Roberto57
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Inter vs Genoa
Serie A
oggi, 15:00
San Siro, Milano
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Inter-Genoa 1-0: D'Ambrosio decide di testa
I nerazzurri fanno fatica, Spalletti le prova tutte (nella ripresa spazio a Eder, Karamoh e Joao Mario). Ci pensa però il terzino all'87' a sfondare il muro rossoblu
24 settembre 2017 - Milano
No, l’Inter non si stacca, non ancora. Arranca, suda, fatica. Vede allontanarsi i battistrada, poi trova l’ultima spinta per piegare il Genoa e non ripetere la frenata dell’ultimo turno. La “botta di vita”, in un pomeriggio sonnacchioso, arriva da Yann Karamoh, classe 1998, inserito a 20’ dalla fine. Nel tabellino dei marcatori c’è D’Ambrosio, ma è da un tiro improvviso del ragazzo che nasce l’angolo che il terzino di testa trasforma il gol. Dopo ne fa ammonire due e espellere uno (Taarabt), accendendo i 50mila di San Siro, che fin lì si erano sorbiti la solita solfa di passaggi orizzontali, conditi da sparute iniziative di Perisic e Brozovic.
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D'Ambrosio esulta dopo il suo gol vittoria.
NON È — Non è la soluzione a tutti i problemi, ma almeno il franco-ivoriano è un’alternativa in una squadra che si è un po’ “incartata” nella sua formazione tipo e nelle sue contraddizioni e assenze di ritmo. La vittoria sul Genoa non è un trionfo, ma mantiene Spalletti nella scia delle prime due e lo allontana da Milan, a due settimane dal derby. Per lo spettacolo serve altro (forse pure altri uomini) e partite giocate così sarà più facile pareggiarle che vincerle, in futuro. Non è da Champions, oggi come oggi, l’Inter. Ma ce ne sono quattro che lo sono di più?
CENTROCAMPO — Giù Spalletti, come ormai di consueto, prova soluzioni alternative nel triangolo di centrocampisti: stavolta tocca a Vecino e Brozovic aggiungersi a Borja Valero, che pare l’unico inamovibile. Cambiano gli uomini ma mai il ritmo: palla lenta, palleggio faticoso e che non trova mai uno sbocco. La prima accelerazione di un centrocampista si vede al 45’, con Vecino, e sugli sviluppi arriverà il palo di Brozovic, fin lì evanescente. Il croato ha i colpi, ma non sa cosa sia la continuità, nemmeno in 90’. Non che lì in mezzo i compagni facciano molto più di lui: l’unico che sembra avere sempre la possibilità di creare qualcosa è Perisic, mentre Icardi ne tocca poche, ne difende meno, non c’è mai sui cross, anche i pochi che arrivano in zona.
PAURA GENOA — Il Genoa si piazza lì ordinato e paziente, Rossettini mette sorprendentemente la museruola a Icardi, pian piano si prova qualche sortita e arrivano una palla buona per Pellegri e un tiro da fuori di Taarabt. Pellegri non ripete i miracoli, ma per quasi tutta la gara è lasciato davanti al suo destino: per lo meno lotta. La qualità a disposizione di Juric non è molta (o almeno bisogna trovarla in giornata buona), e lo spavento preso la scorsa stagione pare indurre tutti a una dose di prudenza a tratti eccessiva. Ecco che così i punti in classifica sono due, con due pareggi. A San Siro poteva arrivare il terzo, con Omeonga e Laxalt che nella ripresa hanno anche avuto occasioni per passare in vantaggio. Poi la “sbracata” finale, con il gol preso e i due rossi (Omeonga fermava Eder lanciato a rete). La strada è lunga, ma i compagni nella lotta per non retrocedere sono parecchi.