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Il Nyt: «Antieuropeismo e ritorno del fascismo: le elezioni sono più importanti di quanto sembra»
Il New York Times racconta l’Italia al voto: la preoccupazione di vertici Ue ed investitori globali. E Bannon (artefice della vittoria di Trump): «Gli italiani sono andati oltre gli americani per Trump e gli inglese per la Brexit»
di Claudio Bozza[IMG2=JSON]{"data-align":"none","data-size":"full","src":"http:\/\/images2.corriereobjects.it\/methode_image\/2018\/03\/03\/Politica\/Foto%20Politica%20-%20Trattate\/\/leaderpartiti_ori_crop_MASTER__0x0-593x443.jpg?v=20180303123112"}[/IMG2]
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112«Meschina, poco edificante» e caratterizzata dal forte aumento del consenso delle «forze politiche anti europeiste» e dal ritorno di un «gran numero di fascisti nelle piazze», tanto che il Paese «sta vivendo la peggior violenze politica da anni». Il New York Times fotografa così il quadro politico italiano e, in un lungo reportage, spiega il motivo per cui le elezioni del 4 marzo «sono più importanti di quanto possa sembrare». La «rianimazione preoccupante dei fantasmi politici italiani è un precursore per un’Unione europea già indebolita dalla Brexit» e il Nyt sottolinea poi le differenze tra Usa ed Italia, spiegando che nel primo caso l’estrema destra aveva importato i propri temi nel dibattito politico, mentre da noi gli estremisti sono diventati protagonisti a pieno titolo. E poi: «Il populismo, la disinformazione elettronica, lo sgretolamento della sinistra e l’ascesa della destra dura anti-immigrazione» sono stati i fattori chiave anche per l’ascesa del Movimento 5 stelle, che oggi si attesta attorno al 30%. Le elezioni italiane «incarnano tutto, è puro populismo», spiega Stephen Bannon, architetto del messaggio politico che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca. L’ex consigliere del presidente Usa aggiunge: «Il popolo italiano è andato più lontano, in un periodo di tempo più breve, di quello che gli inglesi hanno fatto per la Brexit e gli americani per Trump». Un quadro che porta «molti analisti a temere che l’Italia possa diventare «il campanello di una stagione antieuropea».
Il Nyt tratteggia poi come gli elettori moderati si siano spostati su Silvio Berlusconi, che guida «la favorita coalizione di centrodestra» e che ha promesso «l’espulsione di 600.000 migranti privi di documenti». Il quotidiano Usa analizza poi un altro scenario definito «peggiore» ma «verosimile», cioè «un’alleanza tra il Movimento 5 stelle “anti-establishment” e la Lega “anti-immigrazione”», che «per i leader dell’Ue e per gli investitori globali, è una possibilità da incubo che potrebbe far vacillare l’economia italiana, già inghiottita da un enorme debito pubblico, e rimettere in crisi l’Europa». Il tema dell’immigrazione, assieme alle criticità del lavoro, è il tema chiave della campagna elettorale e il Nyt riconosce al governo uscente di centrosinistra guidato da Paolo Gentiloni «grandi progressi negli ultimi mesi sulla riduzione del numero di migranti», ma che «le paure e la rabbia degli elettori sui milioni di arrivi dall’Africa e altrove negli ultimi anni sono ormai state assorbite». Tocca poi all’analisi del Partito democratico, che nutre «i sospetti più forti sull’intromissione della Russia» per condizionare il risultato elettorale, specie tramite i social network. Il partito guidato da Matteo Renzi ha subito «un’emorragia di consensi, confermando ed estendendo la tendenza registrata in tutta Europa», tanto che dopo il 40% incassato alle elezioni europee del 2014 «la sinistra è in un tale caos» che il segretario dem «diventato così polarizzante, ha deciso che era meglio non nominare a priori un candidato premier».
3 marzo 2018 (modifica il 3 marzo 2018 | 12:28)
parlano loro di fascismo che hanno sterminato il popolo nativo Americano richiudendoli in riserve come in uno zoo.
Nella Giornata della Memoria ricordiamo anche i Pellerossa, vittime del predestinazionismo protestante
Pubblicato 27 gennaio 2009 | Da Libertà e Persona
Lo sterminio di 8 milioni di nativi americani (…)
Milano – (…Ricordiamo) il genocidio dei nativi d’America, un grande popolo guerriero e cacciatore che fu sistematicamente sterminato da chi aveva invaso le sue terre. Questo olocausto viene taciuto, dimenticato, persino ridotto nelle proporzioni visto che si parla di “soltanto” 1 milione di amerindiani sterminati (i vincitori, si sa, scrivono e falsificano la storia).
ACCOGLIENTI
Le fonti più attendibili attestano che prima dell’arrivo degli europei circa 8 milioni di indiani occupavano l’America del Nord. Nel 1692, non restavano già più di 4 milioni e mezzo d’indigeni. Oggi gli indiani sopravvissuti sono meno di 50mila. All’arrivo dei primi coloni gli indiani fecero l’errore di mostrarsi piuttosto accoglienti (…). Quando gli immigrati furono abbastanza numerosi, cominciarono a premere sui territori dei nativi americani per strappar loro
la terra.(succederà anche a noi con gli africani invasori con il consenso del PD?)
PIANIFICAZIONE
E’ il via ad un genocidio mostruoso, costellato di continue stragi e massacri di villaggi, operato con una pianificazione scientifica: affamare gli indiani, facendo tabula rasa delle mandrie di bisonti, e spingerli nelle zone più invivibili per farli morire di stenti e malattie continuando, al tempo stesso, ad attaccarli. Inzia così l’epoca delle riserve, che ben presto diventano autentici campi di sterminio, aree incolte, malsane e povere di mezzi di sostentamento.
SOLUZIONE FINALE
Migliaia di indiani, poi, vengono spostati da una riserva all’altra, apparentemente senza motivo: marce forzate su tragitti lunghissimi, in realtà studiate apposta per decimare
la popolazione. Nelle riserve, veniva attuata la soluzione finale: impossibilitati a procurarsi il cibo con la caccia, come loro costume, gli indiani sono costretti a nutrirsi con alimenti avariati che non possono più essere venduti sul mercato dei coloni.
LAGER
La funzione della camere a gas, qui, viene svolta dalle coperte: agli indiani vengono fornite coperture infettate coi microbi del vaiolo e della tubercolosi e queste malattie, nel giro di pochi anni, completano lo sterminio. Il ricorso all’uso del vaiolo appare già in un rapporto al generale Amherst, datato 13 luglio 1763, in cui il colonnello Henry Bouquet relaziona al suo superiore circa l’uso di coperte infettate da malati per contagiare gli indiani. Questa tecnica è poi stata usata con gran successo nelle riserve, per affrettare la risoluzione della “questione indiana”. Dai lager, presto ridotti a grandi lebbrosari, si poteva uscire solo morti: ogni rivolta, ogni tentativo di fuga venne repressa con inaudita ferocia. Così scomparve il popolo delle grandi praterie (…).
(Fonte: http://www.ilpadano.com/padano.php?newsID=1444 , 27 gennaio 2009)
invece a noi ci hanno regalato 10 vaccini.....ne vedremo delle belle .......no comet
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Il New York Times racconta l’Italia al voto: la preoccupazione di vertici Ue ed investitori globali. E Bannon (artefice della vittoria di Trump): «Gli italiani sono andati oltre gli americani per Trump e gli inglese per la Brexit»
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112«Meschina, poco edificante» e caratterizzata dal forte aumento del consenso delle «forze politiche anti europeiste» e dal ritorno di un «gran numero di fascisti nelle piazze», tanto che il Paese «sta vivendo la peggior violenze politica da anni». Il New York Times fotografa così il quadro politico italiano e, in un lungo reportage, spiega il motivo per cui le elezioni del 4 marzo «sono più importanti di quanto possa sembrare». La «rianimazione preoccupante dei fantasmi politici italiani è un precursore per un’Unione europea già indebolita dalla Brexit» e il Nyt sottolinea poi le differenze tra Usa ed Italia, spiegando che nel primo caso l’estrema destra aveva importato i propri temi nel dibattito politico, mentre da noi gli estremisti sono diventati protagonisti a pieno titolo. E poi: «Il populismo, la disinformazione elettronica, lo sgretolamento della sinistra e l’ascesa della destra dura anti-immigrazione» sono stati i fattori chiave anche per l’ascesa del Movimento 5 stelle, che oggi si attesta attorno al 30%. Le elezioni italiane «incarnano tutto, è puro populismo», spiega Stephen Bannon, architetto del messaggio politico che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca. L’ex consigliere del presidente Usa aggiunge: «Il popolo italiano è andato più lontano, in un periodo di tempo più breve, di quello che gli inglesi hanno fatto per la Brexit e gli americani per Trump». Un quadro che porta «molti analisti a temere che l’Italia possa diventare «il campanello di una stagione antieuropea».
Il Nyt tratteggia poi come gli elettori moderati si siano spostati su Silvio Berlusconi, che guida «la favorita coalizione di centrodestra» e che ha promesso «l’espulsione di 600.000 migranti privi di documenti». Il quotidiano Usa analizza poi un altro scenario definito «peggiore» ma «verosimile», cioè «un’alleanza tra il Movimento 5 stelle “anti-establishment” e la Lega “anti-immigrazione”», che «per i leader dell’Ue e per gli investitori globali, è una possibilità da incubo che potrebbe far vacillare l’economia italiana, già inghiottita da un enorme debito pubblico, e rimettere in crisi l’Europa». Il tema dell’immigrazione, assieme alle criticità del lavoro, è il tema chiave della campagna elettorale e il Nyt riconosce al governo uscente di centrosinistra guidato da Paolo Gentiloni «grandi progressi negli ultimi mesi sulla riduzione del numero di migranti», ma che «le paure e la rabbia degli elettori sui milioni di arrivi dall’Africa e altrove negli ultimi anni sono ormai state assorbite». Tocca poi all’analisi del Partito democratico, che nutre «i sospetti più forti sull’intromissione della Russia» per condizionare il risultato elettorale, specie tramite i social network. Il partito guidato da Matteo Renzi ha subito «un’emorragia di consensi, confermando ed estendendo la tendenza registrata in tutta Europa», tanto che dopo il 40% incassato alle elezioni europee del 2014 «la sinistra è in un tale caos» che il segretario dem «diventato così polarizzante, ha deciso che era meglio non nominare a priori un candidato premier».
3 marzo 2018 (modifica il 3 marzo 2018 | 12:28)
parlano loro di fascismo che hanno sterminato il popolo nativo Americano richiudendoli in riserve come in uno zoo.
Nella Giornata della Memoria ricordiamo anche i Pellerossa, vittime del predestinazionismo protestante
Pubblicato 27 gennaio 2009 | Da Libertà e Persona
Lo sterminio di 8 milioni di nativi americani (…)
Milano – (…Ricordiamo) il genocidio dei nativi d’America, un grande popolo guerriero e cacciatore che fu sistematicamente sterminato da chi aveva invaso le sue terre. Questo olocausto viene taciuto, dimenticato, persino ridotto nelle proporzioni visto che si parla di “soltanto” 1 milione di amerindiani sterminati (i vincitori, si sa, scrivono e falsificano la storia).
ACCOGLIENTI
Le fonti più attendibili attestano che prima dell’arrivo degli europei circa 8 milioni di indiani occupavano l’America del Nord. Nel 1692, non restavano già più di 4 milioni e mezzo d’indigeni. Oggi gli indiani sopravvissuti sono meno di 50mila. All’arrivo dei primi coloni gli indiani fecero l’errore di mostrarsi piuttosto accoglienti (…). Quando gli immigrati furono abbastanza numerosi, cominciarono a premere sui territori dei nativi americani per strappar loro
la terra.(succederà anche a noi con gli africani invasori con il consenso del PD?)
PIANIFICAZIONE
E’ il via ad un genocidio mostruoso, costellato di continue stragi e massacri di villaggi, operato con una pianificazione scientifica: affamare gli indiani, facendo tabula rasa delle mandrie di bisonti, e spingerli nelle zone più invivibili per farli morire di stenti e malattie continuando, al tempo stesso, ad attaccarli. Inzia così l’epoca delle riserve, che ben presto diventano autentici campi di sterminio, aree incolte, malsane e povere di mezzi di sostentamento.
SOLUZIONE FINALE
Migliaia di indiani, poi, vengono spostati da una riserva all’altra, apparentemente senza motivo: marce forzate su tragitti lunghissimi, in realtà studiate apposta per decimare
la popolazione. Nelle riserve, veniva attuata la soluzione finale: impossibilitati a procurarsi il cibo con la caccia, come loro costume, gli indiani sono costretti a nutrirsi con alimenti avariati che non possono più essere venduti sul mercato dei coloni.
LAGER
La funzione della camere a gas, qui, viene svolta dalle coperte: agli indiani vengono fornite coperture infettate coi microbi del vaiolo e della tubercolosi e queste malattie, nel giro di pochi anni, completano lo sterminio. Il ricorso all’uso del vaiolo appare già in un rapporto al generale Amherst, datato 13 luglio 1763, in cui il colonnello Henry Bouquet relaziona al suo superiore circa l’uso di coperte infettate da malati per contagiare gli indiani. Questa tecnica è poi stata usata con gran successo nelle riserve, per affrettare la risoluzione della “questione indiana”. Dai lager, presto ridotti a grandi lebbrosari, si poteva uscire solo morti: ogni rivolta, ogni tentativo di fuga venne repressa con inaudita ferocia. Così scomparve il popolo delle grandi praterie (…).
(Fonte: http://www.ilpadano.com/padano.php?newsID=1444 , 27 gennaio 2009)
invece a noi ci hanno regalato 10 vaccini.....ne vedremo delle belle .......no comet
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