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Si ammala di pertosse nonostante il vaccino

Se non lo avesse fatto le conseguenze sarebbero state peggiori. Per questo la mamma dice: «Vaccinate i vostri figli»






Una bimba di 5 anni di Senigallia si è ammalata di pertosse nonostante il vaccino, che però anche se non l’ha protetta del tutto ha almeno attutito l’aggressività del virus. E’ la mamma, la signora Tiziana Angioletti, a raccontarlo al Corriere Adriatico: «La mia bambina di 5 anni ha contratto la forma più lieve di pertosse e già faceva paura. Ma penso che se non avessi vaccinato i miei figli, ne ho altri due di 10 e 2 anni, ora prenderei a testate un muro perché se la più piccola l’avesse contratta le conseguenze sarebbero potute essere gravissime».
La bambina, già di per sé soggetta a bronchiti asmatiche, lo scorso da dicembre 2015 ha iniziato a soffrire di una tosse secca e continua. Inutili le cure cortisoniche per inalazione. La profilassi alla quale viene sottoposta per tutto il periodo invernale non serve a nulla. Il pediatra le fa rifare le prove allergiche e dinnanzi ai risultati invariati e al peggioramento della piccola paziente, consiglia di portarla all’ospedale Salesi per altri accertamenti: si teme infatti una fibrosi cistica.
«Non avevamo pensato alla pertosse, perché aveva fatto il vaccino», spiega la mamma, ma una dottoressa scrupolosa le prescrive degli esami specifici. Pochi giorni dopo si scopre che si trattava proprio di pertosse, probabilmente con sintomi atipici perché vaccinata». Il vaccino contro la pertosse è raccomandato a tutti i bambini di età inferiore a un anno: sono previste tre dosi al terzo, quinto e dodicesimo mese. Successivamente si fanno due richiami successivi a sei anni e a 14 anni. Il vaccino infatti perde efficacia di copertura con gli anni. Molti genitori anti-vaccini però non lo fanno più fare ai loro figli, motivo per cui alcuni virus stanno riprendendo piede negli ultimi anni. Per concludere la donna lancia un appello pro-vaccino: «La pertosse non è incurabile, ma le complicazioni sono gravissime.



COME PRENDI TU QUESTA FRASE ?
La pertosse non è incurabile, ma le complicazioni sono gravissime.

IO DICO CHE HAI POCA SCELTA SEI ISTINTIVAMENTE PORTATO AD ACCETTARE..........MA SE CI RIFLETTI SOPRA..UN'ATTIMO.....SCOPRI CHE............................................
 
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ADESSO FAI IL CONTO.......................LA TUA SALUTE COME UN'ATTREZZO PER LAVORARE..............




nformazioni condivise da Epicentro.
[h=2]Premio per buone pratiche per medici di medicina generale[/h] Il progetto europeo Asset – Piano di azione sulle tematiche di Scienza in Società (SiS) su epidemie e pandemie, indice un bando per premiare tre operatori del settore sanitario di base (preferibilmente Medici di medicina generale o un gruppo di Mmg).
Il premio, tre mila euro per ciascun vincitore da utilizzare in attività di tipo formativo, è rivolto agli operatori che, nel periodo 2014-2015, hanno attuato un’attività o un intervento per migliorare la risposta delle comunità locali (o di gruppi di persone) nell’affrontare epidemie di malattie infettive (come influenza, morbillo o pertosse), o per promuovere le vaccinazioni per gruppi di bambini o adulti per la prevenzione di malattie come l’influenza, il morbillo, la rosolia o la pertosse. Il bando ha due scadenze: la prima, il 15 gennaio è per la nomina di un Mmg o un gruppo di Mmg; la seconda, il 15 febbraio, è per la candidatura di un Mmg europeo o gruppo di Mmg.
Per maggiori informazioni scarica la descrizione del premio in italiano (pdf 493 kb) e leggi la notizia sul sito del progetto(troverete di seguito i link).

CORRELATI
[h=3]PREMI PER LA STAGIONE 2015/2016
L’incentivo di risultato è pari a:
[/h] α) € 4,00 per ogni soggetto di età 65 anni al 31/12/2015, vaccinato direttamente dal medico ed eccedente il numero di soggetti vaccinati necessario per raggiungere l’obiettivo di copertura del 60% nella propria popolazione assistita appartenente a
detta fascia di età;

β) € 5,00 per ogni soggetto di età 65 anni al 31/12/2015, vaccinato direttamente dal medico ed eccedente il numero di soggetti vaccinati necessario per raggiungere l’obiettivo di copertura del 75% nella propria popolazione assistita appartenente a detta fascia di età.
Fonte di seguito,redatta dal Corriere della Sera (archivio storico),Ottobre 2000
[h=1]Vaccini, medici pagati a cottimo[/h]
[h=2]Piano antinfluenzale: incentivi in base al numero dei pazienti «immunizzati»[/h]
Ogni medico di famiglia potrà decidere in autonomia come incentivare la vaccinazione antinfluenzale tra i pazienti: fare il vaccino in occasione di una visita per altri motivi, telefonare o inviare una lettera agli assistiti, prevedere ore d’ ambulatorio dedicate alla profilassi contro l’ influenza. Fin d’ ora, però, una cosa è certa: più i dottori vaccineranno, più saranno pagati. Lo prevede il nuovo piano vaccinale per il 2010 dell’ Asl incentrato soprattutto sugli ultra 65enni, tra le categorie considerate più a rischio di contagio (insieme ai malati cronici) e di avere possibili complicazioni (come la polmonite).
Debutta a Milano il vaccino a cottimo. E – con raffreddori e bronchiti che cominciano a mettere a letto i bambini (almeno mille solo a Milano) – partono anche le polemiche. Dice il documento appena arrivato sulle scrivanie dei dottori: «Ciascuna vaccinazione effettuata dal medico di famiglia nel proprio studio sarà retribuita, come previsto dall’ accordo aziendale, 6,16 euro, fino al raggiungimento (…) del 45% dei propri assistiti ultra 65enni; quelle effettuate oltre il 45% verranno pagate 9 euro (come quelle effettuate a domicilio); oltre il 60% di vaccinati il rimborso sale a 10 euro». L’ obiettivo dell’ Asl è migliorare la copertura vaccinale degli over 65enni che – con neppure un pensionato su due vaccinato negli anni scorsi – è tra le più basse della Lombardia: «È il motivo per cui viene incentivato l’ impegno dei medici di famiglia a superare la soglia raggiunta nel 2009-2010», viene spiegato nel piano dell’ Asl. Diffondere la profilassi antinfluenzale è importante per questioni di salute pubblica, ma il metodo non è condiviso da tutti. Roberto Carlo Rossi, presidente dell’ associazione di categoria Snami per la Lombardia, non ci sta: «È una scelta non etica – spiega -.
Dobbiamo essere retribuiti il giusto per quello che facciamo senza incentivi che ci portano a lavorare a cottimo». I vaccini in arrivo a Milano per le categorie a rischio sono 250 mila (vanno aggiunti, poi, quelli in vendita da ieri nelle farmacie destinati ai soggetti per i quali la vaccinazione non è strettamente raccomandata): i pensionati e i malati cronici potranno vaccinarsi gratuitamente dal 25 ottobre negli ambulatori del dottore di fiducia e dal 2 novembre nei centri di quartiere (per informazioni www.asl.milano.it).
Il programma dell’ Asl rispetta al fotofinish le scadenze previste dal ministero della Salute: «Tenendo presente che nella scorsa stagione il picco di diffusione di influenza si è verificato tra la seconda metà di ottobre e fine novembre, sulla base della disponibilità dei vaccini antinfluenzali – aveva scritto il ministro Ferruccio Fazio – si raccomanda di iniziare la campagna di vaccinazione a partire dal 1° ottobre 2010 e comunque non oltre il 31 ottobre».
Del resto, l’ influenza è alle porte.

[h=3]COMUNICATO FIMMG CAGLIARI Cagliari 31 ottobre 2012
[/h] Vaccinazione antinfluenzale 2012-2013:
la Direzione della Asl di Cagliari respinge la proposta
Fimmg e punta sulla ‘vaccinazione spinta’

Siglato in tarda mattinata dopo estenuante controversia l’accordo per la vaccinazione antinfluenzale stagione 2012-2013 tra il Direttore Generale della Asl di Cagliari e le sigle sindacali della medicina generale.
La Direzione Generale risoluta a non investire, che marginanalmente nella vaccinazione antinfluenzale ha respinto la proposta della Fimmg che puntava ad allargare ulteriormente la “base vaccinale dei mmg” e ad “incrementarne progressivamente” tale l’attività, attraverso la valorizzare, anche economica, di una vaccinazione “consapevole e responsabile” non viziata dall’ansia pressante del risultato, strategia la che la passata stagione aveva dato ottimi rIsultati (+ 30% di vaccinazioni antinfluenzali).
La Direzione Generale della Asl ha invece ritenuto più “proficuo” puntare risolutamente sulla “vaccinazione spinta”ovvero sulla possibilità di forzare al massimo l’incremento vaccinale
attraverso incentivo finale, in una fase in cui lo scollamento tra medici con differente attività vaccinale rischia purtroppo di accrescersi.
Fimmg Cagliari ha sottoscritto l’accordo con l’intento di tutelare almeno i medici di medicina generale che già “spontaneamente” realizzano alte percentuali di vaccinazione (almeno 50% dei
pazienti ultra 65enni + esenti per patologia sotto i 65 anni) che nonostante il loro intenso impegno sarebbero rimasti senza alcun incentivo. Sia chiaro che verso gli altri medici c’è stata una totale
chiusura da parte della Direzione Generale con verosimile rischio di perdere “l’effetto di massa” che si era invece registrato la passata stagione.
A fine stagione vaccinale si valuterà se la strategia adottata della Direzione Generale della Asl di Cagliari sia stata lungimirante visto anche l’atteggiamento assolutamente rigido ed intransigente verso la maggior parte dei medici di famiglia che pure col loro progressivo impegno avevano contribuito all’incremento tangibile della copertura vaccinale antinfluenzale in un momento di progressivo disimpegno da parte degli ambulatori di igiene.
Il Segretario provinciale Fimmg Cagliari Dr. Umberto Antonio Nevisco

http://www.cagliarimedicinagenerale.org/modules/GestNews/allegati/w0jygts975pfzxbnhd23.pdf

[h=4]Vaccinazioni saltate: premi in meno ai pediatri[/h]
«È una scelta non etica – spiega -. Dobbiamo essere retribuiti il giusto per quello che facciamo senza incentivi che ci portano a lavorare a cottimo».
Dice il documento appena arrivato sulle scrivanie dei dottori: «Ciascuna vaccinazione effettuata dal medico di famiglia nel proprio studio sarà retribuita, come previsto dall’ accordo aziendale, 6,16 euro, fino al raggiungimento del 45% dei propri assistiti ultra 65enni; quelle effettuate oltre il 45% verranno pagate 9 euro (come quelle effettuate a domicilio); oltre il 60% di vaccinati il rimborso sale a 10 euro».
L’ obiettivo dell’ Asl è migliorare la copertura vaccinale degli over 65enni che – con neppure un pensionato su due vaccinato negli anni scorsi – è tra le più basse della Lombardia: «È il motivo per cui viene incentivato l’ impegno dei medici di famiglia a superare la soglia raggiunta nel 2009-2010», viene spiegato nel piano dell’ Asl. Diffondere la profilassi antinfluenzale è importante per questioni di salute pubblica, ma il metodo non è condiviso da tutti. Roberto Carlo Rossi, presidente dell’ associazione di categoria Snami per la Lombardia, non ci sta: «È una scelta non etica – spiega -. Dobbiamo essere retribuiti il giusto per quello che facciamo senza incentivi che ci portano a lavorare a cottimo».
 

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