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[h=1]Immigrazione, raffica di sbarchi in Sicilia: arrivati oltre 950 clandestini[/h] [h=2]Stamattina la Guardia costiera ha soccorso 259 clandestini. Si sommano ai 690 sbarcati ieri in Sicilia e Calabria. Altri potrebbero essere in viaggio grazie al bel tempo



[/h] Sergio Rame - Dom, 16/06/2013 - 19:48




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L'allarme immigrazione torna a destare forte preoccupazione. Da sabato mattina, infatti, le condizioni meteo favorevoli stanno facilitando gli arrivi sulle coste del Sud Italia, in particolar modo della Sicilia e della Calabria.

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Nelle prime ore di questa mattina le motovedette della Guardia costiera hanno portato 259 clandestini a Lampedusa. Sommati ai 690 già sbarcati tra Roccella Jonica, Porto Palo e ancora Lampedusa nella giornata di ieri, il totale dei migranti arrivati in poco più di 24 ore sale a circa 950. E il timore è che altri siano in viaggio, grazie alle favorevoli condizioni meteo marine.

Ieri pomeriggio una imbarcazione da diporto, che stava navigando a circa 25 miglia da Pozzallo (in provincia di Ragusa), ha contattato la Capitaneria per segnalare un barcone di 13 metri con a bordo oltre 200 persone. Da Pozzallo sono state inviate due motovedette che in serata hanno raggiunto l’imbarcazione, che procedeva verso la costa. Gli uomini della Guardia costiera, una volta accertato le condizioni dei clandestini, hanno scortato il barcone fino a Porto Palo. Gli immigrati sbarcati erano 229, probabilmente di nazionalità eritrea. Di questi 44 sono donne (quattro aspettano un bambino) e quattro minori di età compresa tra i due e i tre anni.
Un altro intervento della Guardia Costiera si è reso necessario nel Canale di Sicilia. Sempre ieri la motonave Villa Granada ha, infatti, contattato la centrale operativa della Guardia Costiera di Roma per segnalare la presenza di un gommone a circa 85 miglia a Sud Est di Lampedusa, in acque di competenza libica. Avvisate le autorità libiche, la centrale operativa ha collaborato con queste facendo dirottare verso il gommone tre unità mercantili, la San Matteo di bandiera italiana, la stessa Villa Granada e la Motonave Sturm di bandiera panamense. A metà pomeriggio la motonave Villa Granada ha, quindi, riferito che il gommone era fermo, per una presunta avaria al motore. Il mercantile veniva fatto rimanere in zona mentre salpavano da Lampedusa due motovedette verso il punto segnalato. Dalla Centrale operativa veniva anche contattata la nave Libra della Marina Militare. I due mezzi della Guardia Costiera hanno raggiunto, in serata, il gommone e trasbordato gli immigrati. Essendo necessaria per alcuni di loro l’assistenza medica, le motovedette si sono dirette verso la nave Libra, con un medico a bordo e attrezzata per l'assistenza sanitaria.
Nel frattempo è giunta alla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma una terza segnalazione. Un peschereccio, il "Kaled Amir" di nazionalità tunisina, in navigazione a 85 miglia a sud di Malta con a traino una grande gabbia di tonni, segnalava di aver incrociato un gommone con numerosi clandestini a bordo. Alla vista del convoglio, gli immigrati si erano avvicinati e, dopo aver tagliato il cavo di rimorchio della gabbia, si erano aggrappati alle sue reti. Almeno in sette non ce l'avrebbero fatta e sarebbero morti annegati nel Canale di Sicilia.
 
[h=1]Salvini: «I clandestini che il ministro di colore vuole regolarizzare ammazzano a picconate»[/h] [h=3]Il segretario della Lega nord in Lombardia: «La Kyenge istiga a delinquere»[/h]
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Matteo Salvini (Furlan)

«I clandestini che il ministro di colore vuole regolarizzare ammazzano a picconate: Cecile Kyenge rischia di istigare alla violenza nel momento in cui dice che la clandestinità non è reato, istiga a delinquere». Così il segretario della Lega lombarda, Matteo Salvini, commenta l'episodio di violenza verificatosi a Milano, dove un 21enne irregolare di origini ghanesi ha aggredito a picconate i passanti, uccidendo un uomo. IL CASO - «Questo è un caso drammatico, il gesto di un folle», ha aggiunto l'esponente leghista. «Ma non va trascurato il fatto che sia stato commesso da un clandestino che non avrebbe dovuto essere qua, avrebbe dovuto essere espulso». «Altro che abolizione del reato di clandestinità - ha continuato - ci sono già migliaia di gazebo pronti: seppelliremo il ministro Kyenge con migliaia di firme».
LA REPLICA: «ACCUSE VERGOGNOSE»- Alle parole di Matteo Salvini risponde immediatamente il Partito Democratico con Emanuele Fiano: «È un accusa vergognosa quella rivolta al ministro Cecilie Kyenge che va respinta al mittente. Tanto più se viene da chi ha governato questo paese, la regione Lombardia e la città di Milano per anni senza risolvere mai nessuno dei grandi problemi connessi al tema dell'immigrazione».
MA L'AGGRESSORE NON POTEVA ESSERE ESPULSO- Ma al di là delle polemiche politiche è certo che Mada 'Adam' Kabobo, l'aggressore, originario del Ghana, non poteva essere espulso. Perché dopo essere sbarcato in Italia aveva fatto richiesta di asilo politico e ottenuto l'anno scorso un permesso di soggiorno temporaneo. Uno «status» che non consente l'espulsione, dal momento che il migrante attende di conoscere l'esito della sua richiesta di asilo.
Redazione Online
 

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