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UGUALE PER TUTTI ? NO

Alien.

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SE ESPONI IL TRICOLORE E UNIONE EUROPEA SONO 280 € DI MULTA.


Quando le norme fanno a cazzotti con il buonsenso.

Chi espone la bandiera dello Stato italiano, deve pagare la tassa sulla pubblicità. Lo prevede il decreto legislativo 507 del 1993. Non si scappa. Il caso succede a Desio dove, il titolare di un bell’albergo decide di esporre il vessillo nazionale e la bandiera blu dell’Unione Europea.

La concessionaria che si occupa di riscuotere la tassa per conto dell’amministrazione comunale è inflessibile: bisogna pagare. Salato. Per le due bandiere l’importo annuale fa 280 euro. «Ho chiesto informazioni ai funzionari che incassano la tassa – racconta Gianni Caslini proprietario insieme ai figli dell’hotel – e mi hanno confermato che non avevo vie di scampo. Non credevo alle mie orecchie. Parlano tanto dei valori nazionali e poi ecco che mi arriva la sorpresa».

Quindi? «Non per una questione di soldi ma per una di principio ho deciso di toglierle. Le ho piegate e messe in una scatola». Gaslini è indignato. La concessionaria non cede: «Ci siamo limitati ad applicare una normativa di legge».

E se la nazionale di calcio vince i Mondiali e per festeggiare si espone un tricolore sul davanzale della finestra, si deve pagare? « In questi casi direi che si può essere esonerati come per il 25 aprile e il Primo maggio». Bontà loro.

SECONDO CASO...............


SE ESPONI LA BANDIERA COMUNISTA TI INVITANO A TOGLIERLA ,PENA UNA MULTA


"Togli le bandiere o ti multiamo"
Due agenti della polizia municipale bussano a casa della proprietaria di tre vessilli esposti in corso Mazzini e glieli fa rimuovere

CORREGGIO
La bandiera con la falce e il martello appesa alla finestra in centro? Non si può e scatta la rimozione. A raccontare la vicenda è una cittadina, Laura Agrò, la quale si è vista arrivare gli agenti della Municipale in casa. Tutto ciò è avvenuto in corso Mazzini, pienissimo centro di Correggio. Un problema che, in passato, si era posto in seguito alla denuncia di alcuni partiti, contro l’esposizione delle bandiere dei comitari per l’acqua e contro il nucleare prima del referendum, ma allora si parlava di “propaganda elettorale”.


image.


«Tre bandiere alle mie finestre: quella arcobaleno non ha bisogno di presentazioni né giustificazioni; quella della Palestina anche per festeggiarne l'ingresso nell'Unesco, l'organismo Onu che si occupa di educazione, scienza e cultura; infine la rossa con la falce e il martello perché ciò che nel 2011 è successo con il referendum per l'acqua pubblica e contro il nucleare, l'elezione a Milano di Pisapia, quella di De Magistris a Napoli, il fiume di persone che ha rianimato la democrazia in Italia rievocano un grande partito di popolo prematuramente assassinato» – racconta in una lettera alla Gazzetta.
«Due agenti della polizia municipale – prosegue Laura Agrò – bussano alla mia porta per intimarne la rimozione, pena una multa di 150 euro. Evidente che questi simboli, le idee che in essi sempre covano danno fastidio a chi oggi ci prospetta rassegnazione ed ubbidienza, sono la prova evidente che esiste un'alternativa alle guerre e allo scontro di civiltà, sono uno schiaffo alla coscienza di chi non vuole più difendere i lavoratori e il loro statuto. La mia resistenza produce motivazioni precise: i due agenti mostrano un post-it in cui il loro superiore, spronato e condotto nella lunga ricerca dall’assessore Bartolotta ha evidenziato ben 4 articoli del Regolamento di polizia urbana a sostegno della censura, il 16, il 18, il 20 e il 24. Peccato che i suddetti articoli regolino: i tempi di permanenza di addobbi, stendardi e festoni privi di messaggi pubblicitari in occasione di cerimonie religiose e civili, manifestazioni culturali e sportive; gli atti vietati su suolo pubblico ed aree private ad uso pubblico come il deterioramento di immobili e di arredo urbano; le disposizioni in materia di igiene di tutti i luoghi privati in vista al pubblico che debbono essere tenuti costantemente puliti e in stato decoroso; la manutenzione e la pulizia delle facciate, delle serrande, degli infissi e delle tende esterne, di coperture, cornicioni, rivestimenti, ecc. al fine di garantire la sicurezza strutturale dell'immobile».
«Se azzeccagarbugli non intimidisce nessuno – prosegue la lettera della cittadina correggese – meglio invocare il buonsenso: e se tutti esponessero bandiere dei partiti o del Napoli? Mentre i due agenti, loro malgrado, ponevano il problema, io pensavo se il loro tempo e le loro energie, come quello di tutti personaggi di questa triste storia, non fossero più utili su un cantiere per controllare eventuali irregolarità e/o infiltrazioni mafiose?!» conclude provocatoriamente la cittadina correggese.



SE ESPONI LA ROSSA FALCE E MARTELLO PRIMA TI INFORMANO GIUSTAMENTE...........MA ALLORA PERCHE L'ALBERGATORE CHE NON AVEVA LA ROSSA CON FALCE E MARTELLO GLI HAN FATTO LA MULTA.............IL DUBBIO MI ASSALE............ERA UN COMUNE DI SINISTRA?


2 PESI E DUE MISURE..............MA LA LEGGE NON ERA UGUALE PER TUTTI?



NO SE HAI IL "FIOCCO ROSSO"
 
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