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UNA BUGIA CHE DURA DA 2018 ANNI

Alien.

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VESCOVO JOHN SHELBY SPONG:
“LA RELIGIONE È DA SEMPRE NEL BUSINESS DEL CONTROLLO CHE PRODUCE SENSO DI COLPA E QUESTO È QUALCOSA CHE LA GENTE PROPRIO NON CAPISCE”


Pensieri e riflessioni di questo “vescovo in pensione”, decisamente inconsuete e decisamente apprezzabili. Anche lui concorda: la religione è un grande business ed un perfetto meccanismo di controllo. Dire questo non significa affatto negare l’esistenza di un Dio. Come dice anche il vescovo Spong (sorprendentemente), Dio non ha bisogno di un “sistema umano” per essere provato. La massa invece osanna papi e alti prelati che avvicinino sempre piu’ il “Dio” a loro…Se è ”come uno di loro” , “Dio esiste” veramente. Che umanità infante, mai cresciuta, e per questo sempre piu’ manipolabile e controllabile. Chiunque stia lontano dal pensiero di massa e dalle abitudini culturali di massa, non puo’ che rendersene conto, ancor piu’ in questo presente: basta osservare cio’ che avviene nella Chiesa di Roma: scandali , ricchezza sfrenata, prediche ai poveri perché accettino di essere sempre piu’ poveri ma mai ai ricchi prelati perché dividano le loro ricchezze
Ipocrisie infinite. Per non parlar di vizi macabri e perversi.


Ma l’onda di verità è in viaggio. L’individuo, non l’indistinta moltitudine, sta capendo. Solo lui, puo’ togliere consenso alla menzogna e alla manipolazione operate sul suo corpo (vita visibile) e sulla sua anima (vita invisibile).“Io non consento”, “non autorizzo”: un mantram essenziale, da comprendere e praticare, sulla via della “liberazione”, prima di tutto interiore.

Le religioni tendono ad inventare idee e concetti come ogni altra imprenditorialità umana ed hanno scatenato delle pessime idee nella umanità. La piu’ parte di queste idee sono incentrate sul fatto di dire alla gente cosa fare e come vivere le loro vite , allo scopo di convincere le persone che conformarsi alle direttive della chiesa, porterà una ricompensa intangibile nel post mortem.

Un esempio dei molti è il credo Cristiano, che dice che la via per non bruciare eternamente al fuoco dell’inferno, è accettare Gesù Cristo come salvatore. Come se nessun altra deità o esperienza religiosa sia valida per l’esperienza umana.

Il concetto di paradiso e inferno è stato cosi incastrato nella psiche umana che molti non possono vedere oltre questo limitante paradigma e non vedono quindi altre possibilità


Il vescovo in pensione John Shelby Spong (USA), tuttavia, non sembra credere nel mito dell’inferno e durante una intervista trasmessa a livello nazionale ha condiviso le sue idee sul perché crede che convincere il gregge a credere nel concetto dell’”inferno” sia assolutamente essenziale per la sopravvivenza della Chiesa.

“Non credo esista l’inferno. Succede che io creda alla vita dopo la morte, ma non credo abbia niente a che fare con ricompensa e punizione.
La religione è da sempre nel business del controllo e questo è qualcosa che la gente proprio non capisce. E’ un business di controllo che produce senso di colpa. Se hai il Paradiso dove ricevi ricompensa per la tua bontà e l’Inferno come luogo dove vieni punito per il male che hai fatto, il risultato è che hai controllo della popolazione. Ed è cosi che hanno creato questo luogo di fiamme che ha letteralmente terrorizzato a morte la gente, in tutta la storia del Cristianesimo. E’ parte di una tattica di controllo.”

Molti si rivolgono a insegnamenti religiosi per ricevere conforto e guida nella vita in questo nostro mondo folle, ma il Vescovo Spong sembra credere che la religione aiuti la gente ad essere meno responsabile della propria vita e del mondo in cui vive ed offre una prospettiva del tutto originale in merito alle classiche dottrine del credo cristiano.


“Alla Chiesa non piace che la gente cresca, perchè non puoi controllare gli adulti : Ecco perché diciamo della rinascita. Quando rinasci, sei ancora un bambino, La gente non ha bisogno di rinascere, Ha bisogno di crescere. Devono accettare la responsabilità per se stessi e per il mondo”

Nessuno puo’ realmente confermare dove finiscono le anime umane dopo la morte, allora perché le religioni creano storie di luoghi come il Paradiso e l’Inferno? La risposta è semplice: per controllare la gente e mantenere viva a Chiesa.

Se persino uno degli uomini piu’ religiosi, come il vescovo John Shelby Spong, stanno cominciando pubblicamente a svelare i motivi dietro queste storie forse è tempo che le masse valutino in modo critico che valore ha la religione rispetto alla importanza di una esperienza spirituale diretta

“Ogni chiesa che io conosca, afferma di essere la “vera Chiesa”, quella che ha una autorità finale. “abbiamo il papa infallibile , “abbiamo la Bibbia”
L’idea che la verità di Dio possa essere legata ad un qualsiasi sistema umano, ad un credo umano, ad un libro umano, per me è oltre ogni immaginazione.
Dio non è Cristiano, non è musulmano o ebreo o induista o buddhista. Tutti questi sono sistemi umani, creati dagli umani per offrire aiuto ad inoltrarci nel mistero di Dio. Io rendo onore alla mia tradizione, dalle quale muovo il mio cammino. Ma non credo che la mia tradizione definisca Dio, mi punta solo il dito verso Dio”.

https://www.thelivingspirits.net/il-vescovo-spong-la-chies…/

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Il vescovo Spong: la Chiesa ha inventato l’inferno. La religione e il business del controllo - thelivingspirits.net
Vescovo Spong: "La religione è da sempre nel business del controllo che produce senso di
colpa e questo è qualcosa che la gente proprio non capisce"



MA SE HAI BISOGNO DI STORIELLE E DEL PASTORE CHE UMANO SEI ?
SEI INFERIORE AI PRIMATI SEI CREATO SCHIAVO E SCHIAVO RESTERAI.CREI EROI ,IDOLI ESALTI IL PROSSIMO E TI DISTRUGGI LA TUA STIMA VERSO TE STESSO COSA HANNO DI PIU GLI ALTRI DI TE? SONO FAMOSI HANNO PIU SOLDI E TU LI RISPETTI?TI SENTI INFERIORE A LORO? ALLORA DEVI ANCORA CRESCERE"UMANO".
 
[h=2]lunedì 10 settembre 2018[/h] [h=3]120 PERSONE AL PRONTO SOCCORSO A BRESCIA, UNA PICCOLA EPIDEMIA CAUSATA PROBABILMENTE DA UN BATTERIO[/h]
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MA LA FONTE DEL CONTAGIO NON È ANCORA CHIARA.

E TUTTI I PRIMI MARKER DI SCREENING EFFETTUATI IN PRONTO SOCCORSO, PER CAPIRE APPUNTO SE SI TRATTI DI POLMONITE DA LEGIONELLA, SONO RISULTATI NEGATIVI.

Wilma Petenzi per il ''Corriere della Sera''

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Centoventuno persone al pronto soccorso con gli stessi sintomi e la stessa diagnosi: polmonite. Centoventuno pazienti tutti concentrati nella Bassa Bresciana e in alcuni paesi al confine con l' alto Mantovano, sparsi tra i comuni di Calvisano, Carpenedolo, Montichiari, Acquafredda, Desenzano e Gavardo.

A essere preso d' assalto soprattutto l' ospedale di Montichiari: negli ultimi giorni al pronto soccorso la percentuale di consulti per polmonite è passata dall' 1 all' 80 per cento.
Una epidemia. Un picco di contagio inspiegabile, per ora. Una situazione seria che ha fatto finire in corsia già 107 persone. Medici e tecnici stanno cercando di capire se ci sia una correlazione fra tutti questi casi.

Se ci sia una fonte di contagio unica. E se, vista la sintomatologia non tradizionale, si sia in presenza di polmonite comunitaria, presa cioè tra le mura domestiche e causata dal batterio della legionella. Se si tratti di polmonite da legionella non si può ancora dire, quel che è certo è che questo batterio ha contagiato due dei pazienti, da ieri ricoverati in Rianimazione all' ospedale Civile di Brescia, le loro condizioni si sono aggravate e i medici hanno disposto il trasferimento dal reparto infettivi alla terapia intensiva.

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Ma sono i casi di polmonite a preoccupare, perché la fonte del contagio non è ancora stata individuata. E tutti i primi marker di screening effettuati in pronto soccorso, per capire appunto se si tratti di polmonite da legionella, sono risultati negativi.
Anche l' Istituto superiore di Sanità è coinvolto nel percorso di valutazione del caso attraverso la Regione.

Sorvegliata speciale è la rete idrica, gli acquedotti, ma anche i pozzi, perché in alcuni dei paesi coinvolti i cittadini ricevono l' acqua da pozzi diversi e non da un unico distributore. All' Ats di Brescia stanno affluendo i dati dai vari pronto soccorso degli ospedali, in modo che si disegni tutta la mappa dell' epidemia e si possa capire quali sono le zone più colpite e quelle che possono essere considerate a rischio.

«Il personale di vigilanza del dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria e del laboratorio di sanità pubblica di Ats Brescia - ha voluto precisare l' assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera - è impegnato nella verifica della rete idrica dei comuni interessati: i tecnici stanno effettuando campionamenti dalle acque potabili mentre sono in corso in laboratorio analisi specifiche». Gli esiti saranno disponibili solamente nei prossimi giorni, non è possibile avere una riposta immediata.

[IMG2=JSON]{"alt":"acqua del rubinetto","data-align":"none","data-size":"full","src":"https:\/\/lh5.googleusercontent.com\/proxy\/M2Il1eY8RHwPtqHIOwH47TOZlvjdEqSeq8a9bliTEFNzkii70fJzp8vQpfLy4IJj0tSK_w8TYR278nBsQtAfdFtBYSQef16-H1olb1boNENN4NuS1eCiQZSIJl4OZo9KJ6aaGpgf=s0-d"}[/IMG2]ACQUA DEL RUBINETTO
Ieri pomeriggio è stato convocato un tavolo tecnico fra i sindaci e i gestori delle reti idriche per individuare tutte le fonti di approvvigionamento e conoscere lo stato degli acquedotti. L' Ats ha allertato anche i medici di medicina generale per avere informazioni sui pazienti con sintomatologia respiratoria. E allo stesso tempo è stato inviato ai comuni, che stanno diffondendo anche via social per raggiungere il maggior numero possibile di cittadini, un decalogo di comportamento.

Ats ha rassicurato sull' uso dell' acqua dell' acquedotto: si può bere e può essere usata per cucinare. Ma qualche attenzione è necessaria per l' uso di docce e rubinetti: meglio sostituire i filtri e pulire il calcare dai soffioni. Così come è opportuno lasciar scorrere l' acqua calda prima di utilizzarla, alternandola con quella fredda e aprendo le finestre, evitare l' uso di vasche idromassaggio, portare l' acqua della caldaia a 70-80 gradi. Non c' è allarme, rassicurano da Ats, ma ai primi sintomi di difficoltà respiratorie è bene recarsi dal medico o in ospedale, soprattutto se si è affetti da patologie croniche che deprimono il sistema immunitario.


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