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[h=1]Maxi soccorso a 3480 migranti
su 15 barconi: verranno in Italia
Isis rapisce 86 eritrei cristiani[/h] [h=2]Operazione congiunta delle Marine dell'Ue al largo della Libia: le richieste erano arrivate in mattinata. In 790 raccolti dalla Marina militare, 2000 da Moas e Msf[/h] [h=3]di [FONT=main-condensed_regular]Maria Strada[/h] [/FONT]
[FONT=main-condensed_regular](British ministry of Defence ) shadow
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Sono stati 3480 i migranti salvati sabato in 15 differenti barconi alla deriva all largo della Libia in un'operazione congiunta alle qualei hanno partecipato navi italiane e straniere. Le richieste di soccorso erano giunte in mattinata alla centrale operativa della Guardia Costiera tramite telefono satellitare. Le imbarcazioni, 9 barconi e 6 gommoni, si trovavano in un tratto di mare a circa 45 miglia dalle coste libiche. In particolare, SkyNews ha riferito che la nave inglese Hms Bulwark, con a bordo il ministro della Difesa, Michael Fallon, ha fatto rotta «a tutta velocità» verso la Libia per prendere parte a un’operazione di salvataggio di «migliaia» di migranti alla deriva nel Mediterraneo su 14 barconi, ciascuno con a bordo decine o centinaia di persone.
[h=5]Operazione senza precedenti, l'appello britannico: «Venite ad aiutare»[/h] Si è trattaot di un’operazione senza precedenti, con tutte le navi europee nell’area che hanno ricevuto l’ordine di lanciarsi al soccorso, sostiene Skynews. Fallon aveva comunque chiesto che anche «altre marine europee vengano nel Mediterraneo ad aiutare». La maggioranza dei migranti sarà sbarcata in Italia, in Grecia, a Malta o in altri paesi rivieraschi: proprio la Gran Bretagna, infatti, si è già chiamata fuori da ogni ipotesi di ripartizione di quote di migranti.
[h=5]Anche Moas e Medici senza Frontiere al lavoro: 2000 già in salvo[/h] Alle operazioni di soccorso hanno partecipato tre motovedette e un aereo ATR42 della Guardia Costiera, unità della Guardia di Finanza e della Marina Militare Italiana, il rimorchiatore Phoenix, le navi della Marina militare tedesca Hessen e Berlin e la nave Le Eithne appartenente alla Marina militare irlandese, ma anche le unità di Moas (Migrant Offshore Aid Station, l'Ong maltese fondata da Christopher e Regina Catrambone) e Medici Senza Frontiere, e proprio il Moas segnala che il coordinamento dei soccorsi tra navi italiane, tedesche e irlandesi ha salvato 2000 persone da 5 scafi. Di queste, 372 provenienti dall'Eritrea sono ora imbarcate sulla Phoenix e già dirette verso la Sicilia.
[h=5]Da gennaio 46.500 arrivi in Italia[/h] Tra gennaio e maggio l'Italia ha registrato circa 46.500 arrivi, registrando un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2014. Lo ribadisce lo stesso Unhcr. Le proiezioni per il 2015 riguardano circa 200.000 persone, contro il 170.000 dello scorso anno. E domenica, nel primo pomeriggio, arriveranno altri 650 migranti al porto di Palermo: sono stati soccorsi nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia e saranno ospitati nei centri di accoglienza di Palermo e provincia. Altri 105, prevalentemente nigeriani, somali o del Burkina Faso, sono giunti a Pozzallo già sabato pomeriggio con una nave militare, mentre altri 106 sono sbarcati a Lampedusa dopo essere stati soccorsi dalla Guardia di finanza. Non fanno parte del conteggio dei circa 3.000 in difficoltà.
[h=5]Libia, Isis rapisce 86 eritrei cristiani[/h] Sempre sabato, in Libia si regista un altro rapimento di cristiani da parte dell'Isis. o annuncia Meron Estefanos, la direttrice della ong svedese Eritrean Initiative on Refugee: 86 migranti eritrei, tra i quali 12 donne e bambini, di religione cristiana sarebbero stati sequestrati mentre erano in viaggio verso Tripoli. I jihadisti avrebbero separato i cristiani dai migranti musulmani dopo averli interrogati sul Corano, e hanno lasciato questi ultimi liberi.
[h=1]Il Papa ai giovani: «Staccatevi
dai computer»[/h] [h=2]Il Papa e il web: «Se rimango attaccato alla vita virtuale è una malattia psicologica. Ci sono cose sporche in rete: dalla pornografia ai programmi vuoti. Attenti alla cattiva fantasia che uccide l’anima»[/h]
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Il volo AZ4001 che riporta il Papa a Roma è appena decollato, Francesco raggiunge i giornalisti in fondo all’aereo, li saluta uno ad uno e, a dispetto della giornata massacrante, trova il tempo di rispondere a tre domande.
Santità, c’è grande interesse e attesa per il giudizio della Chiesa su Medjugorje. A che punto siamo?
«Papa Benedetto XVI a suo tempo ha fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini, c’erano altri cardinali e specialisti. Il cardinale Ruini è venuto da me e mi ha consegnato lo studio, dopo tanti anni di lavoro. Hanno fatto un bel lavoro, un bel lavoro. Il cardinale Müller (prefetto dell’ex Sant’Uffizio, ndr ) mi ha detto che avrebbe fatto una “feria quarta” in questi tempi, credo l’ultimo mercoledì del mese, per prendere decisioni che poi si diranno. Ai vescovi si daranno soltanto alcuni orientamenti».
Andrà in Croazia?
«Non so quando ci sarà la visita, ma adesso mi ricordo la domanda che mi avete fatto quando sono andato in Albania: perché comincia a visitare l’Europa da un Paese che non appartiene alla Ue? E io ho risposto: è un segnale. Vorrei cominciare le visite in Europa con i piccoli Paesi. I Balcani sono martoriati, hanno sofferto, tanti, per questo mia preferenza è qua».
Ha parlato di un “clima di guerra”. Ai giovani diceva di “alcuni potenti della terra dicono belle cose ma di nascosto vendono le armi”. Ci può approfondire la questione?
«C’è ipocrisia, sempre. Per questo ho detto che non è sufficiente parlare di pace: si deve fare la pace. Chi parla di pace soltanto e non fa la pace è in contraddizione. E chi parla di pace e favorisce la guerra con la vendita delle armi è un ipocrita».
Nel suo incontro con i giovani, a proposito di tv e computer, ha parlato della “cattiva fantasia che uccide l’anima”: intendeva la pornografia?
Ha detto anche: “se tu che sei giovane vivi attaccato al computer e diventi schiavo del computer tu perdi la libertà; e se nel computer cerchi i programmi sporchi, perdi la dignità”.
«Ci sono due cose differenti: le modalità e i contenuti. Sulle modalità, c’è una modalità che fa male all’anima ed essere troppo attaccato al computer. Questo fa male all’anima e toglie anche la libertà, ti fa schiavo dl computer. È curioso, tanti papà e mamme mi dicono dei figli che stanno a tavola col telefonino. È vero che il linguaggio virtuale è una realtà che non possiamo negare, ma dobbiamo portarla sulla buona strada. Se no ci porta via della vita comune, familiare, sociale, o anche solo dallo sport, dall’arte…Se rimango attaccato al computer questa è una malattia psicologica, sicuro. Secondo, i contenuti. Ci sono cose sporche, che vanno dalla pornografia alla semipornografia ai programmi vuoti, senza valori, relativisti, edonisti, consumistici che fomentano queste cose….Noi sappiamo che il consumismo è un cancro della società, che il relativismo è un cancro della società. Di questo parlerò nella prossima enciclica. Ho detto la parola sporcizia in generale. Ci sono genitori molto preoccupati che non permettano ci siano computer nella stanza dei bambini, i computer devono essere in uno spazio comune della casa».
Pensa di fare un viaggio in Francia, oppure ci sono problemi (allusione al caso dell’ambasciatore Stefanini, ndr)?
«Ho promesso ai vescovi che andrò in Francia. I piccoli problemi non sono problemi. Non ci sono problemi».
[h=1]Champions, Barcellona sul tetto d'Europa: 3-1 alla Juve[/h] [h=2][/h] Il Barcellona avanti con Rakitic. Poi il pareggio di Morata. I catalani passano ancora con Suarez. Chiude Neymar. Sfuma il sogno del triplete per i bianconeri
l Barcellona vince la sua quinta Coppa dei Campioni superando la Juventus per 3-1 nella finale giocata all’Olympiastadion di Berlino e conquistando il suo secondo triplete dopo quello del 2008.
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Morata replica alla rete iniziale di Rakitic, ma poi decidono la rete di Suarez al 23’ della ripresa e un gol all’ultimo minuto di recupero di Neymar. [h=4][COLOR=#7FBA55 !important]CONTENUTI CORRELATI[/h]
Allegri conferma l’undici della vigilia, con Andrea Barzagli al posto dell’infortunato Giorgio Chiellini nella difesa a 4. A centrocampo il rombo con Arturo Vidal vertice alto. Nessuna sorpresa neanche dalla parte blaugrana. Luis Enrique punta sul tridente delle meraviglie Messi-Suarez-Neymar, con Busquets tra Rakitic e Iniesta alle loro spalle. La Juve inizia subito altissima e con il pressing manda fuori giri Mascherano, ma l’enfasi dura poco perchè il Barca reagisce subito e alla prima sortita, al 4’, gela i bianconeri andando in vantaggio: primo di una serie di traversoni di Messi a tagliare il campo, Dani Alves innesca il tiki taka con Neymar, si inserisce Iniesta (per lui terzo assist in tre finali di Champions diverse) e tutto in velocità serve al centro Rakitic liberissimo di calciare a rete. La Juve osserva e si lecca le ferite. Inizia la danza blaugrana, poco dopo ancora Messi con lo stesso lancio pesca Neymar, sul cui cross spunta un braccio galeotto di Lichtsteiner in area ma viene considerato involontario.
Sul capovolgimento, Vidal arriva al primo tiro dei bianconeri su assist di Morata. Al 12’ altro brivido ancora sull’asse Messi-Neymar e sugli sviluppi Buffon deve superarsi su un gran tiro di Dani Alves. Il monopolio Blaugrana rende il possesso palla (vicino al 70%) snervante per i bianconeri, soprattutto per Vidal e Pogba che presi dal randellare in mezzo al campo faticano ad assistere Tevez e Morata in avanti. Al 20’ arriva l’unico strappo del francese ed è decisivo Mascherano in chiusura. Al 24’ è Morata a mettere paura ma non trova lo specchio. Il primo tempo si chiude con un miracolo di Buffon su Suarez e altre due palle gol dilapidate dall’uruguaiano.
Nella ripresa ancora l’ex Liverpool costringe Buffon in tuffo sul primo palo e nel momento migliore dei blaugrana arriva il gol della Juventus che al 55’ riapre tutto con Morata che approfitta di una ribattuta di Ter Stegen sul primo tiro di Tevez e deposita in rete dopo una bellissima azione sull’asse Marchisio-Lichsteiner sulla destra. La gara si accende perchè la Juve prende coraggio ma si scopre anche ai rapidi contropiede del Barca. Su uno di questi Messi fa il fenomeno e impegna Buffon e il Pistolero in ribattuta stavolta trova la rete del 2-1. [h=4][COLOR=#7FBA55 !important]GALLERIE FOTOGRAFICHE CORRELATE[/h] Champions, ex campioni e wags a Berlino Barcellona, la festa con la Coppa [/COLOR]
La Juve recrimina però per una trattenuta di Alves su Pogba in area. Al 28’ gol annullato a Neymar per un tocco di mano sul suo stesso colpo di testa.Ultimo quarto d’ora per Xavi, alla sua ultima partita dopo 767 presenze in blaugrana. Allegri risponde con Pereyra al posto di Vidal. All’82’ gran palla di Rakitic per Piquè, che sbaglia da pochi passi il colpo del ko. I bianconeri restano vivi fino all’ultimo, prima Pereyra incespica sul più bello, poi Marchisio che scalda
ancora i guanti a Ter Stegen. Niente da fare, poi al 7’ di recupero Neymar chiude i giochi.
PENSANO AL CALCIO TRA UN PO CI DARANNO UN CALCIO LI' E CI BUTTERANNO 3 METRI SOTTO TERRA
[h=1]Quella moschea abusiva che Pisapia finge di non vedere[/h] [h=2][/h] Una mozione presentata dalla Lega ne chiede la chiusura. Il Pd vota a favore, ma le denunce risalgono a settembre del 2014. Da allora il Comune non è mai intervenuto
Un seminterrato, che secondo il catasto può essere usato solo come magazzino senza persone. I cittadini del quartiere di via Cavalcanti, che da mesi protestano per gli schiamazzi dei musulmani e per la mancanza degli adeguati standard di sicurezza.
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E infine Pisapia, il sindaco arancione di Milano sostenuto dal Pd, che da più di sei mesi è a conoscenza degli esposti dei cittadini e ancora non ha mosso dito.
Sono questi i protagonisti della vicenda della moschea abusiva, una delle tante, che a Milano e in Italia alterano gli equilibri dei quartieri e provocano la reazione degli abitanti, spesso inascoltati.
È il settembre del 2014 quando uno scantinato di via Cavalcanti 8, zona Pasteur a Milanosi trasforma in moschea. Si tratta di un locale di quasi 500 metri quadri, prima utilizzato come deposito di manifesti cinematografici e che in estate ha subito una vera e propria trasformazione. Ora è un luogo di culto a tutti gli effetti, frequantato costantemente da centinaia di persone, soprattutto al venerdì, quando alla preghiera partecipano anche 250 persone. Non appena la comunità islamica concluse i lavori, i cittadini presentarono un esposto per denunciare i lavori non autorizzati al magazzino ed il suo utilizzo improprio. Nulla da fare: la polizia ha fatto un sopralluogo, ma tutto è rimasto immobile.
Dalla giunta Pd, infatti, nessun cenno di voler riportare alla legalità la situazione nelle strade di Milano. "La sinistra a Palazzo Marino capitanata da Pisapia,- denuncia il capogruppo della Lega nel consiglio di zona Samuele Piscina - invece di chiudere le moschee irregolari che non rispettano il Regolamento Edilizio e il PGT predisposti dalla stessa maggioranza, tergiversa facendo finta di niente e voltando lo sguardo dalla parte opposta". "Lo stabile - continua Pelliccia - non presenta alcuna finestra, condotto di areazione o uscita di sicurezza e l’utilizzo irregolare del deposito è stato oggetto di denunce ed esposti da parte dei residenti, stanchi degli schiamazzi e preoccupati per la sicurezza del condominio".
Oggi, infatti, il consiglio di zona 2 ha votato a favore di una mozione della Lega per la chiusura dello scantinato. Hanno votato a favore anche i consiglieri Pd e quelli di "Sinistra per Pisapia": un segnale lanciato dai rappresentanti locali che dovrebbe arrivare a Palazzo Marino. Quello che manca alla giunta di Pisapia, però, è la volontà di far intervenire chi di dovere per sanare la situazione di illegalità. "Siamo certi – conclude Piscina - che se una famiglia italiana utilizzasse uno stabile in modo irregolare, l’amministrazione comunale non esiterebbe a intervenire sanzionando la proprietà".
Ma quando si tratta di una moschea, il Pd va coi guanti bianchi. Anche se è abusiva.
Hai un impianto di climatizzazione estiva o di riscaldamento invernale? Disgraziato, distruttore dell’ambiente, ricco profittatore, ora, per penitenza, paghi una patrimoniale e vieni ginocchioni a darmene ricevuta, dopo avere scucito l’obolo alla società privata cui assegnai il compito di vigilare sul nulla. Il burocrate più socialmente utile è quello che non fa niente, il più nocivo quello che si trova una funzione. Vediamo, dunque, questa nuova incarnazione del satanismo.
Ricevo una lettera su carta intestata del comune di Roma: «Gentile Cittadino». Bene, cominciamo bene. Ma cadiamo subito: «desideriamo informarLa che, con riferimento a quanto in oggetto …». Fanno dei corsi appositi, per compitare in tal modo? Comunque, vogliono farmi sapere che «l’ATI CON.TE, organismo tecnico, ha attivato il servizio di censimento e controllo degli impianti di climatizzazione estiva ed invernale previsto dal D.Lgs. 192/2005, così come modificato dal Decreto Legge n. 63 del 4 giugno 2013 n. 90 del 03/08/2013». Chi siete? Che volete? Che cavolo di servizio è stato «attivato»? Che vi hanno fatto di male le virgole? Le congiunzioni non si mettono in quel modo, altrimenti ci si riferisce solo a impianti che riscaldano «ed» raffreddano.
Cerco e scopro che CON.TE è un soggetto privato cui partecipano Promoseco SME, Servizi Energia Ambiente e Italgas Ambiente. Troppo ambiente, è inquinante. Questi signori hanno vinto un appalto e ora vogliono mettere le mani sui miei impianti. E siamo già alle minacce: «Alla luce di quanto sopra, pertanto, Le richiediamo la trasmissione della dichiarazione di avvenuta manutenzione, entro e non oltre il 15 luglio 2015 (…) mediante l’invio di: 1. Rapporto di efficienza energetica (conforme all’Allegato III del Decreto Ministeriale del 10/02/2014), rilasciato da manutentore al momento del controllo; 2. Ricevuta di relativo versamento, il cui importo è stabilito in base alla potenza termica dell’impianto».
Quindi devo: a. chiamare i signori di CON.TE, altrimenti fanno senza di me; b. riceverli quando sono disponibili, perché si dà per inteso che tutti noi, come loro, non si abbia nulla da fare; c. pagarli, per il loro prezioso e per niente desiderato intervento; d. pagare una patrimoniale che sale al salire della potenza istallata. Ometto alcune spontanee considerazioni, come quella sulla burodemenza dell’«entro e non oltre». Esiste un entro che è oltre? Un oltre che è entro? Piuttosto fornisco qualche suggerimento, a gratis.
Mettiamo che siano utili questi controlli. Si fanno su impianti regolarmente installati (quelli irregolari manco li conoscono), con macchine regolarmente omologate, che ho pagato con i miei redditi, da cui sono già state detratte le imposte, con regolare fattura, quindi ho già pagato anche l’Iva. Chiedermi di pagare dell’altro è un insulto alla ragionevolezza. Poi, una volta che un manutentore autorizzato, vale a dire quelli che curano questi impianti, quasi sempre a nome dei produttori, quindi non necessariamente il vincitore di un appalto di cui non si sentiva il bisogno, viene e controlla, gli si mette a disposizione un bel sito del Comune, una bella banca dati degli impianti, sicché spunta on-line il mio nome e il mio indirizzo. Fine della trasmissione. I controlli così sono facilitati, visto che si dovrà pensare solo a chi non lo ha fatto. Questi, invece, vogliono non solo che anticipi la documentazione (e la ricevuta della patrimoniale) via fax o e.mail, ma poi devo recapitarla ai loro uffici, quelli di quei privati, e devo sempre conservarne una copia, da esibire tremulo al sopraggiungere del CONTE Tacchia.
Da diversi punti si può guardare Roma dall’alto. Fatelo con gli occhi del CON.TE: vedrete che moltissimi hanno i condizionatori o le caldaie, variamente inchiodati alle mura esterne di case e uffici, ma in alcuni punti si concentrano tumori del tetto, baluginanti impianti atti a riscaldare l’Antartide o rendere fresco il Sahara. Non vi potete sbagliare: sono uffici pubblici. Gli unici che non pagano per boccheggiare d’inverno e congelare d’estate, tanto che gli impiegati, prudentemente, tengono comunque la finestra aperta. Che manco ci sono più le mezze stagioni.
Questa storia dei bollini, infine, è una gran presa in giro. Si spaccia per utile, ma non lo è. Dice di difendere l’ambiente, ma lo peggiora. Portai la macchina a controllare i gas di scarico, così come previsto dalle norme. Arrivai, pagai e mi diedero il bollino da appiccicare al parabrezza. Scusate, chiesi, ma non controllate i gas? Il meccanico rispose, saggiamente: dotto’ ce pole mette ’n tubo e ficcarlo nell’abitacolo, così more subitamente, i gas benefici non l’hanno ancora ’nventati. Famolo sinnaco. di Davide Giacalone
[/FONT] Le fotocamere di "Roma fa schifo", il sito che dununcia il degrado della Capitale, stavolta non hanno documentato immondizia o palazzi fatiscenti. A finire sul profilo facebook del portale è finita una coppia pizzicata mentre fa sesso in strada in pieno giorno nel centro della città Eterna. Si tratta di un "abbozzo di scopata", fanno notare i redattori del sito, avvenuto alle ore 15 di oggi (ieri, ndr) a Largo Ascianghi. "Lui giovane e esagitato. Lei ultracinquantenne mezza svenuta. Buttati a terra in mezzo alla monnezza che solo a Roma può decorare la piazza divorata dallo schifo di fronte ad uno dei cinema più famosi della città, il Nuovo Sacher di Nanni Moretti. Ma purtroppo questo non è un film, è solo l'ennesimo episodio di tristezza e degrado (dis)umano". La gallery ha ottenuto ha ovviamente fatto il giro della Rete.
sono le regole che nn si rispettano e ognuno che viene in questo paese imbecille governati da incapaci si puo permettere di fare quello che vuole ..prova ad andare in Australia per entrare e come uscire da alcatraz..
e come se tu lasciassi la porta di casa tua aperta ed entra chiunque poi sei responsabile tu di quello che succede in casa tua.....
renzi dice le regole vanno rispettate e poi depenalizza i reati questo dovrebbe andare a lavorare nel circo ma temo che nn fara ridere nemmeno ai piu piccoli...