SIAMO SERVI DEGLI OSPITI ?
Nella scuola "Gianni Rodari" di Moie Ancona: cancellata recita di Natale in asilo per non turbare i bimbi non cristiani.
E' polemica, anche politica, sulla scelta di non far svolgere la tradizionale recita di natale nell'asilo di una scuola in provincia di Ancona. La decisione sarebbe stata presa per non urtare la suscettibilità dei non credenti Tweet Scuola, Bussetti: "Sì al Crocifisso e al Presepe nelle aule" Crocifisso in aula. Fioramonti: vespaio mediatico di polemiche Scuola Rozzano, Natale laico e niente crocifisso dopo stragi Parigi; Salvini: "Facciamo ridere Isis" Crocifisso rimosso e saggio rinviato in nome "della laicità": il Natale di una scuola del milanese 14 novembre 2019 La tradizionale recita di Natale della scuola 'Gianni Rodari' di Moie, inclusa nell'istituto comprensivo di Maiolati Spontini è stata cancellata a un mese dalla sua programmazione per scelta degli insegnanti. Alla base della decisione ci sarebbero motivi di opportunità nei confronti dei bambini stranieri che rappresentano circa il 10% della popolazione scolastica. Una scelta subito contestata da alcuni genitori che lamentano anche di non essere stati coinvolti. Coinvolto anche il sindaco Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Maiolati Spontini, Tiziano Consoli, secondo il quale quella degli insegnanti "è una presa di posizione troppo forte in un sistema pluralistico come il nostro: togliere la recita di Natale per tutelare alcune persone rischia di scontentarne altre". Secondo il sindaco, la recita di Natale "è soprattutto un gioco e un'occasione per stare insieme e divertirsi, annullarla significa ampliare il divario religioso, culturale e dei costumi di ciascun alunno, anziché favorire l'integrazione". Il sindaco Consoli si è impegnato ad incontrare gli insegnanti della Rodari per trovare una mediazione. Il garante dei diritti "Mi sembra un errore e, per questo, spero che gli insegnanti tornino sui loro passi". Così il garante dei diritti della persona per la regione Marche, Andrea Nobili. "Mettere in discussione quello che da sempre è un momento di condivisione e crescita, in nome di una presunta discriminazione di cui non si vedono i contorni - ha aggiunto - è poco rispettoso della sensibilità di una comunità". Secondo il garante, "le discriminazioni si contrastano in altro modo, non negando momenti d'incontro, espressione di dimensione culturale che ha valori universali e, forse, dovremmo ricordarci di quello che diceva anni addietro un grande intellettuale, Benedetto Croce, che riconosceva nel Cristianesimo una rivoluzione che tocca anche l'animo dei non credenti". Interviene la dirigente scolastica La recita scolastica di Natale, con il presepe e la messa in scena della nascita di Gesù, si farà. E sarà - garantisce la dirigente dell'istituto comprensivo "Carlo Urbani", Patrizia Leoni -, una festa "davvero inclusiva", in cui anche le famiglie di bambini di altre confessioni religiose potranno portare il loro contributo, con fiabe, recite e tradizioni proprie. E questo perché "la vera integrazione non è togliere qualcosa, pensando di urtare con le nostre tradizioni la sensibilità di altre comunità, la vera integrazione è aggiungere, conoscersi, incontrarsi". Meloni: "Anche il natale è discriminatorio?" "Prima era discriminatorio il crocifisso, poi il presepe, ora le recite di Natale. Ma sono i bimbi a sentirsi offesi, o è il fanatismo ideologico di qualche dirigente a spingere per censurare ogni simbolo e tradizione della nostra cultura?". Lo scrive su Facebook Giorgia Meloni. Lega Marche: "Divieto inaccettabile" "E' inaccettabile vietare la recita di Natale ai bambini, solo far prevalere visioni personali volte ad un revisionismo culturale strumentalizzando per fini politici persino uno dei momenti più amati dai bambini e dai loro genitori". E' la presa di posizione di consiglieri regionali e parlamentari della Lega Marche. Gli esponenti del Carroccio hanno scritto una lettera all'Ufficio scolastico regionale, dicendosi "preoccupati da quanto accaduto ai bambini della scuola materna statale Gianni Rodari di Moie" e parlano di una "scelta operata unilateralmente dalle insegnanti, assunta senza consultazione e consenso delle famiglie", una scelta "profondamente discriminatoria nei confronti del restante 90% dei bambini, irrispettosa di quella che è una tradizione italiana ed offensiva per le famiglie che non potranno vivere un momento di felicità con i loro bambini". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/ar...mbi-fd018ee4-a39b-43de-9a20-af37817fbcbd.html
ABBIAMO PERDUTO LA DIGNITA' NON SIAMO PIù ESSERI UMANI E NEPPURE ANIMALE MA "VERMI"
Io non sono contro il Natale e credo che i bimbi abbiano diritto di fare festa, tuttavia credo che la scuola sia e debba rimanere laica, siamo in uno Stato che "dovrebbe" essere laico. Non si tratti di servire chissà chi...ma semplicemente di insegnare ai bambini che ci sono tante altre religioni oltre alla cattolica, questo è il modo di fare integrazione. Nelle scuole e negli uffici pubblici niente crocifissi o altri simboli, io sono cattolica, ma la vedo lo stesso come un'imposizione. Poi i bimbi possono sempre essere riuniti per fare festa anche da qualche altra parte volendo, ma secondo me bisogna insegnargli che non esiste solo questa religione. E questo è uno dei modi per farlo. Nessun bimbo si sentirà escluso in tal modo, tutti uguali. Questa è integrazione..poi se uno vuole ci sono gli istituti religiosi che con le immagini del diavolo e del forcone (spero vivamente siano passate di moda)..ci pensano loro..a mettergli paura! Cerchiamo di comprendere, che ci piaccia o no ormai le etnie sono tante e bisogna fare il possibile per integrarsi. A casa propria ognuno fa quel che vuole, ma in pubblico neutralità.