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[h=1]Orosei, ordigno esplode davanti alla casa di due imprenditori[/h]
Intimidazione ai danni di Gianni Buonfigli e della moglie Anna Scancella. Per fortuna nessun ferito. Dura condanna del gesto da parte del presidente della Regione Christian Solinas[h=1]Tags[/h]
26 aprile 2019
L'ingresso della casa della coppia di imprenditori di Orosei
OROSEI. Attentato intimidatorio ieri 25 aprile intorno alle 22.40 a Orosei. Un ordigno è stato fatto esplodere davanti all'abitazione degli imprenditori Gianni Buonfigli e della moglie Anna Scancella. Il boato è stato percepito in quasi tutto il paese.
Per fortuna non si registrano feriti, solo danneggiamenti ad alcuni infissi della casa e delle abitazioni vicine. Sul fatto indagano i carabinieri della stazione di Orosei e del nucleo operativo della compagnia di Siniscola.
Attentato davanti all'abitazione di Anna Scancella e Gianni Buonfigli
Pionieri a Orosei oltre sessanta anni fa e oggi ai vertici nazionali dell'industria estrattiva e di trasformazione del marmo. Questo in estrema sintesi il curriculum della famiglia Scancella Buonfigli. Anna Scancella è figlia del cavalier Vincenzo, giunto a Orosei con famiglia al seguito negli anni '50 dalle Marche per strappare i primi blocchi di marmo dalle pendici del monte Tuttavista.
Anna Scancella insieme al marito Gianni Buonfigli, oggetto in passato di altre intimidazioni, siede ora a capo di una vera e propria holding del marmo che conta di quattro aziende (Marmi Scancella, Simg, Quadrifoglio Marmi, Graniti e Tirreno Marm) con oltre 150 addetti.
Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, condanna «l'ignobile atto intimidatorio» nei confronti dell'imprenditore di Orosei Gianni Buonfigli, che «con coraggio porta avanti la sua attività creando occupazione nel territorio, al quale esprime la più sentita solidarietà. Con l'augurio - conclude Solinas - che i responsabili del gesto criminale vengano presto assicurati alla giustizia»
Così il presidente del consiglio regionale, Michele Pais: «Le intimidazioni non riusciranno neanche a scalfire la volontà della Sardegna onesta di continuare a lavorare per il bene dell'Isola. Ancora una volta nel mirino degli attentatori un uomo simbolo della Sardegna che produce». Pais ha espresso a nome di tutta l'Aula «la massima solidarietà all'imprenditore e alla sua famiglia». [h=1]Tags[/h]
Intimidazione ai danni di Gianni Buonfigli e della moglie Anna Scancella. Per fortuna nessun ferito. Dura condanna del gesto da parte del presidente della Regione Christian Solinas[h=1]Tags[/h]
26 aprile 2019

OROSEI. Attentato intimidatorio ieri 25 aprile intorno alle 22.40 a Orosei. Un ordigno è stato fatto esplodere davanti all'abitazione degli imprenditori Gianni Buonfigli e della moglie Anna Scancella. Il boato è stato percepito in quasi tutto il paese.
Per fortuna non si registrano feriti, solo danneggiamenti ad alcuni infissi della casa e delle abitazioni vicine. Sul fatto indagano i carabinieri della stazione di Orosei e del nucleo operativo della compagnia di Siniscola.

Pionieri a Orosei oltre sessanta anni fa e oggi ai vertici nazionali dell'industria estrattiva e di trasformazione del marmo. Questo in estrema sintesi il curriculum della famiglia Scancella Buonfigli. Anna Scancella è figlia del cavalier Vincenzo, giunto a Orosei con famiglia al seguito negli anni '50 dalle Marche per strappare i primi blocchi di marmo dalle pendici del monte Tuttavista.
Anna Scancella insieme al marito Gianni Buonfigli, oggetto in passato di altre intimidazioni, siede ora a capo di una vera e propria holding del marmo che conta di quattro aziende (Marmi Scancella, Simg, Quadrifoglio Marmi, Graniti e Tirreno Marm) con oltre 150 addetti.
Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, condanna «l'ignobile atto intimidatorio» nei confronti dell'imprenditore di Orosei Gianni Buonfigli, che «con coraggio porta avanti la sua attività creando occupazione nel territorio, al quale esprime la più sentita solidarietà. Con l'augurio - conclude Solinas - che i responsabili del gesto criminale vengano presto assicurati alla giustizia»
Così il presidente del consiglio regionale, Michele Pais: «Le intimidazioni non riusciranno neanche a scalfire la volontà della Sardegna onesta di continuare a lavorare per il bene dell'Isola. Ancora una volta nel mirino degli attentatori un uomo simbolo della Sardegna che produce». Pais ha espresso a nome di tutta l'Aula «la massima solidarietà all'imprenditore e alla sua famiglia». [h=1]Tags[/h]