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Un treno chiamato paura

Ennesima aggressione ai danni di un'addetta alla biglietteria, fermato un arabo


Nuova aggressione ai danni di una dipendente delle ferrovie. Ieri mattina una addetta alle biglietterie alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze è stata ferita un pugno alla testa e diversi colpi al volto con la punta di una penna.
L’episodio è accaduto intorno alle 9, quando la vittima si trovava davanti alle selfservice, in prossimità dei binari 10 e 11, per informare e aiutare i clienti nell’acquisto dei biglietti insieme ad una sua collega. L’aggressione, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuta senza alcun evidente motivo, improvvisa e gratuita.

Gli agenti della Polfer, richiamati dalle urla delle malcapitate hanno subito bloccato l’aggressore nell’atrio della biglietteria. L’uomo si è subito buttato a terra, togliendosi le scarpe e chiedendo cure mediche. Dai primi accertamenti si tratterebbe di una persona di circa 50 anni, di origine araba, con problemi di natura psichiatrica. Secondo quanto spiegato dalla polfer, non sarebbe uno dei mendicanti che frequentano abitualmente la stazione.

“La dipendente di Trenitalia, subito soccorsa, è dovuta ricorrere alle cure del Pronto Soccorso per le ferite riportate a testa e volto – spiega Fs in una nota – Insieme a lei, una collega che, operando al suo fianco, ha assistito all’aggressione e, profondamente scossa, è stata colta da una crisi di pianto e tremore. Appena appresa la notizia, i vertici del Gruppo Fs italiane e di Trenitalia hanno espresso la loro sincera solidarietà alla collega aggredita”.

L’aggressione riporta, ancora una volta, all’attenzione la mancanza di sicurezza sui treni e negli scali ferroviari. “Non sappiamo più come dirlo. Lavorare sui treni e nelle stazioni oggi è pericoloso e questo non è più tollerabile – ha commentato Stefano Boni, segretario Fit Cisl Toscana – Chi può, e deve, intervenga. La situazione non è più sostenibile.

Da anni denunciamo le aggressioni al personale sui treni. Ma anche a terra la situazione sta peggiorando. Rispetto ai provvedimenti presi cinque mesi fa, oggi c’è l’esigenza di rifare un punto della situazione ed adottare nuovi interventi. Per questo domani (oggi,ndr) abbiamo già fissato un incontro con Trenitalia e auspichiamo di poter incontrare anche il prefetto, per manifestargli la nostra preoccupazione e chiedere un intervento adeguato”.


Sul caso è intervenuto anche il capogruppo di Forza Italia al Comune di Firenze, Marco Stella. “Polfer e forze dell’ordine devono lavorare con l’Esercito, e vanno installate telecamere di sorveglianza sui convogli, per tutelare l’utenza – ha spiegato – Ormai le stazioni ferroviarie e i treni sono diventati terre di nessuno dove bande di delinquenti, immigrati e rom compiono impunemente ogni tipo di reati: derubano i passeggeri e i turisti, molestano le ragazze che viaggiano da sole, picchiano i controllori e gli addetti delle biglietterie. Non possiamo più assistere a spettacoli indegni di un Paese civile. Solo potenziando gli strumenti repressivi e di controllo, possiamo invertire la tendenza e ripristinare un clima di sicurezza per i viaggiatori e per il personale di bordo”.

È solo l’ultimo episodio di una lunga scia di violenza sui treni: mentre lunedì sulla tratta Gallarate-Varese, una capotreno donna è stata aggredita da sei nomadi non si è ancora placata la polemica sulla brutale aggressione ai danni di un capotreno e un macchinista di Trenord a Villapizzone. Si è costituiti ieri il quarto ricercato: Andres Antonio Lopez Barraza, soprannominato Pajaro loco (Uccello pazzo), 36enne salvadoregno, da tempo un componente della gang ‘MS13’, alla quale appartengono anche gli altri fermati per l’aggressione (Alexis Ernesto Garcia Royas, 20 anni salvadoregno; Jackson Jahir Lopez Trivino, ecuadoriano di 20 anni e Josè Emilio Rosa Martinez, 19enne salvadoregno).
Episodi che hanno fatto insorgere ferrovie e sindacati, i quali hanno annunciato la soppressione di quindici convoli in sette regioni, quelli considerati più a rischio, a meno che non si provveda ad aumentare i controlli.
 
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Bergamo, capotreno aggredito. Ferito anche un passeggero

Il gravissimo episodio è avvenuto vicino alla stazione di Treviglio (Bergamo). I due aggressori, due nordafricani armati di cacciavite, sono riusciti a fuggire



Raffaello Binelli - Sab, 20/06/2015 - 09:31




A pochi giorni di distanza dall'aggressione a danno di un capotreno, colpito a Villapizzone (Milano) a colpi di machete, la cronaca fa registrare un altro gravissimo episodio.

Due nordafricani in stato di ebbrezza hanno aggredito una capotreno e picchiato un passeggero. Il grave episodio si è verificato venerdi pomeriggio vicino alla stazione di Treviglio (Bergamo): l’aggressione è avvenuta sul treno partito da Milano Porta Garibaldi e diretto a Cremona. I due extracomunitari hanno prima strattonato una capotreno, minacciandola anche con un cacciavite. A quel punto è intervenuto in sua difesa un passeggero: l’uomo però è stato a sua volta picchiato ed è dovuto ricorrere alle cure dei medici al Pronto soccorso.

Subito dopo i due nordafricani hanno tirato il freno d’emergenza e il convoglio si è fermato: i due avrebbero fatto perdere le loro tracce. Il passeggero ferito, trasferito all’ospedale di Treviglio, fortunatamente non è in gravi condizioni. Nessun ricovero, invece, per la capotreno. La polizia è a caccia dei due aggressori.

La notizia è stata riferita da Adriano Coscia, sindacalista dell’Orsa. E' stato lui a raccontare che la capotreno, dopo che i due malintenzionati avevano tirato il freno di emergenza, ha chiamato le forze dell’ordine. Che però, stando al suo racconto, non sarebbero arrivate. Il treno, rimasto fermo per circa 50 minuti in balìa dei due nordafricani, ha causato ritardi su tutta la linea. Solo dopo la fuga dei due aggressori il treno è ripartito, raggiungendo la stazione di Treviglio Centrale, dove è stato soppresso.


sono le risorse della s-boldrini ... questa e l italia pecorona.....
 
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Aggredita capotreno, passeggero malmenato: ci risiamo

Caccia all'uomo in Lombardia dopo l'ennesimo episodio agghiacciante sui treni

Protagonisti due nordafricani che si sono dati alla fuga


Di nuovo aggressioni ai bordi dei treni. Di nuovo terrore, con il personale di Trenitalia impossibilitato a far rispettare le minime regole di convivenza sui convogli italiani e, addirittura, con pestaggi ai danni di chi osa reagire allo strapotere dei soliti noti.

Ci risiamo, insomma, ancora in Lombardia, dopo l’aggressione col machete di qualche giorno fa. Protagonisti ancora gli stranieri, nella fattispecie due nordafricani completamente ubriachi. Sono stati loro ad aggredire ieri sera poco lontano dalla stazione di Treviglio, in provincia di Bergamo.


Teatro di quanto avvenuto il treno partito da Milano Porta Garibaldi e diretto a Cremona. I due extracomunitari hanno prima strattonato una capotreno, minacciandola anche con un cacciavite. A quel punto è intervenuto un passeggero, in difesa della donna: l’uomo è stato però a sua volta malmenato.

A quel punto però i due nordafricani hanno tirato il freno d’emergenza e il convoglio si è fermato. La fuga è stato l’epilogo per la coppia di malviventi, mentre il passeggero e la capotreno sono stati medicati dal personale del 118. L’uomo è stato trasferito all’ospedale di Treviglio. Nessun ricovero, invece, per la donna. E in Lombardia è, di nuovo, caccia agli aggressori.


rv
 
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'Senza polizia a bordo non partiranno più'. Le Ferrovie pronte a sospendere 15 treni regionali a continuo rischio aggressioni


fanno bene .. bisogna dare uno schiaffo a questo governo che nn si vuole svegliare ....
 
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Arcore, capotreno preso a pugni da tre ragazzi

Non si ferma l'ondata di violenza sui convogli



I giovani, di origine magrebina, hanno reagito quando il dipendente delle ferrovie ha chiesto il biglietto

Ancora episodi di violenza sui convogli. Un capotreno di Trenord, di 50 anni di Civate, nel Lecchese, è stato aggredito ieri pomeriggio alla stazione di Arcore (Monza).
Verso le 16. 30 quando ha chiesto il biglietto ai tre giovani , due dei quali 17enni e tutti di origine maghrebina, che ne erano sprovvisti, l’uomo si è visto rispondere con una scarica di colpi e pugni.

Il treno era partito da Milano alle 15.52 ed era diretto a Lecco, dove è arrivato con oltre un'ora di ritardo.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Monza, che hanno bloccato i tre ragazzi ed hanno ripristinato la circolazione dei treni.

Il capotreno non ha riportato lesioni gravi, tanto che è stato lui stesso a condurre il treno quando è ripartito.
Gli investigatori sono ora al lavoro per ricostruire l'esatta dinamica dell'evento e ripartire le responsabilità all'interno del trio, nel quale figurano due soggetti con precedenti per reati contro il patrimonio.

Non sono mancati i disagi sulla linea. Il treno è ripartito da Arcore con 65 minuti di ritardo, alle 17.26. Per via dell’episodio sono stati soppressi tre convogli, mentre di un quarto è stata limitata la corsa.

Si tratta solo dell’ultimo episodio di violenza registrato sui treni. A far scalpore e sollevare il problema della sicurezza sui convogli era stata l’aggressione, lo scorso 11 giugno, nella stazione ferroviaria di Villapizzone, su un treno che da Expo era diretto a Rogoredo, dove un capotreno ha rischiato di perdere un braccio, dopo essere stato colpito con un machete da quattro sudamericani, membri della gang MS13. Cinque giorni dopo sulla tratta Gallarate-Varese, ad avere la peggio era stato un controllore donna aggredita da alcune rom, anche in questo caso solamente per aver chiesto il biglietto.

Poi ancora il 17 giugno nella stazione di Firenze Santa Maria Novella una dipendente delle ferrovie è stata colpita con un pugno in testa e alcuni colpi al volto da un arabo. Sempre nella stazione fiorentina, pochi giorni dopo, una 42enne del Togo si è scagliata contro due agenti della polfer chiamati dal capotreno. Episodio analogo a Bagni di Tivoli, dove il 19 giugno un giovane di nazionalità nigeriana aveva aggredito un’agente. Il giorno prima un capotreno del convoglio Fs Cosenza-Melito Porto Salvo era stato punto con una siringa da due punkabbestia spagnoli che viaggiavano senza biglietto.

E venerdì scorso erano stati due nordafricani ubriachi a picchiare un controllore donna e un passeggero che era intervenuto in sua difesa a bordo del treno Milano-Cremona.

E ora “l'azienda ribadisce la necessità che il tema della sicurezza a bordo dei treni sia affrontato con spirito unitario da tutti i soggetti coinvolti - si legge in una nota di Trenord - in stretta collaborazione con le istituzioni e le forze dell’ordine, anche per arginare pericolose derive d'emulazione dovute al clamore di questi giorni. Dall’inizio del 2015 Trenord impiega ogni giorno, sui treni e nelle stazioni 63 operatori di security, il doppio rispetto al 2014, concentrati principalmente nelle ore serali”.



come si e ridotto questo paese ..e una vergogna totale.......
dove sono
le forze dell'ordine ..
 
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Non ci sarà nessuna condanna agli arresti domiciliari per il maghrebino violento che ha picchiato gli agenti perchè senza residenza

Non ci sarà nessuna condanna agli arresti domiciliari per il maghrebino



Marco Gemelli - Ven, 26/06/2015 - 07:00

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Ha aggredito un vigile urbano con una spranga di ferro, ma - fermato e portato davanti al giudice - è stato rimesso in libertà, perché vivendo in una casa occupata senza residenza non può avere gli arresti domiciliari.

Se a compiere il gesto fosse stato un cittadino in regola, magari italiano, sarebbe finito ai domiciliari. Essendo un venditore abusivo, invece, l'uomo è libero di tornare in strada a smerciare prodotti contraffatti sotto gli occhi di turisti e agenti della polizia municipale sempre meno motivati a intervenire. È un paradosso che sta alimentando una valanga di polemiche, quello avvenuto a Firenze nei giorni scorsi. Una vicenda che insieme all'indignazione popolare ha sollevato le ire sia del cardinale Giuseppe Betori sia del sindaco Dario Nardella.

Tutto ha inizio lunedì pomeriggio, a pochi passi da Ponte Vecchio, quando il venditore abusivo nordafricano viene «pizzicato» da una pattuglia della polizia municipale a vendere ai turisti poster e prodotti contraffatti: l'uomo scappa per evitare i controlli ma poco dopo torna sui suoi passi con una spranga di ferro lunga 60 centimetri e pesante oltre un chilo, aggredendo il vigile urbano sotto gli occhi di centinaia di turisti prima di essere inseguito e arrestato. Due agenti sono rimasti feriti. Come di prassi, l'ambulante marocchino - con regolare permesso di soggiorno, in scadenza a dicembre - è stato portato in tribunale: l'accusa iniziale di tentato omicidio è stata derubricata in resistenza a pubblico ufficiale, e dovrà risponderne il 9 luglio.

Nel frattempo il maghrebino, che ha precedenti per violenza e profanazione di tombe, è però tornato in libertà con il solo obbligo di firma in questura. Il motivo? È presto detto: dal momento che l'uomo vive in una casa occupata e non ha una residenza fissa, non è stato possibile notificargli gli arresti domiciliari che erano stati richiesti dal giudice che ha convalidato l'arresto, il pm Angela Pietroiusti. E così, 48 ore dopo i fatti, il marocchino è tornato alla sua occupazione abituale e negli stessi posti in cui è stato fermato a vendere poster e stampe nel cuore di Firenze.


La vicenda è stata amplificata dai social network, moltiplicando lo sdegno e l'indignazione di tutta la città: non solo dei sindacati di categoria, che denunciano di avere le armi spuntate contro questo genere di criminalità e in una lettera aperta chiedono maggiori tutele confermando lo sciopero del 28 giugno, ma anche del mondo della politica e delle istituzioni. Il sindaco Nardella è stato visto furibondo in Palazzo Vecchio, anche perché questo episodio è l'ennesimo caso di degrado in pochi giorni che coinvolge il centro storico cittadino con buona pace dell'amministrazione comunale. Sotto la gestione del successore di Matteo Renzi si orina e si defeca per strada, la gente sale sui monumenti e in qualche caso c'è chi danneggia le opere d'arte salendoci a cavalcioni.

La decisione del Comune di procedere a un giro di vite sul decoro ricorrendo al massiccio impegno di agenti della municipale, sia in borghese che in divisa, non va giù agli agenti della municipale che lamentano di avere le mani legate e portano ad esempio l'ultimo caso di aggressione a un loro collega. La situazione è tutt'altro che sotto controllo e la cosa preoccupa parecchio anche il mondo ecclesiastico, dal momento che a novembre Firenze ospiterà la visita di Papa Francesco: «Bisogna prepararsi a questa visita - ha commentato il cardinale Giuseppe Betori - ristabilendo la dignità e la sicurezza dei luoghi, attraverso un'efficace azione di contrasto al degrado.

Firenze non può essere trattata come uno spazio in cui ognuno ha il diritto di trasgredire, danneggiare ed esprimersi in maniera indegna». Anche il prefetto uscente Luigi Varratta alza bandiera bianca: «Questi problemi ci saranno sempre - ha ammesso - a meno che il legislatore non ci dia una mano, perché ci sono persone che vengono qui a fare ciò che non possono fare a casa loro». Alle parole del porporato e del prefetto hanno fatto eco quelle di tutto il mondo politico fiorentino compatto. «Se il maghrebino arrestato è stato liberato perché non ha la residenza - ha aggiunto il consigliere comunale Francesco Torselli (FdI) - diamogliela noi, ma al carcere di Sollicciano».


il paese con il pd e diventata una barzelletta.....
 
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