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Alessia Morani a Quarta Repubblica: "Regolarizziamo i clandestini, servono badanti"
5 Febbraio 2020
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Alessia Morani a Quarta Repubblica: Regolarizziamo i clandestini, servono badanti





Il Partito democratico non si smentisce mai. Alessia Morani, ospite a Quarta Repubblica, dà vita a un dibattito sull'immigrazione con il leghista Nicola Molteni. La dem, difendendo i porti aperti, si ingarbuglia in un discorso riduttivo: "I clandestini vanno regolarizzati" esordisce. Fin qui nulla di strano, se non fosse per la motivazione accennata subito dopo e per l'inspiegabile collegamento: "In Italia servono badanti, bisogna togliere i migranti dal lavoro nero". Insomma, come chiede Matteo Salvini, la proposta della deputata è per caso "regolarizzare i clandestini e usarli come badanti???". Proprio il leader della Lega ha rilanciato il video in diretta dallo studio di Nicola Porro e commentato: "Ma questi del Pd ci sono o ci fanno?".

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Furti, ricatti e seduzione: l'altra faccia delle badanti

Una famiglia su dieci in Italia ne ha una. Non mancano le furbette: fanno causa od occupano le case. C'è un vademecum per difendersi

Antonio Borrelli - Sab, 26/07/2014 - 08:42





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Negli Usa li chiamano «home care» e sono classificati tra i 50 futuri mestieri più richiesti nei prossimi dieci anni. Il fenomeno degli assistenti domiciliari sta emergendo a dismisura tra le famiglie italiane, proprio nel secondo Paese più vecchio d'Europa, dove nel giro di venti anni - dicono gli esperti - vivrà una popolazione di over 65.
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Viene stimato intorno al milione e mezzo il numero di badanti presenti oggi in Italia (ma è probabile che il dato reale sia superiore, perché il lavoro in nero non è rintracciabile). Soltanto dieci anni fa erano la metà. Si tratta prevalentemente di stranieri (77,3%) e donne (82,4%) tra i 36 e 50 anni, e si prevede che entro il 2030 saranno 500mila in più. Per il Censis attualmente «una famiglia su dieci è badante-dipendente» e senza loro molti sarebbero costretti a ricorrere ad ancor più costosi ricoveri che in tempi di crisi diventano proibitivi. Si afferma quindi l'idea della figura della badante come parte integrante della pianificazione familiare, anche se affidare ad uno sconosciuto la gestione dell'abitazione e dei beni (oltre che della propria persona) rimane una decisione sofferta. Trovare la persona giusta può così diventare un terno al lotto. D'altronde, in Italia manca un vero sistema che seleziona, esclude e controlla. Facile, quindi, incappare in problemi, a volte drammatici. È vero, la maggioranza delle badanti è onesta ed affidabile, ma di certo non mancano truffe, raggiri, scontri interni o incompatibilità con il «datore di lavoro». Da Milano a Palermo, episodi analoghi si fanno strada nel sottobosco del lavoro domiciliare e non sembrano essere casi isolati. Tra horror, thriller, commedia all'italiana e splatter, il variegato mondo delle badanti sembra offrire spunti cinematografici per tutti i gusti.
AMORE PER L'EREDITÀ
Si sa, non sono rari i matrimoni improbabili tra ultra 65enni e le proprie ex badanti molto più giovani. E spesso l'amore non c'entra nulla: l'uomo vuole rivivere emozioni sbiadite, la donna è alla ricerca di stabilità economica. Le cronache locali ci regalano un vasto assortimento di vicende legate a relazioni «atipiche». Come a Grosseto, dove lo scorso anno un 90enne è morto dopo aver sposato la sua badante della metà dei suoi anni. I figli dell'uomo, dopo essersi opposti al matrimonio invano, hanno accusato la donna della morte per accaparrarsi l'eredità.

MANO LESTA

Uno dei più frequenti episodi di cronaca legati a questo mondo è quella dei furti. A Gorizia, ad esempio, una slovena ha sottratto ben 317mila euro ad un'anziana che assisteva. La donna, non accontentandosi del mensile, del vitto e dell'alloggio, si è progressivamente intromessa nella gestione dei soldi fino ad accumulare il tesoretto subito trasferito all'estero.
PRIGIONIERI DI BADANTE
Ma il terreno fertile in cui leggere le storie più incredibili consumate nelle case italiane è il web. Si sprecano le testimonianze che riguardano casi di occupazione della casa. Federico scrive: «È passato un mese e mezzo da quando è morta mia suocera e ancora la badante indiana non se ne va. Ultimamente ci vive anche il marito che ha ottenuto il ricongiungimento familiare. Come possiamo farla uscire?». E si può avere anche a fare con persone che, se licenziate, si chiudono a chiave nella propria stanza per settimane: «Rifiuta di andarsene - si sfoga Maria - anche di fronte alle urla dei carabinieri. Ci sentiamo impotenti».
ASSISTENTI KILLER
È l'aspetto più drammatico dei rischi dell'assistenza domiciliare: gli abusi sugli anziani. I casi sono geograficamente omogenei in tutta Italia, riguardano sia badanti straniere che italiane ed hanno in comune una violenza spietata: calci, pugni, soffocamenti, segregazioni. In alcune occasioni le vittime sono morte sul colpo.
L'ULTIMATUM
«Ricatto badante. Cosa faccio?». Su internet sono centinaia le discussioni aperte. E c'è l'imbarazzo della scelta: si passa dalla minaccia di vertenza dopo la morte dell'anziano se la famiglia non regolarizza il rapporto di lavoro, alla pretesa del versamento di ferie non godute e Tfr anche se contrattualizzata. Anche se oggi sembra che il numero delle vertenze sia diminuito, questa rimane una delle principali controversie, che si trasformano anche in ricatti, minacce, ultimatum. Allora cosa conviene fare?
IL VADEMECUM DEI SINDACATI

Per far fronte ai numerosi disagi in cui si può incorrere, le associazioni di Colf e Badanti hanno stilato un vademecum per spiegare ad entrambe le parti come comportarsi in un rapporto di lavoro di assistenza domiciliare. Oltre alle questioni burocratiche e ai tariffari, si raccomanda di non fare uso del rischioso passaparola per cercare badanti, ma di rivolgersi ad agenzie.
I PARTY IN CASA
Come divertirsi in assenza del proprio datore di lavoro, senza uscire di casa? Basta organizzare dei party decisamente movimentati in compagnia di amiche, il tutto all'insaputa (e a spese) del datore di lavoro. È accaduto a Genova dove ad ogni assenza dell'anziana la casa si trasformava in una discoteca.
IL MATRIMONIO DI CITTADINANZA

Ma si va anche alla ricerca della tanto blasonata cittadinanza italiana. Ad esempio Ludmilla, russa di 36 anni a Caserta senza permesso di soggiorno, si confessa al Giornale senza vergogna: è pronta a sposare un uomo di 73 anni, pur mantenendo apertamente una relazione con un suo coetaneo. Ci assicura che farà figli con il suo «vero» consorte, facendo però risultare l'anziano come padre, così da ottenere la cittadinanza italiana a tutti gli effetti.
 
Rubano 1 milione ad un anziano, due badanti scoperte da un'amica e indagate
NORDEST > PADOVA
Lunedì 3 Febbraio 2020
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PADOVA - Due donne padovane di 60 anni sono state indagate per circonvenzione di incapace. Le due, badanti di un ingegnere solo, molto anziano, e senza parenti vicini, sarebbero riuscite a sottrargli con l'inganno almeno un milione di euro, una delle due si sarebbe addirittura comprata con il soldi dell'anziano una casa da 300mila euro.



ECC.ECC.
 
Anziani legati con delle fascette e picchiati da due giorgiani: arrestati i rapinatori

Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, ad organizzare il colpo sarebbe stata una donna, la quale conosceva già le vittime essendo stata a casa loro come domestica

Ignazio Riccio - Sab, 08/02/2020 - 10:31





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Sono due giorgiani, un uomo e una donna, gli autori della violenta rapina effettuata a Sant’Anastasia, nel Napoletano, ai danni di due anziani coniugi, legati con delle fascette di plastica e picchiati a sangue.
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I carabinieri li hanno arrestati, in due momenti di diversi, a Napoli e all’aeroporto di Bari “Karol Wojtyla”. I malviventi sono accusati di lesioni personali in concorso e pluriaggravati. La brutalità usata nei confronti degli anziani 80enni aggrava ancora di più la loro posizione.
Le vittime sono state sorprese in casa dall’irruzione dei rapinatori stranieri e, nonostante non avessero opposto alcuna resistenza, sono stati malmenati e immobilizzati. In particolare, all’uomo sono state strette ai polsi e alle caviglie delle fascette molto strette, che gli hanno procurato delle lesioni profonde. Anche il terzo complice dei due giorgiani è stato tratto in arresto. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti,
ad organizzare il colpo sarebbe stata la donna, la quale conosceva già le vittime essendo stata a casa loro come donna delle pulizie.
L’anno scorso, sempre a Napoli, un episodio simile. Allora fu ritrovato dal figlio, legato al letto e in stato di choc, un anziano pensionato di 80 anni di Trecase. Durante la notte l’uomo subì una rapina nella propria abitazione e i ladri lo immobilizzarono usando delle corde per bloccarlo sul materasso in camera da letto. Dal racconto dell’80enne si riuscì a capire che due persone, di nazionalità straniera, si erano introdotte furtivamente nell’appartamento del pensionato, cogliendolo di sorpresa. I rapinatori legarono i polsi dell’uomo al letto e rovistarono in tutta la casa, portando via i soldi in contanti presenti nei cassetti del soggiorno.
L’anziano rimase immobilizzato per più di 24 ore. Il figlio, preoccupato perché non l’aveva sentito al telefono, si era precipitato a casa del padre e lo ha trovato tramortito e ferito. Sull’episodio indagarono i carabinieri della stazione locale. In precedenza, a Roma, un altro caso. Un anziano è fu legato e seviziato in casa. L'85enne venne imbavagliato e torturato per due giorni dopo essere stato rapinato di una piccola quantità di denaro. Gli investigatori sono ancora alla ricerca del suo aguzzino e tra i sospettati c'è la convivente straniera dell'uomo.
 

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