l’integrazione sensoriale dei dispositivi elettronici, per farli somigliare sempre un po’ di più a noi esseri umani. Il riferimento è, per esempio, alle protesi artificiali di sostituzione degli arti, che la nuova e-skin potrebbe avvolgere conferendo la capacità di percepire la pressione impressa a un oggetto oppure la temperatura di una superficie.”

I ricercatori immaginano una realtà in cui i robot fanno parte della nostra quotidianità. Robot da compagnia, per esempio, che possono prendersi cura di un bambino o di un anziano. Senza il rischio che possano inavvertitamente fare del male all’essere umano che assistono. Sarebbero in grado di dosare le reazioni al contesto e potrebbero rendersi conto facilmente delle condizioni di salute della persona: basterebbe un dito per misurare la temperatura corporea.

L’etanolo è la chiave della vera innovazione tecnologica, ovvero la completa riciclabilità del prodotto. Infatti basta immergere la pelle artificiale in una soluzione di etanolo affinché il polimero si degradi e le particelle d’argento precipitino sul fondo. Tutto recuperabile e pronto per assemblare una nuova e-skin.
 
[h=1]RISE È LA SEDIA A ROTELLE ROBOT CHE RIMETTE IN PIEDI I DISABILI[/h] scritto da Huro febbraio 10, 2018
[IMG2=JSON]{"alt":"sedia a rotelle robot","data-align":"none","data-size":"full","title":"sedia-a-rotelle-robot","src":"https:\/\/www.hurolife.it\/wp-content\/uploads\/2018\/02\/sedia-a-rotelle-robot.jpg"}[/IMG2] [h=3]Un’innovazione robotica tutta italiana al servizio dei disabili[/h]
Stare in piedi è un gesto scontato per la maggior parte delle persone. Ma non lo è per chi non può camminare in seguito a gravi traumi motori. Ad aiutare le persone che hanno gravi deficit motori ci ha pensato ancor una volta la robotica.
Per aiutare i disabili a rimettersi in posizione eretta ora c’è un’invenzione tutta italiana, frutto di un progetto condiviso tra l’Istituto di BioRobotica della scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ed il Centro di Riabilitazione Motoria Inail di Volterra.

Mentre si studiano soluzioni per aiutare le persone disabili a camminare, questo prodotto ridarà almeno una piccola parte di normalità alle persone che non camminano: la possibilità di stare in posizione eretta.
La carrozzina è stata chiamata Rise ( che tradotto vuol dire alzarsi, stare in piedi) ed è una novità nel campo della robotica riabilitativa.

La sedia a rotelle robot si adatta alle caratteristiche fisiche di chi la utilizza. Come? Grazie alla base mobile costituita da sei ruote e due meccanismi laterali che consentono di sollevarsi in posizione eretta senza rischiare di cadere. La carrozzina ha 3 interfacce meccaniche di cui una femorale, una tibiale ed una addominale.
Si ricarica come un cellulare ed ha una batteria che dura tra le 4 e le 6 ore.
[h=3]Rise, la sedia a rotelle robot, al momento è in fase di sperimentazione clinica[/h]
Attualmente la sedia a rotelle robot è in fase di sperimentazione clinica e sarà testata su circa 10 persone per verificare la sua efficacia. Il test consiste nell’offrire al paziente la possibilità di avere un approccio frontale alle superfici anziché laterale, posizione comoda che permette di accostarsi ad una scrivania o ad altri piani.
Rise è stata studiata per essere utilizzata non solo in piedi ma anche da seduto e viene gestita tramite comandi wireless ed una connessione Bluetooth.

Grazie ad un dispositivo antiribaltamento la carrozzina è utilizzabile da persone con un’altezza che può arrivare fino a poco più di due metri e che pesano fino a 110 kg. Non solo, per dare l’opportunità di essere usata anche dalle persone con gravi problemi motori Rise è manovrabile anche a distanza. Ciò è possibile tramite un’applicazione o attraverso l’utilizzo dei comandi vocali.

Maria Chiara Carrozza, docente all’Università di BioRobotica industriale all’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa ha definito questa carrozzina un modello di biorobotica sociale, applicata alla riabilitazione di persone che hanno subito un grave infortunio. Un esempio di come la tecnologia possa ridurre alcune disabilità, migliorando la qualità della vita delle persone.
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SALUTE E ROBOTUNIVERSITÀ SANT'ANNA DI PISA
 
[h=1]NON IMMAGINERESTE MAI COSA PUÒ ESSERE STAMPATO IN 3D OGGI![/h] scritto da Huro settembre 25, 2018
[IMG2=JSON]{"alt":"stampato in 3d","data-align":"none","data-size":"full","title":"stampato-in-3d","src":"https:\/\/www.hurolife.it\/wp-content\/uploads\/2018\/09\/stampato-in-3d.jpg"}[/IMG2]
I ricercatori della Rutgers University- New Brunswick hanno raggiunto un nuovo traguardo che riguarda la stampa 3D. Precisamente parliamo di un materiale che può essere stampato in 3D, morbido e adatto a varie applicazioni. Un grande passo avanti nel campo della robotica!

Il gel intelligente stampato in 3D promette di cambiare il modo in cui vengono realizzate le cose. Specialmente quelle in micro scala ed i robot morbidi, che vengono costruiti per essere più compatibili con la natura. Infatti i materiali che costituiscono questi oggetti tecnologici spesso sono flessibili, simili ai tessuti biologici.
[h=3]Scopriamo assieme tutto ciò che può essere stampato in 3D[/h]
Specialmente nel campo dell’ingegneria biomedica, il gel stampato in 3D ha un grande potenziale, in quanto è molto simile ai tessuti del corpo umano. Ma le sue applicazioni possono essere diverse, tra cui quelle che riguardano il mondo acquatico. Infatti questo gel può imitare bene la vita degli animali sottomarini e quindi di adeguarsi perfettamente all’ambiente marino.

In pratica alla Rutgers il materiale stampato in 3D è un idrogel composto al 70% di acqua trasformato tramite esposizione a raggi UV. I ricercatori sono così riusciti a realizzare e mostrare come possono controllare una pinza idrogel polimerizzata per raccogliere e rilasciare una perla rossa che poi è tornata alla sua forma originale.

Invece in campo biomedico questo genere di oggetti potrebbero essere utilizzati per trattare determinate patologie. Come? Portando i farmaci direttamente nella parte interessata, diminuendo così i vari effetti collaterali. Inoltre è un materiale che può essere utilizzato anche per realizzare muscoli artificiali, tessuti sostitutivi e tanti alti oggetti che possono essere utilizzati dai medici per riparare diversi danni e persino per sostituire parti del corpo.

In conclusione possiamo dire che si sta aprendo una nuova frontiera nel campo della tecnologia e soprattutto in campo medico. L’idrogel stampabile in 3D quindi molto probabilmente diventerà un materiale comune.
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E' QUI SIAMO RIDOTTI MALE..............


[h=1]L’EVOLUZIONE DELLA ROBOTICA: SOCIAL ROBOT, CHATBOT E ROBOT SESSUALI[/h] scritto da Huro gennaio 26, 2018
[IMG2=JSON]{"alt":"evoluzione della robotica intrattenimento","data-align":"none","data-size":"full","title":"evoluzione-della-robotica-intrattenimento","src":"https:\/\/www.hurolife.it\/wp-content\/uploads\/2018\/01\/evoluzione-della-robotica.jpg"}[/IMG2] [h=3]Social robot, Chatbot e robot sessuali[/h]
Secondo alcuni studi nel 2050 sarà possibile sposare un robot. Le innovazioni degli ultimi anni nel campo della robotica hanno dato il via ad una tendenza in continua crescita: l’utilizzo di robot al posto delle persone sia a livello sessuale che per compagnia.

Se da un lato ci sono i governi di tutto il mondo ad incentivare i corsi di robotica nelle scuole ed a finanziare la ricerca in questo campo per trovare nuove soluzioni per migliorare la vita delle persone e per automatizzare le imprese, dall’altro canto c’è un’industria della robotica finalizzata a creare nuovi automi umanoidi in grado di offrire compagnia e di intrattenere (anche sessualmente) gli umani.
[h=3]Evoluzione della robotica: i social robot[/h]
Le aziende che si occupano dello sviluppo dei robot da intrattenimento o dei social robot sono in continuo aumento e spesso i progetti vengono finanziati non solo da privati, ma anche da fondi statali. Il motivo? Il successo che riscuotono!
I numeri parlano da soli, per esempio prendiamo Pepper, il social robot che in Giappone ha avuto un grandissimo successo, oppure Jibo.

C’è anche Buddy tra i social robot che hanno riscosso successo. Realizzato dalla Blue Frog Robotics, questo robot open source è stato prodotto per le famiglie. Le sue capacità sono tante, tra cui il fatto di sorvegliare la casa mentre le persone che ci vivono non ci sono, ricorda agli anziani di prendere le medicine, può farvi da sveglia e può persino consigliarvi una ricetta!
[h=3]Chatbot per Apple e Android[/h]
Ad intrattenere le persone ci sono anche le “chatbot”, i software creati per dialogare con le persone, usati sia come assistenti virtuali che per intrattenimento. Tra quelli più conosciuti c’è Siri, l’assistente virtuale per iPhone e iPad, oppure Google Now, l’assistente virtuale per tablet e smartphone Android.

Le chatbot sono tante ed il loro utilizzo sta aumentando in tanti settori. Persino il governo australiano ne fa uso! Per comunicare meglio con le persone disabili si avvale dell’aiuto di un’assistente virtuale di nome Nadia che ha la voce di Cate Blanchet!
[h=3]Robot sessuali: tra Realdolls e bambole gonfiabili robot[/h]
Queste innovazioni non sono passate inosservate nemmeno all’industria dell’intrattenimento sessuale e le chatbot erotiche vengono largamente utilizzate da chi è presente in questo settore.
Sempre nel settore dell’intrattenimento erotico e sessuale troviamo un altro tipo di robot che trova sempre più consensi tra i consumatori: il robot sessuale.
In alcuni casi sono l’evoluzione delle bambola gonfiabile, mentre in altri si parla di robot nati da 0 per essere dei partner sessuali perfetti. Parliamo di tecnologia avanzatissima che rende questi umanoidi sempre più reali e con caratteristiche molto apprezzate dai consumatori.

L’Abyss Creations non si ferma mai e migliora sempre di più quelle che sono considerate le bambole più sexy al mondo, ovvero le Realdolls. Queste bambole stanno diventando sempre più realistiche e questo grazie ad un concentrato di realtà virtuale, robotica ed intelligenza artificiale. Nonostante i prezzi delle bambole non sia affatto economico vengono vendute migliaia Realdolls in tutto il mondo.

A creare robot per il sesso c’è anche la TrueCompanion, un’azienda che ha creato Rocky e Roxxxy, rispettivamente un robot per il sesso maschile ed uno femminile. Anche in questo caso parliamo di un prezzo non proprio alla portata di tutti, 8.000 euro che però non sembra dissuadere gli amanti del genere.

Le aziende esistenti o che stanno nascendo in questo campo sono tante e se le previsioni degli analisti sono giuste sicuramente i social robot, le chatbot ed i robot sessuali presto saranno parte integrante della vita delle persone.
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LE ULTIME NOVITA' E' CHE QUANDO VORREMO UN FIGLIO BASTA ORDINARLO CON LE CARATTERISTICHE CHE VUOI ED OP FATTO
TUTTO SI PUO' AVERE BASTA PAGARE IL FUTURO E' DEI SOLO "RICCHI" ED IL PD HA DATO UNA MANO A QUESTO.
 

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